PRODI, IL KISSINGER DE’ NOANTRI, PARCHEGGIA ALL’UNIVERSITÀ DI BOLOGNA PRIMA DEL SALTO SUL COLLE - ANTITRUST: BINI SMAGHI O PITRUZZELLA? - GIANNI LETTA CONTRO LA MOVIDA - VENDOLA E I VERDI LITIGANO SU CHI È PIÙ PACIFISTA - PISAPIA O’ LIONE - RUBYGATE A BOLZANO, FESTINI CON LE MINORENNI - RIDUZIONE DEI PARLAMENTARI, 4 PROPOSTE, NESSUN RISULTATO - GHERARDO, IL COLOMBO MIGRATORE - CENSIMENTO LAICO - STORACE S’OFFRE CON ALE-DANNO…

A cura di Primo Di Nicola ed Enrico Arosio per "l'Espresso"

1 - UNIVERSITÀ DI BOLOGNA - IL RITORNO DEL PROF...
Minimizza. "Tutte cose da pensionato", dice Romano Prodi. Come la recente trasferta in Cina per la docenza alla Business School di Shanghai. E ora, il nuovo incarico all'Università di Bologna, dove ha insegnato fino al 1999: incontri aperti alla città con gli ambasciatori di grandi Paesi, economie emergenti e potenze in declino. Primo appuntamento, il 30 settembre, con José Viegas Filho (Brasile) a confronto con l'ex premier. Poi, entro la fine dell'anno, gli incontri con gli ambasciatori di Cina e Stati Uniti, già invitati.

È solo l'inizio. Se Prodi ruba con entusiasmo la scena ("Spiace vedere come l'Italia non sia in prima fila"), l'idea si deve al rettore Ivano Dionigi, uno che dice: "Si confondono le cause con gli effetti. Siamo di fronte a una crisi economica e politica, ma prima di tutto culturale". Con i suoi 83 mila iscritti, l'ateneo bolognese sotto la sua guida vuole tornare a essere un think tank su scala internazionale, nonostante i tagli del ministero: "Siamo abituati alla nostra gloriosa storia, ma il primato dell'Europa non c'è più". Prodi, pronto a festeggiare in ottobre i 30 anni di Nomisma e l'uscita del suo libro "Futuro cercasi", condivide. N. R.

2 - NON È MAI TROPPO PRESTO...
A Gianni Letta non piacciono i locali aperti tutta la notte. Il prudente sottosegretario, braccio destro di Silvio Berlusconi a Palazzo Chigi, è la longa manus che ha cancellato la norma della manovra del governo che liberalizzava gli orari di apertura e chiusura degli esercizi commerciali in tutte le città italiane.

Un emendamento galeotto applicato all'articolo 6 e imposto all'ultimo momento, ha impedito di andare ben oltre le regole fissate anni fa da Bersani ministro del governo Prodi che tuttora riconoscono libertà di orario soltanto ai negozi delle città turistiche e d'arte. La liberalizzazione hard, raccontano fonti tecniche del Senato che hanno seguito la vicenda, rischiava di penalizzare i piccoli commercianti le cui ragioni, da sempre, trovano in Letta uno scrupoloso difensore. M. D. B.

3 - ANTITRUST - SPRINT A DUE PER LA PRESIDENZA...
Antonio Catricalà è pronto a traslocare: dalla presidenza dell'Antitrust all'Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici dove sarà eletto presidente dagli altri componenti. Per la sua sostituzione si fanno due nomi. Il primo è quello di Lorenzo Bini Smaghi, attualmente membro dell'esecutivo della Banca centrale europea da cui dovrebbe dimettersi prima dell'arrivo di Mario Draghi (il prossimo 1 novembre) per evitare un'eccessiva presenza di italiani al vertice: due su sei sarebbero troppi.

Bini Smaghi non gradisce molto la destinazione ma in mancanza di meglio probabilmente accetterà. In subordine, il prescelto potrebbe essere Giovanni Pitruzzella, docente di diritto costituzionale all'università di Palermo, che attualmente presiede la Commissione di garanzia sugli scioperi. Avvocato cassazionista, siciliano, 52 anni, Pitruzzella è "sponsorizzato" dal presidente del Senato Renato Schifani, ma non sarebbe osteggiato dal presidente della Camera Gianfranco Fini. La designazione spetta infatti ai presidenti delle due camere. O. C.

4 - I VERDI E VENDOLA - ADDIO ALLE ARMI...
Scontro per nulla pacifico alla marcia della Pace Perugia-Assisi. Il verde Angelo Bonelli si presenta con la petizione al governo "Svuotare gli arsenali e riempire i granai" sul taglio alle spese militari. L'iniziativa, avviata sei mesi fa, è arrivata a 50 mila adesioni. Ma prima della manifestazione Bonelli scopre con disappunto che Nichi Vendola non vuole essere da meno.

Anche lui si è fatto la sua petizione sulle spese militari ("Diamoci un taglio"), anche lui raccoglie firme, stesse argomentazioni, diversi solo i dati di spesa (per Bonelli 43 miliardi da sforbiciare, per Vendola 25). Morale: petizioni uguali, ma contrapposte. Un anticipo della futura competizione elettorale a sinistra? S. Cer.

5 - MILANO - IMPARARE DA LIONE...
Non c'è solo Parigi. Il sindaco Giuliano Pisapia ha incontrato il collega di Lione, Gérard Collomb, con vivace delegazione. Cortesie tra città gemellate? Sì; ma stavolta il rilancio della collaborazione è più utile che mai. Da Lione, più piccola di Milano ma con un comune passato industriale virato verso il terziario, si può imparare molto.

L'area metropolitana Grand Lyon accorpa 57 comuni con un modello amministrativo efficiente; la città ha un sistema di illuminazione e di arredo urbano di alta qualità; le sponde del Rodano sono state risanate (amaro paragone con il degrado di Darsena e Navigli); le aree verdi sono impeccabili, e il Parc de la Tête d'Or è una tale meraviglia che Pisapia dovrebbe solo spedirci i suoi assessori a fare pic-nic e studiarselo.

Tra i successi del collega transalpino, il varo delle biciclette a nolo sin dal 2005, con 350 stazioni e quasi 20 mila utilizzi giornalieri (a Milano: 120 stazioni, 5-6 mila prelievi). Collomb è sindaco, rieletto, dal 2001, e presiede l'Associazione delle comunità urbane di Francia. Socialista pragmatico, massone, è stato vicino a Strauss-Kahn e Ségolène Royal, ma per il 2012 appoggia François Hollande. E. A.

6 - RUBYGATE ANCHE A BOLZANO...
I cattivi esempi berlusconiani trovano eco fino in Alto Adige. Gli scenari del Rubygate si sono ripetuti a Bolzano, con tre minorenni marocchine assoldate da una maîtresse connazionale. Festini con tre ragazzine di 16 e 17 anni per imprenditori, politici locali e professionisti. Andavano a prenderle anche a scuola per accompagnarle agli appuntamenti.

I professionisti avevano costituito un fondo cassa per il pagamento delle prestazioni. Sedici gli indagati dal sostituto procuratore Donatella Marchesini per l'inchiesta che ha preso lo stesso nome della più famosa Rubygate. Tra loro anche l'ex candidato sindaco Pdl, l'imprenditore Robert Oberrauch. Ora fioccano le richieste di patteggiamento dagli avvocati degli imputati. P. T.

7 - CERCASI MISSILE FANTASMA...
Un missile sprecone: 600 milioni di euro rischiano di finire in fumo. Il presidente Obama ha deciso di abbattere il programma Meads per la costruzione di un sistema terra-aria di ultima generazione. Il progetto si trascina da sei anni nella fase sperimentale e richiede altri fondi a nove zeri per diventare operativo: un costo che la Casa Bianca non intende più sostenere.

Adesso Italia e Germania, i due partner europei dell'iniziativa, devono decidere se completare da soli il carissimo svilluppo o se mollare tutto. In entrambi i casi, si tratterà di una disfatta: dal 2004 il governo italiano ha già speso 600 milioni di euro per questo missile fantasma. E nel frattempo la nostra difesa aerea è affidata a batterie vecchie di quarant'anni. G. D. F.

8 - PARLAMENTO IN CIFRE...
4 sono le proposte di legge sulla riduzione dei parlamentari che il Senato sta discutendo in questi giorni. Tutte prevedono il taglio degli attuali 630 deputati e 315 senatori. Il Pdl propone 508 deputati e 254 senatori, il Pd 400 deputati e 200 senatori, la Lega 250 deputati e 250 senatori, gli altoatesini della Svp 300 deputati e 150 senatori. Trattandosi di una modifica costituzionale, occorre un'ampia maggioranza per la sua approvazione. Riusciranno i partiti a mettersi d'accordo, visto che tutti si dichiarano favorevoli alla riduzione?

9 - UMBRIA - DIVORZIO IN REGIONE...

"Per fortuna di mamma ce n'è una sola". Così la presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini (Pd) recide via Facebook il cordone ombelicale con l'ex governatrice Maria Rita Lorenzetti. Rottura di un sodalizio tra colleghe di partito? Forse. Il Lorenzetti-pensiero è che i figli possono sì emanciparsi dai genitori, ma guai a rinnegare il passato o ritenerlo immondizia da buttare. In gioco sono il giudizio politico del decennio targato Lorenzetti e il (presunto) rapporto madrina-figlioccia dal quale la Marini intenderebbe smarcarsi.

Uno scontro tra anime e generazioni del Pd umbro, anche per il nervosismo procurato dall'inchiesta Sanitopoli, che ha scoperchiato un vaso di Pandora di favoritismi e clientele e nelle cui carte compaiono, tra gli altri, i nomi della Lorenzetti e di suoi collaboratori. Tra poltrone che scottano e teste che iniziano a cadere: alcuni dei personaggi coinvolti, infatti, ricoprono tuttora posti chiave. D. Pao.

10 - INCHIESTA SU LAMPEDUSA - LIBERATE QUEI BAMBINI...
Un problema umanitario, la condizione dei minori stranieri a Lampedusa: a fine agosto erano rinchiusi in 225 tra il Cps di Contrada Imbriacola e la base dismessa dell'Aeronautica militare. Sul tema è partita un'interrogazione urgente al ministro dell'Interno Maroni a firma della parlamentare Pd Sandra Zampa, con Dario Franceschini, Livia Turco e altri, circa la grave inadeguatezza della condizioni igieniche e psicologiche di tanti bambini e adolescenti, molti dei quali traumatizzati dalla morte di genitori e parenti in mare. L'interrogazione cita il recente servizio dell'"Espresso" di Fabrizio Gatti, con alcuni casi specifici di bambini malati o feriti. E sollecita al ministro il trasferimento urgente in strutture più adeguate. T. M.

11 - EDITORIA / 1 - COLOMBO MIGRATORE...
Che coerenza, Gherardo Colombo. Da quando l'ex magistrato è entrato in Garzanti, di cui oggi è presidente, come saggista e divulgatore sui temi della legalità scrive solo per altri editori: Feltrinelli, Salani; da ultimo, con un agile volume sulla "Democrazia", per Bollati Boringhieri. Insomma, un garzantiano in trasferta permanente. Cadrà mai nella tentazione di giocare in casa?

12 - EDITORIA / 2 - VLAD 50 ANNI DOPO...
Coerente, a suo modo, anche Roman Vlad. Il maestro 92enne ripubblica un libro da Einaudi a 53 anni dall'ultima volta. Avete letto bene: l'ultima volta era stato con "Strawinsky", nel 1958. Ora, a fine ottobre 2011, ci riprova con "Vivere la musica". Che fenomeno.

13 - I COSTI DELLA CAMERA - TAGLI SÌ, MA AGLI IMPIEGATI...
Brutta sorpresa per i lavoratori della Milano 90 srl dell'immobiliarista Sergio Scarpellini. Dal 1997 a Roma affitta alla Camera dei deputati Palazzo Marini e altre quattro sedi di uffici dei singoli onorevoli per un costo complessivo (totale sborsato da allora) di 352 milioni di euro, ai quali vanno aggiunti i 172 milioni corrisposti alla stessa società per i servizi di pulizia, anticamera e ristorazione.

Servizi e immobili, da molti deputati considerati decisamente esosi, dei quali la Camera non si avvarrà più dal 1 gennaio 2012. Così, lo scorso 14 settembre, Scarpellini ha annunciato il licenziamento a breve di 350 dipendenti sui 540 totali. In altre parole, a pagare i declamati tagli ai costi della politica, per ora, saranno impiegati e commessi che in media prendono meno di mille euro al mese. M. L.

14 - I LAICI LANCIANO LIBERA ITALIA...

Anche l'area laica si rivolge al Web per risorgere a nuova vita. E far nascere Libera Italia (www.associazioneliberaitalia.it). Se non ora quando? si sono chiesti Massimo Teodori e Luigi Covatta nel lanciare il progetto di un grande censimento degli individui e dei gruppi che si richiamano alla tradizione laica, liberale, radicale, repubblicana e socialista, che partecipino attivamente o no alla vita politica.

Mentre l'aera cattolica mostra vitalità, il mondo laico, che tanto ha contribuito a fondare le istituzioni repubblicane e a modernizzarle in senso europeo, è più disperso che mai. E allora, con la sedicente Seconda Repubblica in crisi, è il momento, dicono Teodori e Covatta, di rialzare la testa, per dare rappresentanza a quei valori tanto cari anche al presidente Napolitano. T. M.

15 - STORACE E ALEMANNO - SCHERZI DA GIANNI...

La cornice è la convention dei circoli di Nuova Italia. Quella, per intenderci, del "Mai più Minetti nei consigli regionali" con cui Gianni Alemanno ha infiammato la platea. Luogo di confronto con vecchi compagni di militanza prima e di partito poi. Finché le strade non si sono divise.

Come con Francesco Storace, protagonista di un siparietto fuori programma con il sindaco di Roma. "Quando si arrabbia sono guai, ci blocca il consiglio comunale per giorni", si lascia scappare Alemanno. Secca la replica del leader de La Destra: "E tu per fare pace mi offri un assessorato che, puntualmente, non arriva mai". Finché c'è vita c'è speranza. A. P.
F
16 - FIRENZE - CREATIVI MA SOLO DAL 2012...
Per cinque anni è stato una finestra sul futuro sostenibile per filosofi, scienziati, economisti e sociologi, da Gillo Dorfles a Derrick De Kerckhove, accomunati dal credo che per sopravvivere sia necessario condividere bellezza e individualismo, in nome di tecnologia e risparmio energetico. Ora il Festival della Creatività di Firenze, un milione di euro di investimenti tra Regione e sponsor privati che nel 2010 avevano prodotto 33 spazi disseminati tra piazza della Signoria e il carcere delle Murate, è stato congelato (la sesta edizione doveva svolgersi a fine ottobre).

Colpa dei tagli alla cultura. Il progetto, ammette Paolo Chappini, direttore della Fondazione Sistema toscano, organizzatrice dell'evento, deve essere ripensato: "La Regione ha rivisto le priorità di investimento e ci ha chiesto di immaginare un'edizione 2012 con una nuova formula: spalmare gli eventi su tutto il territorio mettendo al centro la cultura digitale". Andrà così? F. Laz.

 

ROMANO PRODI GIANNI LETTA Antonio Catricala ADS Bini Smaghi GIOVANNI PITRUZZELLANICHI VENDOLA pisapiaBarack ObamaCATIUSCIA MARINI GHERARDO COLOMBOMassimo Teodori M 1T38 storace alemanno

Ultimi Dagoreport

matteo salvini luca zaia giorgia meloni

DAGOREPORT – COSA SI SONO DETTI GIORGIA MELONI E LUCA ZAIA NELL'INCONTRO A PALAZZO CHIGI, TRE SETTIMANE FA? - TOLTA SUBITO DI MEZZO L'IDEA (DI SALVINI) DI UN POSTO DI MINISTRO, LA DUCETTA HA PROVATO A CONVINCERE IL “DOGE” A PRESENTARE UNA SUA LISTA ALLE REGIONALI IN VENETO MA APPOGGIANDO IL CANDIDATO DEL CENTRODESTRA (ANCORA DA INDIVIDUARE) - MA TRA UNA CHIACCHIERA E L'ALTRA, MELONI HA FATTO CAPIRE CHE CONSIDERA ZAIA IL MIGLIOR LEADER POSSIBILE DELLA LEGA, AL POSTO DI UN SALVINI OSTAGGIO DELLE MATTANE DI VANNACCI – UN CAMBIO DI VERTICE NEL CARROCCIO EVOCATO NELLA SPERANZA CHE IL GOVERNATORE ABBOCCHI ALL’AMO...

elly schlein giorgia meloni beppe sala ignazio la russa maurizio lupi marcello viola

DAGOREPORT - NESSUNO VUOLE LE DIMISSIONI DI BEPPE SALA: DA SINISTRA A DESTRA, NESSUN PARTITO HA PRONTO UN CANDIDATO E TRA POCHI MESI A MILANO COMINCIANO LE OLIMPIADI MILANO-CORTINA – MA SALA VUOLE MANIFESTARE ALL'OPINIONE PUBBLICA UNO SCATTO DI DIGNITÀ, UN GRIDO DI ONESTÀ, UNA REAZIONE D'ORGOGLIO CHE NON LO FACCIA SEMBRARE  ''LU CIUCCIO 'MIEZZO A LI SUONI'' - L’UNICO A CHIEDERE IL PASSO INDIETRO DEL SINDACO È IGNAZIO LA RUSSA, CHE INVECE UN CANDIDATO CE L’HA ECCOME: MAURIZIO LUPI. METTENDO SOTTO LA SUA ALA IL PARTITO DI LUPI, "NOI MODERATI", ‘GNAZIO SOGNA IL FILOTTO: CONQUISTARE SUBITO IL COMUNE DI MILANO E NEL 2028 LA REGIONE LOMBARDIA – MOLTO DELL’INCHIESTA SULL’URBANISTICA DIPENDERÀ DALLA DECISIONE DEL GIP, PREVISTA PER MERCOLEDI': SE IL GIUDICE NON ACCOGLIERÀ LE RICHIESTE DEI PM (CARCERE O DOMICILIARI PER GLI INDAGATI), LA BUFERA PERDERÀ FORZA. VICEVERSA…

ravello greta garbo humphrey bogart truman capote

DAGOREPORT: RAVELLO NIGHTS! LE TROMBATE ETERO DI GRETA GARBO, LE VACANZE LESBO DI VIRGINIA WOOLF, RICHARD WAGNER CHE S'INVENTA IL “PARSIFAL'', D.H. LAWRENCE CHE BUTTA GIU’ L'INCANDESCENTE “L’AMANTE DI LADY CHATTERLEY’’, I BAGORDI DI GORE VIDAL, JACKIE KENNEDY E GIANNI AGNELLI - UN DELIRIO ASSOLUTO CHE TOCCO’ IL CLIMAX NEL 1953 DURANTE LE RIPRESE DE “IL TESORO D’AFRICA” DI JOHN HUSTON, SCENEGGIATO DA TRUMAN CAPOTE, CON GINA LOLLOBRIGIDA E HUMPHREY BOGART (CHE IN UN CRASH D’AUTO PERSE I DENTI E VENNE DOPPIATO DA PETER SELLERS). SE ROBERT CAPA (SCORTATO DA INGRID BERGMAN) SCATTAVA LE FOTO SUL SET, A FARE CIAK CI PENSAVA STEPHEN SONDHEIM, FUTURO RE DI BROADWAY – L’EFFEMMINATO CAPOTE CHE SI RIVELÒ UN BULLDOG BATTENDO A BRACCIO DI FERRO IL “DURO” BOGART - HUSTON E BOGEY, SBRONZI DI GIORNO E UBRIACHI FRADICI LA NOTTE, SALVATI DAL CIUCCIO-TAXI DEL RISTORANTE ‘’CUMPÀ COSIMO’’ - QUANDO CAPOTE BECCÒ IL RE D’EGITTO FARUK CHE BALLAVA ALLE 6 DEL MATTINO L’HULA-HULA NELLA CAMERA DA LETTO DI BOGART… - VIDEO + FILM

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER?