ugo mattei

IL COMPAGNO UGO MATTEI SCENDE DALLA CATTEDRA - DA TEORICO DEI BENI COMUNI A PARTIGIANO DELLA RESISTENZA CONTRO IL GREEN PASS FINO A MEGAFONO DELLA PROPAGANDA PUTIANA: IL PROF., DIVENTATO ORMAI UN DESCAMISADO NO NATO, LASCIA L’UNIVERSITÀ DI TORINO. CHI VUOLE SEGUIRE LE SUE LEZIONI O ASCOLTARE LE SUE STRAMPALATE IDEE SU VACCINI E GUERRA IN UCRAINA (ZELENSKY SECONDO LUI “E’ UN BURATTINO DELLA NATO”) DOVRÀ ISCRIVERSI ALL'UNIVERSITÀ TELEMATICA MERCATORUM…

Oscar Serra per www.lospiffero.com

 

ugo mattei 1

Da teorico dei beni comuni a partigiano della resistenza contro il green pass, a megafono della propaganda putiana. D’ora in poi, però, Ugo Mattei combatterà le sue battaglie fuori dalle aule dell’Università di Torino. Il Consiglio di dipartimento di Giurisprudenza ha preso atto oggi delle sue dimissioni: andrà a insegnare all’Università telematica Mercatorum, fondata dal patron della Salernitana Danilo Iervolino e ora di proprietà di un gruppo finanziario britannico.

 

ugo mattei 2

A inizio settembre del 2021 tovarisch Mattei inscenò un’occupazione simbolica dell’Università nel cortile del rettorato, assieme a un manipolo di studenti, per protestare contro il divieto di accesso alle aule senza il lasciapassare verde. “Il provvedimento del Green pass è discriminatorio perché penalizza gli studenti senza il documento per premiare quelli che ne sono provvisti anche se sono pericolosi allo stesso modo” aveva argomentato invocando nientemeno che un nuovo Cln per la liberazione dal “regime draghista” . “Il livello di autoritarismo di questo Stato è impressionante” sentenziò il professore con gran sprezzo del ridicolo. 

carlo freccero e ugo mattei

 

Classe 1961, Mattei ha conosciuto la ribalta dei media nazionali grazie all’iniziativa referendaria per l’acqua pubblica. Era stato lui a scrivere i quesiti della consultazione popolare e fu un successo. Il Movimento 5 stelle gli strizzava l’occhio, suoi seguaci hanno iniziato a occupare ruoli strategici delle amministrazioni cittadine e non solo. Nel 2014 Mattei diventa vicesindaco di Chieri, cittadina sulla collina torinese, guidata dal centrosinistra. Nel 2016, il professore associato Guido Montanari, che non ha mai nascosto la sua ammirazione per il giurista, diventa il volto dei benicomunisti nella giunta pentastellata di Chiara Appendino. Entrambi, però, durano poco: Mattei fa le valigie un anno dopo il suo insediamento, tra gli scazzi con colleghi e critiche di cittadini, Montanari viene dimissionato nel 2020 dopo l’ennesimo scivolone mediatico.

UGO MATTEI

 

La passione per la politica e per le panzane s’intersecano nella campagna elettorale dello scorso anno a Torino. Mattei è candidato sindaco a capo di una improbabile accozzaglia che si presenta sotto l’insegna della lista Futura. Mentre in città correvano voci di una sua enorme difficoltà a trovare candidati disposti a seguirlo, lui fa circolare un fantomatico sondaggio indipendente che lo dava vicino al ballottaggio, intorno al 17%. Al secondo turno, però, non ci arriva e il sondaggio (effettuato sempre a suo dire da una società con base a Dehli, in India) non si rivela particolarmente attendibile giacché i voti alla fine sono solo 7mila, pari a poco più del 2 per cento. Non proprio un trionfo, insomma.  

 

MASSIMO CACCIARI UGO MATTEI

Intanto, su iniziativa sua e di un discreto gruppo di sciroccati, tra cui Carlo Freccero,e qualche pensatore in disarmo alla Massimo Cacciari, nasce la Commissione DuPre, acronimo di Dubbio e Precauzione nonostante i suoi promotori vivano di certezze granitiche. Così Mattei al pari degli altri sodali narcisisti e megalomani è diventato nel giro di poco uno dei fenomeni da baraccone del circo Barnum della televisione italiana dove, dismesso momentaneamente il camice bianco del virologo, ha indossato la feluca per discettare di guerra e geopolitica definendo Zelensky “un burattino della Nato” e pronunciando strafalcioni imbarazzanti su temi di cui non sa nulla.

 

matteo bassetti ugo mattei piazzapulita

A quanto si racconta all’Università di Torino, il professor Mattei era talmente potente, un vero e proprio barone, che nessuno ha mai osato contestargli il doppio incarico: sotto la Mole e a Berkley dove insegna per la metà dell’anno in cui non è in Italia. Ma dopo le sue ultime prese di posizione i suoi seguaci, anche al dipartimento di Giurisprudenza, sono sempre meno. Al punto che, per evitare di ritrovarsi nell’imbarazzo di dover dare delle giustificazioni, ha deciso di togliere il disturbo. Senza che nessuno abbia fatto nulla per trattenerlo.

ugo mattei a piazzapulita

Ultimi Dagoreport

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO