natalia poklonskaya vladimir putin

PURGHE PUTINIANE – “MAD VLAD” HA RIMOSSO DAL SUO INCARICO NATALIA POKLONSKAJA, 41ENNE E BIONDISSIMA EX DEPUTATA DI ORIGINI UCRAINE, NOMINATA L’ANNO SCORSO VICEPRESIDENTE DI “ROSSOTRUDNICHESTVO”, L’AUTORITÀ CHE RAPPRESENTA GLI INTERESSI DELLA RUSSIA NELLE REPUBBLICHE SOVIETICHE – DIVENTÒ FAMOSISSIMA IN RUSSIA NEL 2014, QUANDO APPOGGIÒ L’ANNESSIONE RUSSA DELLA CRIMEA, DIVENTANDO SUBITO UNA TRADITRICE PER IL SUO PAESE E UN’EROINA PER IL CREMLINO, CHE LA NOMINÒ PROCURATRICE DELLA PENISOLA. MA POI HA OSATO CRITICARE “L’OPERAZIONE SPECIALE” IN UCRAINA E SI È GIOCATA PER SEMPRE I FAVORI DI PUTIN…

Paolo Valentino per www.corriere.it

 

natalia poklonskaya 8

Era la «poster girl» di Vladimir Putin, un’icona pop con oltre 200 mila follower su Instagram. Nel 2014, lei di nazionalità ucraina, aveva appoggiato l’annessione russa della Crimea, diventando una nemica agli occhi dei suoi connazionali, inserita nella lista dei ricercati del suo ex Paese e sanzionata dall’Unione europea.

 

Ora però Natalia Poklonskaja , 41 anni, giurista, ex deputata del partito di governo al Parlamento della Russia, ha osato criticare l’operazione militare dello Zar. E d’un tratto, è diventata la donna che ha tradito due volte. La guerra, quella che per l’Ucraina è iniziata otto anni fa, le ha cambiato la vita, segnandone l’ascesa e adesso la caduta.

 

NATALIA POKLONSKAYA

Aveva appena 33 anni, Poklonskaja, quando gli «omini verdi» di Putin occuparono la Crimea. Faceva il sostituto procuratore al servizio dello Stato ucraino. Ma si schierò subito dalla parte della Russia e venne premiata: divenne Procuratrice generale del governo provvisorio della penisola.

 

Giovane, fotogenica, entusiasta, fu uno dei successi più importanti della propaganda russa. Popolarissima sui social network, diventò perfino una figura di culto del popolo dei Manga in Giappone, a causa della sua somiglianza con uno dei personaggi della serie di videogiochi Phoenix Wright: Ace Attorney. Ed era solo l’inizio.

 

Due anni dopo, infatti, Poklonskaja venne eletta alla Duma nelle liste di Russia Unita. Non si ripresentò nel 2021, quando però venne nominata vicepresidente di Rossotrudnichestvo, l’Autorità statale che rappresenta gli interessi della Russia nelle ex Repubbliche Sovietiche. È stata anche ambasciatrice russa a Capo Verde.

 

NATALIA POKLONSKAYA

Ora però la sua carriera è finita. Nei giorni scorsi Putin l’ha infatti sollevata dal suo incarico, ufficialmente su sua richiesta. Lei ha ringraziato «per la fiducia e l’appoggio» avuto in questi anni. In futuro sarà semplice consulente della Procura generale, un posto che equivale all’emarginazione. La decisione di ridimensionarla era nell’aria da mesi, da quando, subito dopo il 24 febbraio, Poklonskaja aveva osato definire «una catastrofe» l’invasione dell’Ucrain a.

 

In una lunga intervista rilasciata a un popolare canale di You Tube, la giurista si era scagliata contro la lettera Z, diventata simbolo del sostegno dei russi alla guerra, che lei ha definito invece «simbolo di tragedia e dolore per la Russia e l’Ucraina». «Le persone muoiono, case e intere città vengono distrutte costringendo milioni di persone a fuggire. I corpi e le anime sono mutilati. Il mio cuore scoppia di dolore. I miei due Paesi si stanno uccidendo, non è questo che volevo e che voglio».

 

natalia poklonskaya 6

Poklonskaja ha ancora giustificato l’annessione della Crimea, ma ha lanciato un appello ai due popoli: «Vi prego, smettetela di combattere. Siamo andati troppo lontano ed è tempo di farci coraggio da soli per il futuro, invece di lasciarlo nelle mani di chi è armato». Già al momento dell’intervista, Rossotrudnichestvo aveva annunciato che ci sarebbero state «conseguenze».

 

natalia poklonskaya

Ma in realtà, era da qualche anno che Poklonskaja aveva attirato su di sé sospetti, polemiche e accuse di essere incontrollabile. Nel 2018, al tempo delle proteste di piazza contro l’aumento dell’età pensionistica deciso dal Cremlino, fu l’unica deputata del partito di maggioranza a votare contro la legge.

 

Si aprì una discussione interna sulla sua espulsione, ma non successe nulla. Più curiosità che altro suscitò invece la sua fallita campagna per far vietare «Mathilda», il film che racconta la storia d’amore dello Zar Nicola II, l’ultimo dei Romanov, con una ballerina. Poklonskaja si scagliò contro la pellicola definendola «un’opera di parassiti».

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