matteo renzi e vladimir putin

PUTIN SARA’ UN GUERRAFONDAIO MA L’ITALIA GLI HA VENDUTO ARMI VIOLANDO PURE L’EMBARGO EUROPEO - NEL 2015 IL GOVERNO RENZI AUTORIZZÒ LA VENDITA DI 94 BLINDATI LINCE ALLA RUSSIA, PER UN VALORE DI OLTRE 25 MILIONI DI EURO - ALL’EPOCA UNA DISPOSIZIONE EUROPEA VIETAVA LA VENDITA DI ARMAMENTI (COME RISPOSTA ALL’INVASIONE RUSSA DELLA CRIMEA) MA L’ITALIA, APPROFITTANDO DI UNA FALLA LEGALE, CONTINUO’ A MANDARE ARMI - L’ESPORTAZIONE DI ARMAMENTI VERSO MOSCA INIZIA NEL 2003, MA IL RECORD SI RAGGIUNGE SOLO NEL 2011 CON IL GOVERNO BERLUSCONI…

Futura D'Aprile per https://www.editorialedomani.it

 

MATTEO RENZI E VLADIMIR PUTIN

Nel 2015 il governo guidato da Matteo Renzi ha rilasciato una autorizzazione per la vendita di 94 blindati Lince alla Russia, per un valore di oltre 25 milioni di euro.

Una disposizione europea al tempo vietava la vendita di armamenti. Ma la decisione non aveva valore sanzionatorio, e l’Italia ha approfittato della falla legale per continuare a mandare armi.

 

Da un’analisi dei dati Istat si scopre che fra gennaio e novembre del 2021 c’è stata un’esportazione di 3 milioni di euro di merci militari sotto embargo verso la Russia.

Sistemi anticarro e antiaereo, mitragliatrici e mortai. Sono queste le armi che il governo italiano è pronto a cedere a Kiev per sostenere la resistenza ucraina contro la Russia.

SILVIO BERLUSCONI E VLADIMIR PUTIN COL LIBRO DI Giancarlo Lehner

Ma negli anni successivi all’invasione della Georgia e della Crimea, proprio dall’Italia sono partite verso Mosca armi, munizioni e blindati.

 

A confermarlo non sono solo i dati, ma anche alcuni video diffusi sui social nei primissimi giorni dell’invasione: si vedono alcuni soldati ucraini impossessarsi di un blindato 4x4 Lynx di produzione Iveco, abbandonato sul campo dalle forze russe. Un mezzo la cui presenza nell’arsenale bellico di Mosca fa sorgere delle domande.

 

L’EXPORT VERSO LA RUSSIA

L’esportazione di armamenti verso la Federazione russa inizia nel 2003, ma il record si raggiunge solo nel 2011 con il governo guidato da Silvio Berlusconi, quando viene autorizzata la vendita di blindati Iveco noti con il nome di Lince, per un valore di 106 milioni di euro.

silvio berlusconi e vladimir putin 9

 

L’autorizzazione è stata rilasciata tre anni dopo l’invasione della Georgia da parte della Russia, ma non era ancora in vigore alcun embargo nei confronti di Mosca. Diverso è invece il caso dell’autorizzazione contenuta nella relazione per l’export di armamenti del 2015 e consegnata al parlamento l’anno seguente.

 

Come già scoperto nel 2019 dal sito investigativo Bellingcat, nel 2015 il governo guidato da Matteo Renzi ha rilasciato una nuova autorizzazione per la vendita di 94 blindati Lince alla Russia, per un valore di oltre 25 milioni. In quello stesso anno sono stati esportati 83 dei 94 mezzi corazzati Iveco.

matteo renzi vladimir putin

 

L’EMBARGO

C’è però un problema. L’autorizzazione definitiva è stata data nel 2015, ma, come scrive l’analista dell’Opal Giorgio Beretta, il 31 luglio del 2014 l’Unione europea ha imposto un embargo sull’invio di armamenti verso la Russia in risposta al conflitto ucraino.

 

Attraverso l’adozione da parte del Consiglio europeo della Decisione 2014/512/CFSP, viene proibito agli stati membri di vendere, fornire, trasferire o esportare armi e materiale accessorio di qualsiasi tipo verso la Russia, inclusi munizioni, veicoli ed equipaggiamenti militari completi o loro parti.

 

silvio berlusconi e vladimir putin 7

L’embargo si applica anche ai prodotti dual-use, che potrebbero avere un’applicazione bellica, e verso gli “utilizzatori finali militari”. La decisione comunitaria colpisce tutti i contratti e gli accordi raggiunti tra gli stati membri e la Russia prima del 1° agosto 2014.

 

I 94 blindati Iveco sono stati venduti quando l’embargo comunitario era già in vigore. Tuttavia, il documento con cui l’Ue limita l’invio di materiale bellico verso la Russia presenta delle falle: la decisione non ha valore sanzionatorio, pertanto chi lo viola non incorre in alcun tipo di misura punitiva.

 

COME FUNZIONANO LE AUTORIZZAZIONI

L’export di materiale bellico in Italia è regolato dalla legge 185/90. La norma stabilisce che le autorizzazioni per le esportazioni sono concesse dall’Unità per le autorizzazioni dei materiali d’armamento (Uama), di concerto con la presidenza del Consiglio e il Comitato consultivo, composto da Agenzia delle dogane e dei monopoli, ministero degli Esteri, della Difesa, dell’Interno, dello Sviluppo economico e dell’Ambiente. L’Autorità è tenuta a fornire una valutazione di tipo tecnico-amministrativa, in conformità con la politica estera e di difesa del paese.

 

matteo renzi vladimir putin.

La 185/90, però, prevede anche una serie di condizioni da rispettare perché l’export possa essere autorizzato. Nello specifico, tali operazioni sono proibite se sono in contrasto con gli impegni internazionali presi dall’Italia e se dirette «verso paesi nei cui confronti è stato dichiarato un embargo totale o parziale delle forniture belliche da parte delle Nazioni unite o dell’Unione europea».

 

Più in generale, la legge vieta anche l’export verso paesi in stato di conflitto armato o «responsabili di gravi violazioni delle convenzioni internazionali in materia di diritti umani, accertate dai competenti organi delle Nazioni unite, dell’Ue o del Consiglio d’Europa». Nonostante un embargo europeo e le limitazioni contenute nella 185/90, il governo Renzi ha ugualmente concesso l’autorizzazione.

 

ARMI E MUNIZIONI

silvio berlusconi e vladimir putin 8

Gli affari con Mosca non si limitano ai blindati Iveco. Secondo i dati dell’Istat sul commercio estero, fra gennaio e novembre del 2021 sono state esportate armi e munizioni per un valore di quasi 22 milioni. Questo tipo di export si riferisce generalmente a materiali non bellici e per la cui esportazione è necessario unicamente il via libera del questore, sulla base di quanto stabilito dalla legge 110/75.

 

Nei dati dell’Istat c’è però un buco. Il valore dell’esportazione per materiale di categoria SH, che ricomprende “Armi, munizioni e loro parti accessorie”, è pari a 21.942.271 di euro, così suddivisi: 13.742.231 euro per armi comuni; 151.074 euro per le pistole; 4.093.689 euro per le munizioni; 837.170 euro per accessori. Tutti prodotti regolati dalla 110/75.

Soldati russi 6

 

Restano però fuori dal computo merci per un valore di 3.118.107 di euro che, come spiega Giorgio Beretta, potrebbero essere destinate a corpi di polizia o enti governativi russi. «Se fosse questo il caso, se ne troverà traccia nella prossima relazione al parlamento sulle autorizzazioni all’esportazione di armamenti». Nelle tabelle dell’Istat, dice Beretta, è riportato il valore totale dell’export di “armi e munizioni” diretto verso la Russia, ma dalle sottocategorie sono assenti proprio i dati relativi alle armi da guerra, in quanto informazioni secretate. Da qui, è l’ipotesi dell’analista, la mancanza di quei 3.118.107, che dovrebbero dunque riferirsi a materiale bellico per la cui esportazione è stata richiesta l’autorizzazione del governo.

soldato russo

Ultimi Dagoreport

francesco micheli

DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI AFFARI CHE FU: IL CAPITALISMO CON IL CUORE A SINISTRA E IL PORTAFOGLIO GONFIO A DESTRA - A 87 ANNI, FRANCESCO MICHELI APRE, SIA PURE CON MANO VELLUTATA E SENZA LASCIARE IMPRONTE VISTOSE, IL CASSETTO DEI RICORDI: “IL CAPITALISTA RILUTTANTE” È IL DIARIO DI BORDO DELL’EX BUCANIERE DELLA FINANZA CHE, SALITO SULL’ALBERO PIÙ ALTO DEL VASCELLO, HA OSSERVATO I FONDALI OSCURI INCONTRATI NEL MARE MAGNUM INSIDIOSO DELL’ECONOMIA, SOMMERSA E SPESSO AFFONDATA - “IO E LEI APPARTENIAMO A ZOO DIVERSI”, FU IL VATICINIO DI CUCCIA – LUI, UNICO TESTIMOME A RACCOGLIERE LO SFOGO DI EUGENIO CEFIS SU QUEL “MATTO” DI CUCCIA CHE NEL GIORNO DELLE SUE CLAMOROSE DIMISSIONI DA MONTEDISON L’AVEVA ACCOLTO CON UN BEFFARDO: “DOTTORE, PENSAVO VOLESSE FARE UN COLPO DI STATO…”

romana liuzzo

DAGOREPORT! UN MOTO DI COMPRENSIONE PER I TELESPETTATORI DI CANALE5 CHE HANNO AVUTO LA SFORTUNA DI INTERCETTARE LA MESSA IN ONDA DELLO SPOT AUTO-CELEBRATIVO (EUFEMISMO) DEL PREMIO “GUIDO CARLI” - CONFUSI, SPIAZZATI, INCREDULI SI SARANNO CHIESTI: MA CHE CAZZO È ‘STA ROBA? - AGGHINDATA CON UN PEPLO IN STILE “VESTALE, OGNI SCHERZO VALE”, PIAZZATA IN UN REGNO BOTANICO DI CARTONE PRESSATO, IL “COMMENDATORE”  ROMANA LIUZZO REGALA 20 SECONDI DI SURREAL-KITSCH MAI VISTO DALL'OCCHIO UMANO: “LA FONDAZIONE GUIDO CARLI VI SARÀ SEMPRE ACCANTO PER COSTRUIRE INSIEME UN MONDO MIGLIORE”. MA CHI È, LA CARITAS? EMERGENCY? L'ESERCITO DELLA SALVEZZA? - VIDEO!

friedrich merz - elezioni in germania- foto lapresse -

DAGOREPORT – LA BOCCIATURA AL PRIMO VOTO DI FIDUCIA PER FRIEDRICH MERZ È UN SEGNALE CHE ARRIVA DAI SUOI "COLLEGHI" DI PARTITO: I 18 VOTI CHE SONO MANCATI ERANO DI UN GRUPPETTO DI PARLAMENTARI DELLA CDU. HANNO VOLUTO MANDARE UN “MESSAGGIO” AL CANCELLIERE DECISIONISTA, CHE HA STILATO UNA LISTA DI MINISTRI SENZA CONCORDARLA CON NESSUNO. ERA UN MODO PER RIDIMENSIONARE L’AMBIZIOSO LEADER. COME A DIRE: SENZA DI NOI NON VAI DA NESSUNA PARTE – DOMANI MERZ VOLA A PARIGI PER RIDARE SLANCIO ALL’ALLEANZA CON MACRON – IL POSSIBILE ANNUNCIO DI TRUMP SULLA CRISI RUSSO-UCRAINA

xi jinping donald trump vladimir putin

DAGOREPORT - LA CERTIFICAZIONE DELL'ENNESIMO FALLIMENTO DI DONALD TRUMP SARÀ LA FOTO DI XI JINPING E VLADIMIR PUTIN A BRACCETTO SULLA PIAZZA ROSSA, VENERDÌ 9 MAGGIO ALLA PARATA PER IL GIORNO DELLA VITTORIA - IL PRIMO MENTECATTO DELLA CASA BIANCA AVEVA PUNTATO TUTTO SULLO "SGANCIAMENTO" DELLA RUSSIA DAL NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA: LA CINA - E PER ISOLARE IL DRAGONE HA CONCESSO A "MAD VLAD" TUTTO E DI PIU' NEI NEGOZIATI SULL'UCRAINA (COMPRESO IL PESTAGGIO DEL "DITTATORE" ZELENSKY) - ANCHE SUI DAZI, L'IDIOTA SI È DOVUTO RIMANGIARE LE PROMESSE DI UNA NUOVA "ETA' DELL'ORO" PER L'AMERICA - IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO HA COMPIUTO COSI' UN MIRACOLO GEOPOLITICO: IL REGIME COMUNISTA DI PECHINO NON È PIÙ IL DIAVOLO DI IERI DA SANZIONARE E COMBATTERE: OGGI LA CINA RISCHIA DI DIVENTARE LA FORZA “STABILIZZATRICE” DEL NUOVO ORDINE GLOBALE...

alfredo mantovano gianni de gennaro luciano violante guido crosetto carlo nordio alessandro monteduro

DAGOREPORT – LA “CONVERSIONE” DI ALFREDO MANTOVANO: IL SOTTOSEGRETARIO CHE DOVEVA ESSERE L’UOMO DI DIALOGO E DI RACCORDO DI GIORGIA MELONI CON QUIRINALE, VATICANO E APPARATI ISTITUZIONALI (MAGISTRATURA, CORTE DEI CONTI, CONSULTA, SERVIZI. ETC.), SI È VIA VIA TRASFORMATO IN UN FAZZOLARI NUMERO 2: DOPO IL ''COMMISSARIAMENTO'' DI PIANTEDOSI (DOSSIER IMMIGRAZIONE) E ORA ANCHE DI NORDIO (GIUSTIZIA), L’ARALDO DELLA CATTO-DESTRA PIÙ CONSERVATRICE, IN MODALITA' OPUS DEI, SI E' DISTINTO PER I TANTI CONFLITTI CON CROSETTO (DALL'AISE AI CARABINIERI), L'INNER CIRCLE CON VIOLANTE E GIANNI DE GENNARO, LA SCELTA INFAUSTA DI FRATTASI ALL'AGENZIA DI CYBERSICUREZZA E, IN DUPLEX COL SUO BRACCIO DESTRO, IL PIO ALESSANDRO MONTEDURO, PER “TIFO” PER IL “RUINIANO” BETORI AL CONCLAVE...

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…