carlo nordio giorgia meloni

QUANTO RESISTERA’ CARLO NORDIO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA? - DA GARANTISTA E LIBERALE, HA VISSUTO CON INSOFFERENZA IL PASTROCCHIO DELLA NORMA ANTI-RAVE, FATTA SCRIVERE IN FRETTA E FURIA DA PIANTEDOSI SENZA CONSULTARE IL GUARDASIGILLI - LA MODERAZIONE DI NORDIO MAL SI CONCILIA CON IL GIUSTIZIALISMO DI FRATELLI D’ITALIA E ANCHE PER QUESTO MELONI GLI HA PIAZZATO COME SOTTOSEGRETARIO ANDREA DELMASTRO DELLE VEDOVE PER “CONTENERLO” - CALENDA HA FIUTATO ARIA DI ROTTURA E GLI HA GIA’ OFFERTO “ASILO POLITICO” - FOLLI: “A SINISTRA SPERANO CHE SIA COSÌ E SI AUGURANO CHE SI ARRIVI ABBASTANZA PRESTO ALLE DIMISSIONI DEL MINISTRO”

1 - I SUOI PRIMI DIECI GIORNI DA MINISTRO NORDIO CAMPIONE DI "SMENTITE"

Gia. Sal. per “il Fatto quotidiano”

 

matteo piantedosi carlo nordio

Pugno duro anti-rave con tanto di intercettazioni preventive e conferma dell'ergastolo ostativo. Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, nel primo decreto del governo Meloni, ha dovuto subire la linea dura di Fratelli d'Italia rinunciando alle sue battaglie garantiste di una vita. Sulla norma anti-rave non ha proferito parola in Cdm di fronte alle proteste di Antonio Tajani di Forza Italia.

 

Chi ha parlato con Nordio in queste ore lo descrive in "profondo imbarazzo" per i primi provvedimenti del governo. "Non è contento di quello che sta succedendo", racconta una fonte di governo. Ma per ora il Guardasigilli non ha intenzione di esprimere il proprio dissenso e si dice determinato a "riformare la Giustizia". Come dire: meglio parlare d'altro e non scoraggiarsi dalle prime difficoltà.

 

GIORGIA MELONI - CARLO NORDIO - ILLUSTRAZIONE - IL FATTO QUOTIDIANO

Nordio si fida solo del suo capo di gabinetto Alberto Rizza (ex presidente del Tribunale di Vicenza) e della sua vice Giusi Bartolozzi, magistrato ed ex parlamentare di FI nota per le sue battaglie garantiste in commissione Giustizia. Di certo, Nordio dovrà continuare a combattere sia con il partito che lo ha fatto eleggere in Parlamento - FdI ha piazzato Andrea Delmastro Delle Vedove come sottosegretario in Via Arenula - ma anche con gli alleati: la Lega ha messo Andrea Ostellari, estensore della legge sulla legittima difesa durante il governo Conte-1, FI Francesco Paolo Sisto che ieri ha chiesto modifiche al decreto sul rave party.

 

2 - DOPO LA NORMA SUI RAVE NORDIO È IN TRINCEA: "FACCIO IL MINISTRO PER REALIZZARE LE MIE IDEE"

CARLO NORDIO MATTEO PIANTEDOSI

Estratto dell’articolo di Valerio Valentini per “il Foglio”

 

[…] sono passati dieci giorni, e già Carlo Nordio sbuffa. Le critiche degli amici giuristi lo hanno colpito. Ad alcuni ha pure risposto, privatamente, confidando  insofferenza. Del resto il mezzo pastrocchio sulla norma anti rave lo ha colto di sorpresa. Dal collega Matteo Piantedosi si aspettava quantomeno un consulto. […]

 

CARLO NORDIO IN VERSIONE CHURCHILL

D’altra parte è vero che a certe liturgie romane, l’ex magistrato trevigiano, ha già lasciato intendere che faticherà ad abituarsi. […] E non serve conoscere gli arcana imperii di Via Arenula, per immaginare quanto poco l’arrivo di un simile papa straniero sia apprezzato dai mandarini ministeriali. Né è passata inosservata la scelta della sua vice, Giusi Bartolozzi, magistrato di lungo corso con una legislatura alle spalle nelle file di Forza Italia e una lunga consuetudine con Nordio stesso. […]

 

E tanto è bastato a innescare le paranoie dei patrioti di FdI, che l’autorevolezza e l’indipendenza del nuovo ministro della Giustizia la vivono un po’ come un ingombro. E forse un possibile cortocircuito politico deve temerlo anche Meloni, se alla fine ha scelto di spedire a Via Arenula un abile manovratore come Andrea Delmastro Delle Vedove.

 

matteo piantedosi carlo nordio

Che a diventare sottosegretario non ci teneva granché, se è vero che agli amici aveva confidato di sperare nella presidenza della commissione Antimafia […] E sa che ora si ritroverà lì, col ruolo scomodo di chi deve marcare un uomo spigoloso, evitando che si saldi un asse garantista nei corridoi del ministero tra il Guardasigilli e il suo vice, il forzista Francesco Paolo Sisto, che per cultura garantista è di certo più vicino a Nordio di quanto non lo sia il giustizialismo di FdI. […] Insomma c’è un motivo, se Nordio sbuffa. E si capisce anche perché Carlo Calenda, sorridendo, si dice già pronto a “offrirgli asilo politico”.  […]  “Del resto Nordio era nel Partito liberale: che c’entra, lui, con Colle Oppio?”.

 

3 - IL LIBERALE NORDIO ALLA PROVA DEI FATTI

Estratto dell’articolo di Stefano Folli per “la Repubblica”

 

ALFREDO MANTOVANO ORAZIO SCHILLACI GIORGIA MELONI CARLO NORDIO MATTEO PIANTEDOSI

[…] Siamo al rodaggio della nuova fase: un rodaggio mai come in queste circostanze carico di incognite e dubbi. Lo si è visto anche sulla questione del "rave party” […] La destra ne ha fatto l'occasione per sfoggiare una linea "legge e ordine" […] La sinistra, cioè l'opposizione, lo ha drammatizzato […] leggendovi l'inizio di una legislazione liberticida.

 

L'aspetto paradossale è che la polemica si è accesa mentre il ministro dell'Interno, Piantedosi, sgombrava l'area di Modena senza alcun incidente e facendo ricorso alle leggi esistenti. A dimostrazione che in uno Stato liberale gli strumenti per garantire l'ordine pubblico esistono, il più delle volte, mentre le nuove norme finiscono spesso per creare più problemi di quanti ne risolvono.

CARLO NORDIO

 

A sostenere questa tesi era il ministro Guardasigilli, Carlo Nordio, in uno dei suoi brillanti commenti […]: "L'errore, l'equivoco della destra è quello di pensare di garantire la sicurezza attraverso l'inasprimento delle pene, la creazione di nuovi reati e magari con un sistema carcerario come quello che abbiamo, che diventa criminogeno". Nordio è noto per essere un liberale autentico: un ex magistrato di solida cultura giuridica, estraneo ai giochi politici, garantista convinto e non a intermittenza. Se oggi si trova a via Arenula, lo deve a Giorgia Meloni che lo ha voluto a tutti i costi nel suo governo.

 

[…] Quindi il liberale Nordio è stato cercato dalla non-liberale Meloni: perché? L'interpretazione malevola è che sia lì per coprire con il suo prestigio una politica della giustizia diversa da quella da lui sempre propugnata. A sinistra sperano che sia così e si augurano che si arrivi abbastanza presto alle dimissioni del ministro.

 

CARLO NORDIO FRANCESCO LOLLOBRIGIDA

C'è però un'altra spiegazione. Attraverso le misure sui "rave" illegali, destinate peraltro a essere corrette dal Parlamento, la (il) premier ha voluto dare un segnale di rigore. Si è mossa quindi su un sentiero stretto e rischioso, esponendosi alle polemiche. Nordio ha accettato la scelta per realismo politico, in cambio della garanzia che l'amministrazione della giustizia seguirà d'ora in poi un criterio liberale. Il criterio per cui a lui è stato offerto il dicastero e in base al quale egli ha accettato. Capiremo presto se questa è l'interpretazione corretta.

 

4 - COM'È NATO IL PASTICCIO DI MELONI E PIANTEDOSI SUI RAVE

Estratto dell’articolo di Ermes Antonucci per “il Foglio”

 

Tutto troppo in fretta. Così è nato il pasticcio della norma anti-rave, approvata lunedì dal Consiglio dei ministri e già bocciata da decine di giuristi per la sua incomprensibilità tecnica e i suoi potenziali pericoli per la libertà dei cittadini. La norma, come ricostruito dal Foglio, è stata scritta in fretta e furia per volontà del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi.

 

CARLO NORDIO STRINGE LA MANO A GIORGIA MELONI DOPO IL GIURAMENTO

E’ stato il nuovo ministro dell’Interno ad attivarsi, dopo aver ricevuto la segnalazione che il capannone in cui a Modena si stava svolgendo il rave era a rischio crollo. A differenza di quanto riportato da diversi giornali, Piantedosi non si è affatto limitato a recuperare dal cassetto le norme elaborate dal suo predecessore, la ministra Luciana Lamorgese, ma ha fatto scrivere dal suo ufficio legislativo un testo completamente nuovo.

 

Un testo che introduce un nuovo articolo al codice penale (il 343-bis), che però non definisce l’oggetto del reato, usa un linguaggio tautologico, prevede concetti vaghissimi. “Un caso assoluto di analfabetismo legislativo”, l’ha definito ieri su queste pagine il professor Tullio Padovani, luminare del diritto penale. Il risultato di una norma scritta in maniera così pedestre è che essa potrà essere interpretata con ampia discrezionalità dai magistrati ed essere applicata anche ai casi di occupazione di edifici scolastici e universitari.

carlo nordio al quirinale

 

[…] Prevedendo una pena fino a sei anni per gli organizzatori dei raduni in terreni ed edifici altrui, con la presenza di almeno cinquanta persone, il nuovo reato consentirà agli inquirenti anche di svolgere intercettazioni. Una grande pesca a strascico, che potrebbe finire per riguardare centinaia di persone, anche i partecipanti, per i quali viene prevista una pena “diminuita”. E viene da sorridere immaginando uno squadrone di agenti di polizia giudiziaria mentre ascolta le conversazioni o legge le chat di centinaia di ragazzini o adulti che intendono partecipare a un rave party.

 

carlo nordio al quirinale

Anche la ministra Lamorgese […] un anno fa aveva dichiarato di voler intervenire sul tema […] e fece elaborare dai suoi uffici una nuova norma. Questa, però, non prevedeva la creazione di un nuovo reato, ma aggiungeva un’aggravante all’articolo del codice penale che già oggi permette di intervenire nei casi di raduni illegali. […] “La proposta non prevedeva un reato autonomo, ma si innestava sull’articolo 633 del codice penale. Inoltre le pene erano più basse”, riferiscono ambienti vicini all’ex ministra Lamorgese.  […] le pene previste dalle norme proposte da Lamorgese consentivano comunque il ricorso alle intercettazioni, e proprio su questo emerse una frizione con l’ex ministra della Giustizia, perplessa sul possibile utilizzo di uno strumento di indagine così invasivo per contrastare i raduni illegali.  Alla fine, così, la proposta avanzata dal ministero dell’Interno venne accantonata dal governo Draghi[…]

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni times musk sunak edi rama

COME AL SOLITO, I GIORNALISTI ITALIANI SI FERMANO AI TITOLI: L’ARTICOLONE DEL “TIMES” SUI LEADER INTERNAZIONALI “TUTTI PAZZI PER LA MELONI” NON È PROPRIO UNA CAREZZA SUL FACCINO DELLA SORA GIORGIA, COME CI VOGLIONO FAR CREDERE “CORRIERE”, “LIBERO” E GLI ALTRI MEGAFONI DELLA FIAMMA MAGICA. ANZI, È PIENO DI FRECCIATONE ALLA THATCHER DE’ NOANTRI, TIPO “L’UMILTÀ BEN PREPARATA” DI FRONTE AL PREMIER ALBANESE EDI RAMA. O LA CHIOSA SULL’INCONTRO CON JD VANCE: “IL FLIRT DELLA 48ENNE ERA SOLO NATURALMENTE SIMPATICO O SI È RESA CONTO CHE RIDENDO DELLE BATTUTE DEGLI UOMINI DI POTERE OTTERRÀ L'ACCORDO COMMERCIALE CHE DESIDERA?” – RICORDA I “THREESOME” E IL PACCO DI GIAMBRUNO, SMONTA LE ORIGINI PROLETARIE DELLA DUCETTA E CHIUDE CITANDO BERLUSCONI: “È UNA PERSONA CON CUI NON SI PUÒ ANDARE D'ACCORDO”. VI SEMBRANO COMPLIMENTI?

giampaolo rossi giorgia meloni silvia calandrelli felice ventura matteo salvini gianfranco zinzilli giancarlo giorgetti

C'È UN NUOVO CAPITOLO NELL'ETERNO SCAZZO MELONI-SALVINI E RIGUARDA LA RAI - NEL CDA DI DOMANI FELICE VENTURA, DIRETTORE DELLE RISORSE UMANE, SARÀ NOMINATO PRESIDENTE DI RAI PUBBLICITÀ - SULLA POLTRONA DELLA CASSAFORTE DEL SERVIZIO PUBBLICO SI È CONSUMATO L'ENNESIMO SCAZZO: L'AD, GIAMPAOLO ROSSI, VOLEVA ISSARE SILVIA CALANDRELLI (NONOSTANTE LA VICINANZA AL PD), OSTEGGIATA PERÒ DALLA LEGA CHE VOLEVA GIANFRANCO ZANZILLI - IL MINISTRO GIORGETTI HA CONVOCATO ROSSI AL MEF (AZIONISTA DELLA RAI) PER IMPORRE IL NOME, MA QUELLO, DI FRONTE AL DIKTAT, HA OPPOSTO UN "ME NE FREGO". E ALLA FINE È STATO TIRATO FUORI DAL CILINDRO IL NOME DI VENTURA...

giorgia meloni elly schlein

DAGOREPORT - LE MANOVRE DA "DOTTOR STRANAMORE" DI ELLY SCHLEIN: SFANGARLA AI REFERENDUM, VINCERE IN AUTUNNO IN TUTTE E 6 LE REGIONI CHE ANDRANNO AL VOTO, QUINDI ANDARE AL CONGRESSO ANTICIPATO DEL PD A GENNAIO 2026 PER POI FARSI INCORONARE LEADER DEL CENTROSINISTRA ALLE POLITICHE DEL 2027 (CONTE PERMETTENDO) – A FAVORE DI ELLY GIOCA IL FATTO CHE LA MINORANZA DEM E' FRANTUMATA CON BONACCINI E LO RUSSO TRATTATI DA TRADITORI DELLA CAUSA DEI RIFORMISTI E PICIERNO E GORI GIUDICATI TROPPO EX RENZIANI – NEL CENTRODESTRA GIRA GIÀ LA BATTUTA: “LUNGA VITA AD ELLY SCHLEIN”, CHE RESTA PER "LA STATISTA DELLA GARBATELLA" LA SUA MIGLIORE POLIZZA PER FARSI ALTRI 5 ANNI A PALAZZO CHIGI...

friedrich merz donald trump starmer macron meloni von der leyen jd vance

DAGOREPORT - L’INCONTRO DI GIORGIA MELONI CON VANCE E VON DER LEYEN È STATO SOLO ''ACCIDENTALE'': È STATO POSSIBILE IN VIRTU' DELL’INSEDIAMENTO DI PAPA LEONE XIV (NON È STATA LA DUCETTA A CONVOCARE I LEADER, BENSI' SANTA ROMANA CHIESA) – LA "COMPASSIONE" DI TRUMP, CHE HA COINVOLTO LAST MINUTE "COSETTA" MELONI NELLA CHIAMATA CON MACRON, STARMER E MERZ – LE FAKE NEWS DI PALAZZO CHIGI PROPALATE DALLA STAMPA E MEDIA DI DESTRA COL SUPPORTO DEL “CORRIERE DELLA SERA”:  ALL’ORIZZONTE NON C’È MAI STATO ALCUN INVIO DI TRUPPE EUROPEE AL FIANCO DI KIEV CONTRO MOSCA. SOLO DOPO LA FIRMA DI UNA TREGUA, GRAN BRETAGNA E FRANCIA SONO A FAVORE DI UN INVIO DI TRUPPE, MA UNICAMENTE AL FINE DELLA SALVAGUARDIA DEI CONFINI UCRAINI, E COL FONDAMENTALE SUPPORTO INTELLIGENCE DELLA CIA - ALTRA MINCHIATA DELLA PROPAGANDA ALLA FIAMMA: NON E' MAI ESISTITA LA VOLONTÀ DI ESCLUDERE L’ITALIA DAL GRUPPO DEI ''VOLENTEROSI''. È LA "GIORGIA DEI DUE MONDI" STESSA A ESSERSI CHIAMATA FUORI, IN PREDA ALL'AMBIZIONE SBAGLIATA DI DIVENTARE LA "PONTIERA'' TRA STATI UNITI ED EUROPA, E PER EVITARE GUAI IN CASA CON IL SUO NEMICO PIU' INTIMO, MATTEO SALVINI...

giuliano amato

AMOR CH’A NULLO AMATO – IL RITRATTONE BY PIROSO DEL DOTTOR SOTTILE: “UN TIPO COERENTE E TUTTO D’UN PEZZO, UN HOMBRE VERTICAL? O UN SUPER-VISSUTO ALLA VASCO ROSSI, ABILE A PASSARE INDENNE TRA LE TURBOLENZE DELLA PRIMA REPUBBLICA, UOMO-OMBRA DI CRAXI, MA ANCHE DELLA SECONDA?” – ALCUNI PASSAGGI STORICI DA PRECISARE: AMATO NON SI CANDIDÒ NEL 2001 A CAUSA DI ALCUNI SONDAGGI-PATACCA SVENTOLATIGLI DA VELTRONI, CHE DAVANO RUTELLI IN VANTAGGIO SU BERLUSCONI – A FERMARE LA CORSA AL QUIRINALE DEL 1999 FU MASSIMO D’ALEMA, CHE LO SCARICÒ PER IL “NEUTRO” CIAMPI  - IL MANCATO VIAGGIO AD HAMMAMET E IL RAPPORTO CON GIANNI DE GENNARO...

ernesto galli della loggia giorgia meloni

DAGOREPORT - FAZZOLARI E' PER CASO IL NUOVO DIRETTORE DEL "CORRIERE"? - IN UNA PRIMA PAGINA CHE NASCONDE LE MENZOGNE DI GIORGIA MELONI, SPUTTANATA DA MACRON, BRILLA UN EDITORIALE VERGOGNOSO DI GALLI DELLA LOGGIA CHE SI DOMANDA: "SE LA GERMANIA (DI AFD) HA DAVVERO FATTO I CONTI CON IL SUO PASSATO NAZISTA. IN ITALIA, INVECE, UN PARTITO CHE PURE HA LE SUE LONTANE ORIGINI NEL FASCISMO GOVERNA DA TRE ANNI IN UN MODO CHE SOLO I COMICI (DUNQUE PER FAR RIDERE…) GIUDICANO UNA MINACCIA PER LA DEMOCRAZIA" - L’EX MAOISTA, POI TERZISTA, QUINDI BERLUSCONIANO, 5STELLE, INFINE MELONIANO  DEVE STUDIARE UN PO’, INVECE DI CAMBIARE PARTITO A OGNI CAMBIO DI GOVERNO. NEL DOPOGUERRA IN GERMANIA, GLI EX NAZISTI RIENTRARONO NEL CONTESTO SOCIALE E OTTENNERO POSTI DI POTERE NELLE INDUSTRIE PIÙ AVANZATE FINO ALLA CONTESTAZIONE DEL '68, SIMBOLEGGIATA DALLO SCHIAFFONE RIFILATO DALLA STUDENTESSA BEATE KLARSFELD AL CANCELLIERE (EX NAZISTA) KURT KIESINGER – IN ITALIA LA DESTRA ALLA FIAMMA DI FINI FU SDOGANATA DAL GOVERNO BERLUSCONI, DOVE IL MINISTRO DELLA GIOVENTU' ERA GIORGIA MELONI. COSA CHE IL GALLI OMETTE ESSENDO ORA COLLABORATORE DEL GOVERNO DUCIONI PER IL SETTORE SCUOLA...