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RAGGI CALANTI SUL CAMPIDOGLIO – MELANIA RIZZOLI: "SALE L'INDICE DI SGRADIMENTO DELLA SINDACA CHE HA COMINCIATO MALE E PROSEGUITO PEGGIO IL SUO MANDATO IN UN VALZER DI FIGURACCE E IDEE FARLOCCHE COME LE FUNIVIE" – I CITTADINI INFEROCITI AL PAPA: "A FRANCE', FACCE 'NA GRAZIA, SCOMUNICACE PURE LEI!"

RAGGIRAGGI

Melania Rizzoli per Libero Quotidiano

 

 

E’ ormai inarrestabile. L' indice di "sgradimento" di Virginia Raggi ha sfiorato il 70%.

Sette romani su dieci bocciano inesorabilmente l' operato della sindaca, e cinque su dieci dell' intero elettorato grillino esprime giudizi negativi non solo su Virginia, ma anche su tutta la sua giunta.

 

Melania Rizzoli Melania Rizzoli

Un sondaggio realizzato da Izi spa, al giro di boa del primo anniversario dell' elezione della sindaca di Roma, ci mostra una radiografia preoccupante sullo stato di salute dell' amministrazione Raggi, anzi, rivela una débacle talmente disastrosa che ha trascinato a fondo, e affogato, i consensi tributati al Movimento di Beppe Grillo solo un anno fa, che hanno raggiunto il punto più basso rispetto al giorno delle elezioni, vinte dalla candidata del M5S con il 67% dei voti, come mai nessuno prima.

 

Una disfatta che si riverbera a caduta sui partiti, poiché se si tornasse alle urne oggi i grillini crollerebbero al 16,6 (contro il 35,3 incassato al primo turno delle ultime amministrative), i dem prenderebbero il 18,2% , mentre al terzo posto si piazzerebbe a sorpresa la LegaNord con l' 8,1% ( quasi il triplo rispetto al 2,7% di un anno fa), e di poco superiore al 7,7% registrato da Forza Italia, mentre Fratelli d' Italia arriverebbe al 6%.

 

Ma non c' era certo bisogno di un nuovo sondaggio per registrare il crescente disgusto dei romani nei confronti della prima inquilina del Campidoglio, perché sarebbe bastato girare per Roma sabato scorso, per raccogliere in diretta i pareri, gli insulti e le bestemmie dei cittadini, che hanno trascorso una giornata da incubo, di quelle da dimenticare.

 

virginia  raggi e i rattivirginia raggi e i ratti

Dopo un venerdì di sciopero totale dei mezzi pubblici,con la città paralizzata dal traffico, sabato mattina la Capitale è stata invasa da decine di migliaia di manifestanti, arrivati con centinaia di pullman da tutta Italia, organizzati non in uno, ma in due cortei interminabili, con un flusso umano a tenaglia che ha paralizzato fino alla tre di pomeriggio una vasta area, da piazza della Repubblica alla basilica di Santa Maria Maggiore, fino piazza San Giovanni, dove erano diretti, organizzati dalla Cgil di Susanna Camusso, per protestare contro i nuovi vouchers del Governo Gentiloni.

 

Al vero delirio però si è assistito la sera, quando, poco prima dell' ora di cena, sono stati improvvisamente chiusi e transennati tutti, ma proprio tutti, i varchi in entrata ed in uscita dal centro storico, dal Colosseo a piazza Venezia, dal Quirinale al Tritone, da piazza del Popolo a piazzale Flaminio, da via Cavour fino al Testaccio, creando un interminabile serpente velenoso di auto, che si sono ritrovate intrappolate e bloccate per ore su tutto il lungotevere fino oltre i Parioli, a causa della della Maratona di Roma, autorizzata dal Comune, che ha attraversato tutta la città, scatenando le ire e le isterie degli automobilisti, l' incredulità dei turisti e l' esasperazione dei tassisti, bloccati in auto fino a dopo la mezzanotte, con i clienti che scendevano, e costretti a tornare a casa a piedi.

virginia raggi e i rattivirginia raggi e i ratti

 

Dalle macchine ferme, con i motori accesi, uscivano persone inferocite che supplicavano: «A France', facce 'na grazia, scomunicace pure lei!» e imprecavano urlando: «Virginia al rogo!», tanto per citare i complimenti più positivi uditi nei confronti della sindaca, la quale aveva schierato in strada un centinaio di vigili, che hanno subito anche gli insulti a lei rivolti, e che si sbracciavano, fischiavano ed apparivano esasperati al pari dei romani. Per ironia della sorte, la Raggi la settimana prima aveva imposto il limite dei 30 km all' ora in molte arterie della città, per evitare gli incidenti causati dalle buche sulle strade e per ovviare alla manutenzione inesistente delle stesse, senza rendersi conto della ridicolaggine della sua decisione, perché nel traffico perenne di Roma sarebbe un sollievo raggiungere quella velocità.

 

RAGGI ANTI MIGRANTI GIUGNO 2017RAGGI ANTI MIGRANTI GIUGNO 2017

Nella Capitale infatti, si svolgono di regola 600 manifestazioni all' anno autorizzate dal Comune, che sommate alle 1.500 che ottengono il via libera dalla Questura, fanno registrare in pratica 6 cortei al giorno, che attanagliano la città in un caos quotidiano, che costa ai romani ben 70 milioni di euro all' anno. A questa cifra andrebbe aggiunto anche il danno, calcolato di oltre 20 milioni di euro, provocato ai commercianti degli oltre 17mila negozi del centro storico, costretti ad abbassare le saracinesche durante queste quotidiane manifestazioni, e 2 milioni e 400mila euro annui per le pulizie realizzate dopo gli eventi e le manifestazioni, per gli straordinari dei netturbini per lo smontaggio dei bagni pubblici, e per il trasporto in tutta Europa della relativa immondizia raccolta.

 

RAGGI FUNIVIARAGGI FUNIVIA

La Raggi ha cominciato male e proseguito peggio il suo mandato, in un valzer di brutte figure e di emergenze che non è stata mai in grado di risolvere, al grido di: «Il vento sta cambiando, il vento sta cambiando!». Ultimamente, per sottolineare i suoi fantastici cambiamenti, ha proposto addirittura la costruzione di tre funivie sulla Città Eterna, manco fossimo a Cortina, per ovviare al traffico ed evitare forse i morsi dei topi in strada, con un unico vero, grande risultato: quello di essersi dimostrata il peggior sindaco della Capitale, un autentico record, se si pensa ai precedenti.

 

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Noi romani siamo demoralizzati, ci sentiamo impotenti, ed ogni volta ci illudiamo che di peggio non possa accadere altro, salvo poi ricrederci il giorno successivo. È diventato impossibile, per noi donne, anche camminare sui tacchi, che si infilano tra i sampietrini divelti e sporgenti, che ci ritroviamo a maledire, mentre una volta erano l' orgoglio ed il simbolo della nostra città. E gli slalom nelle stradine del centro, per evitare questuanti e finti storpi, ambulanti irregolari, borseggiatori, gruppi di rom che sfiorano le nostre borse, immigrati carichi di prodotti contraffatti, e sacchi della spazzatura abbandonati sui marciapiedi, sono diventati la norma.

 

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Le strade sono lerce, non vengono più lavate di notte, e la manutenzione è ormai un miraggio. Come siamo potuti arrivare a tanto degrado? E come abbiamo fatto ad abituarci all' indecenza? Una volta abitare nel cuore della Città Eterna era un sogno, oltre che un privilegio, mentre oggi sta diventando un incubo senza tregua, pieno di orrore e soprattutto di dolore, quello di assistere alla lenta agonia di una grande Roma che muore.

 

Forse però una soluzione ci sarebbe, potrebbe essere risolutiva e, come sempre, è stata suggerita dal popolo romano cinico e disincantato, tollerante ed ironico, che sabato sera l' ha invocata ad alta voce a Papa Francesco durante la processione di auto bloccate sul lungotevere: la scomunica a Virginia Raggi, una sacra sanzione che potrebbe venir inflitta alla sindaca durante l' Angelus della domenica a piazza San Pietro, non certo per corruzione o reati di mafia, ci mancherebbe, ma per il suo continuo, imperterrito e determinato attentato alla dignità, al decoro ed alla storia gloriosa della città più bella del mondo.

 

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