virginia raggi1

RAGGI COMMISSARIATA – ORA IN CAMPIDOGLIO COMANDANO COLOMBAN E MILETI: IL PRIMO (VENETO) SCELTO DA CASALEGGIO JR., IL SECONDO (VIENE DA GENOVA) DA GRILLO – E VIRGINIA? TAGLIA NASTRI, PARTECIPA AD INAUGURAZIONI E GUARDA I FORI ROMANI DALLA FINESTRA

 

Andrea Arzilli per il Corriere della Sera – Roma

raggi previtiraggi previti

 

C' è un asse su cui il Campidoglio si muove dai giorni della crisi di dicembre, cinque settimane fa. Allora l' espianto dalla cabina di comando di Raffaele Marra, arrestato per corruzione, e poi di quel che restava del «Raggio magico», Salvatore Romeo e Daniele Frongia, portò ad un vuoto che il garante del M5S Beppe Grillo aveva già pensato a come riempire. Con due nomi forti, Massimo Colomban e Pietro Paolo Mileti. Cioè assessore alla Partecipate e segretario generale, «imbracatura» tecnico-politica necessaria prima a supportare Raggi, adesso a gestire il Comune nel delicatissimo momento che la sindaca attraversa.

 

raffaele marra virginia raggi raffaele marra virginia raggi

Così Massimo Colomban e Pietro Paolo Mileti, rispettivamente assessore alla Partecipate e segretario generale, hanno preso in mano il volante della macchina amministrativa. Di Raggi, o meglio delle sue vicende giudiziarie, si occupa il pool di legali della sindaca in collegamento con i due deputati M5S di «supporto» Alfonso Bonafede e Riccardo Fraccaro, anche ieri pomeriggio in Campidoglio.

 

A tutto il resto pensano e continueranno a pensare Colomban e Mileti. Il primo, arrivato a ottobre su input di Davide Casaleggio, tiene in mano le Partecipate, cioè ha il controllo economico del Campidoglio. «Restaurare Atac significa rimettere a posto il Comune», diceva Colomban a metà dicembre. Di fatto, le mani sulla cassaforte e la linea diretta con Milano danno a Colomban i connotati di responsabile del Campidoglio davanti ai leader del Movimento. Soprattutto dopo l’ennesima puntata del Marra-gate che ha portato a Raggi una convocazione in procura con due pesanti accuse cui far fronte.

DANIELE FRONGIA VIRGINIA RAGGIDANIELE FRONGIA VIRGINIA RAGGI

 

Una delle quali, il falso, è stata tema dell’infuocata telefonata Raggi-Grillo di ieri mattina. «Solo una chiamata di incoraggiamento», minimizzano in Comune. «Siamo sereni, il dialogo con i vertici del Movimento c’è sempre stato», dice Daniele Frongia, ex vicesindaco uscito ridimensionato dopo la crisi di dicembre. Ma il fatto è che al garante le presunte bugie della sindaca non sono andate giù e, strigliata a parte, la fiducia è ai minimi storici. Eppure la decisione è quella di tenere la barra dritta anche se fuori imperversa l’ennesima bufera. Lasciando ai due uomini forti la cloche del comando.

 

MASSIMO   COLOMBANMASSIMO COLOMBAN

Sotto il profilo tecnico-amministrativo quello di Mileti è l’incarico chiave, a maggior ragione se si considera l’origine dei problemi di Raggi. Nomine sbagliate e casi di conflitto di interesse hanno segnato i primi sette mesi di governo M5S della Capitale. Per questo adesso non c’è documento che non passi dalla scrivania di Mileti, segretario reclutato da Grillo dopo la lunga (e felice) esperienza nel Comune di Genova (stesso percorso dell’assessora all’Ambiente, Pinuccia Montanari, e forse anche del nuovo capo gabinetto: in pole c’è Franco Giampaoletti, ex dg nel capoluogo ligure).

 

Ogni ufficio ha l’ordine di considerare Mileti come primo referente, ogni atto è ispezionato a fondo dal segretario e, nel caso, rimandato al mittente per le correzioni: ieri in Aula, per esempio, l’uomo degli atti non ha esitato a rimbalzare alcuni emendamenti sul bilancio nonostante la spinta contraria della maggioranza M5S. Il motivo è chiaro: d’ora in poi qualsiasi errore è assolutamente vietato.

 virginia raggi virginia raggi

 

E Raggi? Dalla sua stanza vista Fori uscirà stamani per l’inaugurazione dell’anno giudiziario. Ieri notte, in pieno marasma per la notizia della convocazione a piazzale Clodio, ha ricevuto in ufficio la visita di «sostegno morale» da parte di Marcello De Vito e Paolo Ferrara, presidente dell’Assemblea e capogruppo M5S. Poi un incontro con i capi staff, giusto per colorare con un po’ di normalità un momento nero. «Nessuna autosospensione », dicono dal suo entourage. In realtà l’ordine di scuderia è di aspettare l’interrogatorio e poi valutare il da farsi.

 

Anche se, in qualche modo, c’è già qualcuno che ha descritto a Raggi il suo futuro: con la decisione della Consulta sull’Italicum si potrebbe andare presto alle politiche, per cui qualsiasi ribaltone in Campidoglio è interpretato dal M5S come una catastrofe. Il che blinda la sindaca. Ma solo come «passeggera» in una macchina guidata da altri.

Ultimi Dagoreport

gaza giorgia meloni donald trumpm benjamin netanyahu

QUANTO A LUNGO PUÒ ANDARE AVANTI IL TRASFORMISMO CHIAGNE E FOTTI DI GIORGIA MELONI DECLINATO IN SALSA ISRAELO-PALESTINESE? - L’ITALIA HA DATO IL SUO VOTO FAVOREVOLE AL RICONOSCIMENTO DI "DUE POPOLI, DUE STATI" ALL'ASSEMBLEA DELL'ONU DEL 22 SETTEMBRE - MA, FRA UNA SETTIMANA, SU INIZIATIVA DI FRANCIA E ARABIA SAUDITA, IL CONSIGLIO DELL'ONU E' CHIAMATO A VOTARE IL RICONOSCIMENTO DELLO STATO PALESTINESE: CHE FARA' LA "GIORGIA DEI DUE MONDI"? - FRANCIA, AUSTRALIA, BELGIO, CANADA, FINLANDIA, MALTA, PORTOGALLO E REGNO UNITO ENTRERANNO A FAR PARTE DEI 147 STATI DEI 193 MEMBRI DELL’ONU CHE RICONOSCONO LA PALESTINA - DIMENTICANDO PER UN MOMENTO LE STRAGI DI GAZA, LA PREMIER VOTERA' CONTRO O SI ASTERRA' PER COMPIACERE TRUMP E L’AMICO NETANYAHU? TROVERA' IL CORAGGIO DI UNIRSI AL RESTO DEL MONDO, VATICANO COMPRESO? AH, SAPERLO...

giorgia meloni vox ursula von der leyen santiago abascal

DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO DI VOX, HANNO RIPRESO SOLO LA PARTE DEL DISCORSO RIGUARDANTE L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO COME MARTIRE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA DELLA SINISTRA, I CAPOCCIONI DI BRUXELLES HANNO SBARRATO GLI OCCHI PER UN ALTRO MOTIVO - CHE CI FACEVA LA MELONI, EX PRESIDENTE DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI ALL’EVENTO “EUROPA VIVA 2025” DI VOX, IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA SPAGNOLO CHE DAL 2023 È STATO ARRUOLATO DA “PATRIOTI PER L’EUROPA”, L’EUROGRUPPO ANTI-UE CREATO DAL DUCETTO UNGHERESE E FILO-PUTINIANO, VIKTOR ORBAN, DI CUI FA PARTE ANCHE LA LEGA DI SALVINI? - ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, BASCULANTE TRA UN VIAGGETTO E UN ABBRACCIO CON I DEMOCRISTIANI TEDESCHI URSULA VON DER LEYEN E FEDRICH MERZ, A CATALIZZARE L’IRRITAZIONE DEI VERTICI DELL’UNIONE È STATO IL TEMA DELL'EVENTO DI VOX CHE, TRA DIBATTITI SU IMMIGRAZIONE ILLEGALE, LAVORO, CASA E SICUREZZA, SPUTAVA IN FACCIA AI POTERI FORTI DI BRUXELLES - LA MANIFESTAZIONE DI VOX HA DIMOSTRATO, PER L’ENNESIMA VOLTA, L’ISTRIONICA PERSONALITÀ DI COMUNICATRICE DELLA PREMIER ALLA FIAMMA. TALENTO LATITANTE TRA I NUMEROSI GALLI DEL  CENTROSINISTRA... - VIDEO

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...