andrea orlando reddito di cittadinanza

IL REDDITO DI CITTADINANZA COSÌ COM'È NON VA BENE - IL COSTO RESTA ALTISSIMO, 30 MILIARDI DI EURO PER L'ANNO IN CORSO, E I POSTI DI LAVORO CREATI SONO POCHI, CON TANTO DI NAVIGATOR RISPEDITI A CASA: IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA BONOMI CHIEDE UN INTERVENTO DI DRAGHI E ORLANDO, IL LEGHISTA ZAIA VUOLE CHE "SIANO LE AZIENDE A PERCEPIRE LE RISORSE PUBBLICHE, SE ASSUMONO PERSONE IN CERCA DI UN IMPIEGO" - FEDRIGA: "VA RIPENSATO, STIAMO FACENDO UN DANNO ALL'ECONOMIA"

1 - LA STRETTA SUI FURBETTI FA CILECCA, PAGHETTA GRILLINA SEMPRE AL TOP

Fausto Carioti per “Libero Quotidiano

 

MARIO DRAGHI ANDREA ORLANDO

Non solo Cinque Stelle: il fallimento del reddito di cittadinanza - costo altissimo a fronte di un apporto irrilevante nella creazione di nuovi posti di lavoro - chiama in causa Mario Draghi e il ministro Andrea Orlando.

 

carlo bonomi mezzora in piu 3

È a loro che si è rivolto ieri, dinanzi agli imprenditori del Lazio, il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi. Ha ricordato che la cifra spesa dalla collettività, tenendo conto dello stanziamento per l'anno in corso, ammonta a 30 miliardi di euro, e il risultato è sconfortante: «Dobbiamo trovare lavoro ai "navigator" che avevamo assunto a tempo determinato perché trovassero lavoro a chi non ce l'aveva».

 

carlo bonomi mezzora in piu 2

Il leader degli industriali propone, piuttosto, di ridurre il cuneo fiscale per 16 miliardi di euro l'anno, approfittando del fatto che nel 2022 il gettito fiscale sarà superiore di 38 miliardi rispetto a quello del 2021.

 

Con una spesa pubblica che ha superato i mille miliardi, sostiene Bonomi, non può essere certo un problema trovare 16 miliardi per ridurre il costo del lavoro, garantendo così ai lavoratori 1.223 euro in più all'anno, «una mensilità in più per tutta la vita lavorativa».

 

CARLO BONOMI

La richiesta degli imprenditori arriva nelle stesse ore in cui l'Inps pubblica i nuovi dati sulla prebenda voluta all'inizio della legislatura dal M5S. Numeri che mostrano l'inefficacia del giro di vite contro i truffatori introdotto dal governo dopo i tanti scandali di questi anni, che prevede (almeno in teoria) la decadenza del sussidio dopo due offerte di lavoro rifiutate e maggiori controlli sulla situazione penale e patrimoniale dei percettori.

 

REDDITO DI CITTADINANZA 9

Un anno fa, nel primo trimestre del 2021, furono 1,5 milioni le famiglie che percepirono almeno una mensilità di reddito o pensione di cittadinanza, per un totale di 3,4 milioni di beneficiari, mentre nel resoconto diffuso ieri si legge che da gennaio a marzo di quest'anno le famiglie intestatarie di almeno un assegno sono state 1,5 milioni, per un totale di 3,3 milioni di individui.

 

REDDITO DI CITTADINANZA

Il 2022 si avvia quindi ad essere una replica del 2021, quando i nuclei beneficiari di una o più mensilità furono quasi 1,8 milioni, corrispondenti a poco meno di 4 milioni di persone. Mentre la spesa complessiva continua ad aumentare, anche perché si conferma elevato l'importo medio dell'assegno mensile, passato dai 492 euro erogati nell'anno 2019 ai 559 euro dei primi mesi del 2022.

 

LUCA ZAIA

Aumenta il peso della provincia di Napoli, dove lo Stato spende per il reddito e la pensione di cittadinanza quasi quanto nell'intero Nord: 105,3 milioni a marzo nel capoluogo campano (3 milioni in più rispetto al marzo del 2021), contro i 107,7 milioni destinati alle regioni settentrionali (2 milioni in meno sull'anno precedente). Pure l'importo è sbilanciato: per le famiglie napoletane l'ammontare medio dell'assegno è di 631,88 euro, mentre nel Nord non supera i 486 euro.

 

Per tutti questi motivi, Bonomi non è solo. Grillini a parte e con le solite cautele da parte del Pd e delle sigle alla sua sinistra, il resto delle forze politiche insiste per rimpiazzare il reddito di cittadinanza con uno strumento diverso. Il governatore del Veneto, il leghista Luca Zaia, vuole che «siano le aziende a percepire le risorse pubbliche, se assumono persone in cerca di un impiego».

 

Per il ministro forzista Renato Brunetta le norme approvate dal governo possono andare bene, purché siano applicate a dovere e non restino sulla carta; di certo, dice, «il reddito di cittadinanza deve funzionare meglio».

 

2 - LAVORO, FEDRIGA: REDDITO CITTADINANZA RIPORTI GENTE AL LAVORO

Da www.askanews.it

 

GIORGETTI E FEDRIGA

Mancano lavoratori in tanti settori, specie nell’industria? “A livello nazionale bisognerebbe sicuramente rivedere tutti gli ammortizzatori sociali – ha detto oggi il presidente della Conferenza delle regioni, Massimiliano Fedriga, partecipando in videoconferenza ad un convegno a Udine – e gli strumenti di sostegno che sono stati portati avanti, primo tra tutti il reddito di cittadinanza”.

 

massimiliano fedriga.

Per Fedriga, “il reddito di cittadinanza va sì utilizzato per aiutare chi un lavoro non è in grado di trovarlo, le fasce non impiegabili, ma soprattutto per riportare la gente nel mondo del lavoro attivo, altrimenti diventa non uno strumento di crescita, ma uno strumento insostenibile che fa un danno all’economia”.

Ultimi Dagoreport

tommaso labate mario giordano

DAGOREPORT - VA AVANTI IL PROGETTO DI PIER SILVIO BERLUSCONI DI “RIEQUILIBRARE” POLITICAMENTE LE RETI MEDIASET (TROPPO SOVRANISMO FA MALE ALL'AUDIENCE): L'ULTIMO ARRIVATO E' L’ACERBO TOMMASO LABATE, IN ODORE DI SINISTRA DEM, A CUI È STATO AFFIDATA LA PRIMA SERATA DEL MERCOLEDÌ - LA SUA SCELTA HA FATTO INVIPERIRE MARIO GIORDANO, SBATTUTO ALLA DOMENICA SERA CON IL SUO “FUORI DAL CORO”. E, GUARDA CASO, GIORDANO È DIVENTATO IMPROVVISAMENTE OSTILE AL GOVERNO MELONI: “NON STA DANDO LE RISPOSTE CHE SI ASPETTAVANO GLI ITALIANI, SEMBRA UN GOVERNO MELONI-FORLANI”

antonio tajani pier silvio marina berlusconi forza italia

DAGOREPORT: CHE CE FAMO CON FORZA ITALIA? È IL DUBBIO CHE ASSILLA I FRATELLI BERLUSCONI: MOLLARE AL SUO DESTINO IL PARTITO FONDATO DA "PAPI" O NE CAMBIAMO I CONNOTATI, A PARTIRE DAL "MAGGIORDOMO" DI CASA MELONI, ANTONIO TAJANI? -CON PIER SILVIO CHE SCALPITA PER SCENDERE IN POLITICA ALLE POLITICHE 2027, I DUE FRATELLI HANNO COMMISSIONATO UN SONDAGGIO SUL BRAND BERLUSCONI IN CHIAVE ELETTORALE. RISULTATO: L’8% DEI CONSENSI DI CUI È ACCREDITATO IL PARTITO, LA METÀ, CIOÈ IL 4%, È RICONDUCIBILE AL RICORDO DI SILVIO BERLUSCONI - ALTRO DATO: SE SCENDESSE IN CAMPO “UN” BERLUSCONI, I CONSENSI DI FORZA ITALIA CRESCEREBBERO FINO QUASI A RADDOPPIARSI - QUEL CHE COLPISCE È CHE IL PARTITO RACCOGLIEREBBE PIÙ VOTI CON PIER SILVIO LEADER DI QUANTI NE CONQUISTEREBBE CON MARINA - (SE SCENDE IN CAMPO, O PIER SILVIO PRENDERA' PIU' VOTI DI MELONI, STRAPPANDOLI A FDI E LEGA, E FARA' IL PREMIER OPPURE LO VEDREMO CHE PRENDERA' ORDINI DALLA DUCETTA...)

orazio schillaci gemmato meloni ministero salute

DAGOREPORT – ALLA SALUTE DI GIORGIA! IL FEDELISSIMO DELLA MELONI, IL SOTTOSEGRETARIO MARCELLO GEMMATO, È DESTINATO A ESSERE PROMOSSO A VICEMINISTRO DELLA SALUTE – MA A FRENARE LA SUA NOMINA È IL MINISTRO ORAZIO SCHILLACI, CHE NUTRE DUBBI SUL POSSIBILE CONFLITTO D’INTERESSI DEL SOTTOSEGRETARIO, TITOLARE DI UNA FARMACIA IN PUGLIA – BASTA VEDERE IL PROVVEDIMENTO CHE HA FATTO FELICI I FARMACISTI: ORA POSSONO VENDERE CON RICCHI MARGINI DI GUADAGNO UNA SERIE DI FARMACI CHE PRIMA ERANO NELLA CATEGORIA “ASSISTENZA DIRETTA” ED ERANO DISTRIBUITI DAGLI OSPEDALI – LA DUCETTA HA CAPITO CHE ANCHE MATTARELLA POTREBBE STORCERE IL NASO DAVANTI ALLA NOMINA DI GEMMATO, E PER ORA PRENDE TEMPO…

beppe sala manfredi catella giancarlo tancredi stefano boeri

MILANO TREMA: L’INCHIESTA SU “PALAZZOPOLI” POTREBBE INGROSSARSI – NELLA CAPITALE A-MORALE DEL PAESE, IMPRENDITORI, POLITICI E BUSINESSMAN SONO AMMUTOLITI E TERRORIZZATI DALLE POSSIBILI INDAGINI – SE IL GIP, DOPO GLI INTERROGATORI DI OGGI, DOVESSE CONFERMARE LE MISURE CAUTELARI RICHIESTE DALLA PROCURA, L’INCHIESTA TROVEREBBE NUOVO VIGORE, E LO SCANDALO ESPLODEREBBE IN MODO ANCORA PIÙ DECISO. A QUEL PUNTO IN TANTI, DI FRONTE AL RISCHIO DI FINIRE INDAGATI E INGUAIATI, POTREBBERO INIZIARE A PARLARE…

luigi lovaglio giorgia meloni giancarlo giorgetti alberto nagel milleri caltagirone

FLASH! – ENTRO LA FINE DI LUGLIO, AL MASSIMO ENTRO L’8 SETTEMBRE, ARRIVERÀ IL VERDETTO DELLA PROCURA DI MILANO SULL’OPERAZIONE CHE HA PORTATO BPM, ANIMA SGR, LA DELFIN DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO E CALTAGIRONE AD ACQUISTARE IL 15% DI AZIONI MPS ATTRAVERSO BANCA AKROS, MERCHANT BANK DEL BPM SU SPECIFICO MANDATO DEL MINISTERO DEL TESORO DI GIORGETTI – UN VERDETTO CONTRO L’OPERAZIONE MPS È RIMASTO L’ULTIMA SPERANZA PER MEDIOBANCA E GENERALI DI NON FINIRE NELLE FAUCI DI CALTARICCONE…