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RENZI ALZA LA CRESTA CON LA GERMANIA? E LA MERKEL LO CONVOCA A BERLINO PER DARGLI UNA STRIGLIATA - IL 29 GENNAIO LA CANCELLIERA FARÀ CAPIRE AL PREMIER CAZZONE CHE IN EUROPA COMANDANO I CRUCCHI E CHE A FARE I GALLETTI SI FINISCE UCCELLATI (COME BERLUSCONI E TSIPRAS)

Fabio Martini per “la Stampa”

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Dell'invito di Angela Merkel a Matteo Renzi si parlava da settimane, dalla sera dell' ultimo, malmostoso vertice europeo di Bruxelles. Ma non si riusciva a chiudere. A Roma si prendeva tempo. Ora c'è una data, che verrà presto ufficializzata: il 29 gennaio la Cancelliera di Germania riceverà il presidente del Consiglio nel suo studio alla Bundeskanzleramt, il palazzo del governo federale, dove gli ospiti restano sempre stupiti dal numero dei ritratti in olio dei predecessori della Merkel: i quadri appesi sono sette. Sette in sessantasei anni.

 

renzi merkel exporenzi merkel expo

L'invito era stato formulato dalla Cancelliera a Bruxelles la sera del 17 dicembre, pochi minuti dopo la pubblica intemerata di Matteo Renzi che, davanti agli altri 27 capi di Stato e di governo, aveva attaccato la Germania.

 

Quella sera la Merkel era rimasta spiazzata dall' attacco a freddo di Renzi, si era affrettata ad invitarlo a Berlino e ora l' incontro in Cancelleria sarà l' occasione per chiarirsi le idee. Angela Merkel vuole capire fin dove si vuole spingere l' amico Matteo con la sua «strategia del contrasto», che va avanti con quelle spallate senza preavviso e, da parte sua, il presidente del Consiglio vuol capire se la Germania farà da sponda a chi, nella Commissione europea, storce la bocca sulla legge di Stabilità italiana che è ancora in attesa del via libera definitivo di Bruxelles.

 

RENZI GUARDA IL CULONE DELLA MERKELRENZI GUARDA IL CULONE DELLA MERKEL

Ma l' attacco di Renzi alla politica egemonica della Germania era stato l' ultimo di una serie di incursioni molto plateali, che da tempo prendono di mira soprattutto Bruxelles e l' eurocrazia. Ora, dopo mesi di «frontali», la strategia del contrasto e della spallata preventiva, adottata in modo sistematico da Renzi, incontra una prima, significativa reazione: in una intervista a «La Stampa», Pierre Moscovici, commissario europeo per gli affari economici e monetari, socialista francese, ribatte a Renzi che l' Italia fa male a lamentarsi, visto che potrebbe essere la maggiore beneficiaria delle clausole di flessibilità concesse dal governo di Bruxelles.

MERKEL OBAMA RENZIMERKEL OBAMA RENZI

 

Nella capitale dell' Unione europea, già da mesi, Renzi si è guadagnato, assieme a diversi fan, antipatie diffuse ai «piani alti». A margine dell' ultimo vertice europeo, un diplomatico di stanza a Bruxelles, compendiava quel mood comunitario con una battuta: «Renzi ha sempre bisogno di avere il suo "uomo nero" a Bruxelles, che possa aiutare la sua popolarità in Italia». I due capi della politica europea, il lussemburghese Jean-Claude Juncker e il polacco Donald Tusk, non amano Renzi per quella sue uscite estemporanee e irrituali in un contesto bruxellese fatto di ordini del giorno inamidati e di accordi possibilmente perfezionati dagli sherpa durante i pre-vertici.

 

foto di renzi dal profilo di filippo sensi  2foto di renzi dal profilo di filippo sensi 2

Ma immaginare che le spallate di Renzi siano estemporanee e tutte finalizzate al consenso interno e al sondaggio della settimana in arrivo, è una lettura che viene contesta a Palazzo Chigi. Leader smart, continuamente on-line, abilissimo tattico, con le sue spallate Matteo Renzi si propone ogni volta una doppia mission: certamente corroborare il consenso interno. Ma anche diventare il leader dell'«altra Europa», quella che combatte il rigorismo teutonico e nordico.

 

Di questa doppia ambizione si è accorta la Frankfurter Allgemeine Zeitung, la testata più vicina ad Angela Merkel, che una settimana fa ha pubblicato un editoriale dal titolo eloquente: «Renzis Ambitionen». Un' analisi senza sconti: «Matteo Renzi si presenta all' esterno dell' Italia come salvatore dell' Europa», «offre in primis ai governi del Sud Europa la possibilità di fare più disavanzo, così che altri capi di governo possano spendere più soldi per le loro clientele elettorali». E in chiave domestica, insiste la «Faz», «Renzi descrive agli italiani il loro Paese come vittima della politica tedesca».

angela merkel a firenze con renzi  2angela merkel a firenze con renzi 2

 

Severa analisi dell' ambivalenza renziana. Ma la tattica di Roma per ora regge: il 29 gennaio a Berlino i due leader si parleranno con franchezza, ma a Palazzo Chigi sottovoce scommettono sulla «tenuta» della Merkel: preoccupata per i rapporti diventati tempestosi con un alleato storico e strategico come la Polonia, la Cancelliera non può permettersi di rompere il nocciolo euro», quello dei Paesi fondatori. E Renzi pregusta un 2016 all' insegna dei «duelli europei».

 

merkel renzi merkel renzi

 

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