FOGLIO DI VIA PER LA MADIA - RENZI COMMISSARIA LA BOCCOLUTA MINISTRA, CHE IN 14 MESI NON HA COMBINATO QUASI NULLA, E AFFIDA ALLA BOSCHI LA RIFORMA DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE - LA FIGURACCIA SULLA POGGIANI

 

1.LA BOSCHI COMMISSARIA LA MADIA

Mauro Romano per "Italia Oggi"

 

cena renzi blair orlando boschi madia 1cena renzi blair orlando boschi madia 1

Portate praticamente a casa le riforme costituzionali ed elettorali, la madre di tutte le partite del governo Renzi diventa la modernizzazione radicale della pubblica amministrazione. La più grande catena di dissipazioni che inchioda il pil a una crescita da 0 virgola è la cartina di tornasole vera della capacità riformista del renzismo di governo capace di traghettarsi dalle slide ai fatti.

 

Per questa ragione il premier ha deciso di commissariare nei fatti la ministra Marianna Madia, che in 14 mesi non ha combinato quasi nulla ed è ormai una delle rappresentazioni antropologiche del renzismo che tentenna (cioè l'esatto opposto del renzismo) con la brava e determinata Maria Elena Boschi.

maria elena boschi e marianna madiamaria elena boschi e marianna madia

 

Sarà infatti la parlamentare aretina a prendere in mano le redini della riforma della Pa ed ad assumersi l'impegno politico di conseguire il risultato che Renzi vuole. Sabato scorso a Cernobbio si è avuta un'anticipazione del nuovo corso: l'intervento della Boschi al convegno della Confcommercio è stato focalizzato proprio sulla riforma della burocrazia. Del resto il ministero della Madia è in un vero e proprio caos non calmo.

 

Dopo meno di otto mesi dalla contestatissima nomina, si è dimessa la direttrice dell'Agid, Alessandra Poggiani. Sarà candidata nella lista del Pd alle elezioni regionali in Veneto, come dire che ora ci sono le impronte digitali che provano, al di là di ongi dubbio, che la sua scelta fu pura lottizzazione di partito (tra l'altro di basso profilo, per un ruolo cosi tecnologicamemente complesso) a prescindere dal curriculum professionale e manageriale e dai titoli di studio.

 

MADIA BOSCHI GIANNINI FIDUCIA AL GOVERNO RENZI IN SENATO FOTO LAPRESSE MADIA BOSCHI GIANNINI FIDUCIA AL GOVERNO RENZI IN SENATO FOTO LAPRESSE

ItaliaOggi fu il primo quotidiano nazionale che, fin dallo scorso luglio, segnalò l'anomala situazione e il fatto che la Poggiani non avesse neppure l'equipollenza della sua laurea triennale in studi culturali in una misconosciuta università londinese e che aveva in parte convalidato gli esami in teatro e cinema fatti al Dams di Bologna. L' interpellanza presentata dal vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio, come capofila di decine di parlamentari, dopo aver eseguito l'accesso agli atti della procedura di nomina della Poggiani, è ancora senza risposta, a riprova delle forzature fatte dalla Madia per far arrivare al vertice dell'Agid una sua amica personale, vedroide e lettiana come lei.

 

Maria Elena Boschi e Marianna Madia Maria Elena Boschi e Marianna Madia

Se la Madia si decidesse a rispondere alla'interrgogazione di Di Maio e altri confrimatari rispondesse emergerebbe che l'equipollenza della laurea, come provato da Il Fatto Quotidiano e da Formiche.net, non esiste. Peraltro il tam tam di palazzo narra di un rifiuto, a suo tempo, della tecnostruttura di firmare il contratto dirigenziale della Poggiani che venne controfirmato personalmente dalla Madia e di imminenti inchieste della magistratura contabile sulla gestione Agid.

 

ALESSANDRA POGGIANIALESSANDRA POGGIANI

Adesso il Pd, per togliersi dai piedi la patata bollente della Poggiani, ha paracaduto quest'ultima nella sua lista di supporto alla candidatura di Alessandra Moretti alla guida della Regione Veneto, cose che facevano, forse, i socialdemocratici nella prima republica. Evidentemente l'imbarazzo renziano era tale che è stato deciso di ingoiare un rospo che alla Leopolda neppure era lontanamente ipotizzabile per dimensione politica.

 

Del resto la politica digitale del governo, con la Poggiani al comando, era in pieno stallo. Lo scorso 28 febbraio, grazie all'ottimo articolo di Tino Oldani su ItaliaOggi dal titolo: «L'Italia è la cenerentola del digitale», gli italiani hanno potuto scoprire il flop dell'Italia digitale certificato dalla Eu. Nei giorni successivi gli sono andati dietro tutti gli altri giornali.

ALESSANDRA POGGIANI ALESSANDRA POGGIANI

 

Con ritardo, si è fatta viva anche Repubblica.it che lunedì 9 marzo ha perfino intervistato il direttore dimissionario dell'Agid, Alessandra Poggiani, sul tema. Una intervista dove le domande tecniche trovano risposte del tipo: abbiamo ridotto i fascicoli delle pratiche; abbiamo razionalizzato gli uffici. Di fronte all'enormità dei problemi, insomma, la risposta è stata quella di un burocrate di periferia in perfetto stile comunista, old style.

 

Proprio come scriveva Oldani: « Amica personale della Madia, la Poggiani è stata bersagliata dalle critiche fin dal primo giorno in quanto risultò evidente che non aveva i titoli di studio richiesti per l'incarico, né l'esperienza manageriale». Ora le sue interviste lo certificano. Per questa ragione l'hanno candidata in Veneto: la rottamazione delle regioni è il prossimo punto dell'agenda renziana.

madia renzimadia renzi

 

 

2.P.A: MINISTERO A CACCIA NUOVO DG AGID, CANDIDATURE ONLINE

 (ANSA) - Il Dipartimento della Funzione Pubblica avvia oggi stesso la selezione per il nuovo Direttore Generale dell'Agenzia per l'Italia Digitale, in sostituzione di Alessandra Poggiani. Per inviare le candidature c'è tempo fino al 13 aprile. L'elenco sarà pubblicato online sul sito di palazzo Vidoni.

 

Ultimi Dagoreport

osnato fazzolari savona banco bpm

FLASH! – NONOSTANTE SIA FINITO NEL MIRINO DI FAZZOLARI (TRAMITE IL BRACCIO ARMATO, MARCO OSNATO), IL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, NON È UN TIPINO FACILE DA “PIEGARE”, VISTA ANCHE LA SUA “SARDITUDINE”: SA CHE SE DOVESSE PARTIRE DA PALAZZO CHIGI L’ORDINE DI RASSEGNARE LE SUE DIMISSIONI, SI REGISTREREBBE UN PESANTISSIMO CONTRACCOLPO SULLA BORSA DI MILANO – COSE MAI VISTE NELLA GUERRA IN CORSO TRA LA FINANZA MILANESE E IL GOVERNO DI ROMA: IERI E' APPARSA UNA PAGINA DI PUBBLICITÀ SUL “GIORNALE” DI ANGELUCCI, CON CUI BANCO BPM, CARO ALLA LEGA DEL MINISTRO GIORGETTI, SPARA UN GIGANTESCO "NO" ALL’OPS DI UNICREDIT...

simone inzaghi arabia saudita massimiliano allegri antonio conte vincenzo italiano

DAGOREPORT - QUEL DEMONE DI SIMONE INZAGHI, ALLA VIGILIA DELLE DUE PARTITE PIÙ IMPORTANTI DELLA STAGIONE CON IL COMO IN CAMPIONATO E CON IL PSG IN CHAMPIONS, SAREBBE FORTEMENTE TENTATO DALL’OFFERTA DA 20 MILIONI DI PETRO-DOLLARI ANNUI DELL’AL HILAL - L'INTER, CON LA REGIA DI MAROTTA, STAREBBE GIÀ CERCANDO DI BLOCCARE IL CONTE MAX ALLEGRI, CHE AVREBBE RICEVUTO UN’OFFERTA DA 6 MILIONI DI EURO DAL NAPOLI DI AURELIONE DE LAURENTIIS CHE SI STA CAUTELANDO DAL PROBABILE ADDIO DI ANTONIO CONTE, CORTEGGIATO DALLA JUVENTUS – E IL MILAN, SFUMATO VINCENZO ITALIANO, CHE RESTA A BOLOGNA, STAREBBE VIRANDO SU…

rai giampaolo rossi giancarlo giorgetti silvia calandrelli antonio marano felice ventura

DAGOREPORT – COME MAI LA LEGA HA DATO L’OK A FELICE VENTURA, IN QUOTA FDI, E GIA' CAPO DEL PERSONALE RAI, AL DOPPIO INCARICO CON LA PRESIDENZA DI RAI PUBBLICITÀ? - DOPO LO SHAMPOO DI GIORGETTI ALL'AD ROSSI CHE VOLEVA LA DEM CALANDRELLI (IL MEF E' L'AZIONISTA AL 99,56% DELLA RAI), È ANDATA IN SCENA LA PIÙ CLASSICA DELLE SPARTIZIONI DI POTERE, SOTTO L'ABILE REGIA DI MARANO, PRESIDENTE PRO-TEMPORE DI VIALE MAZZINI, IN QUOTA LEGA: IL CARROCCIO, IN CAMBIO DELL’OK A VENTURA, OTTIENE DUE VICEDIREZIONI A RAISPORT (CON BULBARELLI E DE LUCA) - UN COLPO IMPORTANTE PER LA LEGA IN VISTA DELLE "SUE" OLIMPIADI INVERNALI MILANO-CORTINA (RAISPORT HA UNA SEDE A MILANO)...

il patriarca kirill con vladimir putin alla veglia pasquale

FLASH – QUANDO IL MINISTRO DEGLI ESTERI RUSSO, SERGEI LAVROV, CHIUDE LA PORTA ALNEGOZIATO IN VATICANO SOSTENENDO CHE NON SIA “ELEGANTE CHE PAESI ORTODOSSI (RUSSIA E UCRAINA) DISCUTANO IN UNA SEDE CATTOLICA” DELLA PACE, UTILIZZA UN ARGOMENTO PRETESTUOSO. INNANZITUTTO PERCHÉ L’UNITÀ ORTODOSSA SI È ROTTA CON L’INVASIONE DELL’UCRAINA DEL 2022 (LA CHIESA DI KIEV HA PRESO LE DISTANZE DA QUELLA DI MOSCA). E POI PERCHÉ RIVOLGERSI AL PAPA FAREBBE OMBRA AL PATRIARCA DI MOSCA, KIRILL, CHE HA BENEDETTO PUTIN E LA SUA “OPERAZIONE SPECIALE” PARLANDO DI “GUERRA SANTA…”