matteo renzi rocco casalino

“IN SPIAGGIA A MYKONOS MI TELEFONÒ CASALINO: SONO QUI, FA’ FINTA DI NIENTE” – MATTEONZO RENZI, NEL SUO NUOVO LIBRO, RIVELA UN INCONTRO INASPETTATO CON L’EX PORTAVOCE DI CONTE IN UN RESORT GRECO: “MI ALZO DAL LETTINO E GLI VADO INCONTRO SORRIDENTE. ‘NON MI VOLEVI VEDERE? ECCOMI QUI’. CAPISCO SOLTANTO DOPO LA SUA PREOCCUPAZIONE PER LE POLEMICA SULLE VACANZE EXTRALUSSO DI ALCUNI DIRIGENTI DEL M5S. ‘IO NON STO QUI, EH. SONO DI PASSAGGIO. SE DOMANI SONO SU DAGOSPIA SO DI CHI È LA COLPA, MA IO NON SONO IN UN POSTO DI LUSSO’ – GLI ELOGI AL VELENO DEL SENATORE SEMPLICE DI RIAD: “RICONOSCO IN CASALINO UN PROFESSIONISTA STRAORDINARIO. MOLTE DELLE CAMPAGNE CONTRO DI ME, DAI MEME SULL’AIR FORCE RENZI ALLE POLEMICHE SUL MIO INGLESE, NASCONO DALLA DIABOLICA MENTE DI ROCCO

Estratto del libro di Matteo Renzi “Palla al centro” edito da Piemme per Mondadori – pubblicato dal “Corriere della Sera”

 

matteo renzi al mare

Ferragosto 2023. Sono in un resort molto bello in Grecia con mia moglie Agnese e due dei tre figli, Emanuele e Ester.

Francesco, appena laureato in Economia a Firenze, si è già trasferito per un Master in Business Administration negli Stati Uniti e noi ci godiamo qualche giorno di ferie a Mykonos. Siamo nella spiaggia dell’hotel, la giornata è meravigliosamente calma, ci attendono libri e chiacchierate in famiglia. Squilla il telefono, o meglio lampeggia perché l’ho opportunamente messo in modalità silenzioso.

 

Butto l’occhio. Mi pare di scorgere il nome Rocco Casalino nelle telefonate entranti. Mi dico che devo risolvermi a fare l’operazione agli occhi per correggere la vista perché è evidente che non riesco più a leggere come vorrei. Ma in realtà, guardando meglio, è proprio Rocco Casalino.

 

ROCCO CASALINO AL MARE

Rispondo sorpreso. Gli dico, alla fiorentina: «Oh, te?» E lui con la voce bassa. «Non guardare alla tua destra. Non ti girare se no se ne accorgono. Sono nella tua stessa spiaggia. Facciamo finta di non esserci visti. Nessuno saprà nulla.» Questa comunicazione da Mata Hari mi fa morire dal ridere.

 

Ritengo Casalino un personaggio incredibile, il vero protagonista della costruzione della figura di Giuseppe Conte.

Ha dei valori molto diversi da me: le frasi da lui pronunciate sulle persone con sindrome di Down continuano a fare male a me e a molti di noi che sanno come sia bello coltivare l’amicizia o la parentela con queste persone speciali che hanno un cromosoma in più. E tanta dignità in più di quella che mostrò Casalino in quelle dichiarazioni.

 

E tuttavia riconosco in lui un professionista straordinario. Me ne sono accorto durante gli anni del governo giallorosso. Non c’era una sola iniziativa partorita da Palazzo Chigi che non fosse testata nei sondaggi, verificata nella comunicazione, studiata nei dettagli. Io vengo da un’esperienza diversa. Quando mi proposero una rimodulazione selettiva dell’Iva e la lotteria degli scontrini perché avevano i sondaggi che mostravano un forte apprezzamento, mi inalberai e cercai di bloccare l’operazione.

 

matteo renzi - palla al centro

Mi riuscì solo sull’Iva e ne vado fiero perché in Italia «rimodulazione selettiva a invarianza di gettito» è un’espressione che non esiste nel mondo reale: quando vai a farla si traduce sempre e comunque in un aumento dell’Iva. E io sono contro l’aumento delle tasse a prescindere: tagliamo gli sprechi, non tagliamo le ali a chi vuole consumare.

 

Ma Rocco era il pivot insostituibile di tutte le trame non solo mediatiche della rete grillina. Mentre molti italiani lo vedevano ancora come il giovane ingegnere del primo Grande Fratello , io capivo di avere davanti l’avversario più pericoloso della squadra pentastellata.

 

matteo renzi al mare

Molte delle campagne contro di me, dai meme sui social all’Air Force Renzi, dalle mie conferenze all’estero alle polemiche sul mio inglese, nascono dalla diabolica mente di Rocco. Sarei pronto a fare un dibattito con il suo Giuseppe Conte in inglese, lingua che io parlo e Conte no. E del resto pur di confrontarmi con Conte sarei pronto a farlo anche in italiano dandogli pure due congiuntivi di vantaggio.

 

Ma se chiedete al popolo della rete chi parla meglio inglese tra Conte e il sottoscritto, sarà un plebiscito per l’avvocato grillino. Perché le campagne orchestrate dal Movimento Cinque Stelle sono state molto efficaci. E chi non lo riconosce è in malafede.

Torniamo alla spiaggia greca. Casalino mi suggerisce di far finta di niente e confondersi nell’anonimato della vacanza. Evidentemente teme qualcosa. Ovviamente per uno come me è un invito alla lepre a correre.

 

rocco casalino foto di bacco (1)

Mi alzo dal lettino e gli vado incontro tutto sorridente. «Non mi volevi vedere? Eccomi qui, buongiorno, come stai?». Capisco soltanto dopo la sua preoccupazione. Alcune testate hanno fatto polemica sulle vacanze extralusso di alcuni dirigenti del Movimento Cinque Stelle, a cominciare da Conte in settimana bianca e proseguendo con altri. «Io non sto qui, eh. Sono di passaggio. Se domani sono su Dagospia so di chi è la colpa, ma io non sono in un posto di lusso». Sorrido. E gli dico: «Guarda che io non sono mica come voi, Rocco. Se uno sta bene, sono contento per lui. Goditi la tua vacanza».

 

Se uno si paga una vacanza in un posto bello e sta bene, perché deve essere attaccato dal basso pettegolezzo o dall’invidia sociale, mi dico. In realtà per i grillini è un contrappasso. Perché proprio la comunicazione dei Cinque Stelle ha trasformato questo Paese in un luogo nel quale chi sta bene deve essere invidiato, se non attaccato. Ci salutiamo.

MATTEO RENZI GIUSEPPE CONTE

 

Qualche ora più tardi sono a passeggio con mio figlio a chiacchierare di università. Rivedo Casalino, faccio le presentazioni, e lui a Emanuele: «Se lavorassi con tuo papà, lui avrebbe come minimo il 10%». E capisco che per lui questo lavoro è una vera e propria vocazione, in attesa prima o poi di candidarsi anche lui, cosa che naturalmente avverrà. Anche perché dice: «La prossima volta alle Politiche Conte supererà il 20%, scommettiamo?».

 

giuseppe conte e rocco casalino

Ma io abbozzo, non riuscirà a rovinarmi la vacanza. E tuttavia mi fa pensare che in casa grillina hanno già messo nel mirino il 2027. Il loro obiettivo non è fare opposizione alla Meloni, oggi, ma costruire la campagna elettorale di domani. Pubblichiamo un estratto del nuovo libro di Matteo Renzi, «Palla al centro. La politica al tempo delle influencer», ricco di rivelazioni sul primo anno del governo Meloni. Nel libro il leader di Italia viva racconta dal suo punto di vista l’ultimo anno della politica italiana, ne evidenzia gli aspetti più rilevanti e le decisioni più discusse, e rilancia le sue battaglie e le sue convinzioni in vista delle elezioni Europee.

rocco casalino con giuseppe conteMATTEO RENZI GIUSEPPE CONTEROCCO CASALINO AL MARE CON LA MADRE E UN AMICO

Ultimi Dagoreport

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO