gli appunti di giorgia meloni

“LA SOGLIA DEI SESSANTA EURO È INDICATIVA, MA PUÒ ESSERE ANCHE PIÙ BASSA” – LA MELONI INAUGURA LA RUBRICHETTA “GLI APPUNTI DI GIORGIA” SU INSTAGRAM E FA RETROMARCIA (SENZA CHIAMARLA COSÌ) SULLA SOGLIA DEL POS: “C’È UN’INTERLOCUZIONE CON LA COMMISSIONE EUROPEA E BISOGNA VEDERE COME ANDRÀ A FINIRE”. TRADOTTO: A BRUXELLES LE HANNO GIÀ FATTO PRESENTE CHE LA NORMA VA CORRETTA, VISTO CHE È UNO DEI PILASTRI DEL PNRR, LEGATO ALLA LOTTA ALL’EVASIONE… - VIDEO

 

 

Alessandro Barbera e Francesco Olivo per “la Stampa”

 

gli appunti di giorgia meloni su instagram

Si intitola «gli appunti di Giorgia». È il format con cui la premier di qui in poi aggiornerà via social network gli italiani, senza contraddittorio, a ruota libera, una volta la settimana.

La prima puntata, andata in onda ieri su Facebook e dintorni, l'ha dedicata a un tema che le sta creando problemi con l'Europa: la decisione di innalzare a sessanta euro il limite oltre il quale imporre sanzioni agli esercenti che rifiutano l'uso di bancomat e carte di credito.

 

«Noi non vorremmo obbligare il commerciante a dover accettare. La soglia dei sessanta euro è indicativa, ma può essere anche più bassa. Su questo c'è una interlocuzione con la Commissione europea, perché il tema è uno degli obiettivi del Piano nazionale delle riforme, e bisogna vedere come andrà a finire». Meloni non può usare la parola retromarcia, ma di questo si tratta. L'ennesima.

 

gli appunti di giorgia la rubrica della meloni su instagram 12

Per capire di cosa stiamo parlando occorre fare un passo indietro. Lo scorso giugno, in attuazione di alcuni degli impegni presi con Bruxelles, il governo Draghi aveva introdotto una multa per chi avesse preteso il pagamento in contanti: trenta euro di sanzione fissa, più il 4 per cento del valore della transazione.

 

La prima bozza della Finanziaria Meloni aveva modificato la norma, alzando il limite minimo a trenta euro. La sanzione sarebbe dovuta scattare solo oltre. La versione definitiva della legge di Bilancio ha alzato quella soglia ancora più in alto, a sessanta euro. Benché le regole non siano ancora in vigore (accadrà il primo gennaio) nei negozi si sono moltiplicati i cartelli di chi non accetta più pagamenti con carta sotto quella soglia.

 

Sia come sia, la faccenda ha creato un problema diplomatico con Bruxelles, perché il governo è venuto meno a uno dei pilastri del Recovery plan - altresì noto come Pnrr - legato alla lotta all'evasione. Di qui il ripensamento. Una fonte di governo, seppur sotto anonimato, ammette candidamente il perché: «Tra piano delle riforme e fondi di coesione l'Italia si gioca 350 miliardi di euro di risorse. Non è il caso di metterle in discussione per una misura poco più che simbolica». La sintesi è chiara: a malincuore, l'Europa ci chiede disciplina.

 

PAGAMENTI CON IL POS

Non vorremmo, ma non possiamo sottrarci. Resta solo da capire se Meloni tornerà alla soglia ipotizzata dei trenta euro, o alla norma Draghi, che sanzionava qualunque rifiuto.

Entro il 31 dicembre Meloni deve rispettare 55 obiettivi di riforma, ne mancano all'appello una trentina. Per comprendere la delicatezza del problema basta scorrere il faldone di impegni sottoscritti. Fra i tanti, due quelli delicati: la riforma dei servizi pubblici locali e della giustizia penale.

 

Sulla prima Meloni deve fare i conti con le resistenze dei sindaci, sulla seconda di avvocati e magistrati. Nelle pieghe dei tecnicismi il margine di trattativa su alcuni punti c'è. Se il governo decidesse di tenere il punto sulla norma dedicata ai pagamenti in contanti, irrigidirebbe Bruxelles e metterebbe a rischio una trattativa molto più larga.

 

GIORGIA MELONI MATTEO SALVINI MEME BY GNENTOLOGO

Non solo sulla scadenza delle riforme, ma sulla richiesta - nel frattempo avanzata dal ministro degli Affari comunitari Raffaele Fitto - di utilizzare parte dei fondi di coesione inutilizzati nel periodo 2014-2020 per destinarli ai maggiori costi del Piano, i quali rischiano di mandare deserte alcune gare. Non solo: Bruxelles sta vigilando sullo stato di avanzamento degli appalti finanziati coi fondi del Recovery, anch' essi in ritardo. Dei 42 miliardi inizialmente preventivati, ne sono stati spesi meno di venti, secondo i pessimisti quindici.

 

«Non vogliamo entrare in contrapposizione con la Commissione né con il governo Draghi», spiega la fonte. Le ripetute richieste di Matteo Salvini (irricevibili per l'Unione) di rivedere le scadenze del piano (fissate al più tardi al 2026) stanno creando un effetto boomerang. L'annuncio di ieri ha anche una valenza politica: un modo per prendere le distanze dalle intemerate del leghista. Per rispettare la scadenza più immediata - quella delle riforme - Meloni ha meno di tre settimane. Per venire a capo del ritardo Fitto ha pronto un decreto. Quello potrebbe essere il veicolo con cui tagliare il traguardo senza rischiare di perdere la seconda rata da venti miliardi di quest' anno.

gli appunti di giorgia la rubrica della meloni su instagram 1PAGAMENTI NFC CONTACTLESS POS BANCOMAT SMARTPHONEgli appunti di giorgia la rubrica della meloni su instagram 4gli appunti di giorgia la rubrica della meloni su instagram 11GLI APPUNTI DI GIORGIA MELONIgli appunti di giorgia la rubrica della meloni su instagram 5PAGAMENTI CONTACTLESS POS BANCOMAT SMARTPHONEGIORGIA MELONI MATTEO SALVINI CONFERENZA STAMPA MANOVRAgli appunti di giorgia la rubrica della meloni su instagram 7gli appunti di giorgia la rubrica della meloni su instagram 6gli appunti di giorgia la rubrica della meloni su instagram 2gli appunti di giorgia la rubrica della meloni su instagram 8gli appunti di giorgia la rubrica della meloni su instagram 13gli appunti di giorgia la rubrica della meloni su instagram 3gli appunti di giorgia la rubrica della meloni su instagram 9gli appunti di giorgia la rubrica della meloni su instagram 10

Ultimi Dagoreport

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO

donald trump

COME STA IN SALUTE DONALD TRUMP? DOPO LE FOTO HORROR DELLE CAVIGLIE FORMATO ZAMPOGNA DEL PRESIDENTE, ANCHE NEGLI STATES INIZIANO A FARSI DELLE DOMANDE - C’È UNA CORRENTE DEL PARTITO DEMOCRATICO, VICINA A BERNIE SANDERS, CONVINTA CHE LA SALUTE DI TRUMP SIA PIÙ TRABALLANTE DI QUANTO I MEDICI DELLA CASA BIANCA NON VOGLIANO AMMETTERE. I PUGNACI DEPUTATI DEM STAREBBERO VALUTANDO DI CHIEDERE L’ISTITUZIONE DI UNA COMMISSIONE MEDICA INDIPENDENTE PER VALUTARE LE REALI CONDIZIONI DEL PRESIDENTE… - TRA INSUFFICIENZA CARDIACA E DEMENZA SENILE, SUI SOCIAL I COMPLOTTARI MORMORANO: "QUALUNQUE COSA NASCONDA, STA PEGGIORANDO"

jackie kennedy e gianni agnelli a ravello nel 1962

JOHN KENNEDY E’ STATO IL PIÙ INFEDELE PUTTANIERE DEL XX SECOLO MA SUA MOGLIE JACQUELINE S’ATTACCAVA COME UN’IDROVORA A OGNI AUGELLO A PORTATA DI MANO (DAI DUE COGNATI ROBERT E TED PASSANDO PER SINATRA, BEATTY, MARLON BRANDO E VIA CHIAVANDO) - L’8 AGOSTO 1962, TRE GIORNI DOPO LA MORTE DI MARYLIN MONROE, JACKIE (INCAZZATA PER LE INDISCREZIONI SULLA LIAISON TRA IL MARITO E L’ATTRICE) RAGGIUNSE RAVELLO, SULLA COSTIERA AMALFITANA: FU ACCOLTA COME UNA REGINA DALL’ALLUPATISSIMO GIANNI AGNELLI – PER JACKIE, RAVELLO FECE RIMA CON PISELLO E LA VACANZA DIVENNE UN’ALCOVA ROVENTE (“LA VACANZA PIÙ BELLA DELLA SUA VITA”, RIPETEVA) AL PUNTO DA TRATTENERSI PIU’ DEL PREVISTO FINCHÉ NON PIOMBARONO 007 AMERICANI A PRELEVARLA COME UN ALMASRI QUALUNQUE PER RIPORTARLA A WASHINGTON DAL MARITO CORNUTO E INCAZZATO - LA VORACE JACKIE IMPARÒ A FARE BENE I POMPINI GRAZIE ALL'ATTORE WILLIAM HOLDEN: “ALL'INIZIO ERA RILUTTANTE, MA UNA VOLTA PRESO IL RITMO, NON SI FERMAVA PIÙ” –PER RIPICCA CI FU ANCHE UNA LIASON MARELLA AGNELLI-JOHN KENNEDY (CONFIDENZA DI INFORMATISSIMA SOCIALITE) - VIDEO

edmondo cirielli maria rosaria campitiello paolo di maio

“INUTILE FRUSTARE UN CIUCCIO MORTO, CAMBIA SPACCIATORE” – A PARLARE NON È UN HATER ANONIMO MA UN VICEMINISTRO DELLA REPUBBLICA: EDMONDO CIRIELLI, ESPONENTE DI SPICCO DI FRATELLI D'ITALIA E NUMERO DUE DI TAJANI AGLI ESTERI, CHE SBROCCA SU FACEBOOK E INSULTA IL SINDACO DI NOCERA INFERIORE, PAOLO DI MAIO – A FAR ANDARE FUORI GIRI CIRIELLI È STATO UN POST DEL PRIMO CITTADINO SU ALCUNI INCARICHI DELLA COMPAGNA AL MINISTERO DELLA SALUTE, MARIA ROSARIA CAMPITIELLO – LA VIOLENTISSIMA REPRIMENDA DI CIRIELLI: “NELLA VITA PRIVATA NON HAI MAI FATTO NIENTE DI BUONO" - COME MAI CIRIELLI SE L’È PRESA COSÌ TANTO? FORSE SENTE LA SUA CANDIDATURA A GOVERNATORE DELLA CAMPANIA CHE SI ALLONTANA? O TEME UNA SCONFITTA BRUCIANTE, ASSAI PROBABILE SE IL CENTROSINISTRA RITROVA L’UNITÀ?