“ER MUTANDA” FOR PRESIDENT! - PRONTO PER LA CANDIDATURA IN CAMPANIA CON “FARSA ITALIA”, ZEQUILA SNOCCIOLA LA SUA RICETTA POLITICA: “SULL'AMBIENTE CHE TE DEVO DI’?. LA CAMORRA È IMPOSSIBILE DA BATTERE. SUI FONDI EUROPEI SONO IMPREPARATO”

Dagoreport

 

SPETTACOLO EDOARDO SYLOS LABINI A TEATRO CON PAOLO BERLUSCONI FOTO ANDREA ARRIGA ANTONIO ZEQUILA FOTO ANDREA ARRIGA SPETTACOLO EDOARDO SYLOS LABINI A TEATRO CON PAOLO BERLUSCONI FOTO ANDREA ARRIGA ANTONIO ZEQUILA FOTO ANDREA ARRIGA

1. PIÙ “MUTANDA” PER TUTTI

Almeno i giornalisti si stanno divertendo, questo è sicuro. Forza Italia in Campania è pronta a candidare alle prossime regionali “er Mutanda”, nom de plume di Antonio Zequila (più sotto una gustosissima intervista rilasciata a Gianluca Abate del “Corriere del Mezzogiorno” in cui la star dei fotoromanzi illustra la sua idea, vabbé chiamiamola così, di politica).

 

Dietro l'operazione, che ha lasciato sbigottiti gli elettori e gli stessi esponenti del partito azzurro, ci sarebbero alcuni parlamentari campani suoi amici. Dalla parte di Zequila si è schierato anche il braccio destro del governatore Gennaro Salvatore che ha detto: “Negare il diritto alla candidatura ad Antonio Zequila, ma il discorso vale per qualunque cittadino che ne abbia i requisiti di legge, è sbagliato. Se l'ostracismo cui è stato sottoposto dovesse creare difficoltà alla piena espressione del suo diritto all'elettorato passivo sarei pronto a battermi per garantirgli un posto nella Lista Caldoro Presidente”. Chissà Caldoro quanto sarà contento di questa scelta...

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2. «I RIFIUTI? E CHE DEVO DI`». LA POLITICA SECONDO ZEQUILA

Gianluca Abate per “Il Corriere del Mezzogiorno”

 

Antonio Zequila, 51 anni, salernitano, ex concorrente dell'isola dei famosi e attore nella fiction «Centovetrine», detto «Er Mutanda»...

«Non è il mio soprannome, non voglio che lo usi».

 

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Non la chiamano così?

«È una str..., una cosa che non mi appartiene. Se insisti niente intervista».

 

D'accordo, bando al (non) soprannome. Dicono che si candiderà alle elezioni regionali in Campania. È vero?

«Sì».

 

Come le è venuto in mente?

«L'idea nasce dall'amicizia con alcuni senatori di Forza Italia, li ho incontrati mercoledì».

 

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Chi sono?

«Nomi non ne faccio».

 

Ci può dire almeno se sono campani?

«Sì, lo sono».

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Ha già un progetto politico, qualche iniziativa da campagna elettorale?

«Certo, ho idee molto, molto importanti».

 

Ad esempio?

«Be', i problemi sono tanti. Bisogna affrontarli tutti».

 

Iniziamo da qualcuno di specifico. Cosa farebbe per la sanità in Campania?

«Quella è la priorità, ovviamente. È ridotta all'osso, ci vuole troppo tempo per fare le analisi, ed è ingiusto nei confronti di chi soffre».

 

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Vero. Lei come rimedierebbe alle liste d'attesa?

«Tagliando le pensioni».

 

Che c'entrano le pensioni?

«Prendi Amato. Gente così ha pensioni stratosferiche».

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E dunque?

«Penso a un tetto massimo di tremila euro. Il resto dovrà essere devoluto alla sanità».

 

Difficile farlo con una legge regionale però. Non ha un'altra proposta?

«Voglio indurre tutti a comprare macchine italiane, Fiat e Alfa Romeo».

 

Ah. E la Campania cosa ci guadagnerebbe?

«Se si producono più macchine si lavora di più nello stabilimento di Melfi».

 

Guardi che Melfi è in Basilicata, qui c'è Pomigliano.

«Si lavorerà di più anche lì».

 

A proposito di lavoro, sa che qui è un'emergenza?

«Ovvio. E infatti ho intenzione di aumentarlo un po'».

 

Come?

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«Il porto di Napoli va allargato, deve diventare come quello di Civitavecchia. Così arrivano più navi e più crocieristi».

 

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Basterà a ridurre la domanda di occupazione?

«Si potrebbe puntare anche sulle fiction. Io faccio l'attore, e penso che vada incrementata l'industria del cinema».

 

Servono investimenti. Lei che idea ha su come sono stati spesi i fondi europei in Campania e su come dovrebbero essere utilizzati?

«E che ne so. Sono impreparato, mi metti in difficoltà».

 

Altro tema caldo è quello dei trasporti. Idee?

«Guarda, dobbiamo ammettere onestamente che Alitalia ha abbassato i prezzi. Io ho una fidanzata in Sardegna: prima spendevo 300 euro per andare e tornare, oggi 140 euro».

 

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Scusi, e questo cosa ha a che fare con la Regione?

«Vabbè, magari ci saranno anche napoletani che devono andare in Sardegna. E poi io non ho la bacchetta magica».

 

Se l'avesse cosa farebbe?

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«Aggiusterei le buche di Napoli, innanzitutto. So' venuto co' la Mini e ho sfondato la coppa dell'olio».

 

Proposte per l'ambiente?

«E che tè devo di'. Spero che nel frattempo il problema si sia risolto».

 

Difficile.

«E allora che posso fa'? Mica posso butta' i rifiuti nel Vesuvio. L'unica è produrre meno immondizia».

 

La camorra. Suggerimenti su come combatterla?

«E che vuoi risolvere lì. Quella è una cultura radicata nel territorio. Impossibile».

 

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A Napoli monta la polemica sulle trascrizioni dei matrimoni gay. Lei è favorevole?

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«Certo. Non alle adozioni, ma ai matrimoni sì. L'amore non ha sesso. E poi se no con l'eredità come se fa?».

 

Perché dicono che è l'idolo delle mamme?

«Perché ho difeso la mia quando Pappalardo la insultò. Ora però Papa Francesco mi ha riabilitato, e sono pronto a scendere in campo come Berlusconi. Lo stimo, peccato che non possano candidarlo alla Presidenza della Repubblica. E fa bene a stare con una più giovane, anche io preferisco il filetto alla Simmenthal».

Antonio Zequila e Monica Antonio Zequila e Monica

 

(Post scriptum. Quattordici minuti dopo, Zequila richiama: «Bisogna risolvere il problema delle auto che circolano senza assicurazione. E un'inciviltà. E poi, se tè vengono addosso, chi tè paga?»).

 

vesuviosegreto@gmail.com

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