virginia raggi caltagirone palazzinari

RIUSCIRÀ LA VIRGINEA VIRGINIA A COMBATTERE I PALAZZINARI ROMANI? - RESTERÀ DURA E PURA, O IL GOVERNO È UN'ALTRA COSA, COME HA DIMOSTRATO PIZZAROTTI A PARMA? - DALL'UNITÀ D'ITALIA A OGGI, LE MANI SULLA CITTÀ DEI VARI CALTAGIRONE, TOTI, TODINI, PULCINI, PARNASI, BONIFACI, SCARPELLINI

virginia raggi e la pizzavirginia raggi e la pizza

Alberto Statera per “la Repubblica

 

Bufalotta, Tor Pagnotta, Malafede, Casal Boccone, Castellaccio, Murate, un arcano spregiativo segna nei nomi i confini dell’impero palazzinaro della capitale, che dalle rare e dolci denominazioni come Romanina e Madonnetta non può avere riscatto. L’impero ormai è lì nella ripugnanza di favelas postmoderniste, nell’incolpevole degrado sottoproletario. ”Roma è l’unica città mediorientale senza un quartiere europeo”, diceva Francesco Saverio Nitti già ai primi del Novecento.

ex fiera di romaex fiera di roma

 

E adesso? E gli imperatori del cemento (absit iniuria verbis) che si sono perpetrati per più di mezzo secolo di generazione in generazione? Chissà se davvero basterà una giovane signora di 37 anni, determinata ma alquanto innocente, a scalfire il fortilizio invitto della speculazione, che è la cifra quasi bicentenaria della capitale fin dai tempi del cardinal Francesco Saverio De Merode, il quale lanciò negli affari immobiliari i gesuiti, poi gli agostiniani, i certosini e via via gli altri ordini proprietari terrieri, fino a gettare le basi di una città undici volte più estesa di Parigi.

ex fiera  di romaex fiera di roma

 

Occorre distinguere bene tra imperatori e re delle favelas (ex?), da domani alle prese con la risoluta Virginia Raggi. C’è chi nella notte di lunedì scorso piangeva sui suoi bilanci, rimpiangendo Rutelli, Veltroni, Alemanno e persino Marino, oltre agli omini in Campidoglio in vendita per un pezzo di pane, e teme di dover cambiare mestiere. E chi, con aplomb principesco, si è già preparato alla fatalità Cinque Stelle.

palazzoni nelle periferie romanepalazzoni nelle periferie romane

 

Lacrima, per dire, Luca Parnasi. Carico di invenduto, Parnasi, erede di Sandro, ha puntato tutto sulla costruzione dello stadio della Roma con Pizzarotti. Ma lo stadio M5S si farà mai?

 

parco leonardo caltagironeparco leonardo caltagirone

Erasmo Cinque, ex costruttore di riferimento di Alemanno, è impaniato, insieme all’ex ministro Altero Matteoli nel processo del Mose. Gli altri non gongolano. Lamaro e Toti sono in guerra con Franco Caltagirone e per di più considerati vicini al centrosinistra (quale?). Un giorno i fratelli Toti vendono un terreno a Caltagirone alla Bufalotta e poi si mettono a trafficare per farsi autorizzare una variante per trasformare in residenziali altre aree, vicine a quelle già vendute al re delle favelas, che non perdona. Più o meno in una zona che Veltroni volle dedicata, alla cultura.

 

Traversi una favela e ti ritrovi un po’ stordito in via Riccardo Bacchelli, in via Ezra Pound o in via Cesare Zavattini, che, poveretto, viveva in un eremo verde ai Castelli romani. Qualcuno, in un’ultima resipiscenza, scelse per la sede del III Municipio Via Olindo Guerrini, poeta scapigliato che verseggiava: ”Quando schizzan le sorche innamorate/ Dalle tue fogne o Roma”.

roma  palazzinariroma palazzinari

 

Da fare affari ce ne era per tutti: i Toti, i Todini, i Pulcini, i Parnasi, gli Scarpellini, i Bonifaci. E adesso con l’audace Raggi, algida e intrattabile? S’interroga ancora incredulo chi sperava in pezzetti o pezzoni della Metro C, nelle opere delle Olimpiadi del 2024, se mai Giovanni Malagò e Luca Montezemolo riusciranno ad aggiudicarsele, la Fiera di Roma, le voragini stradali, i restauri.

 

roma palazzinariroma palazzinari

Ma c’è uno che figurarsi se fa piagnisteo. Lui a Roma (e in Italia) è abituato a dare ordini di qualunque parte siano i sindaci. E nessuno ha il coraggio di snobbarlo di fronte alla potenza di fuoco di carta di cui dispone: a Roma Il Messaggero, il giornale cittadino che con il gratuito Leggo finisce in ogni bar e che è assai ben disposto a seguire gli affari dell’editore. Poi, tanto per gradire, Il Mattino a Napoli e Il Gazzettino a Venezia.

caltagironecaltagirone

 

Ma non solo è per questo che Franco Caltagirone ha il diritto di scrollarsi il titolo di imperatore delle favelas. Ormai è un finanziere di prima fila. Collezionista di sculture, quadri, monete antiche ma soprattutto moderne, “liquido” per molti miliardi è capo di una dinastia di origine siciliana, di cui fanno parte il fratello Leonardo, che ha costruito il Parco Leonardo, vicino all’autostrada per Fiumicino e Edoardo. Altro ramo i Caltagirone Bellavista, che avevano in tasca Andreotti e l’intera Democrazia cristiana.

cantiere metro c romacantiere metro c roma

 

palazzi a porta di romapalazzi a porta di roma

Il capostipite Franco non può più neanche dirsi immobiliarista, visto che, oltre che di Acea, è azionista di Generali, Mediobanca, Unicredit, una delle “banche di sistema” del mondo. Oggi è abituato a dire la sua non solo sulla presidenza della Rai o sulle più importanti nomine pubbliche, ma è nel cuore del cuore del capitalismo italiano.

 

Fu anche lui a silurare il Ceo delle Generali Mario Greco e, in questi giorni, sta creando un po’ di rogne al presidente della banca Giuseppe Vita, il quale parla un giorno sì e un giorno no con Angela Merkel, chiedendo che il nuovo capo di Unicredit sia un italiano e non uno straniero fra quelli che compaiono nella lista di Egon Zehnder.

 

pierluigi e claudio totipierluigi e claudio totiluca parnasiluca parnasi

Ecco la vera partita del nuovo sindaco di Roma, il potere vero con il quale dovrà confrontarsi. Resisterà dura e pura ? O il governo è un’altra cosa, come ha dimostrato il sindaco Pizzarotti a Parma ?

 

Paolo Berdini, probabile assessore, ha già detto che “le Olimpiadi non sono un male a prescindere”. E davvero vogliamo fare tram come nell’Ottocento ?

Che la partita abbia inizio, perché “Roma deve apparire meravigliosa a tutte le genti del mondo: vasta, ordinata, potente, come ai tempi del primo impero di Augusto (B. Mussolini).

Sergio Scarpellini saluta il Sindaco Marino Sergio Scarpellini saluta il Sindaco Marino SERGIO SCARPELLINI SERGIO SCARPELLINI

 

 

Ultimi Dagoreport

ernesto galli della loggia giorgia meloni

DAGOREPORT - FAZZOLARI E' PER CASO IL NUOVO DIRETTORE DEL "CORRIERE"? - IN UNA PRIMA PAGINA CHE NASCONDE LE MENZOGNE DI GIORGIA MELONI, SPUTTANATA DA MACRON, BRILLA UN EDITORIALE VERGOGNOSO DI GALLI DELLA LOGGIA CHE SI DOMANDA: "SE LA GERMANIA (DI AFD) HA DAVVERO FATTO I CONTI CON IL SUO PASSATO NAZISTA. IN ITALIA, INVECE, UN PARTITO CHE PURE HA LE SUE LONTANE ORIGINI NEL FASCISMO GOVERNA DA TRE ANNI IN UN MODO CHE SOLO I COMICI (DUNQUE PER FAR RIDERE…) GIUDICANO UNA MINACCIA PER LA DEMOCRAZIA" - L’EX MAOISTA, POI TERZISTA, QUINDI BERLUSCONIANO, 5STELLE, INFINE MELONIANO  DEVE STUDIARE UN PO’, INVECE DI CAMBIARE PARTITO A OGNI CAMBIO DI GOVERNO. NEL DOPOGUERRA IN GERMANIA, GLI EX NAZISTI RIENTRARONO NEL CONTESTO SOCIALE E OTTENNERO POSTI DI POTERE NELLE INDUSTRIE PIÙ AVANZATE FINO ALLA CONTESTAZIONE DEL '68, SIMBOLEGGIATA DALLO SCHIAFFONE RIFILATO DALLA STUDENTESSA BEATE KLARSFELD AL CANCELLIERE (EX NAZISTA) KURT KIESINGER – IN ITALIA LA DESTRA ALLA FIAMMA DI FINI FU SDOGANATA DAL GOVERNO BERLUSCONI, DOVE IL MINISTRO DELLA GIOVENTU' ERA GIORGIA MELONI. COSA CHE IL GALLI OMETTE ESSENDO ORA COLLABORATORE DEL GOVERNO DUCIONI PER IL SETTORE SCUOLA...

andrea orcel unicredit

DAGOREPORT - IL RISIKO DELLE AMBIZIONI SBAGLIATE - COME PER IL GOVERNO MELONI, ANCHE ANDREA ORCEL NON IMMAGINAVA CHE LA STRADA PER LA GLORIA FOSSE TUTTA IN SALITA - IL RAFFORZAMENTO IMMAGINATO DI UNICREDIT, PER ORA, È TUTTO IN ARIA: IL MURO DI GOLDEN POWER DELLA LEGA HA RESO MOLTO IMPROBABILE LA CONQUISTA DI BANCO BPM; BERLINO RITIENE “INACCETTABILE” LA SCALATA ‘’NON AMICHEVOLE” DI UNICREDIT ALLA SECONDA BANCA TEDESCA COMMERZBANK; LE MOSSE DI NAGEL E DONNET GLI DANNO FILO DA TORCERE; CREDIT AGRICOLE, CHE HA UN CONTRATTO IN SCADENZA PER LA GESTIONE DEL RISPARMIO CHE RACCOGLIE UNICREDIT, HA UN ACCORDO CON BPM, DI CUI E' PRIMO AZIONISTA. E IL CDA DI UNICREDIT NON È PIÙ QUELLA FALANGE UNITA DIETRO AL SUO AZZIMATO CONDOTTIERO. COME USCIRE DAL CUL-DE-SAC? AH, SAPERLO…

orcel giorgetti

DAGOREPORT – GIORGETTI SI CONFERMA UN SUPPLÌ CON LE UNGHIE: ALL’INCONTRO CON I RAPPRESENTANTI DI UNICREDIT PER LA MODIFICA DEL DECRETO GOLDEN POWER CHE BLINDA L'OPS SU BPM, BANCA CARA ALLA LEGA, CHI HA INCARICATO IL MINISTRO DI CAZZAGO? STEFANO DI STEFANO, DIRETTORE GENERALE DELLE PARTECIPAZIONI DEL MEF, MA ANCHE COMPONENTE DEL CDA DI MPS. INSOMMA, LA PERSONA GIUSTA AL POSTO GIUSTO... – CALTA C’È: LA GIRAVOLTA DEL CEO DI MPS, LUIGI LOVAGLIO, SULL'OPERAZIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI…

guzzetti bazoli meloni fazzolari e caltagirone scannapieco giuseppe francesco gaetano dario cdp giorgia

DAGOREPORT - AVVISATE ‘’PA-FAZZO CHIGI’’ CHE IL GRANDE VECCHIO DELLE FONDAZIONI BANCARIE, GIUSEPPE GUZZETTI, HA PRESO IL BAZOOKA - L’INDOMABILE NOVANTENNE NON NE PUÒ PIÙ DI VEDERE CASSA DEPOSITI E PRESTITI (DI CUI LE FONDAZIONI HANNO IL 30%) RIDOTTA A CAGNOLINO SCODINZOLANTE DEI FRATELLI DI FAZZOLARI: AFFONDATA LA NOMINA DI DI CIOMMO ALLA PRESIDENZA DEL CDA DEL FONDO F2I - MA IL CEFFONE PIÙ SONORO AL SOVRANISMO BANCARIO DEL GOVERNO DUCIONI È STATO SFERRATO DAL TERRIBILE VECCHIETTO CON LA VENDITA DELLA QUOTA DELLA FONDAZIONE CARIPLO IN MPS, IL CAVALLO DI TROIA DEL FILO-GOVERNATIVO CALTAGIRONE PER ESPUGNARE, VIA MEDIOBANCA, GENERALI – STRATEGIE DIVERSE SUL RISIKO TRA GUZZETTI E IL SUO STORICO ALLEATO, IL GRANDE VECCHIO Di BANCA INTESA, “ABRAMO” BAZOLI…

giorgia meloni incontra george simion e mateusz morawiecki nella sede di fratelli d italia sergio mattarella frank walter steinmeier friedrich merz

DAGOREPORT –LA CAMALEONTE MELONI NON SI SMENTISCE MAI E CONTINUA A METTERE IL PIEDINO IN DUE STAFFE: IERI HA INCONTRATO NELLA SEDE DI FDI IN VIA DELLA SCROFA L’EURO-SCETTICO E FILO-PUTINIANO, GEORGE SIMION, CHE DOMENICA POTREBBE DIVENTARE IL NUOVO PRESIDENTE ROMENO. UN VERTICE CHE IN MOLTE CANCELLERIE EUROPEE È STATO VISTO COME UN’INGERENZA – SABATO, INVECE, LA DUCETTA DEI DUE MONDI INDOSSERÀ LA GRISAGLIA PER PROVARE A INTORTARE IL TEDESCO FRIEDRICH MERZ, A ROMA PER LA MESSA DI INIZIO DEL PONTIFICATO DI PAPA LEONE XIV, CHE E' GIÀ IRRITATO CON L’ITALIA PER LA POSIZIONE INCERTA SUL RIARMO EUROPEO E SULL’AZIONE DEI "VOLENTEROSI" A DIFESA DELL'UCRAINA - MENO MALE CHE A CURARE I RAPPORTI PER TENERE AGGANCIATA L'ITALIA A BRUXELLES E A BERLINO CI PENSANO MATTARELLA E IL SUO OMOLOGO STEINMEIER NELLA SPERANZA CHE LA MELONI COMPRENDA CHE IL SUO CAMALEONTICO EQUILIBRISMO E' ORMAI GIUNTO AL CAPOLINEA (TRUMP SE NE FOTTE DEL GOVERNO DI ROMA...)