corte costituzionale consulta giudici giorgia meloni sergio mattarella

ROMANZO QUIRINALE – DOPO RENZI ANCHE CLAUDIO CERASA, DIRETTORE DEL "FOGLIO", DA’ CREDITO ALLE VOCI SU GIORGIA MELONI INTENZIONATA NEL 2029 A DIVENTARE LA PRIMA DONNA PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA – IN CASO DI VITTORIA DEL CENTRODESTRA ALLE PROSSIME ELEZIONI, LA STATISTA DELLA GARBATELLA, CHE AVRÀ NEL GENNAIO 2027 50 ANNI, L’ETÀ PER ESSERE QUIRINABILE, SAREBBE LA PRIMA SCELTA PER IL COLLE – CERASA: “LEI NON PARLA DI QUESTO TEMA NEANCHE SOTTO TORTURA MA ALCUNI MINISTRI CONFERMANO LA SUGGESTIONE” –SARA’ ANCHE PER QUESTO CHE DUE VECCHI VOLPONI COME RENZI FRANCESCHINI SONO AL LAVORO PER COSTRUIRE UN’ALLEANZA ANTI-MELONI PIU’ LARGA POSSIBILE. IL PROSSIMO PARLAMENTO VOTERÀ IL SUCCESSORE DI MATTARELLA E LA DUCETTA SUL COLLE PIU’ ALTO FA PAURA…

RENZI-FRANCESCHINI

https://www.dagospia.com/politica/renzi-franceschini-per-creare-partito-centro-441692

 

Claudio Cerasa per il Foglio – Estratti - https://www.ilfoglio.it/politica/2025/07/28/news/il-pettegolezzo-dell-estate-meloni-al-quirinale-dopo-mattarella-7958012/

 

 

sergio mattarella giorgia meloni altare della patria 2 giugno 2025

Romanzo dell’estate o solo chiacchiericcio? Scenario impossibile o percorso da costruire? Pettegolezzo impossibile o sguardo curioso proiettato nel futuro? (...) sul taccuino del cronista diligente, anche se un po’ diffidente, oggi c’è una data e un nome. La data è quella del 2029, quando scadrà il mandato di Sergio Mattarella al Quirinale. Il nome è quello di Giorgia Meloni, anno di nascita 1977.

 

(...) Quello che si vede, oggi, a poco meno di due anni dalla fine della legislatura, è una lenta ricomposizione dei due fronti politici.

 

Obiettivo, neanche a dirlo, provare a vincere le prossime elezioni.

 

Il centrosinistra si sta organizzando per strutturare un campo largo che pur apparendo oggi molto stretto qualche possibilità di non essere perdente ce l’ha (e le regionali dell’autunno potrebbero dare alla leadership del Pd una spinta in più per essere percepita come vincente, anche se tra la percezione e la realtà c’è un mare di nome Schlein).

 

giorgia meloni e sergio mattarella - consiglio supremo della difesa

Il centrodestra, a sua volta, sta cercando strategie politiche per provare ad arrivare alla fine del prossimo anno con qualche cartuccia utile per disinnescare le armi del campo largo: nuova legge elettorale, senza collegi uninominali che potrebbero aiutare il centrosinistra a essere più competitivo, e un referendum costituzionale, alla fine del 2026, con cui provare a ricompattare prima delle elezioni l’elettorato del centrodestra, e togliere al centrosinistra la possibilità di essere percepito come vincente. La partita di medio termine più evidente, ovviamente, è questa, ed è la partita che si vede di fronte ai nostri occhi.

 

Ma se si spazzola con un po’ di abilità la superficie della battaglia politica numero uno si capirà con estrema semplicità che nel mondo dei partiti vi è un’altra battaglia che ha una sua centralità, che inizia vorticosamente a trovare spazio nei chiacchiericci tra i leader, tra i ministri, tra i capigruppo dei partiti, e quella battaglia ci permette di tornare ai due mondi che abbiamo provato a unire all’inizio del nostro articolo: Quirinale, 2029, Giorgia Meloni, 1977.

sergio mattarella e giorgia meloni - consiglio supremo della difesa

 

(...)

 

E dunque eccolo il tema: Giorgia Meloni sta davvero costruendo un percorso per essere nel 2029 la vera candidata del centrodestra al Quirinale?

 

La partita è molto, molto, molto distante nel tempo, lo sappiamo, ma le partite quirinalizie hanno bisogno di tempo per essere costruite e qualcuno, in vista di quell’obiettivo, si sta già muovendo, come per esempio sta facendo da mesi Antonio Tajani, il cui obiettivo dichiarato è quello di essere, nel 2029, il candidato numero uno del centrodestra per il Quirinale.

 

La Lega, quella di rito non vannacciano, ha un altro sogno, ha un sogno che si chiama Giancarlo Giorgetti, che qualche carta da giocare potrebbe anche averla. Ma il dato interessante che permette di ragionare attorno al pettegolezzo dell’estate è che a credere alla possibilità di vedere una Meloni muoversi per quell’obiettivo sono anche alcuni esponenti pesanti del governo.

ignazio la russa lorenzo fontana giorgia meloni sergio mattarella - ricevimento quirinale

 

Il Foglio non può rivelare i nomi ma in almeno quattro occasioni negli ultimi due mesi è capitato a chi scrive di parlare con un ministro che ha confermato fuori dal taccuino lo scenario.

 

Più o meno con queste parole: non c’è dubbio che, in caso di vittoria del centrodestra nel 2027, sarebbe la prima scelta per il Quirinale. Giorgia Meloni, che avrà nel gennaio 2027 l’età per essere quirinabile, non parla di questo tema neanche sotto tortura, naturalmente, e chiunque le ponga domande attorno a questo scenario viene respinto al mittente.

 

franceschini renzi

Ma lo scenario, per quanto inafferrabile, è più che suggestivo: il capo del governo che a fine legislatura potrebbe avere raggiunto il record di durata di un esecutivo, che dopo essere stato il primo presidente del Consiglio donna, e di destra, potrebbe giocarsi qualche carta per essere il primo capo dello stato donna, e di destra, accelerando la competizione per il futuro del centrodestra, rendendo contendibile il ruolo dell’eventuale capo di governo. I tempi sono quelli che sono, e la data del 2029 ci fa ritornare subito alla modalità Troisi, “mo me lo segno”, e le variabili che si presentano da qui a quella data sono ovviamente infinite.

CLAUDIO CERASA

 

Ma il pettegolezzo dell’estate è qualcosa di più di un pettegolezzo. E’ un’idea. Un’idea che corrisponde a una postura. Una postura che corrisponde a una strategia. Una strategia al centro della quale vi è un romanzo politico il cui finale per essere scritto deve cominciare a essere messo a fuoco già oggi. Romanzo dell’estate o solo chiacchiericcio? Scenario impossibile o percorso da costruire? Chiacchiera frivola o sguardo curioso proiettato nel futuro? La ragione direbbe solo pettegolezzo. Le parole dei ministri però indicano qualcosa di più. Pazza idea. O forse no? Buon pettegolezzo a tutti.

 

MELONI - FAZZOLARI - GIORGETTI - FITTO - MATTARELLA

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni maurizio belpietro francesco saverio garofani sergio mattarella

DAGOREPORT - IL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE MELONI” NON ESISTE: LO “SCOOP” DELLA “VERITÀ” È STATO CONFEZIONATO CON L’OBIETTIVO DI PRENDERE DI MIRA SERGIO MATTARELLA, COME MASSIMA RAPPRESENTANZA DI QUEL "DEEP STATE" CHE I CAMERATI DI PALAZZO CHIGI HANNO SUL GOZZO – LA STATISTA DELLA SGARBATELLA SOGNA L’EGEMONIA ISTITUZIONALE: BOCCIATO IL PREMIERATO, VUOLE CAMBIARE CON LA FORZA IL SISTEMA MODIFICANDO LA LEGGE ELETTORALE E INSERENDO IL NOME DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SULLA SCHEDA (COSI' DA BYPASSARE DI FATTO I POTERI DI NOMINA DEL PREMIER CHE SPETTANO AL COLLE) - MA NON TUTTO FILA LISCIO: LEGA E FORZA ITALIA SI OPPONGONO PERCHE' NON VOGLIONO ESSERE CANNIBALIZZATI DA FDI E IN CAMPANIA E PUGLIA SI PROSPETTA UNA BATOSTA PER IL CENTRODESTA - DA QUESTO DERIVA QUEL NERVOSISMO, CON VITTIMISMO PARACULO ANNESSO, CHE HA SPINTO GIORGIA MELONI A CAVALCARE IL “COMPLOTTO DEL COLLE” – E SE FDI, PER BOCCA DI BIGNAMI E MALAN, NON AVESSE RINCULATO, DAL QUIRINALE SAREBBE PARTITO UN SILURO A TESTATA MULTIPLA...

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – COME PREVISTO, ANTONIO E GIAMPAOLO ANGELUCCI HANNO DECISO CHE, A PARTIRE DAL PRIMO DICEMBRE, AVVERRÀ IL CAMBIO DI DIREZIONE DE “IL GIORNALE” CON L’ARRIVO DI TOMMASO CERNO CHE, A SUA VOLTA, VERRÀ RIMPIAZZATO A “IL TEMPO” DA DANIELE CAPEZZONE – MALGRADO LA PROPOSTA DI ANDARE ALLA DIREZIONE EDITORIALE DE “IL GIORNALE”, AL POSTO DI VITTORIO FELTRI, CHE PASSEREBBE A QUELLA DI “LIBERO”, ALESSANDRO SALLUSTI NON L’HA PRESA BENE: IL BIOGRAFO DI GIORGIA MELONI LO CONSIDERA UNA DIMINUTIO PER IL SUO PRESTIGIO E MIREREBBE A DARE VITA A UN PROGETTO MEDIATICO CON NICOLA PORRO…