ron desantis donald trump

RON DESANTIS FA UNA COSA NE SBAGLIA DUE – NELLA SUA CORSA ALLA CANDIDATURA PER IL PARTITO REPUBBLICANO ALLA CASA BIANCA IL GOVERNATORE DELLA FLORIDA CONTINUA A PESTARE MERDONI (E TRUMP GODE) - DESANTIS ATTACCA LE AZIENDE CHE LO CRITICANO, COME NEL CASO DELLA BUDWEISER. DOPO IL SUO AFFONDO IL MARCHIO DI BIRRA È CROLLATO IN BORSA, PECCATO CHE IL GRUPPO SIA UNO DEI PRINCIPALI AZIONISTI DEI FONDI PENSIONE DEI DIPENDENTI PUBBLICI DELLO STATO - LA FUGA DEI TURISTI DALLA FLORIDA

Estratto dell’articolo di Massimo Gaggi per il “Corriere della Sera”

 

ron desantis 3

Accecato dalla furia ideologica delle sue «culture war», guerre culturali che finiscono per comprimere le libertà delle minoranze etniche e sessuali, il governatore della Florida Ron DeSantis ora rischia boicottaggi che possono intaccare il successo economico che ritiene un fiore all’occhiello.

 

Nel tentativo di mostrarsi agli americani un conservatore arcigno, integralista, più trumpiano di Trump, ma anche di essere un uomo di governo più efficace, uno che alle parole fa seguire i fatti, DeSantis ha sferzato il suo Stato con campagne ideologiche di un’intensità senza precedenti.

 

ron desantis 1

Dallo stop praticamente totale all’aborto alla censura di molti libri su razzismo e sessualità, fino al divieto agli insegnanti di parlare di questi argomenti nelle scuole inferiori, alla limitazione dei diritti dei transessuali e alla negazione dell’assistenza ai piccoli immigrati clandestini privi di genitori, il governatore ha lanciato crociate liberticide nei confronti di donne, afroamericani, immigrati e minoranze sessuali delle comunità Lgbtq.

 

Lo ha fatto senza temere di cadere nel ridicolo (come quando ha spiegato che lo schiavismo non aveva solo aspetti negativi, visto che ha insegnato un mestiere agli incolti deportati dall’Africa) e ha dichiarato guerra alle aziende che hanno osato criticare alcuni suoi interventi normativi: dalla Disney, maggior datore di lavoro della Florida, alla Bud Light che, prima di finire nel mirino di Ron e degli arciconservatori, era la birra più venduta d’America.

ron desantis e comunita lgbtq+ 1

 

Felice del suo crollo commerciale e della perdita di valore delle azioni del gruppo padrone del marchio, il governatore ha scoperto all’improvviso di aver fatto un autogol, visto che il fondo pensioni dei dipendenti pubblici della Florida è tra i maggiori azionisti di questa società, la InBev. […]

 

Da mesi tutto questo provoca minacce di boicottaggi della Florida, considerato uno Stato inospitale da omosessuali, afroamericani e altre comunità, ma i cambiamenti di comportamenti individuali sono difficili da misurare nel breve periodo. […]

RON DESANTIS CON IL SUO LIBRO

 

Ora per la prima volta anche il boicottaggio della Florida come meta turistica comincia ad assumere contorni misurabili: quelli della cancellazione o della mancata programmazione delle convention aziendali che i maggiori gruppi americani tengono periodicamente nelle maggiori località turistiche. […]

 

ron desantis

Nella sola città di Fort Lauderdale a fine luglio risultavano cancellati dieci raduni con la perdita di 15 mila notti d’albergo e un danno economico di 20 milioni di dollari. Gli uffici di DeSantis minimizzano: solo propaganda contro il governatore, il turismo della Florida è in salute. In realtà il convention center di Orlando, il secondo più grande degli Usa, ha già denunciato la cancellazione di meeting nel 2024-2025 di organizzazioni femminili e afroamericane e di associazioni di insegnanti e infermieri. […]

ron desantis con donald trump 2

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…

giorgia meloni mantovano alfredo giovanbattista fazzolari gian marco chiocci rossi

DAGOREPORT - CHI AVEVA UN OBIETTIVO INTERESSE DI BRUCIARE IL DESIDERIO DI GIORGIA MELONI, PIÙ VOLTE CONFIDATO AI SUOI PIÙ STRETTI COLLABORATORI, DI ARRUOLARE L’INGOMBRANTE GIAN MARCO CHIOCCI COME PORTAVOCE? - IN BARBA ALLA DIFFIDENZA DEI VARI SCURTI, FAZZOLARI E MANTOVANO, FU L’UNDERDOG DE’ NOANTRI A IMPORRE FORTISSIMAMENTE (“DI LUI MI FIDO”) COME DIRETTORE DEL TG1 L’INTRAPRENDENTE CHIOCCI, DOTATO DI UNA RETE RELAZIONALE RADICATA IN TUTTE LE DIREZIONI, DAL MONDO DELLA SINISTRA ALL’INTELLIGENCE DI DESTRA - BEN CONOSCENDO IL CARATTERINO DELL’EX DIRETTORE DE “IL TEMPO” E ADNKRONOS, BEN LONTANO DALLA DISPONIBILITÀ AD ACCETTARE ORDINI E DINIEGHI, OCCORREVA CORRERE AI RIPARI PRIMA CHE LA SGARBATELLA PROCEDESSE ALL’INFELICE NOMINA, FACENDO CIRCOLARE LA VOCE DEL SUO TRASLOCO DALLA DIREZIONE DEL TG1 A BRACCIO MEDIATICO DELLA PREMIER - NEL CASO, SEMPRE PIÙ LONTANO, DI VEDERE CHIOCCI A PALAZZO CHIGI, ALLORA VORRÀ DIRE CHE L’EQUILIBRIO DI POTERI ALL’INTERNO DELLA FIAMMA MAGICA È FINITO DAVVERO IN FRANTUMI...

marcello viola alberto nagel giorgia meloni francesco gaetano caltagirone luigi lovaglio mps mediobanca piazza affari

DAGOREPORT - MEDIOSBANCA! I GIOCHI ANCORA NON SONO FATTI. E LE PREMESSE PER UN FUTURO DISASTRO SONO GIÀ TUTTE SUL TAVOLO - AL DI LÀ DELLE DECISIONI CHE PRENDERÀ LA PROCURA DI MILANO SUL PRESUNTO “CONCERTO” DEL QUARTETTO CALTA-GIORGETTI-LOVAGLIO-MILLERI NELLA PRIVATIZZAZIONE DEL 15% DI MPS, IL PROGETTO TANTO AUSPICATO DA GIORGIA MELONI DI DARE VITA A UN TERZO POLO BANCARIO, INTEGRANDO MPS, BPM E MEDIOBANCA, SI È INCAGLIATO DI BRUTTO: LO VUOLE SOLO FRATELLI D’ITALIA MENTRE FORZA ITALIA SE NE FREGA E LA LEGA E' CONTRO, SAPENDO BENISSIMO CHE L’OBIETTIVO VERO DEL RISIKONE BANCARIO È QUEL 13% DI GENERALI, IN PANCIA A MEDIOBANCA, NECESSARIO PER LA CONQUISTA CALTAGIRONESCA DEL LEONE DI TRIESTE - AL GELO SCESO DA TEMPO TRA CALTA E CASTAGNA (BPM) SI AGGIUNGE IL CONFLITTO DI CALTA CON LOVAGLIO (MPS) CHE RISCHIA DI ESSERE FATTO FUORI PER ‘’INSUBORDINAZIONE’’ - ANCHE LA ROSA DEI PAPABILI PER I NUOVI VERTICI DI MEDIOBANCA PERDE PETALI: MICILLO HA RIFIUTATO E VITTORIO GRILLI NON È INTERESSATO - LA BOCCIATURA DELL’OPERAZIONE DI FITCH, CHE VALUTA MPS CON UN RATING PIÙ BASSO RISPETTO A MEDIOBANCA - LAST BUT NOT LEAST: È SENZA FINE LO SCONTRO TRA GLI 8 EREDI DEL VECCHIO E IL CEO MILLERI, PARTNER DEVOTO DI CALTARICCONE…