slot

LA SLOT MACHINE IMPAZZITA DI ZINGARETTI - DAL 29 AGOSTO NESSUN TABACCHINO, NESSUNA SALA SCOMMESSE, NESSUN BAR CHE HA AL SUO INTERNO UNA SLOT POTRÀ STARE A MENO DI 500 METRI DA UNA SCUOLA, DA UN CENTRO GIOVANILE O PER ANZIANI, DA UN OSPEDALE O DA UNA CHIESA. E COME SI FA, PER ESEMPIO, IN UNA CITTÀ COME ROMA CHE SOLO DI CHIESE NE HA QUASI MILLE? SEMPLICE, NON SI PUÒ FARE - LA RIFORMA DEL GIOCO LEGALE DEL LAZIO RISCHIA DI METTERE PER STRADA 12MILA PERSONE FRA BAR E TABACCAI E FARE UN ASSIST ALLA CRIMINALITA' ORGANIZZATA. COSÌ IL PD PUÒ PERDERE ANCHE NELLE ZTL…

Andrea Bassi per "Il Messaggero"

 

nicola zingaretti con la moglie foto mezzelani gmt 065

L’ultimo tentativo, in extremis, lo ha fatto Federico Freni. Il sottosegretario all’Economia ha preso carta e penna e ha scritto al presidente della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga. La sintesi del messaggio è semplice e diretta: «per favore fermatevi».

 

Un appello a “congelare” le norme regionali sui cosiddetti «distanziometri» che nei prossimi mesi, dopo anni di rinvii, entreranno in vigore con effetti pesanti per le aziende del settore dei giochi e per i conti dello Stato. Le prime due saranno il Trentino Alto Adige e il Lazio. Poi toccherà alla Calabria. La questione è vecchia, annosa. La legge regionale del Lazio risale addirittura al 2013, quasi un decennio fa.

 

BOMBA AD OROLOGERIA

slot machine

Ma come una bomba ad orologeria scoppierà solo il 28 agosto prossimo, quando le norme entreranno in vigore con effetti considerati «devastanti». Dal 29 agosto nessun tabacchino, nessuna sala scommesse, nessun bar che ha al suo interno una slot machine potrà stare a meno di 500 metri da una scuola, da un centro giovanile, da un centro per anziani, da un ospedale o da una chiesa.

 

E come si fa, per esempio, in una città come Roma che solo di chiese ne ha quasi mille? Semplice, non si può fare. Qualche giorno fa i concessionari pubblici dei giochi hanno preso carta e penna e hanno scritto una lettera a Stefano Saracchi, il direttore dei giochi dell’Agenzia delle Accise, delle Dogane e dei Monopoli. Il loro dante causa in pratica. Il quadro delineato è questo: la legge regionale del Lazio butterà fuori dal mercato legale l’85% dei punti di vendita generalisti (tabacchi e bar) e il 91% di quelli specializzati (sale scommesse e sale slot).

 

il servizio delle iene sulle sale slot clandestine 4

A Roma è anche peggio. Secondo un studio di Eurispes, i punti scommesse potrebbero essere insediati solo sullo 0,7 (zero virgola sette) per cento del territorio. Detto al contrario, significa che sul restante 99,3 per cento non sarebbe possibile mantenere tabacchi, bar e sale con macchinette al loro interno. Con quali impatti?

 

Pesantissimi sui conti di 4.650 punti vendita su 5.368 totali, col rischio di una perdita di occupazione di 12.400 posti (5.100 nei punti generalisti e 7.300 in quelli specializzati). E con un ammanco per lo Stato di 900 milioni di gettito all’anno. «Le awp e le videolotteries», dice al Messaggero Giorgio Pastorino, presidente del Sindacato Totoricevitori Sportivi, lo storico sindacato dei tabaccai, «valgono tra il 20 e il 25 per cento del fatturato. Capiamo la posizione degli Enti locali, siamo anche disponibili a un compromesso, ma senza quel fatturato le nostre aziende, molte a conduzione familiare, rischiano di dover tagliare il personale».

 

slot machines e casino sulla tiburtina jpeg

E di tabacchini solo a Roma ce sono tremila. Poco cambierebbe riducendo le distanze dai luoghi sensibili. Anche se da 500 si passasse a 200 metri, l’espulsione riguarderebbe quasi la metà dei punti. L’altra domanda è: ma cosa succede se le macchinette legali vengono espulse dal mercato? L’esperienza dice che dove il gioco lecito sparisce, lo spazio viene quasi immediatamente occupato dall’illegale.

 

«Le singole regioni», ha spiegato il direttore dei giochi Saracchi due giorni fa in un convegno organizzato dall’associazione Astro insieme alla Cgia di Mestre, «hanno una podestà legislativa e Adm non può sostituirsi a loro. Possiamo, però», ha aggiunto, «far comprendere gli effetti di queste decisioni; una norma che sembra tutelare l’aspetto sanitario potrebbe portare all’espulsione del gioco legale e quindi all’aumento dell’illegalità.

slot machines

 

All’Agenzia», ha proseguito Saracchi, «interessa dire la verità, ossia che la chiusura del gioco porta all’esplosione dell’illegalità». Più legale, insomma, significa meno illegale. E significa più controlli. Secondo i dati di Astro e Cgia di Mestre, le sale legali hanno più del 30% di probabilità di essere sottoposte a una verifica. Significa che ogni tre anni tutte vengono controllate.

 

Ma come si fanno a coniugare le esigenze di ordine pubblico, sanitarie, di gettito erariale, di tenuta delle imprese, di contrasto all’illegalità? E qui torniamo a Freni. Il sottosegretario ha pronto da tempo un articolato progetto di riordino del settore, il cui scopo è proprio quello di tenere insieme tutto.

 

il servizio delle iene sulle sale slot clandestine 3

IL PROVVEDIMENTO

La delega prevede «norme trasparenti e univoche su tutto il territorio nazionale». Un modo per evitare che ad Aosta si giochi in un modo, a Roma in un altro e a Napoli in un altro ancora. Tutto da concepire, ovviamente, insieme alle Regioni. Senza questo riordino lo Stato non è in grado di fare le gare pubbliche per assegnare le concessioni.

 

il servizio delle iene sulle sale slot clandestine 2

Quella per le sale scommesse viene prorogata ormai da otto anni. Quella per le Awp, le vecchie slot machine, anche lei in prorogatio, scadrà il prossimo anno. Senza la certezza di poter aprire le sale nelle città o collocare le macchinette, nessun concessionario parteciperà mai alle gare, l’unico modo trasparente di assegnare le concessioni. I giochi sono insomma, diventati quello che negli anni ‘90 erano le banche secondo la definizione di Giuliano Amato: una foresta pietrificata. Fino ad oggi nessuno è ancora riuscito nell’incantesimo di rianimarla.

il servizio delle iene sulle sale slot clandestine 1

 

Ultimi Dagoreport

alessandro giuli pietrangelo buttafuoco arianna giorgia meloni beatrice venezi nicola colabianchi nazzareno carusi tiziana rocca giulio base

''L’ESSERE STATI A CASA MELONI O DI LA RUSSA NON PUÒ ESSERE L’UNICO O IL PRIMO REQUISITO RICHIESTO PER LE NOMINE CULTURALI’’ - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: “SONO TRA LE ANIME BELLE CHE QUANDO GIORGIA MELONI HA VINTO LE ELEZIONI HA SPERATO CHE, AL POSTO DEL PLURIDECENNALE AMICHETTISMO ROMANO DI SINISTRA SI AVVIASSE UN METODO, DICIAMO SUPER-PARTES, APERTO (MAGARI ANCHE SOLO PER MANCANZA DI CANDIDATI) E TESO A DELINEARE UNA CULTURA LIBERALE LEGATA AL PRIVATO O ALLE CONFINDUSTRIE DEL NORD… POVERO ILLUSO. IL SISTEMA È RIMASTO LO STESSO, APPLICATO CON FEROCE VERIFICA DELL’APPARTENENZA DEL CANDIDATO ALLA DESTRA, MEGLIO SE ROMANA DI COLLE OPPIO, PER GENEALOGIA O PER ADESIONE, MEGLIO SE CON UNA PRESENZA AD ATREJU E CON UN LIBRO DI TOLKIEN SUL COMODINO - LE NOMINE DI GIULI, BUTTAFUOCO, CRESPI, VENEZI, COLABIANCHI, BASE & ROCCA, IL PIANISTA NAZARENO CARUSI E VIA UNA INFINITÀ DI NOMI NEI CDA, NELLE COMMISSIONI (IN QUELLA PER SCEGLIERE I 14 NUOVI DIRETTORI DEI MUSEI C’È SIMONETTA BARTOLINI, NOTA PER AVER SCRITTO "NEL BOSCO DI TOLKIEN, LA FIABA L’EPICA E LA LINGUA") 

salvini calenda meloni vannacci

DAGOREPORT – LA ''SUGGESTIONE'' DI GIORGIA MELONI SI CHIAMA “SALVIN-EXIT”, ORMAI DIVENTATO IL SUO NEMICO PIU' INTIMO A TEMPO PIENO - IN VISTA DELLE POLITICHE DEL 2027, SOGNA DI LIBERARSI DI CIO' CHE E' RIMASTO DI UNA LEGA ANTI-EU E VANNACCIZZATA PER IMBARCARE AL SUO POSTO AZIONE DI CARLO CALENDA, ORMAI STABILE E FEDELE “FIANCHEGGIATORE” DI PALAZZO CHIGI - IL CAMBIO DI PARTNER PERMETTEREBBE DI ''DEMOCRISTIANIZZARE" FINALMENTE IL GOVERNO MELONI A BRUXELLES, ENTRARE NEL PPE E NELLA STANZA DEI BOTTONI DEL POTERE EUROPEO (POSTI E FINANZIAMENTI) - PRIMA DI BUTTARE FUORI SALVINI, I VOTI DELLE REGIONALI IN VENETO SARANNO DIRIMENTI PER MISURARE IL REALE CONSENSO DELLA LEGA - SE SALVINI DIVENTASSE IRRILEVANTE, ENTRA CALENDA E VIA A ELEZIONI ANTICIPATE NEL 2026, PRENDENDO IN CONTROPIEDE, UN'OPPOSIZIONE CHE SARA' ANCORA A FARSI LA GUERRA SUL CAMPOLARGO - LA NUOVA COALIZIONE DI GOVERNO IN MODALITÀ DEMOCRISTIANA DI MELONI SI PORTEREBBE A CASA UN BOTTINO PIENO (NUOVO CAPO DELLO STATO COMPRESO)....

donald trump vladimir putin xi jinping

DAGOREPORT - PERCHÉ TRUMP VUOLE ESSERE IL "PACIFICATORE GLOBALE" E CHIUDERE GUERRE IN GIRO PER IL MONDO? NON PER SPIRITO CARITATEVOLE, MA PER GUADAGNARE CONSENSI E VOTI IN VISTA DELLE ELEZIONI DI MIDTERM DEL 2026: IL PRESIDENTE USA NON PUÒ PERMETTERSI DI PERDERE IL CONTROLLO DEL CONGRESSO - SISTEMATA GAZA E PRESO ATTO DELLA INDISPONIBILITÀ DI PUTIN AL COMPROMESSO IN UCRAINA, HA DECISO DI AGGIRARE "MAD VLAD" E CHIEDERE AIUTO A XI JINPING: L'OBIETTIVO È CONVINCERE PECHINO A FARE PRESSIONE SU MOSCA PER DEPORRE LE ARMI. CI RIUSCIRÀ? È DIFFICILE: LA CINA PERDEREBBE UNO DEI SUOI POCHI ALLEATI....

fabio tagliaferri arianna meloni

FLASH! FABIO TAGLIAFERRI, L’AUTONOLEGGIATORE DI FROSINONE  CARO A ARIANNA MELONI, AD DEL ALES, CHE DOVREBBE VALORIZZARE IL PATRIMONIO CULTURALE DEL PAESE, PUBBLICA SU INSTAGRAM UNA FOTO DELLA PARTITA LAZIO-JUVENTUS IN TV E IL COMMENTO: “LE ‘TRASMISSIONI’ BELLE E INTERESSANTI DELLA DOMENICA SERA” – DURANTE IL MATCH, SU RAI3 È ANDATO IN ONDA UN’INCHIESTA DI “REPORT” CHE RIGUARDAVA LA NOMINA DI TAGLIAFERRI ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ IN HOUSE DEL MINISTERO DELLA CULTURA…