LE NUOVE ROVINE DI ADRIANO - A TIVOLI L’ENNESIMO SCEMPIO (ANNUNCIATO): ACCANTO A VILLA ADRIANA, PATRIMONIO UNESCO, SORGERANNO 95MILA METRI CUBI DI CONDOMINI E 25MILA DI EDIFICI NON RESIDENZIALI - APPROVATO DA POLITICI LOCALI BIPARTISAN, IL PROGETTO È AFFIDATO A MASSIMO MEZZAROMA, CUGINO DEL MARITO DELLA CARFAGNA - OLTRE IL DANNO, LA BEFFA: LE CITAZIONI DI ADRIANO USATE COME SLOGAN DELL’INIZIATIVA…

Nello Trocchia e Ferruccio Sansa per il "Fatto quotidiano"

II romani costruirono Villa Adriana. Noi realizzeremo i condomini. A Tivoli ogni epoca lascia la sua traccia. "O tempora o mores", dicevano gli antichi. Una volta c'era il grande imperatore filosofo. Oggi ecco un sindaco appoggiato da altri potenti, come l'ex ministro Mara Carfagna che è anche moglie del re del mattone romano Marco Mezzaroma, cugino di Massimo. É il gruppo di quest'ultimo con la Impreme Spa a realizzare i palazzi.

Chissà che cosa sarebbe successo all'estero. In Italia la notizia è scivolata via nel silenzio generale: il comune di Tivoli ha approvato, dopo decenni di tira e molla, la realizzazione del "Comprensorio di Ponte Lucano". Progetto "Nathan" per gli amici. In pratica all'interno di un'area di 50mila metri quadri (come dire cinque campi di calcio) saranno costruiti 95mila metri cubi di condomini e 25mila di edifici non residenziali.

E poi parcheggi, strade e piazze. Cemento. Ma non solo: basta guardare il progetto per rendersi conto che i condomini nasceranno proprio a due passi dalla Villa Adriana, inserita tra i patrimoni dell'Umanità dell'Unesco. È tutto descritto sul sito del gruppo Mezzaroma, colosso capitolino delle costruzioni in un video sorprendente: "Costruire significa collaborare con la terra, imprimere il segno dell'uomo su un paesaggio che ne sarà modificato per sempre", ricorda il sito del costruttore citando le "Memorie di Adriano" che pare diventare testimonial dei condomini progettati accanto alla sua villa.

Poi ecco l'intervista all'architetto Paolo Portoghesi, autore del progetto insieme con il suo collega Arata Isozaki. Per quattro minuti su sei parla della Villa romana mostrandone la bellezza. Poi, in coda, quasi di sfuggita, ecco le immagini dei condomini, anzi, "le strutture residenziali... nella zona che fa da filtro alla Villa". Dice lo stesso architetto.

Ma ormai il "dado è tratto", direbbe un altro imperatore. O almeno così sembra. Perché i condomini di Adriano nascondono altri nodi da sciogliere. Anche politici. Ricordano le cronache che l'operazione è stata approvata con 12 voti "sì" su 13 votanti: favorevole il centrodestra, contrario il solo Idv (Federico Colia). Assente il centrosinistra. Già, perché l'operazione era stata avviata già dal precedente sindaco Giuseppe Baisi, Pd, con l'approvazione della delibera di adozione e ancor prima dal primo cittadino Marco Vincenzi, oggi assessore provinciale della giunta di Nicola Zingaretti.

Fu proprio sotto la giunta Vincenzi che furono sottoscritti gli atti propedeutici alla lottizzazione. Con l'amministrazione guidata da Sandro Gallotti (Pdl) è arrivato il sì definitivo. Amministrazione benedetta da Mara Carfagna, che da ministro per le Pari Opportunità nel 2010 andò a Tivoli per sostenere Gallotti in campagna elettorale. Il marito dell'allora ministra è Marco Mezzaroma, rampollo di una dinastia dei costruttori.

Sarà il gruppo Pietro Mezzaroma e figli a costruire materialmente il progetto ("Residentia Tibur", è il nome latino riportato sul sito dell'impresa). Il presidente del gruppo è Massimo Mezzaroma, cugino di Marco. C'è, però, altro, come ricorda il verde Angelo Bonelli in un'interrogazione al consiglio regionale del Lazio.

Primo, la "lottizzazione dovrebbe sorgere in una zona che la Regione ha classificato come "paesaggio naturale" e "paesaggio naturale agrario". Non solo: l'area, sostiene Bonelli, "è stata inserita dall'Autorità di Bacino del Tevere tra quelle a massimo rischio idraulico", quindi con "inedificabilità assoluta". Ancora: Giovanni Loreto Colagrossi, consigliere regionale Idv, ricorda che manca ancora "il parere di compatibilità geomorfologica". Ma c'è ancora un ostacolo alle ruspe.

Dopo l'approvazione, infatti, sono subito scattati i ricorsi presentati, tra gli altri, da Wwf e Italia Nostra (anche Legambiente si oppone al progetto) contro gli atti del consiglio comunale. Solo il Tar può sospendere l'atto e fermare il cemento altrimenti non resteranno che le parole di Adriano: "Costruire... significa... imprimere il segno dell'uomo su un paesaggio che ne sarà modificato per sempre".

 

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