luigi di maio alessandro di battista in auto

“DIBBA”, CROCE E DELIZIA DEL M5S: IL NUOVO RUOLO DI DI BATTISTA, OMBRA SCOMODA DI DI MAIO E NEMICO DI SALVINI – I PALETTI: NON DEVE SCAVALCARE IL PREMIER CONTE NEI DOSSIER GEO-POLITICI E PUO’ PUNGOLARE IL LEADER LEGHISTA SENZA PERÒ FAR SCOPPIARE UNA CRISI DI GOVERNO O L' ENNESIMA POLEMICA DI GIORNATA

Simone Canettieri per “il Messaggero”

 

ALESSANDRO DI BATTISTA OSPITE DI BARBARA DURSO

Lo sforzo deve essere immane. Prima di tutte le uscite pubbliche di Alessandro Di Battista - sui social o meglio ancora in tv - la war room del M5S si chiude in conclave. Va in fibrillazione. E incrocia le dita. Istruzioni per l' uso. Allora, prima cosa: Dibba non deve andare sopra la linea di Di Maio all' interno del M5S (altrimenti passa che il capo sia lui). Poi, ancora più importante: non deve scavalcare il premier Conte nei dossier geo-politici (in virtù della conclamata fama di uomo di terzomondo). E infine, visto che c' è, può sì pungicare Matteo Salvini, senza però far scoppiare una crisi di governo o l' ennesima polemica di giornata.

 

Ecco, alla fine lo sforzo risulta sempre un po' vano. Qualcosa va storto, la maggior parte delle volte. Perché le parole guerriere del condottiero di piazza dei Giochi Delfici alla fine confondono l' aria - fanno il botto- e ricadono a terra. Se esce prima lui sulla crisi del Venezuela in versione pro-Maduro, con la Lega che tira dalla parte opposta, i telefoni bianchi di Palazzo Chigi vanno in tilt. E prendono le distanze: «Parla a titolo personale».

 

ALESSANDRO DI BATTISTA OSPITE DI BARBARA DURSO

E allora anche il «comune cittadino» il giorno dopo è costretto a innestare la retromarcia («L' Ue deve supportare il tentativo di mediazione di Messico e Uruguay: non tifo per Maduro»). Anche sulla Diciotti, per esempio. «I migranti devono scendere», dice dal salotto della D' Urso ma la sua posizione, che magari va incontro a quella di Roberto Fico, non trova sponde.

 

Prima serve il sequestro della nave e poi l' incidente diplomatico, sostiene Di Maio. Ed è sempre così, da quando è tornato dalle Americhe, Dibba parla e diventa croce e delizia del M5S, a partire da «suo fratello» Luigi, che il giorno dell' evento sul Reddito lo guardava parlare con la speranza che non scoppiassero guai.

 

ALESSANDRO DI BATTISTA OSPITE DI BARBARA DURSO

GLI ALLEATI In via Bellerio invece vige questa regola: solo Matteo replica a Dibba. E l' altro giorno, proprio sul Venezuela, gli ha detto che «parla a vanvera». E allora ieri il papà più social d' Italia gli ha risposto pan per focaccia. E in un puro spunto invettivista gli ha consigliato (politicamente) «di tirar fuori le palle». Questa almeno avrà funzionato, avrà pensato dentro di sé Di Battista attentissimo in tutte le uscite a non sembrare debole e poco efficace. «Moscio», come si dice a Roma Come quei centravanti che si agitano nell' aria di rigore alla ricerca della palla buona da buttare dentro, ma che a volte colti dall' ansia da prestazione la sparano in tribuna.

 

luigi di maio e alessandro di battista in auto 4

Eccolo sempre ieri nella rete ammiraglia di Mediaset (dunque dell' odiato Berlusconi): «Il Paese è una bomba che può esplodere». Un allarme volto ai poveri e in favore dei tagli della politica. Un altro bengala acceso dimenticandosi che ormai al governo ci sono i suoi. E dunque si surfa così.

In attesa che il front-man trovi la giusta collocazione per iniziare a buttare in rete qualche pallone. Si può dunque immaginare cosa penserà Dibba alla fine delle ospitate tv o di una diretta Facebook: «Sono andato bene? Nessun casino?».

conferenza stampa su reddito di cittadinanza e quota 100 28alessandro di battista con il franco delle coloniesalviniluigi di maio e alessandro di battista in auto 2di maio di battistaALESSANDRO DI BATTISTA SI TOCCA IL PACCOalessandro di battista in trenoALESSANDRO DI BATTISTA 1

Ultimi Dagoreport

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...