TRAPPOLONE ITALICUM - SALTATO IL PATTO DEL NAZARENO CON RENZI, BERLUSCONI PUNTA AD AFFONDARE L’ITALICUM CON L’AIUTO DI BERSANI E DELLA MINORANZA PIDDINA

Franco Bechis per “Libero Quotidiano”

 

VIGNETTA BENNY BERSANI E BERLUSCONI INSIEME A LETTO VIGNETTA BENNY BERSANI E BERLUSCONI INSIEME A LETTO

Se c’era qualcuno - e c’era - che pensava fosse solo finzione la rottura del patto del Nazareno, da ieri sicuramente avrà qualche dubbio in più. Non solo Silvio Berlusconi ha tenuto la linea dura ventilata sulle riforme, ma è riuscito a fare ingoiare il rospo a gran parte dei suoi ricompattando nei fatti il gruppo parlamentare di Forza Italia come nessuno aveva previsto al mattino.

 

Alla fine il solo Gianfranco Rotondi - un democristiano di lungo corso, che in Forza Italia non è nato e ha comunque vissuto per anni con identità diverse - ha votato con Matteo Renzi. Tutti gli altri hanno ingoiato il rospo, trovato un buon motivo per spiegare in pubblico perché si comportavano all’esatto opposto di quanto avevano appena annunciato a stampa e tv, e alla fine hanno fatto la faccia feroce che voleva il loro leader. Che feroce forse no, ma piuttosto arrabbiato è davvero. La giornata di ieri si prestava, d’altra parte: già a metà mattinata le agenzie battevano la dura requisitoria del Pg di Cassazione che proponeva di cassare l’assoluzione di Berlusconi nel processo Ruby.

 

berlusconi bersani berlusconi bersani

Parole che infiammavano il leader di Forza Italia, sia per il tono irridente utilizzato su Ruby nipote di Mubarak (cose da film grottesco di Mel Brooks, ha sostenuto il magistrato), sia per l’accusa rivoltagli di essere un abituale frequentatore di minorenni: citata ovviamente la giovane marocchina, ma anche Noemi Letizia e perfino il celebre sfogo sul «drago» della ex moglie Veronica Lario.

 

Figurarsi se con spezie così nel menù di giornata ieri Berlusconi era nello spirito adatto a pacche sulle spalle e patti del Nazareno. Come in passato le vicende giudiziarie hanno un peso non indifferente sulle scelte politiche del leader del centrodestra, e da qualche tempo i segnali che arrivano dalle procure che hanno in mano il suo destino di uomo libero indicano tutto fuorchè la grande pacificazione che nella sua testa era comunque conseguenza del Nazareno. Solo una settimana prima avevo incontrato uno dei parlamentari che da sempre sono l’ombra del fondatore di Forza Italia, e per questo ascoltano, obbediscono e non chiedono spiegazioni.

 

berlusconi-bersaniberlusconi-bersani

Spiegava di non avere compreso la rottura di quel patto politico con Renzi, e non escludeva nemmeno l’ipotesi avanzata da molti complottisti: «Forse la rottura è finzione dovuta alla campagna elettorale per le regionali. Non fosse avvenuta, Forza Italia avrebbe rischiato il tracollo. Non escludo quindi che Berlusconi e Renzi siano d’accordo nel mandare in scena la fine del patto del Nazareno. Forse era una sceneggiata anche quella sul presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. E allora il patto terrà nella sostanza». Questa ricostruzione che viene dall’interno dell’entourage di Berlusconi fa capire come quella di ieri sia diventata una giornata spartiacque. Che non resterà senza conseguenze.

 

Perché da un altro parlamentare azzurro che proprio ieri ha sentito al telefono il leader azzurro prima che partecipasse a una festa del Milan vengono altri elementi di una guerriglia contro il premier che è appena iniziata e non sembra passibile dei tentennamenti visti in queste settimane. Berlusconi ha tutta l’intenzione di fare uno sgambetto al premier, pur essendo conscio che i numeri parlamentari non concedono grandi spiragli.

 

BERSANI BERLUSCONI votazioni voto BERSANI BERLUSCONI votazioni voto

La trappolona però è in preparazione, e punta su due elementi. Il primo è quello di un’alleanza sotterranea con la minoranza del Pd. Il secondo è quello di tendere l’imboscata nel solo luogo dove possa avere successo: il Senato, dove i numeri di Renzi sono più periclitanti. L’oggetto? L’unico che sta a cuore al premier, e che presta il fianco a quella strana alleanza con Pier Luigi Bersani, Pippo Civati, Gianni Cuperlo e compagnia: la legge elettorale, l’Italicum. Per mettere in moto la trappolona, Berlusconi dovrà fare ancora una giravolta, rinnegando proprio quelle parti dell’Italicum che aveva fatto inserire lui nel testo durante la trattativa con Renzi.

berlusconi-bersaniberlusconi-bersani

 

Soprattutto la più impopolare: quella dei capilista bloccati, che irrita la minoranza Pd e che Renzi in pubblico ha già rinnegato, sostenendo di avere inserito la norma solo per tenere vivo il patto con Forza Italia. Se così è, fare saltare la parte della nuova legge più simile al Porcellum, che garantirebbe una infornata di nominati, dovrebbe fare piacere a Renzi.

 

Il problema però è che se quel testo cambierà, sarà costretto a una nuova lettura in Senato. Un giro utile a mettere in scena lo sgambetto e affondare la legge elettorale. Per evitare la trappola Renzi avrà una sola scelta: rivendicare lui l’infornata di nominati nella nuova Camera dei deputati (che si accompagnerà a un Senato composto solo da nominati). Non potrà scaricare su Berlusconi l’impopolarità della norma.

 

O diventerà sua, pagandone i rischi elettorali, o dovrà scendere nell’arena di palazzo Madama cercando di sminare l’agguato. Non sarà decisione semplice, e Berlusconi scommette sulla inevitabilità del ritorno in Senato del testo. Quasi magicamente proprio ieri Bersani ha fatto capire che su quel punto buona parte del Pd darà comunque battaglia alla Camera: «Non sono disposto a votare la legge elettorale senza modifiche. Il voto di Bersani vale uno, il voto di Verdini vale uno. Sento dire che siamo sostituibili...

RENZI E BERLUSCONI BATMAN E ROBIN RENZI E BERLUSCONI BATMAN E ROBIN

 

Ma se la riforma la votano insieme a Verdini, è qualcun altro del Pd che deve spiegare... Quindi, o si modifica in modo sensato l’Italicum o io non voto più sì sulla legge elettorale e di conseguenza sulle riforme perché il combinato disposto crea una situazione insostenibile per la democrazia. Entriamo nell’impensabile sul piano democratico. E qui non può esserci disciplina di partito che tenga».

 

Nel frattempo per Berlusconi inizierà la lunga tornata della primavera giudiziaria, che non solo su Ruby poggia, ma che uno dopo l’altro presenterà i fantasmi più odiati di questi anni: dalla compravendita dei senatori all’epoca del governo Prodi fino a una nuova tappa del Lodo Mondadori e alla causa di divorzio di Veronica Lario. Ci sono tutti gli ingredienti che servono per immaginare come definitivamente archiviati il patto del Nazareno e la pacificazione nazionale.

BERLUSCONI E RENZI IL SORPASSO BERLUSCONI E RENZI IL SORPASSO RENZI BERLUSCONI PREMIER RENZI BERLUSCONI PREMIER

 

BERLUSCONI-BERSANI AL CARNEVALEBERLUSCONI-BERSANI AL CARNEVALE

Ultimi Dagoreport

xi jinping donald trump vladimir putin

DAGOREPORT - LA CERTIFICAZIONE DELL'ENNESIMO FALLIMENTO DI DONALD TRUMP SARÀ LA FOTO DI XI JINPING E VLADIMIR PUTIN A BRACCETTO SULLA PIAZZA ROSSA, VENERDÌ 9 MAGGIO ALLA PARATA PER IL GIORNO DELLA VITTORIA - IL PRIMO MENTECATTO DELLA CASA BIANCA AVEVA PUNTATO TUTTO SULLO "SGANCIAMENTO" DELLA RUSSIA DAL NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA: LA CINA - E PER ISOLARE IL DRAGONE HA CONCESSO A "MAD VLAD" TUTTO E DI PIU' NEI NEGOZIATI SULL'UCRAINA (COMPRESO IL PESTAGGIO DEL "DITTATORE" ZELENSKY) - ANCHE SUI DAZI, L'IDIOTA SI È DOVUTO RIMANGIARE LE PROMESSE DI UNA NUOVA "ETA' DELL'ORO" PER L'AMERICA - IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO HA COMPIUTO COSI' UN MIRACOLO GEOPOLITICO: IL REGIME COMUNISTA DI PECHINO NON È PIÙ IL DIAVOLO DI IERI DA SANZIONARE E COMBATTERE: OGGI LA CINA RISCHIA DI DIVENTARE LA FORZA “STABILIZZATRICE” DEL NUOVO ORDINE GLOBALE...

alfredo mantovano gianni de gennaro luciano violante guido crosetto carlo nordio alessandro monteduro

DAGOREPORT – LA “CONVERSIONE” DI ALFREDO MANTOVANO: IL SOTTOSEGRETARIO CHE DOVEVA ESSERE L’UOMO DI DIALOGO E DI RACCORDO DI GIORGIA MELONI CON QUIRINALE, VATICANO E APPARATI ISTITUZIONALI (MAGISTRATURA, CORTE DEI CONTI, CONSULTA, SERVIZI. ETC.), SI È VIA VIA TRASFORMATO IN UN FAZZOLARI NUMERO 2: DOPO IL ''COMMISSARIAMENTO'' DI PIANTEDOSI (DOSSIER IMMIGRAZIONE) E ORA ANCHE DI NORDIO (GIUSTIZIA), L’ARALDO DELLA CATTO-DESTRA PIÙ CONSERVATRICE, IN MODALITA' OPUS DEI, SI E' DISTINTO PER I TANTI CONFLITTI CON CROSETTO (DALL'AISE AI CARABINIERI), L'INNER CIRCLE CON VIOLANTE E GIANNI DE GENNARO, LA SCELTA INFAUSTA DI FRATTASI ALL'AGENZIA DI CYBERSICUREZZA E, IN DUPLEX COL SUO BRACCIO DESTRO, IL PIO ALESSANDRO MONTEDURO, PER “TIFO” PER IL “RUINIANO” BETORI AL CONCLAVE...

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)