giorgia meloni matteo salvini

SORA GIORGIA E MATTEO ALLA RESA DEI CONTI – LA LEGGE DI BILANCIO LACRIME E SANGUE FA EMERGERE TUTTE LE FRIZIONI TRA ALLEATI. SALVINI BATTE CASSA PER IL PONTE SULLO STRETTO, QUOTA 41, L’AUTONOMIA E LA REINTRODUZIONE DELLE PROVINCE – LA MELONI È SEMPRE PIÙ INVIPERITA PER LE SPARATE DEL CAPITONE: “MATTEO SI CONTENGA, LE SUE RICHIESTE COSTANO TROPPO” – SULLO SFONDO, IL DUELLO A COLPI DI PROMESSE E SLOGAN IN VISTA DELLE EUROPEE…

Estratto dell’articolo di Ilario Lombardo per “La Stampa”

 

giorgia meloni matteo salvini in versione barbie

Non ci sono soldi, non abbastanza per soddisfare la fame di tutti i partiti. Prima di partire da Roma e trascorrere le ferie in Valle d'Itria, Giorgia Meloni era stata chiara. Aveva chiesto un sacrificio ai leader e ai capigruppo di maggioranza, avevo chiesto di non approfittare della stagione della manovra economica, caricando di promesse e bandierine le previsioni di spesa per il 2024.

 

Ma la premier sapeva e sa che sarà Matteo Salvini a complicare i conti. Per questo ha fatto arrivare a tutti, nel governo e ai vertici della maggioranza, il seguente messaggio, riferito da fonti di Fratelli d'Italia: «Matteo si deve contenere».

 

 

matteo salvini e giorgia meloni

Il leader della Lega è già pronto a presentare il suo menù, utile a imbastire una narrazione di conquiste da sfruttare in vista delle elezioni Europee.

 

[…] Ha fissato quattro obiettivi che Meloni, però, non considera una priorità. Non lo sono -secondo la premier - per i costi che comportano e che graverebbero troppo sulla finanziaria. Sono: il ponte sullo Stretto, i Lep - i livelli essenziali di prestazione che vanno definiti nel quadro della riforma delle Autonomie – il disegno di legge che reintrodurrebbe le Province e la riforma delle pensioni Quota 41.

 

giorgia meloni con andrea giambruno, matteo salvini e francesca verdini alla cantinetta di bolgheri

 In teoria, Meloni non sarebbe contraria ma vorrebbe diluire le proposte negli anni di legislatura, per non sovraccaricare la manovra di fine anno. Salvini, invece, vorrebbe realizzare tutto e subito. Per farlo, le previsioni di spesa dovrebbero rientrare già in questa legge di Bilancio, togliendo risorse ai piani di Palazzo Chigi.

 

[…] Maurizio Lupi, capo politico di Noi Moderati, dal meeting di Comunione e Liberazione a Rimini aveva accennato a un vertice di maggioranza il 4 settembre, per mettere a punto il perimetro di lavoro sulla manovra. Una data che però non è confermata dalla presidenza del Consiglio e non è data per certa nemmeno dalle fonti ufficiali del ministero dell'Economia.

 

Meloni […] spera di mantenere una sintonia con il ministro Giancarlo Giorgetti. La legge di Bilancio che il Parlamento licenzierà a dicembre sarà definita su un obiettivo sul quale Meloni intende concentrare gran parte dei pochi miliardi a disposizione: il lavoro.

 

matteo salvini con il plastico del ponte sullo stretto di messina

È la sua battaglia personale, quella su cui sente di essere assediata dalle opposizioni, che le rinfacciano lo stop al Reddito di cittadinanza senza una soluzione alternativa e le resistenze all'introduzione del salario minimo. Il sussidio introdotto dal M5S e la proposta di una soglia per le paghe sono misure molto popolari, e costringono il governo a trovare qualcosa che lo sia (o perlomeno lo sembri) altrettanto.

 

Nel silenzio del suo buen retiro pugliese, alla presidente del Consiglio non sono sfuggite le ultime scommesse del vicepremier e ministro dei Trasporti, annunciate con tanto di tempistica accelerata.

 

MATTEO SALVINI GIORGIA MELONI

Le Province, per esempio. Prima di Ferragosto Salvini si è augurato che possano tornare già nel 2024: «Sarebbe un segnale di efficienza». La Lega ha presentato una norma per l'elezione diretta del presidente e dei consiglieri. Le Province riceverebbero più soldi e più competenze, «così – sostiene il segretario del Carroccio – garantiremmo la manutenzione di strade e scuole superiori».

 

I Lep sono un altro capitolo di spesa che preoccupa Meloni. La leader è più che favorevole a fissare i livelli essenziali di prestazione, anzi si è battuta per averli nel testo dell'Autonomia differenziata perché li considera una precondizione della riforma cara alla Lega. […]

 

lotta continua meme su giorgia meloni e matteo salvini by edoardo baraldi

Salvini vorrebbe forzare il calendario anche su altro. L'inizio dei lavori del Ponte sullo Stretto: «Contiamo che la prima pietra possa essere posata entro un anno» ha ribadito qualche giorno fa. E ancora: Quota 41. Non sono bastate le parole gelide del ministro dell'Economia, e numero due della Lega, Giorgetti, che non intravede molti margini sulla riforma delle pensioni.

 

Salvini insiste e continuerà a farlo, ma la norma è troppo costosa ed è poco apprezzata da Bruxelles. Non una delle migliori premesse per poter trattare con l'Unione europea uno spazio di deficit maggiore, nella speranza di strappare qualche miliardo in più per la manovra.

TITANIC D'ITALIA - VIGNETTA BY MACONDOmeme su Matteo Salvini e il ponte sullo strettoMATTEO SALVINI GIORGIA MELONI

Ultimi Dagoreport

ernesto galli della loggia giorgia meloni

DAGOREPORT - FAZZOLARI E' PER CASO IL NUOVO DIRETTORE DEL "CORRIERE"? - IN UNA PRIMA PAGINA CHE NASCONDE LE MENZOGNE DI GIORGIA MELONI, SPUTTANATA DA MACRON, BRILLA UN EDITORIALE VERGOGNOSO DI GALLI DELLA LOGGIA CHE SI DOMANDA: "SE LA GERMANIA (DI AFD) HA DAVVERO FATTO I CONTI CON IL SUO PASSATO NAZISTA. IN ITALIA, INVECE, UN PARTITO CHE PURE HA LE SUE LONTANE ORIGINI NEL FASCISMO GOVERNA DA TRE ANNI IN UN MODO CHE SOLO I COMICI (DUNQUE PER FAR RIDERE…) GIUDICANO UNA MINACCIA PER LA DEMOCRAZIA" - L’EX MAOISTA, POI TERZISTA, QUINDI BERLUSCONIANO, 5STELLE, INFINE MELONIANO  DEVE STUDIARE UN PO’, INVECE DI CAMBIARE PARTITO A OGNI CAMBIO DI GOVERNO. NEL DOPOGUERRA IN GERMANIA, GLI EX NAZISTI RIENTRARONO NEL CONTESTO SOCIALE E OTTENNERO POSTI DI POTERE NELLE INDUSTRIE PIÙ AVANZATE FINO ALLA CONTESTAZIONE DEL '68, SIMBOLEGGIATA DALLO SCHIAFFONE RIFILATO DALLA STUDENTESSA BEATE KLARSFELD AL CANCELLIERE (EX NAZISTA) KURT KIESINGER – IN ITALIA LA DESTRA ALLA FIAMMA DI FINI FU SDOGANATA DAL GOVERNO BERLUSCONI, DOVE IL MINISTRO DELLA GIOVENTU' ERA GIORGIA MELONI. COSA CHE IL GALLI OMETTE ESSENDO ORA COLLABORATORE DEL GOVERNO DUCIONI PER IL SETTORE SCUOLA...

andrea orcel unicredit

DAGOREPORT - IL RISIKO DELLE AMBIZIONI SBAGLIATE - COME PER IL GOVERNO MELONI, ANCHE ANDREA ORCEL NON IMMAGINAVA CHE LA STRADA PER LA GLORIA FOSSE TUTTA IN SALITA - IL RAFFORZAMENTO IMMAGINATO DI UNICREDIT, PER ORA, È TUTTO IN ARIA: IL MURO DI GOLDEN POWER DELLA LEGA HA RESO MOLTO IMPROBABILE LA CONQUISTA DI BANCO BPM; BERLINO RITIENE “INACCETTABILE” LA SCALATA ‘’NON AMICHEVOLE” DI UNICREDIT ALLA SECONDA BANCA TEDESCA COMMERZBANK; LE MOSSE DI NAGEL E DONNET GLI DANNO FILO DA TORCERE; CREDIT AGRICOLE, CHE HA UN CONTRATTO IN SCADENZA PER LA GESTIONE DEL RISPARMIO CHE RACCOGLIE UNICREDIT, HA UN ACCORDO CON BPM, DI CUI E' PRIMO AZIONISTA. E IL CDA DI UNICREDIT NON È PIÙ QUELLA FALANGE UNITA DIETRO AL SUO AZZIMATO CONDOTTIERO. COME USCIRE DAL CUL-DE-SAC? AH, SAPERLO…

orcel giorgetti

DAGOREPORT – GIORGETTI SI CONFERMA UN SUPPLÌ CON LE UNGHIE: ALL’INCONTRO CON I RAPPRESENTANTI DI UNICREDIT PER LA MODIFICA DEL DECRETO GOLDEN POWER CHE BLINDA L'OPS SU BPM, BANCA CARA ALLA LEGA, CHI HA INCARICATO IL MINISTRO DI CAZZAGO? STEFANO DI STEFANO, DIRETTORE GENERALE DELLE PARTECIPAZIONI DEL MEF, MA ANCHE COMPONENTE DEL CDA DI MPS. INSOMMA, LA PERSONA GIUSTA AL POSTO GIUSTO... – CALTA C’È: LA GIRAVOLTA DEL CEO DI MPS, LUIGI LOVAGLIO, SULL'OPERAZIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI…

guzzetti bazoli meloni fazzolari e caltagirone scannapieco giuseppe francesco gaetano dario cdp giorgia

DAGOREPORT - AVVISATE ‘’PA-FAZZO CHIGI’’ CHE IL GRANDE VECCHIO DELLE FONDAZIONI BANCARIE, GIUSEPPE GUZZETTI, HA PRESO IL BAZOOKA - L’INDOMABILE NOVANTENNE NON NE PUÒ PIÙ DI VEDERE CASSA DEPOSITI E PRESTITI (DI CUI LE FONDAZIONI HANNO IL 30%) RIDOTTA A CAGNOLINO SCODINZOLANTE DEI FRATELLI DI FAZZOLARI: AFFONDATA LA NOMINA DI DI CIOMMO ALLA PRESIDENZA DEL CDA DEL FONDO F2I - MA IL CEFFONE PIÙ SONORO AL SOVRANISMO BANCARIO DEL GOVERNO DUCIONI È STATO SFERRATO DAL TERRIBILE VECCHIETTO CON LA VENDITA DELLA QUOTA DELLA FONDAZIONE CARIPLO IN MPS, IL CAVALLO DI TROIA DEL FILO-GOVERNATIVO CALTAGIRONE PER ESPUGNARE, VIA MEDIOBANCA, GENERALI – STRATEGIE DIVERSE SUL RISIKO TRA GUZZETTI E IL SUO STORICO ALLEATO, IL GRANDE VECCHIO Di BANCA INTESA, “ABRAMO” BAZOLI…

giorgia meloni incontra george simion e mateusz morawiecki nella sede di fratelli d italia sergio mattarella frank walter steinmeier friedrich merz

DAGOREPORT –LA CAMALEONTE MELONI NON SI SMENTISCE MAI E CONTINUA A METTERE IL PIEDINO IN DUE STAFFE: IERI HA INCONTRATO NELLA SEDE DI FDI IN VIA DELLA SCROFA L’EURO-SCETTICO E FILO-PUTINIANO, GEORGE SIMION, CHE DOMENICA POTREBBE DIVENTARE IL NUOVO PRESIDENTE ROMENO. UN VERTICE CHE IN MOLTE CANCELLERIE EUROPEE È STATO VISTO COME UN’INGERENZA – SABATO, INVECE, LA DUCETTA DEI DUE MONDI INDOSSERÀ LA GRISAGLIA PER PROVARE A INTORTARE IL TEDESCO FRIEDRICH MERZ, A ROMA PER LA MESSA DI INIZIO DEL PONTIFICATO DI PAPA LEONE XIV, CHE E' GIÀ IRRITATO CON L’ITALIA PER LA POSIZIONE INCERTA SUL RIARMO EUROPEO E SULL’AZIONE DEI "VOLENTEROSI" A DIFESA DELL'UCRAINA - MENO MALE CHE A CURARE I RAPPORTI PER TENERE AGGANCIATA L'ITALIA A BRUXELLES E A BERLINO CI PENSANO MATTARELLA E IL SUO OMOLOGO STEINMEIER NELLA SPERANZA CHE LA MELONI COMPRENDA CHE IL SUO CAMALEONTICO EQUILIBRISMO E' ORMAI GIUNTO AL CAPOLINEA (TRUMP SE NE FOTTE DEL GOVERNO DI ROMA...)