di battista di maio berlusconi

“SALVINI CON BERLUSCONI SEMBRAVA DUDU’ –DI BATTISTA PICCONA IL TENTATIVO DI INTESA DEL M5S CON LA LEGA, IMBARAZZO NEI VERTICI PENTASTELLATI – POI “DIBBA” SPARA A PALLE INCATENATE CONTRO BERLUSCONI: “SPERO CHE SALVINI ABBIA IL CORAGGIO DI STACCARSI. MA FORSE NON PUÒ FARLO. FORSE CI SONO COSE CHE NON SAPPIAMO…”

DI BATTISTA

Emanuele Buzzi per www.corriere.it

 

L' idea di un caffè (o forse un bicchiere di vino) insieme a Vinitaly tra Luigi Di Maio e Matteo Salvini è stata al momento respinta al mittente. Dopo il secondo giro di consultazioni c' è un break tra il Movimento e la Lega: i contatti nelle ultime ore sono ridotti al lumicino. E i pentastellati guardano già in prospettiva alla settimana che sarà. L' ipotesi di un incarico esplorativo al leghista Giancarlo Giorgetti viene bollata come «improbabile» e il Movimento si appresta anche a defilarsi di fronte a un eventuale governo del Presidente.

DI BATTISTA

 

Un no - spiegano - che non vuole sembrare irrispettoso nei confronti del Colle, ma solo un modo per ribadire la voce dell' elettorato Cinque Stelle. «Siamo decisi a far sentire il peso dei nostri 11 milioni di voti», chiosano.

 

salvini meloni e berlusconi in conferenza stampa

Tra i parlamentari si incrina un po' il muro dell' ottimismo degli ultimi giorni. «Servirà tempo, non dobbiamo avere fretta: possiamo iniziare a lavorare dal Parlamento», continua a dire ai suoi Di Maio. Sui partiti è sicuro: «Se vogliono non tenere in considerazione le nostre posizioni, sarà un danno per loro». Le mosse stavolta hanno una spiegazione matematica. Il numero di parlamentari Cinque Stelle e il loro ruolo nelle commissioni in vista di un governissimo è stato al centro anche del vertice serale post-consultazioni di giovedì. Le parole di Vito Crimi - racconta l' Adnkronos - spiegano il senso della strategia «Potremmo rendergli la vita impossibile in maniera chirurgica», dice Crimi mentre il capo politico annuisce.

salvini meloni e berlusconi in conferenza stampa

 

Nessuno, però, vuole chiudere la trattativa, la partita è ancora aperta. Ma a complicare la situazione è anche il fronte interno. I guastatori che non t' aspetti. Alessandro Di Battista ha lanciato un duro attacco - dopo quello a Silvio Berlusconi di qualche giorno fa - contro il leader della Lega: «Salvini ieri (al Quirinale, ndr ) sembrava Dudù, Berlusconi parlava e lui muoveva la bocca. Tutto questo segnala qualcosa che non va in questo Paese. Mi auguro che questo Paese possa liberarsi del berlusconismo».

 

salvini e berlusconi in conferenza stampa

E ancora: «Spero che abbia il coraggio di staccarsi. Ma forse non può farlo. Forse ci sono cose che non sappiamo. Si parla di fideiussioni, di quattrini dati alla Lega». Parole che hanno creato imbarazzo e malumore tra i vertici pentastellati. Le esternazioni di Di Battista?

 

«Non aiutano», commentano nel Movimento e sottolineano - proprio per volersi smarcare - come ormai Dibba sia un ex deputato.

BERLUSCONI DI BATTISTA

 

La giornata di ieri è stata interlocutoria, riflessiva. Di Maio ha visitato il circuito dell' Eur dove oggi si svolgerà l' E-Prix, il Gran Premio delle vetture elettriche ed è stato intercettato dai cronisti in zona Montecitorio con il giudice Rosario Salvatore Aitala (ex consigliere per gli Affari Internazionali di Pietro Grasso, nominato nel dicembre scorso membro della Corte Penale Internazionale). Un eventuale incarico esplorativo nei prossimi giorni servirà comunque per spostare la partita di nuovo su un piano elettorale.

 

Domenica prossima si vota in Molise e i Cinque Stelle puntano a strappare il primo governatore della loro storia, proprio per rimarcare «la voglia di cambiamento del Paese» agli occhi del Colle. Proprio per questo già da ieri la regione è stata «invasa» dai parlamentari del Movimento, da Carlo Sibilia a Stefano Buffagni. Comizi su comizi anche in piccoli centri.

pizza di maio di battista

 

Il capo politico - che potrebbe trascorrere buona parte della prossima settimana - ha invitato big (Paola Taverna, Nicola Morra e Barbara Lezzi) e neoletti a un nuovo sforzo in chiave governo.

RICCARDO FRACCARO - LUIGI DI MAIO - BEPPE GRILLO - STEFANO BUFFAGNI - ALFONSO BONAFEDE - PIETRO DETTORI - ALESSANDRO DI BATTISTAGRILLO CASALEGGIO DI MAIO DI BATTISTA

 

Ultimi Dagoreport

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...