spread di maio conte salvini

“CERCHERANNO DI STRONCARCI CON LO SPREAD, MA NON ARRETREREMO DI UN MILLIMETRO” - SALVINI MOSTRA I MUSCOLI DOPO UN ARTICOLO DEL “WALL STREET JOURNAL” CHE AGITA LO SPAURACCHIO DI UNA FUGA DI CAPITALI DALL’ITALIA, NEL MIRINO DEI MERCATI PER LA PROSSIMA LEGGE DI BILANCIO - GIORGETTI FA IL POMPIERE: “VISTO IL DEBITO CHE ABBIAMO DOBBIAMO DIMOSTRARE DI AVERE UN PROGRAMMA SERIO E CREDIBILE”

matteo salvini luigi di maio

1 - SALVINI: I POTERI FORTI PROVANO A STRONCARCI WSJ: CON M5S E LEGA RISCHIO FUGA DI CAPITALI

B.L. per “il Messaggero”

 

«Poteri forti», terrorizzati dall'esperimento gialloverde e che vogliono in tutti i modi «stroncare» il governo italiano. Il ministro dell' Interno Matteo Salvini definisce così «banchieri e finanzieri» e, nel giorno in cui il Wall Street Journal lancia un nuovo allarme sull' Italia, torna all' attacco sulla scia di un copione, ormai già noto.

 

LA MOSSA

MOAVERO DI MAIO SALVINI CONTE MATTARELLA

Dopo il dramma di Genova, il leader della Lega e titolare dell'Interno decide di giocare d'anticipo rispetto alla ripresa delle normali attività parlamentari e di governo e di muovere in contropiede anche rispetto al giudizio degli investitori e dei mercati che arriverà probabilmente a settembre, a ridosso delle nuove stime macroeconomiche della Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza (Def) che getteranno le basi della manovra 2019.

 

«Cercheranno in ogni maniera di stroncare l'esperimento italiano con il debito pubblico, lo spread, il declassamento delle agenzie di rating, i richiami e le penalità», avverte il vicepremier, identificato anche dal giornale francese L'Express come l' uomo politico «che fa tremare l' Europa, populista e xenofobo».

 

giancarlo giorgetti

«Noi non arretriamo di un millimetro», assicura Salvini chiamando a raccolta gli italiani che al momento garantiscono al governo un apprezzamento «ai massimi storici»: «Quando inizieranno a bastonare ci sarà bisogno di voi, della vostra reazione», è l'appello del capo leghista.

 

Salvini non si smentisce e continuando la sua offensiva contro Bruxelles si spinge anche oltre. Parla di «massacro» in Europa di 60 milioni di italiani e annuncia che Roma chiederà che il prossimo commissario italiano a Bruxelles sia quello agli Affari economici.

 

DOPPIO BINARIO

spread btp bund

Toni duri che non sembrano invece appartenere al più conciliante sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti. Secondo l'esponente della Lega a danno del governo non si sta organizzando, alcun complotto, piuttosto «visto il debito che abbiamo dobbiamo dimostrare di avere un programma serio e credibile», ha spiegato. È proprio dal Def di settembre e dalla successiva manovra dunque che, anche secondo il Wall Street Journal, i mercati giudicheranno se dare o meno fiducia al Paese.

 

LA DURA ANALISI

Prendendo spunto dall'uscita ufficiale della Grecia dal commissariamento durato 8 anni, in un lungo articolo che ha aperto l'edizione online, il giornale economico americano ha puntato il dito sull'Italia come nuovo possibile fronte di una crisi, quella dell'euro, che poteva altrimenti dirsi archiviata.

 

giovanni tria

«Le scosse di mercato rivissute la scorsa settimana sul debito italiano e i nuovi attacchi contro l'establishment europeo da parte dei politici a Roma», ha scritto il quotidiano, «suggeriscono che lo spettro di una destabilizzante fuga di capitali da un Paese della zona euro potrebbe verificarsi di nuovo. Un primo test arriverà questo autunno, quando il nuovo governo populista italiano dovrà presentare la legge di bilancio e spiegare come coprirà le sue costose promesse agli elettori». Un fronte che si preannuncia caldo e soprattutto lungo. La resa dei conti l' anno prossimo con le elezioni europee che segneranno sicuramente uno spartiacque. Prima però c' è da fare la legge di bilancio.

 

spread btp bund

2 - ALLARME ITALIA DEL WALL STREET JOURNAL SALVINI: CI ASSALTERANNO CON LO SPREAD

Paola Di Caro per il “Corriere della Sera”

 

Il primo era stato Giancarlo Giorgetti una decina di giorni fa: «L'attacco io me lo aspetto, i mercati sono popolati da affamati fondi speculativi che scelgono le loro prede e agiscono». Parole, quelle del sottosegretario leghista alla presidenza del Consiglio, che avevano scosso la scena politica, e che erano state subito raccolte da altri esponenti del governo.

 

wall street journal

Come Luigi Di Maio, che si era subito detto pronto a reagire nel caso in cui la tanto temuta tempesta sui mercati dovesse arrivare: «Se qualcuno vuole usare i mercati contro il governo, sappia che non siamo ricattabili. A Palazzo Chigi non c'è Berlusconi che rinunciò per le sue aziende».

 

Ieri, a riprendere il tema di un possibile assalto al governo e «all' esperimento italiano» da parte dei «poteri forti» internazionali è stato Matteo Salvini, con un duro avvertimento: «Cercheranno di stroncarci, ma non arretreremo di un millimetro. Quasi ad aprire un fronte polemico preventivo, anche - forse - per reazione ad un articolo del Wall Street Journal secondo il quale la fine della «lunga maratona» per salvare la Grecia segnerà «la chiusura della crisi dell' Eurozona», se non fosse però «per l'Italia e il fastidioso timore che l'euro non sia dopo tutto così stabile».

rating jpeg

 

Un «pericolo», quello italiano, rappresentato dalle «scosse di mercato rivissute la scorsa settimana sul debito italiano e i nuovi attacchi contro l'establishment europeo da parte dei politici a Roma», che potrebbero portare ad una «destabilizzante fuga dei capitali». Il giornale finanziario spiega che il banco di prova decisivo sarà in autunno, quando «il governo populista italiano dovrà presentare la legge di bilancio e spiegare come coprirà le sue costose promesse agli elettori». E Salvini percepisce perfettamente il messaggio, tanto da passare alla controffensiva.

 

«Questo governo - dice il vicepremier - è partito da due mesi e mezzo, facendo cose giuste e l'apprezzamento degli italiani è ai massimi storici. Noi - assicura - siamo contenti, ma c'è qualcuno che è meno contento, perché se con questo governo l'Italia dimostra di non dipendere dai soliti poteri forti, dai banchieri, dai finanzieri, quelli sono terrorizzati perché allora potrebbero farlo anche altri Paesi». Ecco perché, denuncia Salvini «cercheranno in ogni maniera di stroncare l'esperimento italiano con il debito pubblico, lo spread, il declassamento delle agenzie di rating, i richiami e le penalità».

rating

 

Un grido d'allarme forte nel momento in cui il governo dovrà mettere mano alla legge di Bilancio, sulla quale già da settimane si registrano posizioni non coincidenti sia tra i parti della maggioranza, sia con il ministro dell' Economia Tria, su scelte da compiere e coperture. Anche a questo sembra pensare Salvini quando chiede al suo popolo di farsi sentire, sostenendo l' azione del governo e del suo partito: «Noi - avverte - non arretriamo di un millimetro, ma quando inizieranno a bastonare ci sarà bisogno di voi, della vostra reazione».

Ultimi Dagoreport

dagospia 25 anni

DAGOSPIA, 25 ANNI A FIL DI RETE - “UNA MATTINA DEL 22 MAGGIO 2000, ALL’ALBA DEL NUOVO SECOLO, SI È AFFACCIATO SUI COMPUTER QUESTO SITO SANTO E DANNATO - FINALMENTE LIBERO DA PADRONI E PADRINI, TRA MASSACRO E PROFANO, SENZA OGNI CONFORMISMO, HAI POTUTO RAGGIUNGERE IL NIRVANA DIGITALE CON LA TITOLAZIONE, BEFFARDA, IRRIDENTE A VOLTE SFACCIATA AL LIMITE DELLA TRASH. ADDIO AL “POLITICHESE”, ALLA RETORICA DEL PALAZZO VOLUTAMENTE INCOMPRENSIBILE MA ANCORA DI MODA NEGLI EX GIORNALONI - “ET VOILÀ”, OSSERVAVA IL VENERATO MAESTRO, EDMONDO BERSELLI: “IL SITO SI TRASFORMA IN UN NETWORK DOVE NEL GIOCO DURO FINISCONO MANAGER, BANCHIERI, DIRETTORI DI GIORNALI. SBOCCIANO I POTERI MARCI. D’INCANTO TUTTI I PROTAGONISTI DELLA NOSTRA SOCIETÀ CONTEMPORANEA ESISTONO IN QUANTO FIGURINE DI DAGOSPIA. UN GIOCO DI PRESTIGIO…”

nando pagnoncelli elly schlein giorgia meloni

DAGOREPORT - SE GIORGIA MELONI  HA UN GRADIMENTO COSÌ STABILE, DOPO TRE ANNI DI GOVERNO, NONOSTANTE L'INFLAZIONE E LE MOLTE PROMESSE NON MANTENUTE, È TUTTO MERITO DELLO SCARSISSIMO APPEAL DI ELLY SCHLEIN - IL SONDAGGIONE DI PAGNONCELLI CERTIFICA: MENTRE FRATELLI D'ITALIA TIENE, IL PD, PRINCIPALE PARTITO DI OPPOSIZIONE, CALA AL 21,3% - CON I SUOI BALLI SUL CARRO DEL GAYPRIDE E GLI SCIOPERI A TRAINO DELLA CGIL PER LA PALESTINA, LA MIRACOLATA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA FA SCAPPARE L'ELETTORATO MODERATO (IL 28,4% DI ITALIANI CHE VOTA FRATELLI D'ITALIA NON È FATTO SOLO DI NOSTALGICI DELLA FIAMMA COME LA RUSSA) - IN UN MONDO DOMINATO DALLA COMUNICAZIONE, "IO SO' GIORGIA", CHE CITA IL MERCANTE IN FIERA E INDOSSA MAGLIONI SIMPATICI PER NATALE, SEMBRA UNA "DER POPOLO", MENTRE ELLY RISULTA INDIGESTA COME UNA PEPERONATA - A PROPOSITO DI POPOLO: IL 41,8% DI CITTADINI CHE NON VA A VOTARE, COME SI COMPORTEREBBE CON UN LEADER DIVERSO ALL'OPPOSIZIONE?

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…