salvini bergoglio

“MI CRITICANO PERCHE’ NON HO RISPETTO PER IL PAPA? MA FATEVI UN RISATA” - SALVINI SI DIFENDE PER IL VIDEO IN CUI SCIMMIOTTA BERGOGLIO CHE RIMPROVERA UNA FEDELE: "CHIEDE PIU' POTERI ALLE DONNE? MA UN CERTO ISLAM E' INCOMPATIBILE CON I DIRITTI DELLE DONNE - CONTE? NON HA UN VOTO, NON ESISTE: HA SCOPERTO IL GUSTO DELLA POLTRONE E CI VUOLE RIMANERE. LA LIBIA? ABBIAMO PERSO LA FACCIA E CI SIAMO FATTI FREGARE PURE DAI TURCHI. CON GLI USA STIAMO FACENDO LA FIGURA DEI CIOCCOLATAI, GRILLO E DI MAIO SEMBRANO QUELLI CHE FANNO LE PUBBLICHE RELAZIONI PER PECHINO…” - VIDEO

 

 

Amedeo La Mattina per “la Stampa”

 

SALVINI BERGOGLIO

«Ora tutti mi criticano perché ho giocato con Francesca dicendo che non rispetto il Papa. Ma fatevi una risata, cominciamo il 2020 con una carezza e in allegria, non con il musone. Questi della sinistra sono dei parrucconi». Matteo Salvini in montagna con la figlia e la fidanzata sdrammatizza il post che sta facendo discutere e che è diventato un caso politico.

 

Forse il suo è un modo per sottolineare la distanza da Papa Francesco su tante questioni, a cominciare da quella dell' accoglienza dei migranti?

«Ma figuriamoci, io ho rispetto per il Papa che ha sempre parlato di accoglienza con limiti e prudenza. Sottoscrivo. Poi il pontefice si rivolge al mondo, io agli italiani. Io critico i benpensanti della sinistra e le femministe che non difendono le donne dalla subcultura islamica».

 

SALVINI SCIMMIOTTA BERGOGLIO CHE RIMPROVERA UNA FEDELE

Ecco, Francesco dice che bisogna ripartire dal rispetto della donna.

«Perfetto, giustissimo, ma voglio ricordare che il rispetto della donna è incompatibile con un certo tipo di Islam: non si possono spalancare le porte agli immigrati di religione islamica e poi parlare di rispetto della donna. Il Cardinale Biffi sosteneva l' immigrazione dai Paesi più vicini e non islamici perché sono più compatibili dal punto di vista culturale e hanno una diversa considerazione delle donne».

 

CARDINAL GIACOMO BIFFI

Nella Lega però le donne non hanno ruoli apicali.

«In Umbria abbiamo vinto con Donatella contro Giovanni, in Emilia vinceremo con Lucia contro Stefano, in Calabria con Jole contro Pippo. Le abbiamo candidate non perché donne ma perché brave. Giulia Bongiorno nel mio governo ideale sarebbe ministro della Giustizia domani mattina. Erika Stefani da ministro ha fatto una grande lavoro: se i Cinque stelle non le avessero messo i bastoni tra le ruote oggi avremmo l' autonomia che faremo quando saremo al governo».

 

A proposito di tutela dell' ambiente, nel discorso di fine anno il presidente Mattarella si è soffermato sulla green economy, dicendo che si tratta anche di una prospettiva economica e di nuova occupazione. La Lega è interessata a questa prospettiva verde o anche lei non crede nel Pianeta ci sia un'emergenza ambientale?

conte salvini

«Io credo alla green economy, all' emergenza ambientale. Penso che il futuro dell'economia vada da quella parte e che in quella direzione si crei sviluppo economico. Ma bisogna essere concreti e non avere idee integraliste, ideologiche o, peggio ancora, ipocrite. La sinistra si riempie la bocca di slogan ma poi le Regioni Lazio e Campania non hanno un piano rifiuti. In Emilia-Romagna viene impedito il taglio degli alberi nei greti dei fiumi e la ripulitura dei torrenti: questo non è green ma idiozia. Per non parlare della plastic tax, voluta dal governo e solo rinviata, che penalizza le aziende italiane che sono già le più verdi».

 

Lei ha detto che a capodanno si fanno i discorsi più melliflui, più incolori, più insapori, mentre le sue sono parole scomode. Allora il presidente Mattarella è mellifluo?

giuseppe conte contro salvini in senato

«Non parlavo di Mattarella ma del governo che è quanto di più incolore e insapore ci sia. Un governo senza anima. Uno dei peggiori del dopoguerra: quello di Monti addirittura era migliore. L'ho combattuto, ma almeno aveva un'idea, un progetto. Prima c' erano Craxi, Spadolini, lontani da me, ma oggi abbiamo Zingaretti, Conte, Di Maio. Berlinguer era sei spanne sopra Zingaretti. Anche la Cgil di Lama era un altro pianeta. Il Pci era una sinistra con dei valori mentre oggi il Pd è il peggio del peggio, la peggiore eredità che Berlinguer e Lama potessero augurarsi».

 

DI MAIO SALVINI CONTE

Conte però nei sondaggi batte Salvini. Alle prossime elezioni politiche vedremo il premier, sostenuto dal Pd, contro di lei?

«Se pensano che Conte possa essere il loro candidato allora sono proprio alla canna del gas. Conte non ha un voto, non esiste: ha scoperto il gusto della poltrone e ci vuole rimanere. È passato da "viva la flat tax" ad "abbasso la flat tax", dal no all' autorizzazione a procedere contro di me al sì. Conte è irrilevante: si goda il potere finché può. Per i sondaggi anche Monti e Gentiloni erano in vetta ma poi si è visto che non avevano il voto del popolo».

 

LUCIA BORGONZONI

Lei non ha i voti per evitare l' autorizzazione a procedere sulla vicenda Gregoretti. Accetterà il processo e lo trasformerà in un argomento da campagna elettorale?

«Voglio vedere i 5 Stelle al Senato votare l' opposto di quello che hanno votato pochi mesi fa per difendermi. Voglio vedere i senatori votare contro l' interesse nazionale e sostenere che quello che io ho fatto, con il consenso di tutto il governo di allora, era per mio interesse personale. Dopodiché sono pronto a farmi processare e rischiare 18 anni di carcere».

 

I sondaggi dicono che in Emilia-Romagna Borgonzoni è dietro Bonaccini di 3-4 punti. Come pensa di recuperare? E cosa risponde a chi dice che Borgonzoni più che una candidata sembra una sua ventriloqua?

«Intanto fare queste affermazioni su Lucia dimostra che i veri maschilisti stanno a sinistra. E poi i sondaggi Swg che ho io dicono che il centrodestra è avanti di 2 punti e che la Lega è al 33%. E che Borgonzoni è al 47% contro il 45 % di Bonaccini».

 

LUIGI DI MAIO KHALIFA HAFTAR

La Libia è una polveriera, c' è un concreto rischio di infiltrazioni terroristiche. Come si sta muovendo il ministro degli Esteri Di Maio?

«È inesistente. Noi in Libia siamo fuori da tutti i giochi, abbiamo perso la faccia e la credibilità. Eravamo i numeri uno e ci siamo fatti fregare pure dai turchi. In politica estera riparare agli errori è la cosa più difficile. Con l' amministrazione americana stiamo facendo la figura dei cioccolatai, Grillo e Di Maio sembrano quelli che fanno le pubbliche relazioni per Pechino. Siamo arrivati a votare all' Onu contro Israele. Io mi vergogno da italiano di essere rappresentato da questi signori».

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