giancarlo giorgetti giorgia meloni

LA “SALVINIZZAZIONE” DI GIORGETTI AGITA GIORGIA MELONI – LE SPARATE ANTI-RIARMO DEL MINISTRO DELL’ECONOMIA IN VERSIONE SANPEI (INDOSSAVA UN ORRENDO GILET BEIGE DA PESCATORE), ALLA KERMESSE LEGHISTA DI ANCONA, LASCIANO PERPLESSI I FRATELLI D’ITALIA: È SOLO UN RIPOSIZIONAMENTO STRATEGICO IN VISTA DEL CONGRESSO DEL CARROCCIO O UN PASSO IN AVANTI VERSO LO SPOSTAMENTO A DESTRA DEL PARTITO? L’OSSESSIONE PER IL DEBITO DEL MINISTRO E L’ATTACCO A VON DER LEYEN: “ALLA COMMISSIONE LE REGOLE SONO SCRITTE IN INGLESE E PENSATE IN TEDESCO”

 

Estratto dell’articolo di Stefano Iannaccone per “Domani”

 

giancarlo giorgetti e matteo salvini ancona

Dimenticarsi il Giancarlo Giorgetti versione manovra economica, pronto a incassare colpi a destra e manca. […] Il ministro dell’Economia ha cambiato pelle. Via i panni ministeriali […] ed ecco quelli del leghista, anzi del salviniano d’antan. La foto in cui si sono fatti immortalare d’intesa e sorridenti è un pezzo della strategia comunicativa, orchestrata dallo staff di Salvini.

 

Sarà l’aria da congresso con un finale già scritto – la riconferma del vicepremier – ad aver risalvinizzato Giorgetti, che non vuole certo apparire come un competitor in questa fase. Fatto sta che la questione ha ricadute sui rapporti nel governo.

 

GIORGIA MELONI - URSULA VON DER LEYEN

Il niet di Giorgetti sulla strada del riarmo parte dal Mef di via XX Settembre e riecheggia fino a palazzo Chigi, dove Giorgia Meloni e i suoi fedelissimi sono preoccupati. Si domandano fin dove voglia spingersi il titolare dell’Economia.

 

Due frasi sono state interpretate come una bocciatura del ReArmEu, sostenuto da Fratelli d’Italia e ancora di più da Forza Italia: «Gli 800 miliardi di euro sono solo un titolo» e «bisogna pensarci bene prima di parlare di debito (per la difesa, ndr)», ha scandito Giorgetti davanti alla platea leghista della kermesse organizzata ad Ancona.

 

GIORGIA MELONI TRA DONALD TRUMP E URSULA VON DER LEYEN - VIGNETTA DI GIANNELLI

Con l’aggiunta al vetriolo: «Che improvvisamente si scopra che si devono spendere valangate di miliardi facendo debiti per la difesa è singolare. La guerra ucraina c’è da tre anni». Viste le premesse, è difficile immaginare un lasciapassare all’apertura dei cordoni della borsa per potenziare gli armamenti in dotazione all’esercito.

 

La presidente del Consiglio ha già avuto delle interlocuzioni sia con Giorgetti che con Salvini per affrontare la vicenda, auspicando toni bassi e nessuna fuga in avanti sulle polemiche. Il risultato è sotto gli occhi di tutti.

 

Dalle parti di Bruxelles, però, la rotta è stata tracciata da Ursula von der Leyen, che ha inserito la sfida della difesa in cima all’elenco delle priorità. Meloni può mettere dei paletti alla presidente della commissione fino a un certo punto. Per questo sta cercando una forma di convergenza sulla proposta del ministro dell’Economia: incentivare la spesa dei privati, evitando esborsi pubblici.

 

giancarlo giorgetti con gilet da pescatore ad ancona 1

L’inquietudine dentro Fratelli d’Italia si tocca con mano negli ambienti parlamentari e giunge fino ai vertici del partito. Provoca infatti perplessità l’ennesima metamorfosi di Giorgetti, che stavolta potrebbe non essere solo un riposizionamento strategico in ottica congressuale, ma un passo in avanti verso lo spostamento a destra, sempre più marcato, deciso da Salvini.

 

Ci sono poi le convinzioni personali che rappresentano un macigno irremovibile. «Giorgetti è pragmatico su tutto, ma dopo il Superbonus (che ha giudicato radioattivo, ndr) non si può parlare di nuovo debito che subito si irrigidisce», raccontano fonti a contatto con il ministro dell’Economia su vari dossier.

 

La salvinizzazione di Giorgetti viene vista con un certo fastidio anche sui rapporti con l’Europa, a cominciare da Berlino, per quanto in fondo Meloni condivida il discorso di fondo, senza poterlo ammettere: «Le regole sono scritte in inglese e pensate in tedesco», è uno degli affondi più duri che il ministro dell’Economia ha riservato alla Commissione europea.

 

SALVINI CON LA MAGLIA DI PUTIN

Musica per le orecchie di Salvini, reduce dagli insulti a distanza rivolti al presidente francese Macron, ma una provocazione troppo sapida secondo gli alleati al governo. In testa Meloni. Il governo italiano sta cercando di capire le possibilità di dialogo con l’esecutivo di Merz. «Se anche Giorgetti inizia a fare così, diventa difficile tutto», è il senso dei discorsi che circolano tra i meloniani, riferiti a Domani.

 

Il problema non è solo il riarmo. La questione si sposta sulle politiche economiche e fiscali interne. Meloni ha dettato la linea: «Dobbiamo abbassare le tasse al ceto medio».

 

Giorgetti, invece, ha allietato la fan base di Salvini rilanciando l’idea del condono fiscale, la rottamazione delle cartelle, misura che secondo le stime costerebbe circa cinque miliardi di euro, sebbene fonti leghista abbiano bollato questa cifra come «un’esagerazione di chi non vuole la pace fiscale».

 

Per ora c’è uno stallo alla messicana. […] Insomma la lite sulle spese per la difesa tra Meloni e Giorgetti, raccontata dal Foglio, è stata smentita  […]. Ma le distanze ci sono. E quelle sono difficili da smentire.

giancarlo giorgetti con gilet da pescatore ad ancona 4giancarlo giorgetti con gilet da pescatore ad ancona 3GIANCARLO GIORGETTI AD ANCONA - TUTTA UN'ALTRA ECONOMIA

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni mantovano alfredo giovanbattista fazzolari gian marco chiocci rossi

DAGOREPORT - CHI AVEVA UN OBIETTIVO INTERESSE DI BRUCIARE IL DESIDERIO DI GIORGIA MELONI, PIÙ VOLTE CONFIDATO AI SUOI PIÙ STRETTI COLLABORATORI, DI ARRUOLARE L’INGOMBRANTE GIAN MARCO CHIOCCI COME PORTAVOCE? - IN BARBA ALLA DIFFIDENZA DEI VARI SCURTI, FAZZOLARI E MANTOVANO, FU L’UNDERDOG DE’ NOANTRI A IMPORRE FORTISSIMAMENTE (“DI LUI MI FIDO”) COME DIRETTORE DEL TG1 L’INTRAPRENDENTE CHIOCCI, DOTATO DI UNA RETE RELAZIONALE RADICATA IN TUTTE LE DIREZIONI, DAL MONDO DELLA SINISTRA ALL’INTELLIGENCE DI DESTRA - BEN CONOSCENDO IL CARATTERINO DELL’EX DIRETTORE DE “IL TEMPO” E ADNKRONOS, BEN LONTANO DALLA DISPONIBILITÀ AD ACCETTARE ORDINI E DINIEGHI, OCCORREVA CORRERE AI RIPARI PRIMA CHE LA SGARBATELLA PROCEDESSE ALL’INFELICE NOMINA, FACENDO CIRCOLARE LA VOCE DEL SUO TRASLOCO DALLA DIREZIONE DEL TG1 A BRACCIO MEDIATICO DELLA PREMIER - NEL CASO, SEMPRE PIÙ LONTANO, DI VEDERE CHIOCCI A PALAZZO CHIGI, ALLORA VORRÀ DIRE CHE L’EQUILIBRIO DI POTERI ALL’INTERNO DELLA FIAMMA MAGICA È FINITO DAVVERO IN FRANTUMI...

marcello viola alberto nagel giorgia meloni francesco gaetano caltagirone luigi lovaglio mps mediobanca piazza affari

DAGOREPORT - MEDIOSBANCA! I GIOCHI ANCORA NON SONO FATTI. E LE PREMESSE PER UN FUTURO DISASTRO SONO GIÀ TUTTE SUL TAVOLO - AL DI LÀ DELLE DECISIONI CHE PRENDERÀ LA PROCURA DI MILANO SUL PRESUNTO “CONCERTO” DEL QUARTETTO CALTA-GIORGETTI-LOVAGLIO-MILLERI NELLA PRIVATIZZAZIONE DEL 15% DI MPS, IL PROGETTO TANTO AUSPICATO DA GIORGIA MELONI DI DARE VITA A UN TERZO POLO BANCARIO, INTEGRANDO MPS, BPM E MEDIOBANCA, SI È INCAGLIATO DI BRUTTO: LO VUOLE SOLO FRATELLI D’ITALIA MENTRE FORZA ITALIA SE NE FREGA E LA LEGA E' CONTRO, SAPENDO BENISSIMO CHE L’OBIETTIVO VERO DEL RISIKONE BANCARIO È QUEL 13% DI GENERALI, IN PANCIA A MEDIOBANCA, NECESSARIO PER LA CONQUISTA CALTAGIRONESCA DEL LEONE DI TRIESTE - AL GELO SCESO DA TEMPO TRA CALTA E CASTAGNA (BPM) SI AGGIUNGE IL CONFLITTO DI CALTA CON LOVAGLIO (MPS) CHE RISCHIA DI ESSERE FATTO FUORI PER ‘’INSUBORDINAZIONE’’ - ANCHE LA ROSA DEI PAPABILI PER I NUOVI VERTICI DI MEDIOBANCA PERDE PETALI: MICILLO HA RIFIUTATO E VITTORIO GRILLI NON È INTERESSATO - LA BOCCIATURA DELL’OPERAZIONE DI FITCH, CHE VALUTA MPS CON UN RATING PIÙ BASSO RISPETTO A MEDIOBANCA - LAST BUT NOT LEAST: È SENZA FINE LO SCONTRO TRA GLI 8 EREDI DEL VECCHIO E IL CEO MILLERI, PARTNER DEVOTO DI CALTARICCONE…

silvia toffanin francesca fialdini giorgia cardinaletti tommaso zorzi alessandro giuli pietro tatafiore barbara castorina

A LUME DI CANDELA - TOMMASINO ZORZI NON SARÀ OPINIONISTA AL “GRANDE FRATELLO”: NONOSTANTE LE SPINTE DI CASCHETTO, IL SUO NOME È STATO BOCCIATO – CI MANCAVA IL MINISTRO GIULI-VO IN VERSIONE OFFICIANTE: HA CELEBRATO IL MATRIMONIO DEL SUO CAPO UFFICIO STAMPA, PIERO TATAFIORE, CON BARBARA CASTORINA, TITOLARE DELL'AGENZIA VISVERBI CHE HA ASSISTITO IN PASSATO PROFESSIONALMENTE GIULI (AVRÀ RIFILATO UN ALTRO PIPPOZZO SUL “PENSIERO SOLARE”?) - BIANCA BERLINGUER E ILARIA D'AMICO (CHE LASCIA CASCHETTO) NELL'AGENZIA DI PRESTA - GIORGIA CARDINALETTI AL POSTO DI FRANCESCA FIALDINI - DOPO LA CHIUSURA DI TANGO, COSTAMAGNA OSPITE SU RETE 4 (NEL PROGRAMMA DOVE LAVORA IL SUO COMPAGNO) - LUI È UN POLITICO DI PRIMO PIANO, LEI È UNA BELLA GIORNALISTA. I DUE SONO STATI AMANTI E LUI HA FAVORITO LA SUA ASCESA. DURANTE UNA RECENTE INTERVISTA HANNO FATTO FINTA DI NON CONOSCERSI DANDOSI DEL LEI. DI CHI STIAMO PARLANDO?

luca zaia matteo salvini francesco acquaroli conte bonelli schlein fratoianni matteo ricci

DAGOREPORT - DALLA RIFORMA ELETTORALE AL RIMPASTO DI GOVERNO, IL FUTURO DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È APPESO COME UN CACIOCAVALLO AL SUO PRIMO TEST CRUCIALE: LE REGIONALI – SCATENEREBBE UNO SCONQUASSO NELLA LITIGIOSA COALIZIONE DI GOVERNO SE FRATELLI D'ITALIA DOVESSE PERDERE LE MARCHE, DOVE LA RICONFERMA DEL MELONIANO ACQUAROLI E' INCERTA - A QUEL PUNTO, A NOVEMBRE, LA MELONA VORRÀ ASSOLUTAMENTE IMPORRE UN CANDIDATO ALLA FIAMMA NEL VENETO LEGHISTA - LA DUCETTA HA BEN RAGIONE DI PRETENDERLO: MALGRADO IL SUO 28-29%, ATTUALMENTE FDI GOVERNA SOLO IN TRE REGIONI: MARCHE, ABRUZZO E LAZIO - PER FARCELA, LA DUCETTA DOVRA' CONVINCERE LUCA ZAIA AD APPOGGIARE, COL 40% DI CONSENSI DI CUI GODE LA SUA LISTA, IL SUO CANDIDATO ALLA PRESIDENZA - NEL CASO IN CUI IL "DOGE" NON ACCETTI LA PROPOSTA, A QUEL PUNTO, GIÀ TAGLIATO FUORI DA SALVINI, LE AMBIZIONI DI ZAIA DI RICOPRIRE UN DOMANI LA PRESIDENZA DELL'ENI O MAGARI LA CARICA DI MINISTRO DOVRA' RIPORLE NEL CASSETTO DEI SOGNI...

stefano belingardi clusoni belen rodriguez

DAGOREPORT - LA ''FARFALLINA'' DI BELEN È TORNATA A BATTERE. DOPO UN’ESTATE TURBOLENTA DI SCAZZI E POLEMICHE, PER LA "SCIO-GIRL" ARGENTINA È ARRIVATO UN NUOVO E AITANTE  BELLIMBUSTO - LUI È STEFANO BELINGARDI CLUSONI, ARCHITETTO MILANESE CHE, CON IL SUO STUDIO "BE.ST", NEGLI ULTIMI ANNI HA RIDISEGNATO LO SKYLINE DELLA CITTÀ MENEGHINA - GALEOTTO UN LOCALE IN SARDEGNA, DOVE I DUE SONO STATI PIZZICATI A BACIARSI CON PASSIONE, INCURANTI DEGLI SGUARDI INDISCRETI - A CONFERMARE LA LIASON È LA STESSA BELEN CON UN CAROSELLO DI FOTO SU INSTAGRAM SULLE SUE "HERMOSAS VACACIONES” -DALLO SCAZZO CON IL BENZINAIO ALLE PATATINE LANCIATE IN UN LOCALE: L’ESTATE IRREQUIETA DELL'EX DI CORONA E DE MARTINO - VIDEO