di maio conte renzi zingaretti

IL LATO OSCURO DELLA TASK FORCE - SARANNO CONTE E CASALINO A GUIDARE LA TASK FORCE PER IL RILANCIO E LA GESTIONE DEI 209 MILIARDI DEL RECOVERY FUND - ZINGARETTI E DI MAIO NON VOGLIONO LASCIARE IL PALCOSCENICO A “GIUSEPPI” E RENZI RISCHIA DI ESSERE TAGLIATO FUORI - CRONOPROGRAMMA, INVESTIMENTI E OBIETTIVI DEL PIANO DOVRANNO ESSERE PRESENTATI A BRUXELLES ENTRO IL 15 OTTOBRE…

A.Gen. per “il Messaggero”

 

ROCCO CASALINO GIUSEPPE CONTE

«La task force si farà, ma su come sarà composta e su come opererà ancora non è stato deciso nulla. Al momento una sola cosa è certa: a guidarla sarà Conte. Dopo «il grande successo europeo», il premier non lascerà ad altri la gestione dei 209 miliardi del Recovery Fund». A palazzo Chigi, nella partita per «garantire la ripartenza dell'Italia e cambiare volto al Paese», non ci sono né ma, né se. Il ragionamento che si fa nell'entourage del premier è semplice: Conte ha ottenuto, dopo 92 ore di «trattativa al coltello molte più risorse di quante erano state proposte dalla Commissione europea e ora sarà lui a tenere il timone della ricostruzione e del rilancio del Paese. E' una questione di buonsenso e di gerarchia».

ZINGARETTI - CONTE - DI MAIO

 

LE PERPLESSITÀ

Un approccio muscolare, fondato sul fatto che il premier si sente «più forte» e proiettato «al 2023, alla fine della legislatura, e oltre...», che lascia perplessi il segretario del Pd Nicola Zingaretti, i 5Stelle vicini a Luigi Di Maio che non intendono lasciare il palcoscenico a un pericoloso competitor per la guida del Movimento e incontra la contrarietà di Matteo Renzi. Il leader di Italia Viva ha annusato il rischio di essere tagliato fuori dalla gestione del tesoro europeo, non avendo ministri con competenza economica specifica sui capitoli di spesa previsti dal Recovery Fund, e dunque mostra il disco rosso.

RENZI CONTE

 

Lo fa intervenendo in Senato dopo il discorso di Conte: «Presidente, sorprenda il Parlamento e il Paese, anziché una task force ci regali ad agosto un dibattito parlamentare, in cui la forza della maggioranza dovrà essere quella di sfidare le opposizioni, non sulla base di un generico programma di riforme, ma di un concreto business plan che dica come vogliamo spendere questi soldi».

 

STEFANO PATUANELLI

Un appello, sommato alle perplessità di Pd e 5Stelle, che non scalfisce la determinazione di Conte. Anzi. Uscendo dal Senato, ai cronisti che gli chiedono se ci sarà la task force, il premier risponde secco: «Certo». E la ragione, si diceva, è semplice: vuole essere lui a condurre le danze e a dire l'ultima parola su scelte, cronoprogramma, investimenti e obiettivi del Recovery plan che dovrà essere presentato a Bruxelles entro il 15 ottobre. «Anche perché», spiegano a palazzo Chigi, «è stato lui a mettere la faccia sull'accordo europeo e a offrire garanzie che questa volta l'Italia farà le riforme strutturali attese da almeno trent' anni e dunque ha una responsabilità diretta».

paola de micheli 3

 

Anche se nulla è deciso, chi segue la pratica-task force comincia a delineare il modello che sarà seguito. Non verrà replicata la formula della task force esterna, come quella guidata da Vittorio Colao durante il lockdown, ma sarà adottato lo schema di Strategia Italia: la cabina di regia costituita a palazzo Chigi a inizio del 2019 per accelerare gli investimenti pubblici.

 

Dunque una task force politica sotto la guida e il coordinamento di Conte, con un ruolo determinante del ministro dell'Economia Roberto Gualtieri e aperta a Stefano Patuanelli (Sviluppo economico) Paola de Micheli (Infrastrutture e trasporti), Beppe Provenzano (Sud) e Paola Pisano (Innovazione), Enzo Amendola (Europa), Francesco Boccia (Regioni). Sarà questo drappello di ministri a decidere quali settori privilegiare (del resto già indicati da Bruxelles), come innovazione, digitalizzazione, giustizia, lotta all'evasione fiscale con l'utilizzo dei meccanismi cashlegg (carte di credito e bancomat), green economy, riconversione ecologica. La redazione dei progetti e la loro attuazione verrà invece affidata a una task force di secondo livelli di natura tecnico-amministrativa.

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA?