david sassoli

“SE NON LA FAI VENGO LI’ E TI DO’ UNA CAPOCCIATA” -  FIORELLO RICORDA SASSOLI E LA PRIMA OLA TELEVISIVA AL TG1 (VIDEO) – CASTAGNETTI: “DAVID HA COMBATTUTO LA MALATTIA A LUNGO E IN SILENZIO. PARLANDONE IL MENO POSSIBILE E DIMOSTRANDO UNA PROFONDA FORZA DI CARATTERE” - L'ESEMPIO DI MORO, LE PICCONATE AL MURO DI BERLINO, LA LEZIONE QUANDO ERA VICEDIRETTORE DEL TG1: "BISOGNA MORDERE DI PIU’ CONTRO BERLUSCONI? NO, PER PRINCIPIO, O PER PREGIUDIZIO, NON SI MORDE MAI” – E A CALENDA DICEVA: “A CARLE', E TORNA NEL PD...”

 

MARIO AJELLO per il Messaggero

 

 

sassoli

Chi lo conosceva molto bene, e lo stimava profondamente come amico e come politico, è Pier Luigi Castagnetti, un cattolico naturaliter mattarelliano proprio come Sassoli: «David ha combattuto la malattia a lungo e in silenzio. Parlandone il meno possibile e dimostrando una profonda forza di carattere».

 

Ecco, se c'è un esempio culturale di italiano senza lagna, con la fiducia negli occhi e lo sguardo rivolto sempre avanti, un po' da forever young, è Sassoli. Ora che non c'è più, gli amici tra le tante immagini ormai velate di lacrime ricordano quella davanti al Muro di Berlino, nell89.

 

David che, nella capitale tedesca da giornalista, prende a martellate la cortina di ferro, un gesto inusuale per un tipo pacato come lui. Ma quelli di Sassoli erano colpi che aprivano, che davano spazio a un mondo nuovo e fiato alla libertà. Non picconate ma prove di ricostruzione.

SASSOLI 19

 

I vecchi colleghi del Tg1 lo raccontano proprio così. Come uno che non sopportava le barriere e i paraocchi. Andavano da lui i giornalisti del tiggì ammiraglio, quando ne era il vicedirettore, e gli dicevano: «David, non credi che bisogna mordere di più contro Berlusconi e invece ci stiamo appiattendo?». E lui, che pure è stato un uomo di parte e la sua parte non sarebbe mai potuta essere la destra: «Si morde se c'è qualcosa su cui mettere in denti ma per principio, o per pregiudizio, non si morde mai».

 

«Era un cattolico democratico - spiega ancora Castagnetti - che aveva in La Pira, Dossetti e Moro i suoi punti di riferimento». Ed era capace di parlare di Moro anche nelle serate al ristorante a Bruxelles con i colleghi dell'Europarlamento, doveva aveva fatto tanta gavetta fino a diventare il presidente dell'assemblea, e una sera intrattenne i commensali con questo discorso tra una birra e l'altra: «Si tratta, come diceva Moro, di vivere il tempo che è stato dato con tutte le sue difficoltà. Si tratta però, anche, di essere coraggiosi e fiduciosi».

 

SASSOLI FIORELLO 1

Sassoli ha avuto fiducia, da politico europeo, da patriota, nel ruolo dell'Italia nel mondo. Il suo timbro tra Bruxelles e Strasburgo - dove dice ancora Castagnetti «ha resto l'Europarlamento un potere al pari della Commissione e del Consiglio europeo e quando queste hanno avuto difficoltà l'istituzione guidata da David ha fatto da supplenza» - è stato quello di un italiano in missione per umanizzare l'Europa. «Spesso - racconta Carlo Calenda, eurodeputato - ci siamo incontrati nel gabbiotto per fumatori al bar del Parlamento europeo. E ogni volta mi diceva: a Carle', e torna nel Pd...».

 

david sassoli 9

I RAGAZZI DELLA PANCHINA Ma prima di essere uno del Pd, Sassoli che alla politica professionale è arrivato tardi (con la candidatura europea nel 2009 e ottenne oltre 400mila voti), è stato tante altre cose. Ieri la redazione del Tg1 era subissata di messaggi in ricordo di quando era il mezzobusto più famoso e più bello, occhi azzurri luminosi ma velati di malinconia, dell'edizione delle 20, e c'è chi ha scritto così: «Sono cresciuta con David Sassoli al tg delle sera. Quelli perbene entrano in casa senza spintoni».

 

E proprio al tg fu protagonista di questa gag con Fiorello. Che la ricorda così: «Con Baldini ci collegammo al Tg1 e dissi a Sassoli in diretta: voi rappresentate la sacralità istituzionale ma tu potresti uscire un attimo del tuo ruolo? Dai, fallo, sennò di do una capocciata. Chiedi a Sassoli di fare la ola insieme a noi. Poi comparve Mike e gridò: allegriaaaa...».

 

david sassoli 8

Ed era stata allegra anche la scena che racconta, tra gli altri, il suo amicissimo Franceschini. David - una formazione scout, poi nella Rosa Bianca e nella Lega democratica - era tra i ragazzi che al congresso della Dc del 76, poi vinto dal candidato di Moro, Zaccagnini, dagli spalti del Palaeur gridava: «Zac Zac vincerà!». Fiorentino di origini, ma molto romano d'azione Sassoli.

 

Era uno dei ragazzi cristiani e di sinistra della panchina di via Monte Zebio a Prati, di fronte alla sede dell'Agesci e dietro al palazzo Rai di Viale Mazzini, e quella formazione - fatta di ammirazione e consuetudine lo storico Pietro Scoppola, con affinità personale e professionale con Paolo Giuntella e via così - gli è restata dentro fino alla fine, insieme alle canzoni di Guccini.

 

david sassoli bacia la mano al papa 2

Si candidò alle primarie del Pd nel 2013 per il Campidoglio, arrivò secondo dopo Marino e prima di Gentiloni e - assicura Castagnetti - sarebbe stato un sindaco di Roma molto popolare, un sindaco dell'ascolto e della frequentazione del rasoterra della città». Quella la sua indole spirituale. E a chi poi nel 2014, quando fu ricandidato in Europa sosteneva che la sua elezione era in bilico, dopo la vittoria con 205mila voti inviò una t-shirt con su scritto: «205mila volte in bilico». Ora David è andato oltre il bilico della morte, e lascia milioni di inconsolabili.

david sassoli 7david sassoli bacia la mano al papa 1david sassoli con nicola zingaretti 2david sassoli 9david sassoli 7david sassoli 5david sassoli 6david sassoli 52david sassoli 53david sassoli in collegamento con fiorello e baldini nel 2006david sassoli 47david sassoli 5david sassoli 51david sassoli 8

Ultimi Dagoreport

romana liuzzo

UN MOTO DI COMPRENSIONE PER I TELESPETTATORI DI CANALE5 CHE HANNO AVUTO LA SFORTUNA DI INTERCETTARE LA MESSA IN ONDA DELLO SPOT AUTO-CELEBRATIVO (EUFEMISMO) DEL PREMIO “GUIDO CARLI” - CONFUSI, SPIAZZATI, INCREDULI SI SARANNO CHIESTI: MA CHE CAZZO È ‘STA ROBA? - AGGHINDATA CON UN PEPLO IN STILE “VESTALE, OGNI SCHERZO VALE”, PIAZZATA IN UN REGNO BOTANICO DI CARTONE PRESSATO, IL “COMMENDATORE”  ROMANA LIUZZO REGALA 20 SECONDI DI SURREAL-KITSCH MAI VISTO DALL'OCCHIO UMANO: “LA FONDAZIONE GUIDO CARLI VI SARÀ SEMPRE ACCANTO PER COSTRUIRE INSIEME UN MONDO MIGLIORE”. MA CHI È, LA CARITAS? EMERGENCY? L'ESERCITO DELLA SALVEZZA? - VIDEO!

friedrich merz - elezioni in germania- foto lapresse -

DAGOREPORT – LA BOCCIATURA AL PRIMO VOTO DI FIDUCIA PER FRIEDRICH MERZ È UN SEGNALE CHE ARRIVA DAI SUOI "COLLEGHI" DI PARTITO: I 18 VOTI CHE SONO MANCATI ERANO DI UN GRUPPETTO DI PARLAMENTARI DELLA CDU. HANNO VOLUTO MANDARE UN “MESSAGGIO” AL CANCELLIERE DECISIONISTA, CHE HA STILATO UNA LISTA DI MINISTRI SENZA CONCORDARLA CON NESSUNO. ERA UN MODO PER RIDIMENSIONARE L’AMBIZIOSO LEADER. COME A DIRE: SENZA DI NOI NON VAI DA NESSUNA PARTE – DOMANI MERZ VOLA A PARIGI PER RIDARE SLANCIO ALL’ALLEANZA CON MACRON – IL POSSIBILE ANNUNCIO DI TRUMP SULLA CRISI RUSSO-UCRAINA

xi jinping donald trump vladimir putin

DAGOREPORT - LA CERTIFICAZIONE DELL'ENNESIMO FALLIMENTO DI DONALD TRUMP SARÀ LA FOTO DI XI JINPING E VLADIMIR PUTIN A BRACCETTO SULLA PIAZZA ROSSA, VENERDÌ 9 MAGGIO ALLA PARATA PER IL GIORNO DELLA VITTORIA - IL PRIMO MENTECATTO DELLA CASA BIANCA AVEVA PUNTATO TUTTO SULLO "SGANCIAMENTO" DELLA RUSSIA DAL NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA: LA CINA - E PER ISOLARE IL DRAGONE HA CONCESSO A "MAD VLAD" TUTTO E DI PIU' NEI NEGOZIATI SULL'UCRAINA (COMPRESO IL PESTAGGIO DEL "DITTATORE" ZELENSKY) - ANCHE SUI DAZI, L'IDIOTA SI È DOVUTO RIMANGIARE LE PROMESSE DI UNA NUOVA "ETA' DELL'ORO" PER L'AMERICA - IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO HA COMPIUTO COSI' UN MIRACOLO GEOPOLITICO: IL REGIME COMUNISTA DI PECHINO NON È PIÙ IL DIAVOLO DI IERI DA SANZIONARE E COMBATTERE: OGGI LA CINA RISCHIA DI DIVENTARE LA FORZA “STABILIZZATRICE” DEL NUOVO ORDINE GLOBALE...

alfredo mantovano gianni de gennaro luciano violante guido crosetto carlo nordio alessandro monteduro

DAGOREPORT – LA “CONVERSIONE” DI ALFREDO MANTOVANO: IL SOTTOSEGRETARIO CHE DOVEVA ESSERE L’UOMO DI DIALOGO E DI RACCORDO DI GIORGIA MELONI CON QUIRINALE, VATICANO E APPARATI ISTITUZIONALI (MAGISTRATURA, CORTE DEI CONTI, CONSULTA, SERVIZI. ETC.), SI È VIA VIA TRASFORMATO IN UN FAZZOLARI NUMERO 2: DOPO IL ''COMMISSARIAMENTO'' DI PIANTEDOSI (DOSSIER IMMIGRAZIONE) E ORA ANCHE DI NORDIO (GIUSTIZIA), L’ARALDO DELLA CATTO-DESTRA PIÙ CONSERVATRICE, IN MODALITA' OPUS DEI, SI E' DISTINTO PER I TANTI CONFLITTI CON CROSETTO (DALL'AISE AI CARABINIERI), L'INNER CIRCLE CON VIOLANTE E GIANNI DE GENNARO, LA SCELTA INFAUSTA DI FRATTASI ALL'AGENZIA DI CYBERSICUREZZA E, IN DUPLEX COL SUO BRACCIO DESTRO, IL PIO ALESSANDRO MONTEDURO, PER “TIFO” PER IL “RUINIANO” BETORI AL CONCLAVE...

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO