INCREDIBILE: “REPUBBLICA” CHE RICICCIA, DOPO UN MESE!, E PER LA GIOIA DI GUBITOSI, LO SCOOP DI “LIBERO” SULL’UFFICIO REGALI DELLA RAI

1. L'ARTICOLO DI GIACOMO AMADORI PER "LIBERO QUOTIDIANO": "600MILA EURO IN GIOIELLI E OROLOGI DI LUSSO IN UNA CASSAFORTE DI VIALE MAZZINI"
Pubblicato da Dagospia il 9 ottobre 2013

http://www.dagospia.com/rubrica-29/Cronache/spreche-rai-600mila-euro-in-gioielli-e- orologi-di-lusso-in-una-cassaforte-di-64290.htm


2. MEZZO MILIONE DI REGALI, L'ULTIMO SCANDALO RAI
Aldo Fontanarosa per "la Repubblica"


Un dirigente della Rai che cade. E un ufficio "omaggi" che viene ora drasticamente ridimensionato. Viale Mazzini mette i sigilli alla struttura interna che distribuiva regali ai Vip del Paese, capace di spendere oltre 500 mila euro in 4 anni e mezzo tra orologi e penne, gemelli d'oro e d'argento, bracciali, ciotole e ovetti da gioielleria, oltre alle scatole di pregio per i preziosi doni.

È una nuova Regalopoli? Dopo un'interrogazione del senatore Salvatore Margiotta del Pd, la tv di Stato descrive una situazione cupa. Nella sua risposta arrivata ieri in Parlamento, Viale Mazzini riconosce «criticità relative alla gestione degli omaggi e dei beni promozionali in ordine alla loro movimentazione e tracciabilità ». La Rai «ha adottato opportune azioni correttive». E «dopo rituale procedimento disciplinare », ha preso «adeguati provvedimenti verso il responsabile di processo». Pronta una lettera di licenziamento che - raccontano - sarà contestata, impugnata.

Il caso nasce da una missiva anonima che finisce nella posta del direttore generale della Rai Luigi Gubitosi, del presidente Tarantola, di alcuni dirigenti e consiglieri di amministrazione di Viale Mazzini. La lettera anonima è livorosa ma dettagliata, e il direttore Gubitosi la gira agli "ispettori interni" dell'azienda. Che avviano un'indagine a tappeto e stimano le uscite, tra il 2008 e il 2012, in oltre mezzo milione.

«Cifra che impressiona - nota il senatore Margiotta - in anni di così grave difficoltà per le famiglie». Impressiona anche che gli ispettori, in tanti casi, non abbiano trovato i nomi dei destinatari dei regali né il motivo del dono. Sei orologi Jaeger-LeCoultre, spesa 18 mila 500 euro. Altri 250 orologi (di minori pregio, ma costati comunque 17.500 euro).
Ancora 250 orologi per altrettanti 17.500 euro. Ben 92 oggetti di argenteria (spesa 18.750 euro). Quaranta gemelli per camicia in oro (16.800 euro). Venti ciotole d'argento e 76 penne (costo 17.800 euro); 70 bracciali (19.410 euro). Dove siano finiti questi e altri preziosi nessuno, forse, lo saprà mai.

Il «responsabile di processo», scrive la Rai, «viene raggiunto da adeguati provvedimenti». Cade un manager operativo che avrebbe disatteso il Codice Etico aziendale (capitolo 7, paragrafo 8, punto c) quando obbliga il dipendente a «documentare con precisione l'impiego dei beni aziendali, ove necessario».

Ma c'è un livello che non viene toccato dall'indagine interna di Viale Mazzini. Punto primo. Chi stabiliva il flusso, il numero degli acquisti? Punto secondo. Bussavano alla porta dell'ufficio "omaggi", per ricevere preziosi, la segreteria dei Consigli di amministrazione; la segreteria della Direzione generale (prima dell'era Gubitosi); tanti direttori interni. Qualcuno chiederà ai grossi "papaveri" della tv perché volevano gemelli, penne, orologi? E soprattutto: che cosa ne hanno fatto?

Il direttore generale Luigi Gubitosi avrebbe deciso, adesso, le «opportune azioni correttive». L'ufficio "omaggi" avrà un budget di spesa ridotto. Comprerà solo beni che il Cerimoniale consideri indispensabili e che l'azienda distribuirà in occasioni già in calendario (ad esempio, il Festival di Sanremo).

L'acquisto degli oggetti, il destinatario finale e il motivo del dono saranno operazioni "tracciabili" perché sempre registrate al computer. Infine si proverà a smaltire preziosi e gadget che sono in magazzino con ancora impressa la "farfallina", logo aziendale ormai superato.

Alcuni di questi beni finiranno in beneficenza. Nella sua stessa delibera, Gubitosi disciplina gli omaggi in entrata (non solo quelli in uscita). I dipendenti - c'è scritto - non potranno ricevere doni di valore superiore ai 150 euro. Commenta il senatore Margiotta, a proposito di Regalopoli: «Ho scritto la mia interrogazione dopo le prime notizie di stampa (apparse sul quotidiano Libero).

Una lettera anonima, per quanto precisa, è sempre una coltellata alle spalle», aggiunge. «Mi auguro che la Rai cambi anche attraverso altre strade. Gubitosi, in ogni caso, sta provando a riformare Viale Mazzini. Ha una gestione trasparente e il conto economico ne beneficia già in modo chiaro».

 

Cavallo di Viale MazziniLuigi Gubitosi e Renzo Arbore GUBITOSI E TARANTOLA jpegTARANTOLA GUBITOSIMauro Masi Intervento di Mauro Masi Lorenza Lei - foto Ansagarimberti foto mezzelani gmt claudio cappon

Ultimi Dagoreport

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...