galeazzo bignami

LA SCELTA DI GALEAZZO BIGNAMI COME NUOVO CAPOGRUPPO DI FRATELLI D’ITALIA ALLA CAMERA FA INCAZZARE FORZA ITALIA E LEGA - GLI AZZURRI SONO RISENTITI PERCHE’ VEDONO BIGNAMI COME UN “TRADITORE”: DOPO LA ROTTURA DEL PDL, HA MILITATO IN FORZA ITALIA PER POI DIRE ADDIO SENZA TROPPI COMPLIMENTI - SALVINI NON LO AMA PERCHE’ IL MELONIANO ERA STATO INCARICATO DALLA SORA GIORGIA DI “MARCARE” POLITICAMENTE IL SEGRETARIO LEGHISTA - IL BIGNAMINO DI BIGNAMI: DALLA FOTO VESTITO DA NAZISTA ALLA DENUNCIA AL GARANTE DELLA PRIVACY QUANDO NEL 2019 SI FECE RIPRENDERE IN UN VIDEO MENTRE INDICAVA SUI CAMPANELLI I NOMI DEGLI STRANIERI CHE RISIEDEVANO IN UNA CASA POPOLARE…

LA PREMIER VUOLE SOLO FEDELISSIMI

Estratto dell’articolo di Tommaso Ciriaco per “la Repubblica”

 

stefano cavedagna galeazzo bignami

[…] è sul nuovo capogruppo che si intravede ancora di più la volontà di arruolare il cerchio magico in vista dei prossimi mesi. Il nome di Bignami significa proprio questo: lanciare un profilo “meloniano”, protetto e sostenuto da Meloni. Salta così un ballottaggio capace di agitare il partito, con il rischio di generare malcontento nel gruppo: quello tra Augusta Montaruli e Francesco Filini. Bignami è infatti forse l’unico nome in grado di evitare che la scelta diventasse proiezione dei pesi dentro FdI: non vince un uomo di Giovanni Donzelli, Ignazio La Russa o Giovanbattista Fazzolari. Semplicemente, prevale un dirigente che risponde solo a “Giorgia”.

 

GALEAZZO BIGNAMI

Il nuovo capogruppo, d’altra parte, scontenta anche gli alleati: dopo la rottura del Pdl, ha militato in Forza Italia, per poi dire addio senza troppi complimenti. Non è insomma tra i dirigenti più amati dall’alleato berlusconiano. E anche Matteo Salvini non lo ama: era stato incaricato di “marcare” politicamente il segretario leghista, ma non era riuscito nel compito a causa delle resistenze del vicepremier. Meloni non se ne cura.

 

E si blinda, derubricando le tensioni delle ultime settimane: «Litighiamo tutti i giorni, litighiamo la mattina e beviamo un bicchiere di vino insieme la sera. Qualche inciampo è fisiologico, ma sappiamo che cosa gli italiani sperano e si aspettano. Il governo non cadrà»’.

 

Anche l’investitura di Foti, d’altra parte, ha smosso equilibri, senza però provocare troppi traumi. Certo, non è stato scelto per il dicastero Fabio Rampelli, nome storico della destra romana nella quale è cresciuta Meloni: il suo profilo è stato tra quelli vagliati — anche per il ruolo di capogruppo — ma alla fine è stato accantonato (potrebbe però rientrare in campo per la candidatura a sindaco di Roma).

galeazzo bignami ai funerali della moglie di romano prodi flavia franzoni

 

IL LUOGOTENENTE FDI CHE SI FECE LA FOTO VESTITO DA NAZISTA

Estratto dell’articolo di Silvia Bignami per “la Repubblica”

 

Galeazzo Bignami, enfant prodige della destra bolognese lascia l’incarico da viceministro ai Trasporti e sostituisce Tommaso Foti, che ha firmato da ministro del Pnrr, come capogruppo di FdI alla Camera. Così Bignami, unico esponente della destra capace di raccogliere migliaia di preferenze (furono 13.300 in Regione nel 2009) nella rossa Emilia-Romagna, passa dal governo alla guida politica di FdI a Montecitorio.

 

fedez con la foto di galeazzo bignami

Tutto nonostante gli inciampi personali (famosa la foto in divisa da nazista del 2005, al suo addio al celibato) e le polemiche locali (dal rapporto difficilissimo con gli amministratori di sinistra alle polemiche con la Lega che gli ha rimproverato la scelta di Elena Ugolini per le Regionali in Emilia Romagna, perse malamente dalla destra).

 

Figlio d’arte, il padre di Bignami, Marcello, fu uno storico esponente missino di Bologna, anche lui a lungo consigliere regionale Msi, vittima, negli anni di piombo, 1974, di un agguato: «Fu gambizzato, a Castenaso», ha raccontato l’ex viceministro. Bignami jr. cresce nella generazione Meloni: Fuan, azione universitaria, collaborazioni con Il Secolo d’Italia. È lui a sponsorizzare l’ascesa dell’amica Giorgia a leader di Azione Giovani al congresso di Viterbo.

galeazzo bignami giorgia meloni

 

Nel 1999 Bignami ha 24 anni, e diventa consigliere comunale a Bologna con sindaco Giorgio Guazzaloca. Negli anni del Pdl entra in Forza Italia. Poi il ritorno alla casa madre.

È del 2016 però l’episodio che per un po’ sembra mettere seriamente a rischio la sua carriera politica. Diventa pubblica una immagine di Bignami in divisa nazista — fascia con la svastica e sorriso — scattata nel 2005, al suo addio al celibato. È un’onta difficile da lavar via e che anzi torna virale a intervalli regolari.

 

galeazzo bignami 22

L’ultima al Sanremo, quando Fedez la strappa in diretta tv, in un rap divenuto celebre. Bignami, per quell’immagine, si è scusato subito dopo la nomina a ministro: «Quella foto è grave, sento una profonda umiliazione. Il nazismo è il male assoluto». […] Dal 2018 è deputato di FdI, anche se più volte inciampa in feroci polemiche. Nel 2019 si fa riprendere in un video mentre indica sui campanelli i nomi degli stranieri che risiedono in una casa popolare. Finisce con una denuncia al Garante della privacy. E sua fu pure l’idea, alle politiche 2022, di accompagnare Meloni ad acquistare i “meloni” che poi furono protagonisti di una delle clip più chiacchierate e discutibili di tutta la campagna elettorale.

marco lisei galeazzo bignami

Ultimi Dagoreport

viktor orban donald trump volodymyr zelensky maria zakharova matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - TRUMP E PUTIN HANNO UN OBIETTIVO IN COMUNE: DESTABILIZZARE L’UNIONE EUROPEA - SE IL TYCOON ESENTA ORBAN DALL’EMBARGO AL PETROLIO RUSSO, DANDO UN CEFFONE A BRUXELLES, LA RUSSIA FA GUERRA IBRIDA ALL'UE E PENETRA L'ITALIA, VERO VENTRE MOLLE DELL’UNIONE, APPROFITTANDO DEI PUTINIANI DI COMPLEMENTO (PER QUESTO QUELLA ZOCCOLOVA DI MARIA ZAKHAROVA PARLA SPESSO DI FACCENDE ITALIANE) - IL PRIMO DELLA LISTA È SALVINI, CHE ALL’ESTERO NON E' VISTO COME IL CAZZARO CHE E' MA, ESSENDO VICEPREMIER, VIENE PRESO SUL SERIO QUANDO SVELENA CONTRO BRUXELLES, CONTRO KIEV E FLIRTA CON MOSCA - IL CREMLINO PUÒ CONTARE SU TANTI SIMPATIZZANTI: DA GIUSEPPE CONTE AI SINISTRELLI DI AVS, FINO A PEZZI ANTI-AMERICANI DEL PD E AI PAPPAGALLI DA TALK - ANCHE FDI E MELONI, ORA SCHIERATI CON ZELENSKY, IN PASSATO EBBERO PIÙ DI UNA SBANDATA PUTINIANA...

2025marisela

CAFONAL! ERA UN MISTO DI CASALINGHE DI VOGHERA E "GRANDE BELLEZZA" ALL'AMATRICIANA IL “LUNCH” DA MARISELA FEDERICI A VILLA FURIBONDA SULL’APPIA ANTICA PER FESTEGGIARE  “STILE ALBERTO”, IL DOC DI MICHELE MASNERI DEDICATO AD ARBASINO, CHE ANDRÀ IN ONDA SABATO 15 NOVEMBRE SU RAI 3 – TRA CONTESSE (TRA CUI LA FIGLIA DELLA MITOLOGICA DOMIETTA DEL DRAGO CHE ERA LA MUSA DI ARBASINO), VANZINA, PAPPI CORSICATO, IRENE GHERGO, BARABARA PALOMBELLI, AVVISTATI MONSIGNORI GOLOSISSIMI CHE SI SONO LITIGATI LA BENEDIZIONE DEL PRANZO. PS: UNO DEI CAGNETTI DI ALDA FENDI HA AZZANNATO UNO DEI MONSIGNORI (CHE NON HA AVUTO PAROLE BENEDICENTI) _ IL DAGOREPORT

gender club degrado roma pina bausch matteo garrone

25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA SESSO SENZA IL SENSO DEL PECCATO, IN MEZZO A TUTTI. UNO ‘’SBORRIFICIO” CHE NON HA AVUTO EGUALI E CHE DEMOLÌ I MURI DIVISORI TRA ETERO-BI-GAY-LESBO-TRANS-VATTELAPESCA - PER 9 ANNI, “CARNE ALLEGRA” PER TUTTI. OGNUNO VENIVA E SI FACEVA I CAZZI SUOI, E QUELLI DEGLI ALTRI. IL "DEGRADO'' POTEVA ESSERE RIASSUNTO IN UNA DOMANDA: CHI È NORMALE? - DAGO-INTERVISTA ALL’ARTEFICE DEL BORDELLO: “SCORTATA DA MATTEO GARRONE, UNA NOTTE È APPARSA PINA BAUSCH IMPEGNATA AL TEATRO ARGENTINA. SI ACCENDONO LE LUCI E UNA TRAVESTITA URLO': “AO' SPEGNETELE! IO STAVO A FA’ UN BOCCHINO. NUN ME NE FREGA ‘N CAZZO DE 'STA PINA!”

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…