olaf scholz giorgia meloni

“GIORGIA MELONI È DI ESTREMA DESTRA” – OLAF SCHOLZ, DOPO I SORRISI DI CIRCOSTANZA AL G7, SBATTE LA PORTA IN FACCIA ALLA DUCETTA, CHE STA BRIGANDO PER ENTRARE NELLA MAGGIORANZA “URSULA”. UN’USCITA CONCORDATA CON EMMANUEL MACRON, CHE QUALCHE ORA PRIMA AVEVA RIMARCATO LE DIFFERENZE CON LA PREMIER - A MARGINE DEL SUMMIT ITALIANO, IL TEDESCO E IL FRANCESE SI SONO INCONTRATI CON URSULA VON DER LEYEN, SENZA INVITARE LA REGINA DI COLLE OPPIO. CHE SOGNAVA DI SOVVERTIRE L’ORDINE A BRUXELLES E OTTENERE UN COMMISSARIO DI PESO PER ROMA. ORA MEDITA IL PIANO B: STARE ALL’OPPOSIZIONE CON MARINE LE PEN (E NON CONTARE UN CAZZO)

emmanuel macron olaf scholz

1. LA PARTITA ITALIANA ALLA CENA DI DOMANI IN PUGLIA INCONTRO A 3 (MA SENZA GIORGIA)

Estratto dell’articolo di Francesca Basso per il “Corriere della Sera”

 

[…]  A margine del G7 a Fasano si è tenuto un incontro tra il presidente francese Macron (liberale), il cancelliere tedesco Scholz (socialista) e la presidente uscente della Commissione von der Leyen (popolare), mancava la padrona di casa Meloni, che in Europa fa parte della famiglia politica dei conservatori dell’Ecr.

 

olaf scholz giorgia meloni g7 borgo egnazia

Del resto non avrebbe potuto essere altrimenti, perché da settimane socialisti e liberali dicono ai popolari che per sostenere von der Leyen non ci deve essere accordo con i conservatori dell’Ecr e con l’estrema destra di Identità e democrazia […]

 

2. SCHOLZ: "È DI ESTREMA DESTRA" SULLE CHANCE DI URSULA PESA IL VETO DEL PSE SULLA PREMIER

Estratto dell’articolo di Claudio Tito per “la Repubblica”

 

«A noi Ursula va bene. Ma le nostre condizioni sono imprescindibili: allargare la maggioranza ai Verdi e tenere fuori i Conservatori dell'Ecr, compresa Giorgia Meloni». I due primi ministri socialisti, Olaf Scholz e Pedro Sanchez, che stanno negoziando per la definizione dei cosiddetti "top jobs" Ue, le massime cariche dell'Unione, sono stati chiari.

 

OLAF SCHOLZ PEDRO SANCHEZ

E in particolare il Cancelliere tedesco le ha ribadite anche nel corso del G7 concluso ieri a Bari. A margine del summit, infatti, i leader europei presenti […] hanno avuto più volte l'occasione di discutere di quel che potrà accadere al vertice dei capi di stato e di governo europei convocato ad hoc domani a Bruxelles. E i "paletti" piantati dai rappresentanti del Pse — i cui voti sono indispensabili — risultano piuttosto profondi. Al punto da mettere in bilico la possibilità di arrivare in breve tempo ad un'intesa.

 

g7 borgo egnazia i leader osservano il lancio dei paracadutisti

Basti pensare che proprio Scholz in pubblico abbia sottolineato di considerare Meloni «di estrema destra». Una frase che ha provocato la reazione del ministro Tajani: «Accuse fuori luogo, usi un linguaggio consono». La frase del cancelliere tedesco rivela l'auspicio di chiudere la partita rapidamente sulla sua connazionale ma senza l'appoggio dell'«estrema destra».

 

L'altro ieri — in una forbice che difficilmente non è stata concordata — il presidente francese, capo dei liberali europei, ha rimarcato le «differenze» con la premier italiana. Un modo per fare pressione e per costringere il Ppe ad assumersi la responsabilità di far saltare il nome di Ursula come accadde 5 anni fa con Manfred Weber.

MARINE LE PEN E GIORGIA MELONI COME LE GEMELLE DI SHINING - MEME BY SIRIO

 

[…] Il veto su FdI e Meloni è quindi chiaro. La premier dovrebbe allora accontentarsi di offire “gratis” i suoi voti, senza entrare in maggioranza. Non è un caso che la capa di FdI ieri abbia iniziato a prendere tempo. Vuole aspettare l’esito delle elezioni francesi nella speranza che una vittoria di Le Pen possa indebolire ulteriormente l’Eliseo e dare una chance in più a lei di aderire all’equipe di comando dell’Unione. I ballottaggi francesi però si terranno il 7 luglio, ben dopo il Consiglio europeo formale del 28 giugno. Se così fosse tutto slitterebbe e Ursula rischierebbe di ritrovarsi sulla graticola. La partita inizia domani ma ancora non si sa quando potrà finire.

 

3. LA TENAGLIA ANTI-MELONI EMMANUEL MACRON OLAF SCHOLZ

GIORGIA MELONI - URSULA VON DER LEYEN - OLAF SCHOLZ - G7 BORGO EGNAZIA

Estratto dell’articolo di Ilario Lombardo e Francesco Olivo per “La Stampa”

 

[…] La cena dei ventisette capi di Stato e di governo sarà probabilmente decisiva per indicare i vertici dell'Ue dei prossimi cinque anni. Alla guida della Commissione resterà, a meno di sorprese, Ursula von der Leyen e Meloni deve trovare il modo per far pesare il suo via libera. La richiesta è praticamente esplicita: all'Italia deve andare un vicepresidente con una delega di peso, (come Mercato interno o concorrenza).

Le incognite però sono molte.

 

URSULA VON DER LEYEN - GIORGIA MELONI - OLAF SCHOLZ

La premier […] teme che le ostilità che ha respirato durante il vertice in Puglia possano tornare, ancora più insidiose, a Bruxelles. I sospetti, già molto forti dopo lo scontro con Emmanuel Macron nel primo giorno del summit di Borgo Egnazia, sono diventati più concreti nel pomeriggio di ieri, quando uno degli ospiti del vertice, il cancelliere tedesco Olaf Scholz, prima ancora di rientrare in patria l'ha attaccata così: «Non è un segreto che Meloni sia all'estrema destra. Ci sono differenze politiche che sono abbastanza ovvie e che significano anche che lavoriamo in famiglie di partito molto diverse».

emmanuel macron olaf scholz

 

«E quando si parla di Europa – aggiunge – credo sia molto importante che il futuro presidente della Commissione possa contare sui partiti democratici tradizionali del Parlamento europeo, il Partito popolare europeo, i socialdemocratici e i liberali». Frasi che lasciano spiazzata Meloni, che per la cena di Bruxelles non si aspettava certo i fasti di Borgo Egnazia, ma nemmeno questo trattamento.

 

ursula von der leyen giorgia meloni g7 borgo egnazia

Secondo i fedelissimi della premier le prese di posizione di Macron e Scholz […]si spiegherebbero come una forma di pressione di socialisti, liberali e una parte dei popolari su Von der Leyen per non concedere a Meloni troppo spazio, né lasciarle margini di influenza, visti i risultati che la destra ha ottenuto in Parlamento dopo le elezioni di domenica scorsa.

 

[…] Giorgia Meloni vuole avere un piano B in tasca se l'ostilità di Francia, Germania (e altri) dovesse intorbidire le trattative: o puntare su un rinvio o strappare e posizionarsi all'opposizione, saldando un patto con Marine Le Pen, la leader del Rassemblement National, partito che fra meno di un mese potrebbe guidare il governo francese. Ma questa dentro FdI è considerata davvero l'extrema ratio.

 

meloni le pen

[…] La leader di FdI ha in testa uno schema, che poggia su una debolezza come punto di partenza. Sa che deve trovare il miglior alleato possibile alla guida dell'esecutivo Ue, perché i prossimi mesi saranno complicatissimi per i conti economici italiani: in queste condizioni – conferma una fonte europea a lei vicina – avere un'amica a Bruxelles può rivelarsi vitale.

 

Con von der Leyen i rapporti sono eccellenti, e spesso nel corso di questi mesi l'asse con la presidente della Commissione ha compensato le difficoltà con Macron e Scholz. Meloni è nella posizione meno semplice. È costretta a restare agganciata a Ursula e alla sua maggioranza (cosa che molto probabilmente spaccherà il gruppo europeo dei conservatori al momento del voto in Parlamento), ma non può alienarsi del tutto Le Pen.

 

frank walter steinmeier emmanuel macron olaf scholz

Perché copre la stessa area di politica e perché, una volta che partirà la nuova legislatura potranno avere bisogno l'una dell'altra in Europa, contro le politiche liberal, green e o di marca socialista. E questo a prescindere dal fatto se ci sarà o meno un gruppo unico di ultradestra, con Viktor Orban pronto a farne parte.

 

giorgia meloni olaf scholz joe biden justin trudeau g7 borgo egnazia

 

Ultimi Dagoreport

gender club degrado roma pina bausch matteo garrone

25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA SESSO SENZA IL SENSO DEL PECCATO, IN MEZZO A TUTTI. UNO ‘’SBORRIFICIO” CHE NON HA AVUTO EGUALI E CHE DEMOLÌ I MURI DIVISORI TRA ETERO-BI-GAY-LESBO-TRANS-VATTELAPESCA - PER 9 ANNI, “CARNE ALLEGRA” PER TUTTI. OGNUNO VENIVA E SI FACEVA I CAZZI SUOI, E QUELLI DEGLI ALTRI. IL "DEGRADO'' POTEVA ESSERE RIASSUNTO IN UNA DOMANDA: CHI È NORMALE? - DAGO-INTERVISTA ALL’ARTEFICE DEL BORDELLO: “SCORTATA DA MATTEO GARRONE, UNA NOTTE È APPARSA PINA BAUSCH IMPEGNATA AL TEATRO ARGENTINA. SI ACCENDONO LE LUCI E UNA TRAVESTITA URLO': “AO' SPEGNETELE! IO STAVO A FA’ UN BOCCHINO. NUN ME NE FREGA ‘N CAZZO DE 'STA PINA!”

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…

shooting calendario pirelli 2026

A PRAGA SI SVAGA! – UNA PARATA DI STELLE STA PER INVADERE LA CITTÀ DI FRANZ KAFKA: PER LA PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO PIRELLI 2026 VENERDÌ 14, ALLA MUNICIPAL HOUSE, SONO ATTESI 500 ILLUSTRI OSPITI ACCOLTI DA MARCO TRONCHETTI PROVERA CHE AVRÀ AL SUO FIANCO TANTO BEL MONDO: DA TILDA SWINTON A GWENDOLINE CHRISTIE, GUERRIERA NEL ‘’TRONO DI SPADE’’, DALLE MODELLE IRINA SHAYK ED EVA HERZIGOVA, DALLA STILISTA SUSIE CAVE ALLA TENNISTA VENUS WILLIAMS, DA LUISA RANIERI A FAVINO – NON MANCHERÀ CHIARA FERRAGNI ALLACCIATA ALL’EREDE GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA…

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...