
SCIOPERARE PER GAZA, IGNORANDO I DISPERATI D’ITALIA – MIRELLA SERRI: “LANDINI HA PIAZZATO L'ASTENSIONE DAL LAVORO DI VENERDÌ PER CONVINCERE ANCHE I LAVORATORI PIÙ TIEPIDI VERSO LA CAUSA PALESTINESE? MA NON E’ STRANO CHE, IN UN PAESE DOVE I SALARI CONTRATTUALI SONO AL DI SOTTO DEI LIVELLI DI SOPRAVVIVENZA, SI PUNTI A MIGLIORARLI PRIVILEGIANDO LA POLITICA (INVOCANDO UNA LEGGE SUL SALARIO MINIMO) ANZICHÉ RILANCIANDO LA CONTRATTAZIONE, MENTRE LA LOTTA SINDACALE METTE AL PRIMO POSTO LA POLITICA INTERNAZIONALE ANZICHÉ LA DIFESA DEI REDDITI PIÙ BASSI, DELLA SANITÀ, DELLA SCUOLA, DELL'EQUITÀ FISCALE?” – LA RISPOSTA DI MERLO: “C'È UNA ‘GAZA ITALIANA’, CHE NON È FATTA DI PALESTINESI, MA DI IMMIGRATI, DISOCCUPATI, INSEGNANTI, PRECARI, AMMALATI, PENSIONATI, IMPIEGATI E OPERAI SENZA CONTRATTO…CHE IL SINDACATO FATICA ORMAI A RAPPRESENTARE E A DIFENDERE. LA MELONI HA TUTTO L'INTERESSE A DEVIARE LO SCONTRO E LA RABBIA SOCIALE DALLA ‘GAZA ITALIANA’, DI CUI TROPPO POCO LE SI CHIEDE CONTO, ALLA GAZA PALESTINESE, UN'ORRIBILE VIOLENZA CHE NON CONTROLLA”
Dalla rubrica delle lettere di “Repubblica”
Caro Merlo, l'aveva minacciato e ha mantenuto la parola: Maurizio Landini ha proclamato uno sciopero generale contro l'alt imposto da Israele alla Flotilla.
Ha piazzato l'astensione dal lavoro di venerdì per convincere anche i lavoratori più tiepidi verso la causa palestinese? È giusto che il sindacato si spenda per quelli che ritiene i grandi valori politici.
Ma non le sembra strano che, in un paese dove i salari contrattuali sono spesso al di sotto dei livelli di sopravvivenza, si punti a migliorarli privilegiando la politica (invocando una legge sul salario minimo) anziché rilanciando la contrattazione, mentre la lotta sindacale mette al primo posto la politica internazionale anziché la difesa dei redditi più bassi, della sanità, della scuola, dell'equità fiscale? O forse, viste le piazze piene e le università occupate, a Landini è venuta l'acquolina in bocca?
Mirella Serri
Risposta di Francesco Merlo
C'è una " Gaza italiana", che non è fatta di palestinesi, ma di immigrati, disoccupati, insegnanti, precari, ammalati, pensionati, impiegati e operai senza contratto… che il sindacato, purtroppo, fatica ormai a rappresentare, non solo nelle piazze, e soprattutto a difendere.
E dunque Gaza, la Gaza palestinese e l'aggressione alla Flotilla è un modo, non di parlar d'altro, ma di scioperar d'altro, tardi e offrendo agli avversari la facile volgarità del venerdì: almeno si faccia furbo e cambi il giorno della settimana. E, attenti, anche l'esperta in demagogia, la Meloni, ha tutto l'interesse a deviare lo scontro e la rabbia sociale dalla "Gaza italiana", di cui troppo poco le si chiede conto, alla Gaza palestinese, un'orribile violenza che non controlla, uno sterminio sul quale ha poche responsabilità e nessuna influenza. Landini rivuole la piazza e Meloni ne approfitta per aizzare la folla come una piccola Trump.