andrea de gennaro guido crosetto giorgia meloni

IL TEMPO SCORRE E IL GOVERNO NON HA ANCORA NOMINATO IL COMANDANTE DELLA GUARDIA DI FINANZA – OGGI ALLE 17 L’USCENTE, GIUSEPPE ZAFARANA, ENTRERÀ IN CARICA COME PRESIDENTE DI ENI. SE MELONI-MANTOVANO E CROSETTO-GIORGETTI NON TROVANO L’ACCORDO, IL COMANDO DELLE FIAMME GIALLE PASSERÀ IN AUTOMATICO AD ANDREA DE GENNARO, FRATELLO DI GIANNI E NOME SU CUI PUNTAVANO LA PREMIER E IL SOTTOSEGRETARIO. TAJANI DICE CHE LA NOMINA ARRIVERÀ FORSE “GIÀ IN SETTIMANA” E DAL GOVERNO CHE “L’INTERIM NON SARÀ LUNGO”. LA DUCETTA RIUSCIRÀ A FARE PACE CON IL “SUO” MINISTRO CROSETTO?

giorgia meloni antonio tajani alla camera

1. GDF: TAJANI, 'NOMINA IN PROSSIMO CDM, FORSE GIA' IN SETTIMANA'

(Adnkronos) - Sulla nomina del nuovo comandante della Gdf ''sono convinto che si farà tutto in fretta. Credo che ne prossimo Consiglio dei ministri, non so quando sarà'' perché ''non è stato ancora convocato, si faranno tutte le NOMINE, si farà tutto nel modo migliore''. Così il vicepremier e ministro Antonio Tajani, arrivando ad Ancona per la chiusura della campagna elettorale di Silvetti sindaco.

 

giancarlo giorgetti guido crosetto

2. GUARDIA DI FINANZA, ACCORDO PIÙ VICINO E DE GENNARO RIMANE IL FAVORITO

Estratto dell’articolo di Monica Guerzoni per il “Corriere della Sera”

 

Il mandato di Palazzo Chigi […] è sdrammatizzare, stemperare, cercare di calmare gli animi. Lo fanno i ministri, a cominciare da Matteo Salvini, e lo fa soprattutto la premier, quando pubblicamente dice che il governo procede con serenità anche sul caso, a dir poco irrituale, della Guardia di Finanza, senza «rotture» e nei tempi stabiliti.

 

giuseppe zafarana guardia di finanza

Eppure sotto la cenere […] qualche tizzone ancora brucia. La scelta su cui ancora non c’è accordo tra la presidente, Giancarlo Giorgetti e i partiti è infatti quella, importante e strategica, del nuovo comandante Gdf, per la quale serve la firma del ministro dell’Economia e il «concerto» di quello della Difesa.

 

[…] Il nome alternativo in grado di riportare la pace nella maggioranza dopo il braccio di ferro che ha opposto Meloni-Mantovano a Giorgetti-Crosetto non è saltato fuori e, salvo odierne sorprese, il tempo sta scadendo.

 

Alle cinque della sera di oggi il generale Giuseppe Zafarana, destinato alla presidenza dell’Eni, passerà con una cerimonia consegne e stellette al comandante in seconda delle Fiamme Gialle, Andrea De Gennaro. Incarico a tempo, ma «l’interim non sarà lungo», assicurano fonti di governo.

 

andrea de gennaro

Il che però non vuol dire che il fratello di Gianni, ex capo della Polizia, dovrà a sua volta lasciare il comando. Il «normale avvicendamento» potrebbe presto diventare una nomina a tutti gli effetti, formalizzata dal Consiglio dei ministri.

 

Non è un mistero che Andrea De Gennaro goda della stima della premier e del sottosegretario alla presidenza, Alfredo Mantovano. A Palazzo Chigi, dove ogni valutazione viene declinata coniugando i verbi al condizionale, quello del comandante in pectore è ritenuto anche per questioni anagrafiche il profilo più solido, il meno divisivo e anche quello che vanta le relazioni più forti con la leader di Fratelli d’Italia.

 

meloni mantovano

Giovedì scorso, mentre i ministri ingannavano il tempo aspettando l’inizio del Cdm, nella stanza di Meloni si discuteva animatamente e il tema era De Gennaro sì, De Gennaro no.

 

[…] La quadra non si è trovata, perché Giorgetti e Crosetto spingevano in tandem per il comandante dei reparti speciali Umberto Sirico e sono riusciti a congelare la nomina. Ma è stato solo il primo round.

 

Il secondo potrebbe vincerlo Palazzo Chigi, lasciando appassire la rosa dei nomi alternativi (Cuneo, Carrarini, Gibilaro, Greco, Carbone, Buratti) e strappando a Giorgetti la firma sul decreto di nomina di De Gennaro, in virtù del fatto che il ministro leghista «non ha preclusioni» sul candidato in pole.

 

generale umberto sirico

Se De Gennaro potrà restare alla guida delle Fiamme Gialle vorrà anche dire che Meloni avrà raggiunto un chiarimento con Crosetto e ottenuto dal co-fondatore di FdI un (sofferto) via libera.

 

Il vicepremier Antonio Tajani si è detto certo che l’intesa sia vicina e che la nomina ufficiale «sarà al prossimo Cdm». Ma il ministro dell’Economia volerà domani in Giappone, per cui è probabile che la riunione di giovedì non sarà quella buona per chiudere il caso.

 

Il prefetto di Roma

Anche al Mef si fa di tutto per convincere che non c’è stato alcuno scontro tra la premier e i ministri e che la stampa avrebbe enfatizzato tensioni interne alla Guardia di Finanza. Il pasticcio ha bloccato anche la sostituzione del capo della Polizia, dossier che non dovrebbe però riservare sorprese.

 

andrea de gennaro 1

A Palazzo Chigi si è deciso di sostituire Lamberto Giannini e nominare al suo posto il «super poliziotto» calabrese Vittorio Pisani, vicedirettore Aisi sponsorizzato da Salvini. L’accordo è blindato da giorni, in attesa che si sblocchi la partita delle Fiamme Gialle. Quanto a Giannini, che Meloni vuole «spedire» a Roma come prefetto con poteri speciali sul Giubileo 2025, ieri lo hanno visto farsi il giro dell’emiciclo di Palazzo Madama stringendo la mano a senatori e capigruppo.

 

«C’era un’aria imbarazzata — racconta un esponente delle opposizioni che era presente al concerto di Morandi —. Non è mai successo che un capo della Polizia si sia ritrovato prefetto». E come la prenderebbe, Giannini? «A sentir lui, “da servitore dello Stato”».

giuseppe zafarana

giorgia meloni giancarlo giorgetti guido crosetto andrea de gennaro Zafaranaluigi savina giuseppe zafaranaandrea de gennaro

Ultimi Dagoreport

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...

matteo salvini luca zaia giorgia meloni orazio schillaci

FLASH! – L’”HUFFPOST” RIPORTA CHE SALVINI VUOL CONVINCERE LUCA ZAIA A PORTARE IL SUO 40% DI VOTI IN VENETO MA SENZA CHE IL SUO NOME BRILLI SUL SIMBOLO – PER ACCETTARE IL CANDIDATO LEGHISTA STEFANI, LA MELONA INSAZIABILE, PAUROSA CHE L’EX GOVERNATORE VENETO PORTI VIA TROPPI VOTI A FDI, L’HA POSTO COME CONDIZIONE A SALVINI – PER FAR INGOIARE IL ROSPONE, OCCORRE PERÒ CHE ZAIA OTTENGA UN INCARICO DI PESO NEL GOVERNO. IL MAGGIORE INDIZIATO A LASCIARGLI LA POLTRONA SAREBBE ORAZIO SCHILLACI, MINISTRO TECNICO IN QUOTA FDI, ENTRATO IN COLLISIONE CON I TANTI NO-VAX DELLA FIAMMA - AVVISATE QUEI GENI DI PALAZZO CHIGI CHE ZAIA SUI VACCINI LA PENSA ESATTAMENTE COME SCHILLACI…

monique veaute

NO-CAFONAL! – ARCO DI TRIONFO PER MONIQUE VEAUTE, QUELLA VISPA RAGAZZA FRANCESE CHE NEL 1984 GIUNSE A ROMA PER LAVORARE ALL’ACCADEMIA DI FRANCIA DI VILLA MEDICI - DA ABILISSIMA CATALIZZATRICE DI GENIALI E VISIONARIE REALTÀ ARTISTICHE INTERNAZIONALI, DETTE VITA A UN FESTIVAL CHE SCOSSE LO STATO DI INERZIA E DI AFASIA CULTURALE IN CUI ERA PIOMBATA ROMA DOPO L’ERA DI RENATO NICOLINI – L'ONORIFICENZA DI ''COMMANDEUR DE L'ORDRE DES ARTS ET DES LETTRES'' NON POTEVA NON ESSERE CONSEGNATA DALL’AMBASCIATORE FRANCESE SE NON A VILLA MEDICI, DOVE 40 ANNI FA TUTTO È NATO….

de luca manfredi schlein tafazzi conte landini silvia salis

DAGOREPORT - LA MINORANZA DEL PD SCALDA I MOTORI PER LA RESA DEI CONTI FINALE CON ELLY SCHLEIN. L’ASSALTO ALLA GRUPPETTARA (“NON HA CARISMA, CON LEI SI PERDE DI SICURO”), CHE HA TRASFORMATO IL PD DA PARTITO RIFORMISTA IN UN INCROCIO TRA UN CENTRO SOCIALE E UN MEETUP GRILLINO – NONOSTANTE LA SONORA SCONFITTA SUBITA NELLE MARCHE E IL FLOP CLAMOROSO IN CALABRIA, LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA RESISTE: TRINCERATA AL NAZARENO CON I SUOI FEDELISSIMI QUATTRO GATTI, NEL CASO CHE VADA IN PORTO LA RIFORMA ELETTORALE DELLA DUCETTA, AVREBBE SIGLATO UN ACCORDO CON LA CGIL DI “MASANIELLO” LANDINI, PER MOBILITARE I PENSIONATI DEL SINDACATO PER LE PRIMARIE – IL SILENZIO DEI ELLY ALLE SPARATE DI FRANCESCA ALBANESE - I NOMI DEL DOPO-SCHLEIN SONO SEMPRE I SOLITI, GAETANO MANFREDI E SILVIA SALIS. ENTRAMBI INADEGUATI A NEUTRALIZZARE L’ABILITÀ COMUNICATIVA DI GIORGIA MELONI – ALLARME ROSSO IN CAMPANIA: SE DE LUCA NON OTTIENE I NOMI DEI SUOI FEDELISSIMI IN LISTA, FICO RISCHIA DI ANDARE A SBATTERE…