ADDATORNÀ IL BISCIONE! - INIZIA CON “PADRE MONTI CHE SEI DEI BANCHIERI...”, CONTINUA CON “BERLUSCONI CI HAI ROTTO LO COJONI”, “FERRARA E’ BRUTTO E PUZZA”, “DE FILIPPI NEMICO DELL’UMANITÀ”, E CHIUDE CON “BERLUSCONI HA GIÀ PRONTA L’ARMA SEGRETA: IL GOVERNO DELLA DE FILIPPI, LA DONNA CHE HA DISTRUTTO TONNELLATE DI SOPRACCIGLIA MASCHILI. IL SUO PARTITO SI CHIAMERÀ “AMICI DELLA SOTTOSCRITTA E LIBERTÀ”” - BENVENUTI ALLA ‘SCUOLA DI SATIRA’ DI SABINA GUZZANTI…

Francesco Borgonovo per "Libero"

Al Corso scientifico di satira organizzato da Sabina Guzzanti a Roma, nel cinema Palazzo occupato, il primo premio lo merita senza dubbio questa ragazza con i lineamenti dolci e i capelli lunghi scuri, pare che si chiami Leila, come la principessa di Guerre stellari. Non se ne rende conto, ma quando sale sul palchetto di legno si prepara a mettere in scena la più riuscita parodia dei suoi compagni e della loro maestrina. Si presenta titubante, flagellata: ho un pensiero fisso, dice, un sogno ricorrente che mi tormenta.

La sua voce si trasforma in una caricatura di quella di Silvio: «Sono tornato!», grida. Eccolo, l'incubo: il Cavaliere non è sconfitto, anzi è ancora in forze e si prepara alla riscossa. Occhi Dolci ha colpito nel segno: è la rappresentazione perfetta dell'ossessione antiberlusconiana. Lei e i suoi amici sono, in fondo, i più fedeli sostenitori di Silvio, dotati di una fede cieca nelle sue capacità di reazione e nella sua indisponibilità ad arrendersi. Addavenì il Biscione, ripetono, ma il terrore che egli scompaia alberga nei loro cuori. Tutte le loro battute, ogni tentativo di ironia riguarda il Cav e il suo mondo. Dopotutto, questi ragazzi non sono che lo specchio della loro eroina, gli arzilli Giovani Pionieri di Sabna Guzz, grande timoniera della satira sovietica.

MAESTRINA SOVIETICA
Sabina si presenta in versione operaia, insaccata in una salopette grigia, ma la vezzosità le sguscia fuori un po' dappertutto: nelle scarpe con tacco altissimo, a slanciare il corpo un po'corto; negli zigomi gonfi e - quelli sì - parecchio rialzati, un po' troppo per sembrare naturali. Appena apre bocca, tutti ridono a comando. Gestisce il corso come una kermesse anni '70, in cui il vociare dalle tribune è concesso, il guaito liberatorio assecondato.

I ragazzi sono tanti, la sala è piena, fanno a gara per esibirsi. Il primo, cavallo dei jeans a livello sotterraneo e crestina da galletto sul cranio, se la prende con Maria De Filippi. Mima una puntata di Uomini e donne, scimmiotta la voce baritonale della conduttrice, strappa qualche risata. «Ora c'è il governo giurassico di Monti», spiega, «ma Berlusconi ha già pronta l'arma segreta: il governo della De Filippi, la donna che ha distrutto tonnellate di sopracciglia maschili. Il suo partito si chiamerà "Amici della sottoscritta e libertà"». Qualche applauso.

Gli aspiranti satiri si alternano, una ragazza riscrive il Padre nostro per sfottere il nuovo premier («Padre Monti che sei dei banchieri... »), ma dura poco. Tocca presto a un'altra donzella che bercia in romanesco: «Berlusconi c'hai rotto li cojoni» e gli astanti sorridono, forse per pietà. Immancabile, a metà show, il precario. Si lamenta di aver studiato filosofia e di guadagnare 600 euro al mese, mentre il suo ex compagno di banco ignorante si è sposato (con Cesare Previti come testimone) e adesso fa il parlamentare del Pdl, in mezzo ai subumani di centrodestra.

Poi, finalmente, compare l'allieva ideale. Una ragazza magra intabarrata in una tunica che imita la madre di Giuliano Ferrara. «Volevo una femmina», piange, «la volevo chiamare Giuli, poi ho visto chi era mio figlio e ho aggiunto l'ano. Giuliano alla nascita pesava 30 chili, hanno dovuto rattopparmi. Era brutto e puzzava». Obiettivo centrato: il pubblico sghignazza, Sabina in prima fila osserva compiaciuta, si culla al suono degli insulti. Per la giovane magrolina non ci sono correzioni. La «mamma di Ferrara» ha capito che cos'è la satira secondo la Guzzanti: disprezzo, ingiuria.

Sabina sale sul palco e per prima cosa annuncia l'happening di domenica prossima: un corso di «resistenza urbana», con i rappresentanti di varie associazioni di sinistra che insegneranno agli okkupanti del cinema (dovrebbe essere trasformato in un casinò, intanto resta un casino) come fare un picchetto, come rispondere agli agenti inviati per lo sgombero. Ci saranno quelli di «Libera» e i No tav, annuncia la Guzzanti. Quindi parte con la lezione. «La satira nasce da un impulso», teorizza. «Quando vedi qualcosa che odi. L'odio è prezioso, il conflitto è importante per la società».

Ecco l'esempio pratico, l'analisi dell'imitazione della De Filippi. «Parlare di odio verso di lei è forse eccessivo», spiega, «diciamo che la consideriamo un nemico dell'umanità». Segue dibbbattito: «Per dieci minuti concentriamoci e troviamo i motivi che ci provocano un senso di repulsione verso di lei». La folla ulula, si sganascia, gli studenti fanno a gara per alzarsi e definire la donna simbolo della tivù berlusconiana una «allevatrice di dementi», una che «fa programmi per aumentare il consenso a Silvio».

Un ragazzo prova a dissentire: «Io l'appezzo, le sue sono genialate, cattive se volete, ma genialate». Sabina lo fulmina: «No, scusa, dobbiamo fare osservazioni puntuali, siamo qui per demolire. Dobbiamo capire quali sono i suoi punti deboli...». Il succo è: «Dobbiamo fare in modo che chi ci ascolta pensi: ecco perché questa stronza maledetta mi sta sui coglioni».

LARGO AGLI INSULTI
I Piccoli Pionieri obbediscono, sciolgono i lacci. Sono agghindati da ribelli, ma sfoggiano un bacchettonismo da antologia. «La De Filippi vuole insegnare alla gente, per esempio agli anziani, che la cosa importante a ottant'anni è trovare l'amore della vita»; «fa ascolti perché l'amore fra vecchi è torbido». Come il suo padrone, Maria è una stronza maledetta, che ci vuole imporre le «cose frivole » dell'esistenza, tipo l'amore. E loro, le giovani belve del ginnasio guzzantiano, le frivolezze le disprezzano. Hanno cose più importanti da coltivare: l'odio, per esempio. Per essere pronti domani, quando il Biscione tornerà e spetterà a loro accoglierlo come merita.

 

 

SABINA GUZZANTISILVIO BERLUSCONI GIULIANO FERRARA des05 maria de filippiCesare Previti - Copyright Pizzi

Ultimi Dagoreport

xi jinping donald trump vladimir putin

DAGOREPORT - LA CERTIFICAZIONE DELL'ENNESIMO FALLIMENTO DI DONALD TRUMP SARÀ LA FOTO DI XI JINPING E VLADIMIR PUTIN A BRACCETTO SULLA PIAZZA ROSSA, VENERDÌ 9 MAGGIO ALLA PARATA PER IL GIORNO DELLA VITTORIA - IL PRIMO MENTECATTO DELLA CASA BIANCA AVEVA PUNTATO TUTTO SULLO "SGANCIAMENTO" DELLA RUSSIA DAL NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA: LA CINA - E PER ISOLARE IL DRAGONE HA CONCESSO A "MAD VLAD" TUTTO E DI PIU' NEI NEGOZIATI SULL'UCRAINA (COMPRESO IL PESTAGGIO DEL "DITTATORE" ZELENSKY) - ANCHE SUI DAZI, L'IDIOTA SI È DOVUTO RIMANGIARE LE PROMESSE DI UNA NUOVA "ETA' DELL'ORO" PER L'AMERICA - IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO HA COMPIUTO COSI' UN MIRACOLO GEOPOLITICO: IL REGIME COMUNISTA DI PECHINO NON È PIÙ IL DIAVOLO DI IERI DA SANZIONARE E COMBATTERE: OGGI LA CINA RISCHIA DI DIVENTARE LA FORZA “STABILIZZATRICE” DEL NUOVO ORDINE GLOBALE...

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO