giorgia meloni matteo salvini

CON LA SCUSA DEI SOLDI CHE MANCANO, GIORGIA MELONI CONGELA L’AUTONOMIA LEGHISTA – LA MANOVRA NON CONTERRÀ RISORSE PER LA DEFINIZIONE DEI LIVELLI ESSENZIALI DI PRESTAZIONE DELLE REGIONI, PRIMO ATTO DELLA RIFORMA DELL’AUTONOMIA CARA AL CARROCCIO. IL DOSSIER NON È PRIORITARIO, E SOPRATTUTTO NON È CONDIVISO TRA GLI ALLEATI. FRATELLI D’ITALIA HA MOLTI DUBBI, E CERCHERÀ IN OGNI MODO DI ANNACQUARE IL PROGETTO…

Estratto dell’articolo di Serena Riformato per “La Stampa”

 

matteo salvini e giorgia meloni

L'operazione politica può essere descritta come un contenimento non belligerante. La freddezza di Fratelli d'Italia verso il progetto autonomista del ministro agli Affari regionali Roberto Calderoli lascia indizi discreti, ma non irrilevanti.

 

Il primo: la prossima legge di Bilancio, con ogni probabilità, non conterrà risorse per la definizione dei Livelli essenziali di prestazione, i servizi minimi da garantire allo stesso modo su tutto il territorio nazionale. La premier, ieri, in Consiglio di ministri ha fatto un vago accenno al «completamento dell'autonomia differenziata».

 

lotta continua meme su giorgia meloni e matteo salvini by edoardo baraldi

Ma il dossier non sarebbe considerato prioritario: non abbastanza da contendersi le poche risorse della finanziaria. E l'opposizione è pronta a sottolinearlo: «Il fatto che la manovra non preveda nulla sull'autonomia – dice Andrea Giorgis, senatore Pd – dimostra che nella maggioranza non tutti vogliono andare fino in fondo».

 

È in parlamento, però, che si vedono più chiaramente i dubbi (e i freni) del partito di Giorgia Meloni.

 

ROBERTO CALDEROLI GIORGIA MELONI

Il disegno di legge è all'esame della commissione Affari costituzionali di Palazzo Madama. Per tutto l'iter, il ministro leghista ha presidiato ogni seduta, persino quelle dell'ufficio di presidenza (l'organo ristretto che stabilisce il calendario), pur di controllare che niente ostacolasse il suo progetto e che ci fosse davvero il sostegno degli alleati.

 

Martedì prossimo, alla ripresa dei lavori, comincerà il voto degli emendamenti. Prima delle pausa estiva, Fratelli d'Italia ha proposto ventitré modifiche sostanziali al testo di partenza.

 

THE CIVIL SERVANT - VIGNETTA BY MACONDO

In un caso persino accogliendo «un problema politico, che ha posto la sinistra, chiedendo che i Lep non vengano definiti con decreto del Presidente del Consiglio, ma con atto che abbia natura di legge», ha voluto sottolineare il capogruppo di FdI alla Camera Tommaso Foti in un'intervista a Repubblica. E infatti anche un emendamento del suo partito chiede che i Livelli essenziali di prestazione vengano definiti con un decreto legislativo, che è una fonte primaria.

 

[…] Un'altra proposta di modifica, a prima firma di un altro senatore di Fratelli d'Italia, Andrea De Priamo, mette un paletto ancor più incisivo: «Al fine di tutelare l'unità giuridica o economica, nonché di indirizzo rispetto a politiche pubbliche prioritarie» la premier avrebbe un diretto potere di veto sulle materie su cui le regioni possono chiedere l'autonomia. Esempio: se un governatore dovesse chiedere la politica energetica, Palazzo Chigi potrebbe dire no, nonostante la competenza sia citata fra quelle trasferibili […].

 

sabino cassese foto di bacco

L'emendamento ha raccolto il parere favorevole di ministro e relatore in commissione e quindi sarò votato da tutta la maggioranza: «Il confronto con Calderoli è stato diretto e ha capito le nostre ragioni», dice De Priamo. In calendario, a settembre, ci sarà anche un'audizione del Comitato per la definizione dei Livelli essenziali (Clep), presieduto da Sabino Cassese. Così almeno sperano le opposizioni, che hanno chiesto più volte un confronto con gli esperti […]. A luglio il Clep ha mandato una prima sintesi con la promessa di presentare, «nel corso del mese di settembre, sia un più preciso elenco di materie sia alcuni esempi o prototipi di determinazione di livelli essenziali».

giorgia meloni matteo salvini daniela santanche in versione barbie

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