TORNA L'INCUBO SPREAD - SE LA BCE NON COMINCIA A COMPRARE I NOSTRI BTP E IL GOVERNO NON APPROVA LE RIFORME AD APRILE FINISCE LA TREGUA SUI MERCATI E TORNERA’ LA SPECULAZIONE

Francesco De Dominicis? per "Libero Quotidiano"?

 

MARIO DRAGHI ALLA BCE MARIO DRAGHI ALLA BCE

È la primavera l’orizzonte a cui, adesso, guarda con enorme preoccupazione il governo di Matteo Renzi. Di fatto, tra aprile e marzo i conti statali italiani si giocano tutto. Buona parte del destino della finanza pubblica tricolore è legato alle mosse della Banca centrale europea e, nel dettaglio, al piano di acquisti diretti di titoli di Stato (il cosiddetto quantitative easing) più volte promesso da Mario Draghi e oggi di nuovo al centro del board dell’Eurotower.

 

EUROTOWER BCEEUROTOWER BCE

Tuttavia, l’ex governatore della Banca d’Italia pare in difficoltà: Draghi deve affrontare una decina di «falchi» contrari al varo dell’alleggerimento quantitativo per i paesi in difficoltà. Il programma di acquisti di debito da parte della Banca centrale del Vecchio continente è ritenuto fondamentale affinché il nostro Paese possa uscire definitivamente dalla crisi finanziaria. Le incertezze sulle proposte targate Draghi, però, minano la fiducia dei mercati e la speculazione è lì pronta a ripartire.

 

Un ex membro della stessa Bce ha delineato a Libero uno scenario inquietante: se alla fine del primo quadrimestre 2015 la Bce non avrà piazzato quattrini sui bond pubblici e il governo italiano non avrà completato l’annunciato piano di riforme, l’Italia si troverebbe all’improvviso nella bufera di primavera. Un vero e proprio incubo di cui si discute in queste ore sia fra i banchieri d’affari sia nei corridoi del Tesoro.

SPREAD  SPREAD

 

Una situazione sostanzialmente analoga a quella dell’autunno 2011, quando lo spread (il differenziale di rendimento tra btp e bund tedeschi) arrivò a quota 570 punti base e l’allora premier, Silvio Berlusconi, fu obbligato ad abbandonare palazzo Chigi per fare spazio all’esecutivo «tecnico» guidato da Mario Monti.

 

Per Renzi, dunque, c’è la prospettiva di trovarsi in un pantano che, almeno sul piano squisitamente finanziario, non è così differente da quello in cui finì l’ex Cavaliere. E si tratta di una ipotesi, al momento, non troppo remota, visto che il cammino delle riforme economiche è incerto e il quantitative easing della Bce può attendere.

 

renzi berlusconi by vincinorenzi berlusconi by vincino

Così gli avvoltoi, spiega ancora l’ex consigliere Bce, sono pronti all’assedio. Da mesi hanno firmato una sorta di tregua, ma, il raffreddamento dello spread (l’indice è stabilmente sotto quota 200, ieri ha chiuso a 160 punti), è legato più alle promesse di Draghi che alla credibilità sui mercati internazionali del premier Renzi. Il quale deve ancora superare il doppio esame della Commissione europea.

 

La prima verifica è prevista questo mese - e al Tesoro sono convinti che non ci saranno problemi rilevanti - mentre il secondo test è in programma per la primavera, quando i burocrati Ue dovranno valutare il rispetto della regola sulla riduzione del debito. Se l’economia italiana non avrà invertito la rotta, Roma correrà il rischio di una procedura d’infrazione da parte di Bruxelles: la temuta bufera di primavera a quel punto diventerebbe una tempesta perfetta.

Ultimi Dagoreport

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."