LA SECONDA VITA DELLA "COMPAGNA" “ROSPY” BINDI - LA PASIONARIA PD SARA' ALLA GUIDA DEL COMITATO PER IL "NO" AL REFERENDUM SULLA SEPARAZIONE DELLE CARRIERE: "FARÒ UNA PARTICINA, SONO STATA SEMPRE DI SINISTRA, SEMPRE, ANCHE NELLA DC” - D’ALEMA: “PER LE POSIZIONI PRESE, BINDI E’ SEMBRATA MOLTO PIÙ DI SINISTRA DI ME” - GLI SCAZZI CON RENZI, AL QUALE RIFILA L'ENNESIMA STOCCATA: “HO INIZIATO UNA NUOVA CARRIERA DA CONFERENZIERA A TITOLO ASSOLUTAMENTE GRATUITO…”. (LE CONFERENZE DI MATTEONZO, GRATUITE NON SONO)…
Tommaso Labate per corriere.it - Estratti
«Ma non si starà parlando troppo di me? Io farò la mia piccola particina. Nel comitato ci sarà alla presidenza una personalità del calibro di Giovanni Bachelet. Poi ci sono l’Anpi, le Acli, la Cgil, il premio Nobel Giorgio Parisi, Benedetta Tobagi. Mica solo la Bindi…».
Ora che il telefono è tornato a squillare a tutte le ore del giorno e anche a qualcuna della notte, pagando pegno a quel carattere che a volte si fa caratteraccio (anche se bonario sempre, o quasi), lei si schermisce. Ma c’è poco da nascondersi: con buona pace della modestia ostentata dalla diretta interessata, il grande ritorno sulla scena di Rosy Bindi, che sarà ai vertici del Comitato per il No al referendum sulla giustizia, ridisegna l’album fotografico del campo largo, riportando in primo piano un altro pezzo da novanta del vecchio centrosinistra di governo eclissatosi dopo la fase del renzismo.
La seconda vita di Bindi, la pasionaria che partendo dalla Dc è arrivata a scaldare i cuori della parte più radicale del mondo progressista a suon di posizioni spesso barricadere, è una trama che a lei piacerebbe poco. Basti pensare a tutte le volte che, spellandosi le mani dopo averla ascoltata durante un’iniziativa, qualcuno la chiama «compagna».
«Quando succede mi arrabbio», ricorda spesso lei con un sorriso. «Perché io sono stata sempre di sinistra, sempre, anche nella Dc. Ma comunista mai. Anzi, penso che la vecchia egemonia comunista abbia messo un tappo alla grande pluralità di posizioni che la sinistra era in grado di esprimere quando c’era il Pci e che infatti ha espresso quando il Partito comunista non c’è stato più».
Già democristiana, di quei democristiani che non sarebbero mai entrati nella Balena Bianca «se non ci fossero stati prima Dossetti, La Pira, Tina Anselmi, Aldo Moro, Mattarella», Bindi ha scaldato i cuori della sinistra perché, per l’appunto, la sinistra l’ha sempre rappresentata, anche quella più radicale.
rosy bindi e romano prodi ai funerali della moglie flavia franzoni
Leggenda narra che tanti anni fa, prendendo di petto la questione, lei stessa chiese provocatoriamente a D’Alema: «Massimo, ma secondo te è stato più di sinistra Giorgio La Pira o Palmiro Togliatti?». L’altro non arrivò a prendersi neanche mezzo secondo di tempo per elaborare la risposta: «Se sia stato più di sinistra La Pira o Togliatti non lo so. So però che certe volte, per le posizioni prese, tu sei sembrata molto più di sinistra di me».
Nei prossimi mesi, visto che si intensificheranno le sue presenze televisive, qualcuno le chiederà che cosa abbia fatto durante gli ultimi anni. Lei, citando il Noodles interpretato da Robert De Niro in C’era una volta in America , risponderebbe «che non sono andata a letto presto perché di solito vado a letto tardissimo». E ribadirà che «non ho mai smesso di andare in giro a presentare libri, a fare politica e a parlare di politica, visto che da quando non faccio più la parlamentare ho iniziato una nuova carriera da conferenziera a titolo assolutamente gratuito…».
Non è dato sapere se quest’ultima autodefinizione sia un colpo di fioretto all’indirizzo di Matteo Renzi e delle sue conferenze che a titolo gratuito non erano. Occasioni per chiederglielo, nei prossimi mesi, non mancheranno.





