jens stoltenberg

SE SI CHIAMAVA STRONZENBERG ERA MEJO - IL SEGRETARIO GENERALE DELLA NATO, STOLTENBERG, ETERODIRETTO DA WASHINGTON, NON AGEVOLA LA PACE:LA GUERRA IN UCRAINA STA ANDANDO IN MODO DIVERSO DA QUANTO PIANIFICATO DALLA RUSSIA, L’UCRAINA PUO’ VINCERE” - E QUESTO SI TRADUCE IN UN RINNOVATO IMPEGNO A MANDARE ARMI IN UCRAINA FINO ALLA FINE DEL CONFLITTO - MA IN GERMANIA, L'ABBANDONO DI UNA POLITICA DI NON BELLIGERANZA STA PROVOCANDO MOLTI SCOSSONI NELLA SOCIETÀ, SOPRATTUTTO NELLA SUA COMPONENTE PROGRESSISTA…

Da “la Stampa”

 

jens stoltenberg

È stato un vertice che ha celebrato l'eterogenesi dei fini per il presidente russo Vladimir Putin, la riunione informale dei ministri degli Esteri della Nato di ieri a Berlino. La Finlandia, finora neutrale, ha annunciato ieri pubblicamente di voler entrare nella Nato, la Svezia lo farà oggi, l'Unione europea sta stringendo la sua alleanza con il Nord America e la Nato è più coesa che mai. In sintesi "la guerra di aggressione russa ha prodotto come risultato quello che il presidente russo ha sempre cercato di evitare" ha detto la ministra degli Esteri Annalena Baerbock. "Ha unito molto più di prima coloro che condividevano valori e principi" e ha portato "due paesi, che prima del 22 febbraio non avevano intenzione di farlo, ad entrare - forse - nella Nato".

 

annalena baerbock daniel holefleisch

A partire da queste premesse ha gioco facile il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg a dire che "la guerra in Ucraina sta andando in modo diverso da quanto pianificato dalla Russia" e che "l'Ucraina può vincere questa guerra", grazie anche al rinnovato impegno dei paesi dell'alleanza nel sostegno militare a Kiev per tutto il tempo che durerà il conflitto.

 

La guerra nell'ex repubblica sovietica tuttavia resta sullo sfondo al vertice di Berlino.

sauli niinisto e vladimir putin 8

Svezia e Finlandia, ospiti d'onore al vertice Nato, sono le vere protagoniste dell'incontro e il tema dell'allargamento dell'Alleanza atlantica la fa da padrone. Mentre il vertice è in corso in Germania, in Finlandia il presidente della Repubblia Sauli Niinistö e la premier finlandese Sanna Marin si presentano alle telecamere per annunciare che il governo ha deciso di chiedere ufficialmente l'adesione alla Nato.

 

E' "una giornata storica" perché "è l'inizio di una nuova era" ha detto Niinistö. A spiegare le ragioni concrete dell'ingresso è la premier Marin: "quando guardiamo alla Russia, vediamo oggi un paese molto diverso da quello di qualche mese fa. Tutto è cambiato da quando la Russia ha attaccato l'Ucraina e personalmente penso che non possiamo più credere che ci sarà un futuro di pace accanto alla Russia restando da soli" dice la premier.

 

jens stoltenberg

"La minaccia nucleare è molto seria" e "non avremmo preso questa decisione se non avessimo pensato che avrebbe rafforzato la nostra sicurezza nazionale: pensiamo che sia la giusta decisione". Da Berlino Stoltenberg e Baerbock, sollecitati sulla questione, rispondono entrambi che la partecipazione della Finlandia e della Svezia nella Nato avrebbe come effetto di aumentare la sicurezza nell'intera regione.

 

Ma sul tema della sicurezza la ministra tedesca si concede una digressione che riflette bene il dibattito in quei paesi, come la Germania, in cui l'abbandono di una politica di non belligeranza sta provocando movimenti sussultori nella società, soprattutto nella sua componente progressista.

 

sauli niinisto e vladimir putin 2

"Molti di noi stanno facendo esperienza che la sicurezza, la pace e soprattutto la libertà non cadono dal cielo e non sono un automatismo che vale in ogni tempo", e questo "non è un riconoscimento facile, almeno personalmente" ha detto Baerbock, mentre dallo schermo Stoltenberg, collegato da Bruxelles, la guardava incuriosito. "E' doloroso riconoscerlo, perchè sarebbe molto più facile vivere in pace anche con chi ha opinioni diverse" ma "ora non è il momento di risposte facili e l'Alleanza atlantica è più importante che mai, perchè significa sicurezza" ha concluso. Intanto oggi la Svezia dovrebbe approvare la domanda di adesione, dopo che ieri il partito social democratico al governo ha appoggiato la richiesta di entrare nella Nato, a condizione "di mantenere l'opzione unilaterale di non dispiegare armi nucleari sul territorio svedese".

lloyd austin antony blinken

 

Domani, secondo la stampa svedese, dovrebbe essere presentata a Bruxelles la domanda formale nella sede Nato. Al vertice di Berlino, intanto, gli occhi di tutti sono puntati sul nodo della Turchia, che ha fatto sapere di voler legare l'ingresso dei due Paesi scandinavi a delle chiare condizioni. Chiede di essere sostenuta nel combattere il partito dei lavoratori crudo Pkk, così come i gruppi curdi in Siria Ypg e critica il fatto che diversi Paesi abbiano limitato la fornitura di armi ad Ankara per la lotta a questi gruppi.

 

volodymyr zelensky.

Nel corso dei lavori, però, il nodo sembra essere meno intricato del previsto. Sia il segretario di Stato Anthony Blinken, che il segretario generale della Nato si dicono "fiduciosi" di trovare un accordo con la Turchia, mentre il ministro degli Esteri lussemburghese Jean Asselborn, sottolinea che la politica è "un po' teatrale" e talvolta è "un po' come un bazar", "bisogna trattare fino alla fine ma poi le cose alla fine riescono».

Ultimi Dagoreport

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...