antony blinken luigi di maio 2

L'ITALIA A STELLE E STRISCE - IL SEGRETARIO DI STATO USA, ANTHONY BLINKEN, RIMETTE IN RIGA LA POLITICA ESTERA ITALIANA, CHE DURANTE I DUE GOVERNI CONTE È USCITA DAL SEMINATO DELL’ALLEANZA ATLANTICA - ORA DI MAIO È DIVENTATO ATLANTISTA, E C’È DRAGHI A GARANTIRE PER TUTTI, MA DAGLI STATI UNITI RESTANO SOSPETTOSI SUI GRILLINI E SULLE FAZIONI FILO-CINESI DEL PD - L’OBIETTIVO PRINCIPALE DEGLI USA PER L’ITALIA È NEUTRALIZZARE IL MEMORANDUM SULLA VIA DELLA SETA…

Gian Micalessin per "il Giornale"

 

antony blinken luigi di maio 2

Che fatica rimettere ordine nella politica estera di un buon alleato caduto in pessime mani. Il Segretario di Stato Usa Antony Blinken ci prova dallo scorso aprile quando si sobbarcò l' onere della rieducazione politica di Luigi Di Maio e gli offrì l' immeritato onore di primo omologo straniero ricevuto al Dipartimento di Stato.

 

XI JINPING GIUSEPPE CONTE

Rimesso in riga il «Gigino» con l' appoggio di un Mario Draghi pronto a sobbarcarsi gli impegni internazionali più seri restano da risolvere gli altri disastri a Cinque Stelle. L' arrivo di Blinken in Italia in vista del G20 di Matera è l' occasione per rimettere mano a questa fatica di Sisifo. Una fatica che nella prospettiva Usa ha come principale obbiettivo la neutralizzazione del Memorandum sulla Via della Seta con la Cina.

 

mario draghi joe biden al g7 4

Subito dopo arriva la ridefinizione del ruolo dell' Italia in uno scenario libico-Mediterraneo dove la presenza turca e russa è la principale preoccupazione di Washington. Blinken, reduce già ieri da una colazione con Di Maio, vuole la certezza che l' incauto Memorandum resti lettera morta. Una certezza garantita dall' affidabilità dell' alleato Mario Draghi, ma un po' meno da quei settori governativi in cui restano annidati grillini e fazioni filo-cinesi del Pd.

 

mario draghi al g7

Ugualmente preoccupanti restano le lobbies filo-turche che in era 5 Stelle permisero ad Ankara di muoversi in totale libertà nella nostra ex colonia sfilandocene il controllo e avviandone di fatto la spartizione con la Russia. Un nodo russo-turco che neppure la Conferenza di Berlino di giovedì scorso ha sbrogliato lasciando nell' assoluta indeterminatezza sia il ritiro delle forze straniere e sia lo svolgimento delle elezioni del prossimo dicembre.

 

luigi di maio antony blinken

Proprio per questo Blinken e gli Usa spingono l' Italia a perseguire un ruolo di capofila europeo. Un impegno fondamentale per avviare un processo di ricostruzione e far si che la potenza economica dei 27 e l' esperienza italiana risultino più appetibili dei mercenari e delle armi offerte da Mosca e Ankara. Il tutto nell' ottica di un confronto con la Turchia esteso all' intero Mediterraneo per rintuzzarne l' espansionismo e riportarlo nei recinti dell' alleanza Nato.

 

Ma i compiti a casa richiestici da Washington possono risultare vantaggiosi anche per risolvere altri disastri grillini. Il più evidente è la disgraziata gestione dei rapporti con gli Emirati Arabi dove prima del Covid esportavamo per oltre quattro miliardi e mezzo e dove la nostra Difesa gestiva una base di Al Minhad fondamentale per la logistica delle missioni in Afghanistan e Iraq.

 

conte di maio

Tutto buttato alle ortiche grazie a di Di Maio e Giuseppe Conte che a gennaio «sanzionarono» gli Emirati accusati di partecipare ai bombardamenti dello Yemen. Una mossa decisa per soddisfare le fronde massimaliste grilline, ma strategicamente infondata visto che gli Emirati sono fuori dal conflitto yemenita da almeno due anni.

 

antony blinken luigi di maio 1

Una mossa che in compenso ci è costato il risentimento del principe ereditario Mohammed Bin Zayed deciso a sfrattarci dalla base entro il due luglio e a cancellare commesse per centinaia di milioni di euro. «Un autogol tremendo - spiega Matteo Perego, deputato di Forza Italia in Commissione Difesa alla Camera - che compromette il nostro ruolo in tutto il Medioriente e ci fa perdere ingenti commesse.

 

L' unica speranza è che gli americani insistano per la ricucitura di un rapporto con gli Emirati fondamentale anche per la questione libica. Ma l' unico in grado di ricomporre il disastro creato dai grillini e coperto dai loro alleati del Pd è Mario Draghi. Oggi solo lui può metterci la faccia e spendere la sua autorevolezza per risolvere le nefandezze di chi l' ha preceduto».

antony blinken luigi di maio

Ultimi Dagoreport

mantovano belloni almasri ursula von der leyen bjoern seibert gianni caravelli

BELLONI, UN ERRORE DOPO L’ALTRO. QUANDO SBATTÈ LA PORTA DEL DIS, ESSENDO ENTRATA IN CONFLITTO CON IL CAPO DELL’AISE, GIANNI CARAVELLI, COLPEVOLE DI NON FARE RIFERIMENTO A LEI MA AL SOTTOSEGRETARIO ALFREDO MANTOVANO, SCELSE IL MOMENTO MENO OPPORTUNO: L’ESPLOSIONE DEL CASO ALMASRI - DOPO LO SCHIAFFO A MANTOVANO, ORA HA MOLLATO UNA SBERLA A URSULA, DECIDENDO DI FARE LE VALIGIE ANZITEMPO NEL MOMENTO DI DEBOLEZZA MASSIMA DI VON DER LEYEN: LA QUESTIONE DEI DAZI E LA MOZIONE DI SFIDUCIA DEGLI EUROPARLAMENTARI DI ULTRA-DESTRA - E OGGI BELLONI SI RITROVA, COME DICONO IN CERTI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ‘’SENZA I CRISMI’’ DI AFFIDABILITÀ PER ASPIRARE A UNA PRESIDENZA IN QUALCHE PARTECIPATA DI STATO, DOVE URGE UNA PRESENZA FEMMINILE, COME L’ENI...

giorgia meloni ursula von der leyen elly schlein

FLASH! - AVVISATE MELONI: IL VOTO DI FRATELLI D'ITALIA NON DOVREBBE SERVIRE NEL VOTO DI SFIDUCIA PRESENTATA DA 76 EURODEPUTATI DI ESTREMA DESTRA NEI CONFRONTI DELLA COMMISSIONE E DI URSULA VON DER LEYEN - LA TAFAZZIANA MINACCIA DI ASTENSIONE DEL GRUPPO PSE DEI SOCIALISTI EUROPEI (PD COMPRESO) SAREBBE RIENTRATA: IL LORO VOTO A FAVORE DELLA SFIDUCIA A URSULA SAREBBE STATO COPERTO DALLA CAMALEONTE MELONI, IN MANOVRA PER "DEMOCRISTIANIZZARSI" COL PPE, SPOSTANDO COSI' A DESTRA LA MAGGIORANZA DELLA COMMISSIONE... 

giorgia meloni vacanza vacanze

DAGOREPORT - ALLEGRIA! DOPO TRE ANNI DI MELONI, GLI ITALIANI SONO SENZA SOLDI PER ANDARE IN VACANZA! - L'OMBRELLONE DELL’ESTATE 2025 SI È CAPOVOLTO E DEI VOLTEGGI INTERNAZIONALI DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, LA “GGENTE” SI INTERESSA QUANTO UN GATTO ALLA MATEMATICA: NIENTE. SI INCAZZA ED INIZIA A PENSARE AL PROSSIMO PARTITO DA VOTARE SOLO QUANDO APRE IL PORTAFOGLIO E LO TROVA VUOTO: DOVE E' FINITO IL “DIRITTO” AL RISTORANTE “ON THE BEACH” E ALL’ALBERGO “ON THE ROCKS”? - A DARE NOTIZIA CHE LE TASCHE DEGLI ITALIANI VERDEGGIANO È “IL TEMPO”, UNO DEI PORTABANDIERA DI CARTA DEL GOVERNO MELONI: ‘’CAUSA CRISI, PREZZI ALLE STELLE, NEANCHE UN ITALIANO SU DUE ANDRÀ IN VACANZA E DI QUESTI, OLTRE IL 50%, OPTERÀ PER UN SOGGIORNO RIDOTTO DI 3-5 GIORNI, CERCANDO MAGARI OSPITALITÀ PRESSO AMICI E PARENTI...” - MA PER L'ARMATA BRANCA-MELONI, IL PEGGIO DEVE ARRIVARE. UN PRIMO SEGNALE È STATO IL PING-PONG SULL’AUMENTO, RIENTRATO, DEI PEDAGGI, MENTRE INTANTO STANNO BUSSANDO ALLA PORTA I DAZI TRUMPIANI. NEL 2026 INFINE FINIRA' LA PACCHIA MILIARDARIA DEL PNRR - UN PRIMO E IMPORTANTISSIMO TEST PER RENDERSI CONTO DELL’UMORE NERO DEGLI ITALIANI SARÀ LA CHIAMATA ALLE URNE PER LE REGIONALI D’AUTUNNO. SE LA MELONI SI BECCA UNA SBERLA SU 4 REGIONI SU 5, TUTTI I CAZZI VERRANNO AL PETTINE...

giorgia meloni merz zelensky starmer ursula von der leyen macron

FLASH – ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE DELL’UCRAINA, PREVISTA A ROMA L’11 LUGLIO, IL PRIMO MINISTRO BRITANNICO, KEIR STARMER, E IL PRESIDENTE FRANCESE, EMMANUEL MACRON, NON CI SARANNO. I DUE HANNO FATTO IN MODO DI FAR COINCIDERE UNA RIUNIONE DEI "VOLENTEROSI" PRO-KIEV LO STESSO GIORNO – ALL’EVENTO PARTECIPERANNO INVECE IL CANCELLIERE TEDESCO, FRIEDRICH MERZ, E URSULA VON DER LEYEN. A CONFERMA DEL RIPOSIZIONAMENTO CENTRISTA DI GIORGIA MELONI CON GRADUALE AVVICINAMENTO DI GIORGIA MELONI AL PPE...

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…