daniela santanche selvaggia lucarelli

“AMMIREVOLE LO SLANCIO DI ONESTÀ DELLA SANTANCHÈ SULLA PLASTICITÀ DELLE FATTEZZE” - SELVAGGIA LUCARELLI MARAMALDEGGIA: “DIRE ‘MIO PADRE MI HA INSEGNATO CHE SI RUBA SOLO QUELLO CHE SI NASCONDE’ NON È PERTINENTE. SAREBBE BASTATO DIRE: ‘NON HO MAI ACQUISTATO BORSE FALSE IN VITA MIA’” – DE ANGELIS: "SANTANCHÈ SCEGLIE IL DISCORSO PIÙ URTICANTE, E NON SOLO PER GLI AVVERSARI MA ANCHE PER LA DESTRA MISSINA, CHE NEI SUOI CODICI IL MODELLO DEL "RICCO E BELLO" È FRUSTRAZIONE E VIZIO: "IO SONO QUELLO CHE VOI DETESTATE, IL TWIGA E IL BILLIONARIE, LE BORSE E IL TACCO 12, PERCHÉ VOI ODIATE LA RICCHEZZA, NON LA POVERTÀ" - VIDEO

 

1. LE SUPERCAZZOLE SULLE BORSE FALSE E IL MAXI-AUTOGOL SULLA “PLASTICA”

Estratto dell’articolo di Selvaggia Lucarelli per “il Fatto quotidiano”

 

daniela santanche alla camera - foto lapresse

[…] Daniela Santanchè ha finalmente detto qualcosa di più articolato che “Querelerò!” sulla vicenda della borsa Hermès tarocca regalata a Francesca Pascale. E cioè: “Nelle mie borse non c’è paura. Lo denuncio qua: ho una collezione di borse. Ma mio padre che era ottavo figlio di contadini mi ha insegnato che si ruba solo quello che si nasconde. E io non ho niente da nascondere”.

 

E ancora: “Io sono l’emblema di tutto quello che detestate, lo rappresento plasticamente. Sono una donna libera, porto i tacchi da 12 centimetri, ci tengo al mio fisico, amo vestirmi bene (…). Voi non volete combattere la povertà, volete combattere la ricchezza!”.

 

DANIELA SANTANCHE ANNA MARIA BERNINI - FOTO LAPRESSE

Intanto è un peccato non poter allegare le espressioni di Anna Maria Bernini, seduta alla sua sinistra, mentre Santanchè parlava. Ho chiesto al massimo esperto mondiale di comunicazione non verbale cosa significassero e, con un linguaggio tecnico-specialistico, mi ha risposto: “Ah bugiardaaa!”.

 

Invece va detto che l’espressione degli altri deputati al suo “Sono l’emblema di ciò che detestate, lo rappresento PLASTICAMENTE” era di totale approvazione per l’ammirevole slancio di onestà sulla plasticità delle sue fattezze.

 

DANIELA SANTANCHE QUERELA SELVAGGIA LUCARELLI VIA INSTAGRAM

La difesa sulla questione delle Hermès è invece un po’ fiacca. Che nelle sue borse non ci sia la paura ci fa piacere: ciò che è da stabilire è però se in quelle regalate a Pascale, assieme al coraggio, ci sia anche il codice identificativo inserito dalla maison nei prodotti originali.

 

E aggiungo che dire “ho una collezione di borse, ma mio padre mi ha insegnato che si ruba solo quello che si nasconde” non è molto pertinente rispetto all’accusa mossa nei suoi confronti. Nessuno l’ha accusata di aver rubato borse false ai venditori ambulanti […]. Siamo certi che le abbia pagate. Il problema è, in caso, aver alimentato il mercato della contraffazione.

daniela santanche - foto lapresse

 

Infine, piccola annotazione: sarebbe bastato dire, più sinteticamente: “Non ho mai acquistato borse false in vita mia”. Santanchè si sarebbe risparmiata qualche supercazzola e quel “si ruba solo quello che si nasconde” piuttosto scivoloso, perché tutti – a quel punto – abbiamo pensato immediatamente ai vecchi tfr dei suoi dipendenti.

 

2. SANTA RICCHEZZA

Estratto dell’articolo di Alessandro De Angelis per “La Stampa”

 

Che spettacolo Daniela Santanchè […]. Eccola in Aula, proprio lì dove siede normalmente la premier, circondata da un folto numero di ministri. E nella sostituzione al centro della scena c'è già una rottura narrativa.

 

Francesca Pascale

L'underdog che, in virtù del suo «non sono ricattabile» può tutto in quanto libera da condizionamenti, in fondo si è arresa al potere che non vuole essere processato. Potere luciferino e sfacciato, quasi dispettoso nell'imporre le sue circostanze senza infingimenti, sfoggiato col gusto di sfidare sia canoni del politicamente corretto sia quelli, molto di destra, del politicamente disciplinato. Vale tutto la fotografia di giornata: quando arriva, poggia, a favor di fotografi, la sua borsa sul tavolo, una Kelly di Hermes. Prezzo di listino, modello base, 25 mila euro.

 

Di tutti i discorsi che avrebbe potuto fare, Daniela Santanchè sceglie il più urticante, e non solo per gli avversari: «Io sono quello che voi detestate, il Twiga e il Billionarie, le borse e il tacco 12, perché voi odiate la ricchezza, non la povertà».

 

daniela santanche - foto lapresse

C'è della furbizia nell'evitare di dare conto delle accuse che la riguardano, trasformando una difesa politica in questione di esibizione personale, lusso e "riccanza". […]. Lei fa così, perché è. Così. Lo è il suo presente e la sua biografia.

 

E viene davvero da chiedersi che c'azzecca con gli stilemi pauperisti della destra italiana, e col racconto che fa di sé e della mitologia delle origini, questo personaggio modaiolo che ha sempre gestito se stesso col talento di un influencer, sin da quando gli attuali influencer indossavano sneakers per nulla griffate e preparavano gli striscioni a Colle Oppio.

 

DANIELA SANTANCHE CON UN VU CUMPRA

La ascolti e pensi agli occhialoni e alle foto sulle battigie, Cortina e Forte dei Marmi, regno della Pitonessa dove uomini e donne sono tutti pitonizzati e olé, uno schiaffo alla miseria.

 

E chissà a chi alludeva, quando ha accennato ai numeri di telefono di chi oggi critica, ma ieri si è fatto ospitare. Le cronache, in passato, hanno raccontato anche di una presenza della premier, con l'allora first gentlemen Giambruno, un habitué dei costosissimi ombrelloni.

 

In fondo, la questione è tutta qui. La Santanchè, per la destra missina, che non ha nei suoi codici il modello del "ricco e bello" è frustrazione e vizio, conflitto tra la Santa fuori di sé e Santa dentro si sé: da un lato il personaggio esterno, dall'altro la brama interiore.

 

L ARTICOLO DI SELVAGGIA LUCARELLI SULLE BORSE FALSE REGALATE DA DANIELA SANTANCHE A FRANCESCA PASCALE - FATTO QUOTIDIANO

La prima è un caso, ed è palpabile, che imbarazza il governo, è il danno di un discorso impopolare nel Paese del caro bollette e del nuovo potere che si racconta come diverso "da quelli di prima" e vicino alle periferie. Ma c'è anche una Santanchè in ognuno dei presenti, e anche questo spiega l'esito della vicenda.

 

Che di "femminile" ha assai poco, perché del potere mancano critica e emancipazione. È l'idea semplice e molto maschile di un potere che non si lascia processare e si difende, usando il gergo della casa, mostrando gli attributi.

 

Anche Delmastro quel potere lo esercita con la voracità dei barbari che si godono le stanze dorate di Bisanzio o, se preferite, dei russi che stappano lo champagne a sciabolate in Costa Smeralda.

 

In definitiva il garantismo […] altro non è che la declinazione […] di un gigantesco «me ne frego» dell'opportunità politica che è un canone piuttosto alla moda. Ed è questa la saldatura tra passato e presente, tra caserma e Twiga, squisitamente berlusconiana, nel senso di impunità. Che del berlusconismo recupera i classici, nelle parti più applaudite del discorso: «l'ergastolo mediatico», l'innocenza fino al terzo grado di giudizio, il rifiuto per le agende scritte dai giudici.

 

DANIELA SANTANCHE VENDITRICE DI BORSE DI DUBBIA AUTENTICITA - MEME BY 50 SFUMATURE DI CATTIVERIA

Se siamo qui è perché l'intera maggioranza, per quanto malmostosa, è stata costretta a difenderla nel voto di fiducia, anche perché è scivolata, con entrambe le scarpe, su quel terreno, l'unico che giustifica l'impunità.

 

[…] In Aula ripete ciò che aveva già dichiarato dal primo momento. E cioè che una riflessione, col cuore e con la testa, la farà solo se arriverà un rinvio a giudizio al processo Covid, «senza pressioni», frase che è tutto un programma. A ben vedere, tra le tante rotture narrative, la più clamorosa sarebbe stato proprio il passo indietro. Quello sì, l'eccezione, nel governo del "così fan tutti" con o senza tacchi.

I REGALI DI DANIELA SANTANCHE - VIGNETTA BY ANDREA BOZZO PER IL GIORNALONE - LA STAMPA daniela santanche con borsa hermes 8DANIELA SANTANCHE CON BORSA HERMES - FOTO LAPRESSEdaniela santanche - foto lapressedaniela santanche - foto lapressedaniela santanche - foto lapressedaniela santanche - foto lapresse

Ultimi Dagoreport

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO