pedro sanchez giorgia meloni santiago abascal

ADELANTE VERSO L’ISOLAMENTO TOTALE – LO “SGARBO” DI GIORGIA MELONI A PEDRO SANCHEZ: MENTRE IL LEADER DEL PARTITO SOCIALISTA SPAGNOLO GIURAVA DAVANTI AL RE, LA PREMIER ACCOGLIEVA A ROMA IL NEO-FRANCHISTA SANTIAGO ABASCAL, IL LEADER DI VOX CHE SOSTIENE CHE IL NUOVO GOVERNO SIA FRUTTO DI UN “COLPO DI STATO” . IL TUTTO, MENTRE MADRID HA LA PRESIDENZA DI TURNO DELL’UE, E STA NEGOZIANDO LA RIFORMA DEL PATTO DI STABILITÀ…

Estratto dell’articolo di Ilario Lombardo per “La Stampa”

 

SANTIAGO ABASCAL GIORGIA MELONI

Ancora nessuna telefonata a Pedro Sánchez e braccia aperte a Santiago Abascal.

Non ha aspettato neanche un giorno in più, Giorgia Meloni: venerdì, […] nelle stesse ore in cui il leader del Psoe giurava davanti al re di Spagna, la presidente del Consiglio accoglieva a Roma il suo più fiero oppositore, il leader di Vox, il capopopolo che continua a definire Sanchez un «golpista» o «un usurpatore», e che aizza la folla contro le sedi dei socialisti.

 

Meloni rompe il galateo istituzionale con una tempistica che non è casuale e che è stata ampiamente notata in Spagna […]. Fonti del governo di Madrid parlano apertamente di «sgarbo» e «scorrettezza», al punto che […] sono stati attivati canali diplomatici per ottenere una spiegazione sulla coincidenza sospetta. «È stato accolto nella sede di Fratelli d'Italia e non a Palazzo Chigi», la giustificazione offerta da parte italiana.

 

MELONI SENZA VOX - VIGNETTA DI VAURO

Sta di fatto che nel momento di massima solennità costituzionale, mentre Sánchez davanti al sovrano battezza il suo terzo governo, Abascal si è fatto trovare lontano dalla Spagna, all'estero, ottenendo riparo e conforto politico al focolare della madre dei sovranisti europei […]. Tutto perfettamente studiato. […] Meloni, di ritorno da Zagabria, pubblica che è quasi notte una foto con l'alleato. Entrambi con un gran sorriso, e scrive: «Due popoli per un'Europa unita di nazioni libere e sovrane. Grazie Santi per la tua gradita visita. Adelante juntos». Seguono bandierine spagnole e italiane allineate.

 

pedro sanchez puigdemont

Lui, Abascal, fa di più e l'indomani esalta l'incontro con un comunicato in cui si fa una sintesi delle questioni affrontate: la strategia comune per le Europee e la lacerata situazione politica in Spagna. Il leader di Vox parla «di grave rischio per lo Stato di diritto», dice che «la nomina di Sánchez è irregolare», condivide con Meloni la tesi del «colpo di Stato» che sostiene apertamente da settimane con toni incendiari, mettendo in discussione l'esecutivo che il partito socialista […] e la sinistra hanno assemblato in Parlamento con gli indipendentisti catalani, dietro la promessa di un'amnistia per Carles Puidgemont e gli altri leader latitanti.

 

pedro sanchez giorgia meloni 2

Abascal incarna tesi che espone a Meloni e da cui la premier non sembra prendere le distanze. Anzi, sceglie di immortalare l'incontro con una fotografia mentre il capo di Vox ringrazia «per il costante appoggio», dimostrato peraltro anche in campagna elettorale con un video che già allora fece irritare il governo progressista di Madrid.

 

[…] Abascal ha paragonato in pubblico Sánchez «a Hitler», ha chiesto alla polizia di non rispettare gli ordini, soffia sul fuoco di contestazioni che quotidianamente sfociano in scontri. La leader di Fratelli d'Italia non si smarca né chiama Sánchez per congratularsi, forse per restituire al premier spagnolo il fatto che lui abbia aspettato settimane prima di contattarla dopo la vittoria alle elezioni nell'autunno del 2022.

 

giorgia meloni in collegamento con il comizio di vox a valencia 14 luglio 2023 1

Fino a ieri sera, non risultavano attivati i preparativi diplomatici per organizzare la classica telefonata. Sánchez non è solo un collega con cui Meloni siede al Consiglio europeo ma è anche il presidente di turno del semestre europeo, cosa che ingigantisce i contorni di questa vicenda. Ma restituisce anche l'idea che ha la premier delle relazioni politiche in Europa alla vigilia della campagna elettorale.

 

E di come intende piegarle alle strategie del gruppo dei Conservatori (Ecr), di cui è la presidente. […] Meloni sta richiamando a raccolta la santa alleanza dell'ultradestra, per tentare di ribaltare gli equilibri, aumentare la presenza nell'Europarlamento e frenare l'espansione di Identità e Democrazia (la famiglia europea di Matteo Salvini e Marine Le Pen). Non è un momento semplice. Perché la leader di FdI contava molto sulle elezioni spagnole, dove il centrodestra è uscito sconfitto, e su quelle polacche, dove il PiS di Mateusz Morawiecki, l'alleato più forte numericamente, non è riuscito a formare un governo, pur arrivando primo. […]

pedro sanchez elezioni in spagna 2023 SAMANTHA VOX - MEME BY EMILIANO CARLI giorgia meloni in collegamento con il comizio di vox a valencia 14 luglio 2023 6LA SCONFITTA DI VOX ALLE ELEZIONI IN SPAGNA - VIGNETTA BY MAURO BIANI

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…