casini cesa buttiglione

SI’ NO, FORSE: IL GIOCO DELLE TRE CARTE DI CASINI, BUTTIGLIONE E CESA - PER SPERARE DI CONSERVARE LA POLTRONA, I TRE COMPARI DELL’UDC HANNO IDEATO UNA BELLA STRATEGIA: CESA E BUTTIGLIONE STRIZZANO L’OCCHIO A BERLUSCONI, PIERFURBY FINGE DI INCAZZARSI E RESTA CON RENZI

Giancarlo Perna per “Libero Quotidiano

 

CASINI CESA BUTTIGLIONECASINI CESA BUTTIGLIONE

È più una scommessa con se stessi quella di Pier Ferdinando Casini, Rocco Buttiglione e Lorenzo Cesa, i tre fondatori dell' Udc. Vogliono vedere quanto ancora possono durare sulla scena politica nonostante la loro insignificanza. Da oltre vent' anni galleggiano su zattere di fortuna che s' inventano di volta in volta: Ccd, Cdu, Unione di centro, Scelta civica, ecc.

 

Nessuno, tranne loro, si raccapezza e l' unico punto fermo è che i tre sono lì: inamovibili, immarcescibili, inevitabili. Pare che di tutte le sigle, l' Udc -nata nel 2002- sia ancora in vita. Nelle elezioni del 2103, appaiandosi alla Lista Monti, ha preso l' 1,7 per cento dei voti. Un' inezia, anche rispetto al passato che non è mai stato fastoso - 5/6 per cento - ma l' essenziale per i tre compari era farsi rieleggere al motto moschettiere: uno per tutti, tutti per uno. Così è stato.

DAVID THORNE ROCCO BUTTIGLIONE PIERFERDINANDO CASINI DAVID THORNE ROCCO BUTTIGLIONE PIERFERDINANDO CASINI

 

Come accade da decenni e come sperano che continui. Tanto che, in vista delle prossime «Politiche», hanno iniziato le grandi manovre in anticipo. Putacaso vinca il «no» al referendum di ottobre, si andrà alle urne già l' anno prossimo. Dunque, meglio collocarsi subito sulla scacchiera.

 

COLPO DI SCENA

Un mese e mezzo fa, il 31 maggio, c' è stato un colpo di scena: Casini non ha rinnovato la tessera del partito. È come se il papa accantonasse la tiara per mettersi la bombetta. Ci chiederemmo: ma il papa è ancora il papa? Così, ci chiediamo: ma Casini, che ne è fondatore, pezzo da novanta e presidente onorario, è ancora dell' Udc? Lui non ha dato spiegazioni.

 

CASINI BUTTIGLIONE ALBERTINI CASINI BUTTIGLIONE ALBERTINI

Ha solo detto che è molto preso dall' incarico di presidente della Commissione Esteri del Senato e che solo gli scenari orbeterracquei catturano la sua attenzione. Crisi? Disaffezione?

 

Va detto che Pierferdy ha passato un brutto momento: l' anno scorso si è separato dalla seconda moglie, Azzurra Caltagirone, e quest' anno hanno divorziato.

Per un buon cattolico, e in fondo anche un bravo ragazzo - se pure ha 60 anni, lo vedo sempre come l' ho conosciuto trent' anni fa - due divorzi alle spalle hanno il loro peso. Però, in questo 2016 ha avuto anche la grande gioia di ricevere la Legione d' onore francese.

ROCCO BUTTIGLIONE PIERFERDINANDO CASINI E GIUSEPPE BERTELLO ROCCO BUTTIGLIONE PIERFERDINANDO CASINI E GIUSEPPE BERTELLO

 

Che si aggiunge alle onorificenze di Austria, Spagna, Portogallo, Norvegia, per un totale di nove, collezionate nei trentatré ininterrotti anni passati in Parlamento.

E questo bendidio in cambio di cosa? Perché la suprema soddisfazione dev' essere - immagino per lui - mietere onori senza avere fatto alcunché di notabile. Dunque, per tornare al tema, non penso si sia messo ai margini del partito perché demotivato. È - se conosco bene lui e gli altri due - un trucco.

 

MANI LIBERE

ROCCO BUTTIGLIONE GIANNI LETTA PERFERDINANDO CASINI ROCCO BUTTIGLIONE GIANNI LETTA PERFERDINANDO CASINI

L' Udc finora ha appoggiato il premier, Matteo Renzi, e un udiccino, Gian Luca Galletti, partecipa al gabinetto da ministro dell' Ambiente. Tutto faceva credere, fino a poco fa, che fosse conveniente presentarsi alle elezioni sotto l' ala del renzismo usando il medesimo argomento del Nuovo Centrodestra di Angiolino Alfano: siamo la forza che tiene al centro il governo che, se no, sarebbe di sinistra.

 

PIERFERDIANDO CASINI ROCCO BUTTIGLIONE PIERFERDIANDO CASINI ROCCO BUTTIGLIONE

Così, facendosi belli con i moderati, i tre pensavano di incamerare altri cinque anni di Parlamento, fino al 2023. A quel punto, entrati in età sinodale -Pierferdy 68 anni, Rocco 75, Lorenzo 72-, campa cavallo. Ora, però, che lo stellone di Renzi è in calo, si complica tutto. Le mani, perciò, vanno tenute libere. Pronti, se il fiorentino crolla, a buttarsi a destra; se invece regge, a risaltargli in grembo.

 

Di qui, il gioco delle parti a cui i tre hanno dato il via quel 31 maggio. Durante la riunione, l' Udc, di cui Cesa è segretario da undici anni e Buttiglione la mente parlamentare - e che mente! -, ha preso le distanze da Renzi, cominciando a fare gli occhi dolci al Berlusca & co.

Teresio Delfino e moglie con Casini e Buttiglione - Copyright PizziTeresio Delfino e moglie con Casini e Buttiglione - Copyright Pizzi

 

L' atto formale è stata la decisione, degli otto sparuti deputati Udc, di non aderire ai comitati renziani del sì, pencolando verso il no. All' istante, Casini si è inalberato, ha preso le difese di Renzi e si è schierato netto per il sì. Ha simbolicamente stracciato la tessera e si è piazzato a sinistra in attesa degli eventi.

 

Afferrata la manfrina e intuito il piano? Se Matteo schiatta, Cesa e Buttiglione sono già con un piede a destra e Casini, facendo un sospiro, li seguirà. Se, al contrario, Renzi risorge, Pierferdy che gli è stato fedele farà un fischio ai due complici che torneranno all' ovile con tutta l' Udc e i visi contriti di circostanza.

 

CASINI CESA CASINI CESA

È con questi mezzucci che hanno sempre campato, sbattendosi di qua e di là. Casini e Cesa sono cresciuti insieme. Con Marco Follini, componevano un trio di ventenni democristiani destrorsi, vogliosi di farsi le ossa come portaborse.

 

Erano stati ribattezzati, il Bello, il Bravo, il Furbo (Cesa). Si misero al seguito di Toni Bisaglia, un capo doroteo, che però morì misteriosamente. Così, il bel Pierferdy andò col circospetto Arnaldo Forlani, Follini passò a sinistra con Ciriaco De Mita, Cesa finì con Gianni Prandini, uomo con le mani in pasta.

 

LA FINE DELLA DC

PIERFERDINANDO CASINI LORENZO CESA PIERFERDINANDO CASINI LORENZO CESA

Ebbe, il povero Cesa, anche una disavventura giudiziaria nel '93. Faceva infatti il postino di tangenti - oltre 35 miliardi - che riceveva da imprenditori e girava, onestamente e senza mai approfittare, al patron. Sbattuto in gattabuia, cominciò a parlare fluvialmente mettendo tutti nei guai. Prandini non gli ha mai perdonato la spiattellata che gli costò una condanna a sei anni.

 

Ma anche Lorenzo, nonostante lo zelo, si beccò tre anni. Poi, però, finì tutto felicemente con la prescrizione. A rimettere insieme Casini, Cesa e Follini fu la fine della Dc e poi del Ppi, negli anni di Tangentopoli.

 

A loro, si aggiunse il sopraggiunto Buttiglione. Costui era un filosofo tomista che aveva fama di prodigio prima di entrare in politica. Ideologo di Comunione e Liberazione, amico di papa Wojtyla, poliglotta di sei lingue tra cui l' astruso polacco. Quando giunse in Parlamento, mentre ascoltava i dibattiti ripassava tedesco e polacco a voce alta.

 

I colleghi parlamentari - gente pedestre - lo presero all' inizio per un genio, poi per un' intelligenza bizzarra e infine, vedendolo all' opera, per un perditempo. Taugenichts, in tedesco.

 

chi03 lorenzo cesa casinichi03 lorenzo cesa casiniPIERFERDINANDO CASINI AZZURRA CALTAGIRONE PIERFERDINANDO CASINI AZZURRA CALTAGIRONE

Prima però di scivolare tra i peones, Rocco campò dieci anni sulla fama precedente. Due volte ministro nei governi del Cav - Politiche comunitarie e Beni culturali - in gara per fare il sindaco di Torino, dove fu doppiato da Sergio Chiamparino, e candidato a Commissario Ue alla Giustizia. Qui, cadde malamente, bocciato dai suoi stessi correligionari del Ppe per la bacchettonaggine.

 

Durante una specie di esame cui fu sottoposto disse: «L' omosessualità è segno di disordine morale» e aggiunse, bontà sua, «è un peccato, non un crimine».

Figurarsi le reazioni! Fu rimandato settembre e poi definitivamente respinto all' esame di riparazione (al suo posto andò Franco Frattini) perché, nel frattempo, invece di starsi zitto dette fondo a tutti i pregiudizi di quella che fu - prima di papa Francesco - la dottrina cattolica.

 

PIERFERDINANDO CASINI AZZURRA CALTAGIRONE PIERFERDINANDO CASINI AZZURRA CALTAGIRONE

Poco dopo avere suscitato le perplessità europee dichiarò: «I bambini che hanno solo una madre e non un padre sono figli di una madre non molto buona». In forma filosofica, equivale al classico romanesco, «figli di una buona donna». Poi ha aggiunto: «E i bambini che hanno solo un padre non sono bambini perché un uomo da solo può fare un robot. Ma non può fare bambini».

 

TUTTE LE POLTRONE

Vi dirò, ho riflettuto su questa frase perché, non capendola, ho pensato - in omaggio al filosofo - a un significato recondito. Soppesate anche voi, prendendo il tempo che vi serve. Ma che significa che i «bambini che hanno solo un padre non sono bambini?». Avere solo il padre potrà non essere l' ideale, ma il bimbo resta tale. Che vuol dire che non è un bambino? Alla fine, mi sono convinto che Buttiglione non è Aristotele.

PIERFERDINANDO CASINI AZZURRA CALTAGIRONE PIERFERDINANDO CASINI AZZURRA CALTAGIRONE

 

Per riassumere, queste tre brave persone - perché tali sono - hanno avuto prebende per dieci valendo, insieme, uno e mezzo. Prendendoli collettivamente, poiché sono un fascio solo, hanno goduto di 18 mandati parlamentari nazionali, 4 poltrone europee, una presidenza (Casini) e una vicepresidenza della Camera (Buttiglione). In soldoni: 22 milioni.

Ultimi Dagoreport

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."

alessandro giuli beatrice venezi gianmarco mazzi

DAGOREPORT - A CHE PUNTO SIAMO CON IL CASO VENEZI? IL GOVERNO, CIOÈ IL SOTTOSEGRETARIO ALLA CULTURA GIANMARCO MAZZI, HA SCELTO LA STRATEGIA DEL LOGORAMENTO: NESSUN PASSO INDIETRO, “BEATROCE” IN ARRIVO ALLA FENICE DI VENEZIA NEI TEMPI PREVISTI, MENTRE I LAVORATORI VENGONO MASSACRATI CON DISPETTI E TAGLI ALLO STIPENDIO. MA IL FRONTE DEI RESISTENTI DISPONE DI UN’ARMA MOLTO FORTE: IL CONCERTO DI CAPODANNO, CHE SENZA L’ORCHESTRA DELLA FENICE NON SI PUÒ FARE. E QUI STA IL PUNTO. PERCHÉ IL PROBLEMA NON È SOLO CHE VENEZI ARRIVI SUL PODIO DELLA FENICE SENZA AVERE UN CURRICULUM ADEGUATO, MA COSA SUCCEDERÀ SE E QUANDO CI SALIRÀ, NELL’OTTOBRE 2026 - CI SONO DUE VARIABILI: UNA È ALESSANDRO GIULI, CHE POTREBBE RICORDARSI DI ESSERE IL MINISTRO DELLA CULTURA. L’ALTRA È LA LEGA. ZAIA SI È SEMPRE DISINTERESSATO DELLA FENICE, MA ADESSO TUTTO È CAMBIATO E IL NUOVO GOVERNATORE, ALBERTO STEFANI, SEMBRA PIÙ ATTENTO ALLA CULTURA. IL PROSSIMO ANNO, INOLTRE, SI VOTA IN LAGUNA E IL COMUNE È CONTENDIBILISSIMO (LÌ LO SFIDANTE DI SINISTRA GIOVANNI MANILDO HA PRESO UNO 0,46% PIÙ DI STEFANI)

emmanuel macron friedrich merz giorgia meloni donald trump volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – ET VOILA', ANCHE SULLA SCENA INTERNAZIONALE, IL GRANDE BLUFF DI GIORGIA MELONI È STATO SCOPERTO: IL SUO CAMALEONTISMO NON RIESCE PIÙ A BARCAMENARSI TRA IL TRUMPISMO E IL RUOLO DI PREMIER EUROPEO. E L'ASSE STARMER-MACRON-MERZ L'HA TAGLIATA FUORI – IL DOPPIO GIOCO DELLA "GIORGIA DEI DUE MONDI" HA SUPERATO IL PUNTO DI NON RITORNO CON LE SUE DICHIARAZIONI A MARGINE DEL G20 IN SUDAFRICA, AUTO-RELEGANDOSI COSÌ AL RUOLO DI “ORBAN IN GONNELLA”,  CAVALLO DI TROIA DEL DISGREGATORE TRUMP IN EUROPA - DITE ALLA MELONA CHE NON È STATO SAGGIO INVIARE A GINEVRA IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO, FABRIZIO SAGGIO… - VIDEO

barigelli cairo

DAGOREPORT - PANDEMONIO ALLA "GAZZETTA DELLO SPORT"! IL DIRETTORE DELLA “ROSEA” STEFANO BARIGELLI VIENE CONTESTATO DAL COMITATO DI REDAZIONE PER LE PRESSIONI ANTI-SCIOPERO ESERCITATE SUI GIORNALISTI – LA SEGRETARIA GENERALE FNSI DENUNCIA: “I COLLEGHI DELLA 'GAZZETTA' CHE VOGLIONO SCIOPERARE VENGONO RINCORSI PER I CORRIDOI DAI LORO CAPIREDATTORI E MINACCIATI: ‘NON TI FACCIO FARE PIÙ LA JUVENTUS…” - BARIGELLI AVREBBE RECLUTATO UNA VENTINA DI GIORNALISTI PER FAR USCIRE IL GIORNALE SABATO E DIMOSTRARE COSI' ALL’EDITORE URBANETTO CAIRO QUANTO CE L’HA DURO – LA VICE-DIRETTRICE ARIANNA RAVELLI AVREBBE PURE DETTO IN MENSA A BARIGELLI: “STIAMO ATTENTI SOLO CHE NON CI SPUTTANI DAGOSPIA...” - VIDEO