gentiloni e renzi

SICUREZZA, MA NON PER TUTTI – ALLA FARNESINA GENTILONI TOGLIE IL BADGE AI PENSIONATI E FA BLINDARE IL PIANO NOBILE, MA AL CAIRO E IN ALTRE SEDI ESTERE LA SICUREZZA È UN MIRAGGIO

di Anna Morgantini per “ilfattoquotidiano.it

 

FARNESINAFARNESINA

Il consolato d’Italia al Cairo oggi è un mucchio di macerie. Dentro e fuori. L’edificio è del tutto inagibile, salvo una piccolissima parte della cosiddetta addettanza militare. Quanto al personale, è ancora sotto choc: se non ci sono state vittime la mattina dell’11 luglio, quando a pochi metri dalla palazzina che ospitava gli uffici consolari è scoppiata un’autobomba poi rivendicata dall’Isis, è stato solo un colpo di fortuna. Già nell’autunno scorso a quel che risulta a ilfattoquotidiano.it, in seguito all’aggressione subita da un’impiegata erano state infatti segnalate alla Farnesina parecchie criticità nella sicurezza della sede.

 

Segnalazioni al vento, secondo molti critici, visto che il ministero, da allora, non ha fatto tutti gli investimenti necessari per blindare gli uffici o proteggere i dipendenti nelle zone, come il Cairo, dove l’Isis è una minaccia reale e quotidiana. Certo, ha chiuso l’ambasciata più a rischio, quella in Libia, dove domenica sono stati rapiti i quattro tecnici della società parmigiana Bonatti.

 

attentato al consolato italiano in egitto   9attentato al consolato italiano in egitto 9

Ma è a Roma, a piazza della Farnesina, che secondo la Federazione dei Lavoratori Pubblici (Flp) non si è badato a spese pur di sventare anche la più vaga possibilità di un attacco terroristico al ministero  e al ministro attualmente in carica, il conte Paolo Gentiloni Silveri, nobile di Filottrano, di Cingoli e  Macerata.

 

Figlio di ottima famiglia romana, ex Legambiente ed ex direttore di Nuova Ecologia, ex portavoce del sindaco Francesco Rutelli ed ex assessore per il Giubileo del 2000, ex Margherita, ex presidente della Vigilanza Rai ed ex ministro delle comunicazioni del governo Prodi 2, ex candidato sindaco a Roma – ma sconfitto alle primarie da Ignazio Marino – il 31 ottobre 2014 il renzianissimo Gentiloni è diventato, malgrado la non particolare competenza in materia, il nuovo responsabile degli Esteri per il governo Renzi. 

 

attentato al consolato italiano in egitto   8attentato al consolato italiano in egitto 8

Già all’inizio del 2015 era comunque sulle prime pagine con i suoi, secondo molti, spericolati allarmi: l’Isis è alle porte, in Libia, «a sole 200-300 miglia marine da noi», annunciava il 15 febbraio. Se la mediazione dell’Onu in corso dovesse fallire, siamo «pronti a combattere», prometteva. Insisteva ancora in aprile: «Per contrastare il terrorismo è inevitabile il risvolto militare».

 

E’ a quel punto che l’Isis definisce Gentiloni «ministro dell’Italia crociata» e inserisce il governo italiano nella lista ufficiale dei nemici dello Stato islamico. Facendo scattare alla Farnesina l’allarme-sicurezza. Comprensibilissimo, ci mancherebbe. Ma possiamo almeno discutere le super-misure di protezione adottate? si sono chiesti i sindacalisti interni.

 

«Hanno cominciato con il togliere i badge ai dipendenti in pensione, nessuno escluso, creando tanti disagi e cupo malumore» ai vecchietti che tornavano nell’ex luogo di lavoro per andare a sbrigare commissioni in banca, all’ufficio postale interno o alla sede distaccata della Asl. «Forse i pensionati con bastone o passo malfermo cominciavano a far paura a qualcuno,» sghignazzava fino a poco tempo fa un volantino della Federazione dei Lavoratori Pubblici – Farnesina. Forse.

 

attentato al consolato italiano in egitto   6attentato al consolato italiano in egitto 6

«Oppure si prevedono invasioni e saccheggi» in quello che «è il palazzo pubblico più blindato d’Italia, se non d’Europa». Chissà. Di certo, una volta eliminato il rischio-pensionati, è cominciata le review delle misure di sicurezza che proteggevano l’edificio. Ossia i tornelli al piano terra, tutti muniti di metal detector e nastri a raggi x, come negli aeroporti; poi un primo filtro dei carabinieri; poi la vigilanza privata con altri metal detector.

 

Aggiungiamo le decine e decine di militari in borghese presenti negli uffici ai titoli più svariati, il parcheggio riservato, le sbarre che impediscono l’accesso alle automobili estranee: balza subito all’occhio che la Farnesina non è esattamente vulnerabile come il consolato al Cairo.

attentato al consolato italiano in egitto   5attentato al consolato italiano in egitto 5

 

Eppure, tutto ciò non è stato ritenuto sufficiente a proteggere la «casta del piano nobile», come ormai la chiamano i dipendenti del ministero. Al primo piano, il corridoio che porta agli uffici di Gentiloni e del suo capo di gabinetto, il direttore generale Elisabetta Belloni, è stato chiuso a entrambe le estremità conporte blindate, e vi si accede soltanto con numero cifrato e parola d’ordine. Insomma: lo spazio antistante gli uffici del ministro è diventato off-limits non solo per i visitatori indesiderati che dovessero superare tutti i controlli previsti dal protocollo interno (tornelli, metal detector, ufficio passi, carabinieri…), ma anche per i dipendenti della stessa Farnesina.

attentato al consolato italiano in egitto   3attentato al consolato italiano in egitto 3

 

Non è dato sapere quanto sia costata, in termini di euro, questa grande operazione di messa in sicurezza; ma se tutto questo, prima dell’11 luglio, veniva definito solo l’ennesimo, antipatico spreco in un ministero già leggendario per la sua propensione a spendere con larghezza (consulenze, ambasciatori pagati più della Merkel, «uffici lussuosamente arredati, quasi cardinalizi, con superficie generosamente al di sopra del limite di legge», e « bagni privati per i vertici della casta», come denunciava la Flp-Farnesina, mentre «i bagni comuni lasciano molto a desiderare»), con l’attentato al Cairo è cambiato tutto.

Paolo Gentiloni Paolo Gentiloni

 

Come lamenta infatti la stessa Flp in una nota: «Ci chiediamo se prima di blindare il corridoio interno di un palazzo già super controllato non vi sia la necessità urgentissima di rivedere ed adeguare la sicurezza nelle nostre sedi all’estero». E non ha tutti i torti.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni vox ursula von der leyen santiago abascal

DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO DI VOX, HANNO RIPRESO SOLO LA PARTE DEL DISCORSO RIGUARDANTE L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO COME MARTIRE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA DELLA SINISTRA, I CAPOCCIONI DI BRUXELLES HANNO SBARRATO GLI OCCHI PER UN ALTRO MOTIVO - CHE CI FACEVA LA MELONI, EX PRESIDENTE DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI ALL’EVENTO “EUROPA VIVA 2025” DI VOX, IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA SPAGNOLO CHE DAL 2023 È STATO ARRUOLATO DA “PATRIOTI PER L’EUROPA”, L’EUROGRUPPO ANTI-UE CREATO DAL DUCETTO UNGHERESE E FILO-PUTINIANO, VIKTOR ORBAN, DI CUI FA PARTE ANCHE LA LEGA DI SALVINI? - ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, BASCULANTE TRA UN VIAGGETTO E UN ABBRACCIO CON I DEMOCRISTIANI TEDESCHI URSULA VON DER LEYEN E FEDRICH MERZ, A CATALIZZARE L’IRRITAZIONE DEI VERTICI DELL’UNIONE È STATO IL TEMA DELL'EVENTO DI VOX CHE, TRA DIBATTITI SU IMMIGRAZIONE ILLEGALE, LAVORO, CASA E SICUREZZA, SPUTAVA IN FACCIA AI POTERI FORTI DI BRUXELLES - LA MANIFESTAZIONE DI VOX HA DIMOSTRATO, PER L’ENNESIMA VOLTA, L’ISTRIONICA PERSONALITÀ DI COMUNICATRICE DELLA PREMIER ALLA FIAMMA. TALENTO LATITANTE TRA I NUMEROSI GALLI DEL  CENTROSINISTRA... - VIDEO

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...