elly schlein pina picierno

CON SCHLEIN AL COMANDO, IL PD NON VINCERA' MAI - DOPO LA SCOPPOLA NELLE MARCHE, I RIFORMISTI DEM PREPARANO L’ASSALTO A SCHLEIN SULLA LINEA POLITICA: SONO CONVINTI CHE PUNTARE SU TEMI COME GAZA NON PORTI VOTI E PRETENDONO PIU' ATTENZIONE AGLI ELETTORI MODERATI - PINA PICIERNO APRE IL PROCESSO A ELLY: “C’È MOLTO LAVORO DA FARE PER PRESENTARCI COME UNA VERA ALTERNATIVA DI GOVERNO. DOPO LE URNE SI APRIRA’ UNA DISCUSSIONE. NON SIAMO UN PARTITO ABITUATO AD AVERE MANOVRATORI E, PERTANTO, NEANCHE A DISTURBARLI”

1 - SCHLEIN: L’IMPEGNO NON È BASTATO NEL PD TENSIONI SULLA LEADERSHIP 

M. T. M. per il “Corriere della Sera” - Estratti

 

(...)

 

matteo ricci elly schlein

Partita complicata, quella delle Marche. Che Giuseppe Conte ha deciso di giocare lo stesso accanto alla leader dem, pur guadagnando solo il 5 per cento.

 

La prima grande prova del campo stra-largo non premia le forze politiche che lo compongono.

 

Per quanto, stando appresso ai sondaggi, tutti nella regione abbiano battuto il tasto del confitto mediorientale, sperando nell’effetto Gaza.

 

Sia il Pd sia il M5S hanno spinto Ricci a cavalcare quella battaglia, perché i sondaggi erano univoci: per tenere i propri elettori, per mobilitarli, le forze politiche delle opposizioni dovevano insistere su quel tasto. 

 

pina picierno

Decisione delle ultimissime settimane, perché prima il campo progressista aveva deciso di puntare tutto su sanità pubblica e scuola. Poi i sondaggisti hanno cambiato il verso e il centrosinistra si è adeguato.

 

Ma non è servito. I riformisti sono convinti, e lo faranno presente a Schlein prima della tripla tornata elettorale di Campania, Puglia e Veneto, che pensare di allearsi solo con 5 Stelle e Avs nel nome di Gaza non premi.

 

E ritengono che quel centro defunto e resuscitato, a seconda delle elezioni, non vada dimenticato o offerto, in appalto, a Matteo Renzi. Sono convinti che anche quei voti siano mancati all’appello nelle elezioni marchigiane. 

 

giorgio gori lorenzo guerini filippo sensi marianna madia pina picierno lia quartapelle

Ma se la partita delle Marche, tutto sommato, era scontata, il futuro politico della leader dem appare meno certo.

 

Gli avversari interni di Schlein sono convinti che questo voto segni comunque una battuta d’arresto per la leader pd che finora è stata rappresentata come vincente.

 

I fedelissimi della segretaria, però, sono già pronti a difenderla: «Non credo ci siano dubbi, da parte nostra. È un dato oggettivo, la leadership di Schlein è nei fatti.

 

Qualche anno fa qualcuno dubitava che potesse vincere le primarie, lo ha fatto. Qualcuno dubitava delle sue capacità di guidare il Pd, è al terzo anno di segreteria», dice alla 7 il responsabile organizzativo del partito Igor Taruffi.

 

pina picierno (2)

Che aggiunge: «Sono convinto che la sua leadership si affermerà senza dubbio.

 

Ma noi dobbiamo costruire un’alleanza che dovrà stare insieme su una visione di Paese, un’alleanza larga per riportare al governo il centrosinistra. Siamo competitivi per vincere le elezioni». 

 

E nonostante i maldipancia locali (di tutti i 5 Stelle che dopo l’inchiesta non volevano accasarsi con Ricci), Conte non molla l’alleata Schlein.  C’è la Campania in ballo. O come dice De Luca: «Con il 9 per cento dei voti, i 5 Stelle della regione guadagnano la presidenza, alle scorse elezioni vinta da un Pd con il 70%. Perché dovrebbero negarsi questo regalo?». 

 

Per la partitissima delle Politiche, si vedrà. 

 

ELLY SCHLEIN E FRANCESCO BOCCIA

2 - PICIERNO

Maria Teresa Meli per il “Corriere della Sera” 

 

Pina Picierno, che cosa ci dice questo voto delle Marche in cui voi speravate di vincere? 

«Che il contributo generoso di Matteo Ricci e delle candidate e dei candidati del Pd e della coalizione purtroppo non è bastato per diverse ragioni.

 

La prima ragione è che la disaffezione al voto ha raggiunto un livello sconfortante. È sempre più chiaro che polarizzare non serve al campo progressista: finisce per rafforzare le destre che hanno dimostrato di saper usare meglio questa dinamica.

 

La seconda ragione è che l’unità della coalizione è indispensabile, ma da sola non basta se non costruiamo un profilo credibile e riconoscibile sul piano dei contenuti. Terza: c’è ancora molto lavoro da fare per presentarci come una vera alternativa di governo, capace di convincere e mobilitare chi oggi si sente distante dalla politica». 

PINA PICIERNO PRO UCRAINA

 

L’alleanza costruita dalla segretaria Elly Schlein era la più ampia possibile, eppure il centrosinistra ha perso ugualmente. 

«Difficilmente contestabile, anche se in caso contrario non avremmo aspettato neanche le proiezioni per conoscere l’esito, però una proposta di governo leggibile nel Paese non può fondarsi solo su aritmetica e pallottoliere». 

 

(…)

 

Avete molto puntato sulla mobilitazione dei vostri, anche sull’onda dell’indignazione per Gaza... forse non basta mobilitare solo i propri elettori per vincere, pensando che la somma faccia il totale, come pure qualcuno nel Pd ha teorizzato. 

pina picierno

«Non l’ho mai pensato, qualcuno lo teorizza e ho già avuto modo di contestarne con garbo e rispetto la tesi di fondo.

 

I sondaggisti fotografano la realtà, uno scontro identitario dove prevalgono le rispettive intemperanze. Io credo che si vince e si convince se si riesce a ribaltare questo scontro a favore delle opportunità che meritano i cittadini del nostro Paese.

 

Mi piacerebbe che il confronto fosse su come convincere un elettore in più, non su come evitare che un elettore dell’altra parte si rechi alle urne». 

 

Un pezzo del Pd aveva chiesto da tempo un confronto interno. C’è stato il voto nelle Marche, poi ci sarà la Calabria, quindi la Toscana, il 23 novembre tocca a Campania, Puglia e Veneto: ci sarà mai un momento in cui voi del Pd vi confronterete? 

schlein salis conte

«Me lo auguro. I prossimi confronti elettorali saranno durissimi, a partire dalla Calabria. L’impegno di tutti in questi appuntamenti è fuori discussione. Ma tutto il resto può stare serenamente dentro una discussione. Non siamo un partito abituato ad avere manovratori e, pertanto, neanche a disturbarli». 

 

Intanto è stata già annunciata per ottobre, a Milano, un’iniziativa dell’ala riformista, in che cosa consiste? 

«Proveremo a offrire un contributo sulla crescita e a connetterlo con le migliori esperienze ed elaborazioni in Europa. Il problema non è il ricamo su nuove correnti, ma la stoffa per presentare una nuova sinistra in un mondo che cambia rapidamente. 

 

Conflitti, autocrazie, protezionismo, rottura delle catene di valore globale, demografia hanno cambiato radicalmente le nostre prospettive di sviluppo industriale e benessere sociale, minando le basi del nostro stesso modello che ha retto per tutto il dopoguerra». 

pina picierno al parlamento europeo

 

Ultimi Dagoreport

camille cheneaux mieli mario draghi

FLASH! - DALLO SPORT ALLA POLITICA, IL PASSO È BREVE. DOPO L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO SILVIA SALIS, UN’ALTRA EX ATLETA SALE ALLA RIBALTA, L’ITALO-SVIZZERA CAMILLE CHENAUX - DOTATA DI UN DOTTORATO DI RICERCA IN RELAZIONI INTERNAZIONALI, LA NEO-POLITOLOGA HA STREGATO PAOLINO MIELI CHE A OTTOBRE HA PRESENTATO A ROMA IL SUO LIBRO: "CRISI DELLO STATO-NAZIONE E POPULISMI EUROPEI" - OGGI È STATA LA VOLTA DI MARIOPIO DRAGHI, PREMIATO ALLA FONDAZIONE PRIMOLI, DI CONOSCERE LA FATALE CAMILLE…

viktor orban donald trump volodymyr zelensky maria zakharova matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - TRUMP E PUTIN HANNO UN OBIETTIVO IN COMUNE: DESTABILIZZARE L’UNIONE EUROPEA - SE IL TYCOON ESENTA ORBAN DALL’EMBARGO AL PETROLIO RUSSO, DANDO UN CEFFONE A BRUXELLES, LA RUSSIA FA GUERRA IBRIDA ALL'UE E PENETRA L'ITALIA, VERO VENTRE MOLLE DELL’UNIONE, APPROFITTANDO DEI PUTINIANI DI COMPLEMENTO (PER QUESTO QUELLA ZOCCOLOVA DI MARIA ZAKHAROVA PARLA SPESSO DI FACCENDE ITALIANE) - IL PRIMO DELLA LISTA È SALVINI, CHE ALL’ESTERO NON E' VISTO COME IL CAZZARO CHE E' MA, ESSENDO VICEPREMIER, VIENE PRESO SUL SERIO QUANDO SVELENA CONTRO BRUXELLES, CONTRO KIEV E FLIRTA CON MOSCA - IL CREMLINO PUÒ CONTARE SU TANTI SIMPATIZZANTI: DA GIUSEPPE CONTE AI SINISTRELLI DI AVS, FINO A PEZZI ANTI-AMERICANI DEL PD E AI PAPPAGALLI DA TALK - ANCHE FDI E MELONI, ORA SCHIERATI CON ZELENSKY, IN PASSATO EBBERO PIÙ DI UNA SBANDATA PUTINIANA...

2025marisela

CAFONAL! ERA UN MISTO DI CASALINGHE DI VOGHERA E "GRANDE BELLEZZA" ALL'AMATRICIANA IL “LUNCH” DA MARISELA FEDERICI A VILLA FURIBONDA SULL’APPIA ANTICA PER FESTEGGIARE  “STILE ALBERTO”, IL DOC DI MICHELE MASNERI DEDICATO AD ARBASINO, CHE ANDRÀ IN ONDA SABATO 15 NOVEMBRE SU RAI 3 – TRA CONTESSE (TRA CUI LA FIGLIA DELLA MITOLOGICA DOMIETTA DEL DRAGO CHE ERA LA MUSA DI ARBASINO), VANZINA, PAPPI CORSICATO, IRENE GHERGO, BARABARA PALOMBELLI, AVVISTATI MONSIGNORI GOLOSISSIMI CHE SI SONO LITIGATI LA BENEDIZIONE DEL PRANZO. PS: UNO DEI CAGNETTI DI ALDA FENDI HA AZZANNATO UNO DEI MONSIGNORI (CHE NON HA AVUTO PAROLE BENEDICENTI) _ IL DAGOREPORT

gender club degrado roma pina bausch matteo garrone

25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA SESSO SENZA IL SENSO DEL PECCATO, IN MEZZO A TUTTI. UNO ‘’SBORRIFICIO” CHE NON HA AVUTO EGUALI E CHE DEMOLÌ I MURI DIVISORI TRA ETERO-BI-GAY-LESBO-TRANS-VATTELAPESCA - PER 9 ANNI, “CARNE ALLEGRA” PER TUTTI. OGNUNO VENIVA E SI FACEVA I CAZZI SUOI, E QUELLI DEGLI ALTRI. IL "DEGRADO'' POTEVA ESSERE RIASSUNTO IN UNA DOMANDA: CHI È NORMALE? - DAGO-INTERVISTA ALL’ARTEFICE DEL BORDELLO: “SCORTATA DA MATTEO GARRONE, UNA NOTTE È APPARSA PINA BAUSCH IMPEGNATA AL TEATRO ARGENTINA. SI ACCENDONO LE LUCI E UNA TRAVESTITA URLO': “AO' SPEGNETELE! IO STAVO A FA’ UN BOCCHINO. NUN ME NE FREGA ‘N CAZZO DE 'STA PINA!”

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?