TOMO TOMO, CACCHIO CACCHIO, MI FAZIO GLI AFFARI MIEI! – L’EX MINISTRO DELLA SALUTE È IL PIONIERE ITALIANO DELLA TOMOTERAPIA (PER CURARE I TUMORI), MA CERTO È CHE MENTRE ERA IN CARICA, LA SUA SOCIETÀ, TECNODIM, HA MOLTIPLICATO IL FATTURATO E LA TERAPIA HA TROVATO ESTIMATORI LUNGO TUTTO LO STIVALE, A PARTIRE DAL SAN RAFFAELE – LA REPLICA: “DA MINISTRO HO AFFIDATO L’AZIENDA A MIO FIGLIO”…

Vittorio Malagutti per il "Fatto quotidiano"

Nel mondo accademico e scientifico l'ex ministro della salute Ferruccio Fazio è conosciuto come il pioniere della tomoterapia. Ovvero una forma di radioterapia che, secondo gli esperti, consente di curare con maggior efficacia alcune forme di tumore. Per Fazio però la tomoterapia è diventata un'occasione di business personale. E a fargli da spalla, secondo quanto emerge dalle indagini sul dissesto del San Raffaele, c'era don Luigi Verzè, il prete manager (amico di lunga data di Fazio), finito anche lui sotto inchiesta per il buco da 1,5 miliardi euro nei conti del gruppo ospedaliero milanese.

Tutto ruota intorno alla società Tecnodim, un acronimo che sta per "tecnologie diagnostiche in medicina". Ebbene, negli anni, a partire dal 2008, in cui Fazio è stato al governo con Silvio Berlusconi, la sua Tecnodim ha fatto affari d'oro con il San Raffaele. L'azienda fondata dall'ex ministro, che ha sede a Bologna presso il commercialista di fiducia di Fazio, si occupa in particolare della manutenzione delle sofisticate apparecchiature utilizzate per la tomoterapia. Tra il 2008 e il 2010 la Tecnodim ha visto crescere alla grande il suo fatturato.

Dai 467 mila euro del 2008 si è arrivati al milione e settecentomila euro dell'esercizio scorso. Un gran balzo, soprattutto se si considera che nel 2006 e nel 2007, quando al governo c'era Romano Prodi, il giro d'affari non ha superato i 60 mila euro. La crescita è anche spiegabile con la diffusione della tomoterapia in Italia.

Nel 2006 il San Raffaele era l'unico ospedale a offrire questo tipo di cura sperimentata negli Stati Uniti. Ma con Fazio al ministero la nuova tecnologia ha trovato molti estimatori tra i primari da un capo all'altro della Penisola. E così adesso sono una quindicina i centri specializzati in cui è disponibile questa terapia. Come dire che per la Tecnodim le occasioni di affari, almeno in teoria, si sono moltiplicate.

Fazio però respinge ogni sospetto di conflitto d'interessi. "Quando sono diventato ministro ho affidato l'azienda a mio figlio", ha dichiarato al Fatto Quotidiano l'ex ministro. Che aggiunge: "Tutti i rapporti d'affari di Tecnodim con le strutture ospedaliere si sono svolti in assoluta trasparenza." Fazio rivendica per sè come un grande merito lo sviluppo e l'introduzione in Italia della tomoterapia, che, sostiene, "ha portato enormi benefici ai malati di tumore".

Sui benefici della nuova cura il dibattito è in realtà ancora aperto in ambito scientifico. Un fatto è certo però: lo sviluppo della tomoterapia ha portato nuovi affari alla Tecnodim, che ha mantenuto stretti rapporti soprattutto con il San Raffaele. Del resto Fazio non è esattamente uno sconosciuto nei corridoi dell'ospedale di don Verzè. Prima di approdare al governo, il fondatore della Tecnodim è stato a lungo il primario di medicina nucleare e radioterapia al San Raffaele.

Negli anni scorsi, alcuni tecnici specializzati sono passati dal reparto di medicina nucleare dell'ospedale milanese all'azienda di famiglia di Fazio, dove hanno proseguito il loro lavoro con una casacca diversa. Per dirla con un termine (tristemente) in voga di questi tempi, il San Raffaele avrebbe fatto un outsourcing a favore dell'azienda del ministro. C'è di più: tra le carte dell'ospedale spunta una fattura di 240 mila euro, che risale al 2010, per servizi, recita il documento, di "project manager per l'attività di ristrutturazione dei nuovi laboratori di medicina nucleare". Va segnalato un altro fatto: le attività di manutenzione di apparecchiature radiologiche venivano pagate dal San Raffaele a multinazionali del calibro di Ge medical Systems (gruppo General Electric) anche se materialmente i lavori erano svolti da tecnici Tecnodim.

L'azienda di Fazio nasce nel 1999 e sin da principio praticamente tutti gli azionisti sono targati San Raffaele, nel senso che lavorano o hanno lavorato nella struttura sanitaria alle porte di Milano. Tra loro Luigi Gianolli, attuale primario di medicina nucleare. E poi Adelmo Grimaldi, destinato a seguire Fazio come capo della segreteria del ministro. Una piccola quota viene acquistata anche da Mario Cal, il braccio destro di don Verzè morto suicida nel luglio scorso, quando le indagini della procura stavano per entrare nel vivo.

Appena Fazio diventa ministro le sue azioni, oltre il 70 per cento del capitale, vengono prima girate al figlio Alessandro e poi intestate a una finanziaria del suo commercialista, Luigi Recchioni. Ma adesso che l'ex primario ha lasciato la poltrona di ministro tutto potrebbe tornare come prima. Compresi, forse, gli affari con il San Raffaele.

 

FERRUCCIO FAZIO L'OSPEDALE SAN RAFFAELE E NEL TONDO FERRUCCIO FAZIODON VERZE Mario Cal SILVIO BERLUSCONI TECNODIM

Ultimi Dagoreport

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...