
“SONO UN MAIALE ROMANTICO” – AMORI E BOLLORI DI LUCA BARBARESCHI: "MI SONO SEPARATO DA ELENA MONORCHIO. SONO UN INFEDELE SERIALE. GENTILUOMO NELLA FORMA, MASCALZONE NELLA SOSTANZA. STORIE OMOSEX? FORSE SÌ O FORSE NO" – “EBBI UN’INTOSSICAZIONE DA OSTRICHE A LETTO CON UN’ATTRICE. SEMBRAVA L’ESORCISTA. IN BAGNO GRIDAI: ‘CHIAMA MIA MOGLIE, MUOIO!'”: SONO UN SEDUTTORE OSSESSIVO, L'ULTIMA COMPAGNA MI SUGGERÌ DI PROVARE CON L’ELETTROSHOCK O CON L’AYAHUASCA. ORA C’È UNA PERSONA CHE MI PIACE, HA MENO DI 40 ANNI" - "IL CINEMA È UN CLAN DI INVIDIOSI. RICCARDO MILANI MI HA COPIATO. NON HANNO IDEE, USANO LE MIE. SONO SEMPRE LORO, QUELLI CHE NON MI HANNO MAI INVITATO AI DAVID DI DONATELLO - IO DI DESTRA? MAGARI LO FOSSI, ALMENO A ‘STO GIRO AVREI RIMEDIATO QUALCOSA. SONO UN VECCHIO SOCIALISTA CRAXIANO E PURE EBREO, DI 'STI TEMPI NON AIUTA”
Giovanna Cavalli per corriere.it - Estratti
La sento bello carico.
«Lo sono. Ho affittato l’Eliseo alla Disney. Dal 2 novembre sarò su Raitre con Allegro ma non troppo. E quattro dei miei film, prodotti con Rai Cinema, sono distribuiti in America: J’Accuse di Polanski, uscito ad agosto, ha avuto paginate sul New York Times e Wall Street Journal. The Palace è fuori da dieci giorni.
A novembre tocca a The Penitent, a febbraio a Paradiso in vendita, girato a Filicudi, quello che mi hanno pure copiato». Luca Barbareschi, 69 anni, attore, regista, produttore, ex politico.
Chi, dove?
«Mah, Riccardo Milani. Ho visto il trailer di La vita va così, che aprirà la Festa del Cinema di Roma, la trama è quasi identica: dei ricchi arroganti che vogliono comprare un’isola nel Mediterraneo. Lui ci mette la Sardegna, ma per il resto è quello. Non hanno idee, usano le mie, incredibile. Sono sempre loro, quelli che non mi hanno mai invitato ai David di Donatello. Per The Penitent ai Nastri d’Argento mi dissero: “Se porti David Mamet diamo un premietto anche a te”. Che vadano al diavolo».
ELENA MONORCHIO LUCA BARBARESCHI
Non la vogliono.
«Nel 2026 faccio 50 anni di carriera, ma non sono mai stato accettato dal clan romano, pur avendo fatto lavorare tutti, anche quelli di sinistra, perché per me conta il talento. C’è tanta invidia sociale».
(...)
Perché è di destra?
«Magari lo fossi, almeno a ‘sto giro avrei rimediato qualcosa. Sono un vecchio socialista craxiano e pure ebreo, di questi tempi non aiuta. Parlo cinque lingue, sono bravo, non sporco a tavola, ma niente: vale la tessera, non la competenza. Se avessi militato nel Pd sarei un eroe nazionale, invece mi trattano come un bandito. Ma a sinistra una come la Meloni se la sognano».
E la vita privata come va? Girano voci.
«Mi sono separato. E tre».
Quindi è vero: lei e Elena Monorchio avete chiuso.
«L’ha voluto lei, donna intelligente. Mi ha detto che sono troppo ingombrante, faticoso, forse ha ragione. Alla mia età avrei preferito di no».
Quando è successo?
«Due anni fa. Anche se a Ballando con le Stelle, l’anno scorso, ancora le dedicavo parole d’amore. Speravo di rimediare. Ci ho sofferto molto e soffro ancora, è una sconfitta, però la capisco».
Le fa scappare tutte.
«E invecchiando sono peggiorato. Quando vedi che la porta si comincia a chiudere, vuoi fare tutto quel che ti resta. Sono sposato con il mio lavoro. Preferisco leggere il Talmud che uscire a cena. Se non hai una moglie come quella di Thomas Mann, che accettava tutto, è finita».
E così insopportabile?
«Ho poco tempo. Mi è mancato cambiare i pannolini ai miei figli, cosa che avrò fatto due volte? No. Quando erano piccoli ero sempre via, dovevo guadagnare per mantenere tutti, pure mia madre che mi ha mollato quando avevo sei anni. Ho buttato la vita? No. Recitare Cyrano, regalare le parole di Rostand al pubblico, è la mia funzione in questo mondo».
Disse che in fondo lo fa apposta, a farsi lasciare.
«Senza volerlo. Penso: “Non sono degno di essere amato”. Mi capita anche con il lavoro. Ho la sindrome dell’impostore. Sento di non meritarmi il successo. Ma nei momenti peggiori poi vinco. Va così, una continua crocifissione e resurrezione».
Ha perdonato sua madre?
«Sì e forse non avrei dovuto. Perché lo ha fatto? Avrò letto trentamila libri, una risposta non l’ho trovata. Se fosse qui mi direbbe: “Oh madonna, ancora con ‘sta storia? Sei sano, sei vivo, sei bello, che vuoi di più?”. Forse in me c’è un eccesso di prodigalità. Ho avuto amici orribili che ho cercato di conquistare in ogni modo, prima di capire. Volevo redimerli».
Si dice che abbia avuto mille donne.
«Una concezione molto mozartiana: "In Ispagna son già mille e tre", esagerati. Gli anni ‘70 a New York sono stati intensi, a noi italiani ci portavano a letto senza manco chiederci il nome. Da single ci ho dato sotto. Come Don Giovanni e ogni seduttore ossessivo lo facevo perché insicuro e bisognoso di conferme. Stavo con una e corteggiavo l’altra al tavolo accanto».
E se lei se ne accorgeva?
«Ero molto abile, un professionista. Ma leale. Anche quando ho mollato mia moglie incinta della terza figlia, per mettermi con Lucrezia Lante della Rovere. Ne ero innamoratissimo, però non fu una passeggiata di salute».
Incorreggibile.
«Ho ritrovato un diario di quando avevo 7 anni. Davo i voti alle compagne di classe. Tentai pure di sedurre la tata di 16: “Proviamo a baciarci?”. Era il bisogno di essere abbracciato. Altrimenti quel buco nero dell’abbandono come lo riempi? Il sesso non è niente, cercavo amore e dolcezza».
Beh insomma.
«Va bene, diciamo che sono un maiale romantico».
Più mascalzone o gentiluomo?
«Gentiluomo nella forma, mascalzone nella sostanza. Però con me le donne si sono divertite, hanno riso tantissimo, me lo riconoscono».
Una mascalzonata.
«Da sposato, portai una bella e famosissima attrice in uno splendido hotel in Normandia. Nel momento più romantico, esplose l’intossicazione da ostriche. Sembrava una scena dell’Esorcista. Chiuso in bagno gridai: “Chiama mia moglie, dille che sto per morire!”. Alla radio Aznavour cantava “Io sono un istrione”. Scappai».
luca barbareschi e elena monorchio
Infedele cronico.
«Sì, prima di Lucrezia. Lei non l’ho mai tradita».
Dopo sette anni disse basta anche lei.
«Ed è stato il dolore più forte, tremendo. Ma anche adesso soffro, per Elena. Stavolta durava da 18 anni. Credevo che sarebbe stato per sempre, che fosse definitivo».
Finisce sempre male.
«Però mi chiamano ogni giorno per chiedermi consiglio, per essere coccolate».
Va meglio come ex.
«In effetti».
Non sta da solo, però.
«A quasi 70 anni innamorarsi è una scelta. C’è una persona che mi piace, però mi sento responsabile verso di lei. Tra dieci anni sarò un vecchio, come faccio?»
E che vuol dire? A meno che lei non ne abbia 25.
«Beh, 25 no. Ma nemmeno 40: qualcuno in meno».
Donna avvisata.
lucrezia lante della rovere e luca barbareschi nebbie e delitti
«Eh, ma prima di innamorarti di me, andrai pure su Google no? Saprai. Tutte vogliono un uomo che tro.. come un bagnino ma sia sensibile come Proust. Invece ognuno di noi ha il suo bagaglio di tristezze e contraddizioni. Che poi noi uomini siamo fallocentrici, se una ti dice che non sei all’altezza, tu sei morto, ti distrugge. Siamo esseri inferiori, dei poveracci».
Dichiarò: «Sono stato anche omosessuale».
«Era il periodo in cui giravo Via Montenapoleone e Summertime, che raccontavano storie del genere, non necessariamente sono autobiografiche. Forse sì o forse no. Comunque in ogni essere c’è una parte femminile e una maschile. Detesto il mondo woke e chi divide il mondo in categorie, la sessualità di un individuo non è un tema, chi se ne frega di quello che fa. A Sorrentino mica gli chiedete che combina quando posa il sigaro, tutti lo idolatrano e basta».
A chi vorrebbe chiedere perdono?
«A quelli con cui ho reagito male, a quelli che ho picchiato. A tutte le persone che mi sono state molto vicine in questi anni e che a volte hanno sofferto per colpa mia, compresi i miei figli. Per fortuna c’è lo Yom Kippur, il giorno dell’espiazione, che aiuta le persone normali a ricominciare e ad essere perdonati».
Ha imparato dagli errori?
«Dopo anni di psicanalisi mi è tutto chiaro, però non è servito a un cavolo, poi inciampo di nuovo. Elena mi suggerì di provare con l’elettroshock o con l’Ayahuasca. Ma le droghe non servono a nulla, l’alterazione non porta a un cambio di personalità».
Si vuole bene?
«In parte sì, dovrei volermene di più, chi mi è accanto sarebbe più sereno. Ma la vita non fa sconti, mai».
elena monorchio luca e angelica barbareschi foto di bacco
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luca barbareschi e serena grandi in teresa
luca barbareschi