PER LA “SANTA” UN RINVIO TIRA L’ALTRO – IL GIUDICE MONOCRATICO DI ROMA HA SOSPESO IL PROCESSO A CARICO DI DANIELA SANTANCHÈ, CHE LA VEDE IMPUTATA PER DIFFAMAZIONE AI DANNI DI GIUSEPPE ZENO, AZIONISTA DI MINORANZA DI VISIBILIA EDITORE– IL TRIBUNALE HA INVIATO GLI ATTI AL SENATO E ORA LA GIUNTA PER LE AUTORIZZAZIONI DOVRÀ VAGLIARE LA PROCEDIBILITÀ – AL CENTRO DEL CASO LE DICHIARAZIONI DELLA MINISTRA DURANTE UN’INFORMATIVA A MONTECITORIO DEL LUGLIO 2023: SANTANCHÈ AVEVA DEFINITO ZENO “UNA SORTA DI FINANZIERE CHE È PARTITO MOLTI ANNI ADDIETRO DA TORRE DEL GRECO, SI È TRASFERITO PRIMA A LONDRA, POI IN SVIZZERA E A MONTECARLO…”
Estratto dell’articolo da www.la7.it
DANIELA SANTANCHE - FOTO LAPRESSE
Il giudice monocratico di Roma ha sospeso il processo a carico della ministra del Turismo, Daniela Santanchè, imputata di diffamazione ai danni di Giuseppe Zeno, un azionista di minoranza della società Visibilia Editore Spa. Lo stop è stato sollecitato dai legali della Ministra.
Dagli esposti del finanziere ai magistrati è partita l'inchiesta per falso in bilancio che vede la senatrice a processo a Milano insieme al suo compagno Dimitri Kunz e ad altre 15 persone.
Il gip di Roma Sabella aveva ritenuto che la condotta contestata a Santanchè da Zeno, che si ritiene diffamato dalle dichiarazioni rese in diretta tv dalla ministra “non rientrasse nelle prerogative costituzionali a garanzia di ministri e deputati e che le frasi pronunciate hanno carattere lesivo dell’onore e della reputazione di Zeno". Quindi il procedimento aveva preso il via.
Ora, però, il giudice monocratico del Tribunale di Roma ha sospeso il procedimento che vede Daniela Santanche', ministro del Turismo, imputata per diffamazione e ha inviato gli atti al Senato, sollecitato dai difensori di Santanchè, per vagliare la condizione di procedibilità visto che la Costituzione prevede l’insindacabilità delle opinioni espresse in aula al Senato.
La vicenda è legata ad alcune affermazioni fatte dalla parlamentare nel corso di un'informativa al Senato del 5 luglio del 2023 in relazione all'indagine sulla società che coinvolge Santanchè.
Secondo il capo di imputazione il ministro Santanché, durante l'informativa offendeva la reputazione di Giuseppe Zeno, "è una sorta di finanziere che è partito molti anni addietro da Torre del Greco, si è trasferito prima a Londra, poi in Svizzera e successivamente a Montecarlo e ora risiede alle Bahamas. In ogni caso, fa riferimento a inverosimili e oscure mie manovre solo dopo, lo vorrei dire chiaro, aver inutilmente tentato di costringermi ad accordi per me inaccettabili.
Questo, però, è un tema a parte su cui purtroppo non posso aggiungere altro, perché sarà oggetto di apposita inchiesta giudiziaria che chiarirà, anche grazie a registrazioni vocali, le finalità che hanno ispirato chi ha attivato tutto ciò e quando poi un socio di minoranza, residente nelle Bahamas, di cui credo di aver detto tutto prima, ha avanzato proposte per noi irricevibili, lo abbiamo contestualmente diffidato tramite uno studio legale”.
Questo il passaggio che Santanchè dedicò a Zeno nella sua autodifesa in Senato il 5 luglio 2023 e che Zeno reputa diffamatorio. L’informativa, come tutte le sedute parlamentari, era stata anche trasmessa in diretta televisiva e sul canale YouTube del Senato, cosa che costituirebbe un’aggravante. [...]



