berlusconi olgettine 5

IO SPERIAMO CHE ME LA CAV – LA STRATEGIA DI BERLUSCONI NEL PROCESSO RUBY TER: PROVARE CHE I SOLDI DATI ALLE OLGETTINE ERANO UN ATTO DI GENEROSITA’ DEL BANANA E NON UN MODO PER AGEVOLARE TESTIMONIANZE A LUI FAVOREVOLI – IN AULA IL COMMERCIALISTA DEL CAV HA SNOCCIOLATO LE DONAZIONI FATTE DAL LEADER FI DAL 2006 A OGGI: 3 MILIONI SOLO ALL'INFERMIERA CHE CURÒ LA MADRE, UN MILIONE A MARCO COLUMBRO, CHE SUBÌ DEI CONTRACCOLPI PER UN SERIO PROBLEMA DI SALUTE…

Pietro De Leo per “Libero quotidiano”

 

silvio berlusconi

La generosità di Berlusconi. Ovvero, categoria del racconto pubblico di questi anni. Un po' tra leggenda ed accadimenti estemporanei. Il disoccupato che gli si avvicina a margine dell'evento pubblico e lui che poi lo fa ricontattare dalla segreteria per procedere ad un aiuto.

 

La coppia di anziani indietro con le bollette che gli scrive una lettera e, quasi per incantesimo, riceve poi un sostegno per andare avanti qualche tempo. È stato il fiume del berlusconismo tenero scorso nelle viscere di trent' anni di guerre puniche, il Cavaliere buono della realtà in riscossa sul Cavaliere nero dipinto dai nemici. Gesti piccoli o grandi spesso rimasti sotto la coltre della riservatezza. Ieri, però, una parte di questo racconto è riemersa.

 

 

Siamo nel processo Ruby Ter, strascico del romanzone giudiziario delle cene eleganti. Berlusconi è accusato, come noto, di aver agevolato attraverso elargizioni di danaro e regali di vario tipo testimonianze a lui favorevoli da alcune partecipanti alle sue serate. E invece è arrivata una relazione tecnica, dati alla mano, nel tentativo di provare l'effettiva liberalità di quei gesti. Per dimostrare che il leader di Forza Italia regali li fa un po' a tutti.

BERLUSCONI OLGETTINE 5

 

Questo, infatti, è il risultato di una ricostruzione, circa sessanta pagine con tanto di grafici e tabelle, elaborata da un commercialista, Andrea Perini, e che il professionista ha esposto ieri in Aula, su domande del difensore dell'ex premier, Federico Cecconi. In dieci anni, dal 2006 al 2016, sono stati donati o prestati a vario titolo 18,5 milioni di euro. Soldi in parte destinati sì alle imputate nel processo, ma anche ad una miriade di altre persone, enti, associazioni.

 

BERLUSCONI OLGETTINE 5

Ecco allora, per esempio, un bonifico di 30 mila euro ad Alberto Torregiani, la cui storia fa parte delle pagine più buie del nostro Paese. È il figlio adottivo di Pierluigi, gioielliere ucciso dai terroristi rossi dei Pac di Cesare Battisti a Milano in una spedizione nel suo negozio, nel lontano 1979. Alberto era presente, e fu colpito da un proiettile (partito dalla pistola del padre che sparò nel tentativo di difendersi) e rimase paraplegico.

 

Un milione di euro, poi, è andato a Marco Columbro, tra i volti-simbolo del pionerismo televisivo di Canale 5 la cui carriera di presentatore subì dei contraccolpi per un serio problema di salute. Poi ecco nel 2008, anno in cui venne a mancare la mamma di Berlusconi, tre milioni di euro donati all'infermiera che se ne prese cura. Cifra, questa, più alta di tutte.

 

marta fascina e silvio berlusconi da cracco in galleria, a milano 2

Alcuni bonifici, per 24.500 euro totali, furono invece destinati alla sua attuale compagna, Marta Fascina, tra il 2013 e il 2016. E non mancano, poi, le mani tese ad alcune realtà associative ed enti pubblici. Dunque 20 mila euro in favore di "Radio Maria Associazione", o ancora 3mila euro al Comune di Arcore e 13 mila al Comune di Torino, servizio tesoreria. 80 mila euro invece vanno a due parrocchie, 450 mila euro alla Fondazione Bettino Craxi.

 

E alle ragazze imputate? Dei circa 4,1 milioni di euro destinati a loro, più o meno 3,1 milioni erano "prestiti infruttiferi" e "liberalità", mentre il resto è servito a pagare utilità come automobili oppure canoni di locazione. Peraltro, secondo il perito, nel periodo dal 2006 al 2011, perciò prima che le ragazze fossero coinvolte come testimoni nei processi Ruby, queste avrebbero ottenuto 1,9 milioni di dazioni.

 

Peraltro, il consulente ha sottolineato che anche altre donne hanno ricevuto delle risorse, pur non essendo coinvolte nel processo, tra cui la showgirl Carolina Marconi, che nell'udienza precedente aveva testimoniato, sottolineando la vicinanza di Berlusconi in un periodo difficile a livello familiare ed economico.

BERLUSCONI RIPRESO DI NASCOSTO DALLE OLGETTINE

 

«Ci sono beneficiarie che non sono imputate e che hanno ricevuto bonifici periodici con cadenza mensile da 2mila a 3mila euro, così come le imputate», ha detto il commercialista. Sul processo, siamo alle battute finali. Il 16 marzo saranno ascoltati i testi di altre difese, mentre il 23 si svolgerà l'ultima udienza relativa ai testimoni e in seguito ci sarà la requisitoria.

 

Al di là dell'aspetto giudiziario, però, l'udienza di ieri ha fornito un altro spaccato della vita di Berlusconi, in una vicenda che ha segnato l'intreccio pieno tra dimensione pubblica e vita privata del leader.

marco columbrocarolina marconi foto di baccomarco columbro

Ultimi Dagoreport

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO