
LO SPORT PREFERITO DAI DESTRORSI È METTERE LE MANI SU TUTTO – ECCO DI COSA SI PARLA QUANDO SI DICE “FRATELLIZZAZIONE DELLO SPORT”: LA COMMISSIONE SUI CONTI DELLE SOCIETÀ CALCISTICHE È GUIDATA DA MASSIMILIANO ATELLI E MARIO MORELLI, DUE EX COLLABORATORI DI ABODI – MOLTI VICINI A FRATELLI D’ITALIA SONO I VERTICI DELLA POTENTISSIMA” SPORT E SALUTE”, SEMPRE PIÙ LONGA MANUS MELONIANA NELLA GESTIONE DEI MILIONI DI EURO CHE RUOTANO NEGLI EVENTI SPORTIVI. IL PRESIDENTE È L’IMPRENDITORE MARCO MEZZAROMA, AMICO DELLE SORELLE MELONI. ALLA DIREZIONE SPORT E COMMUNITY C’È GIUSEPPE DE MITA, ALTRO AMICO DELLA DUCETTA E DELLA SORELLA CHE...
Estratto dell’articolo di Stefano Iannacone per “Domani”
Andrea Abodi - un giorno da pecora
Tennis, vela, volley, basket. E ovviamente il calcio, incluso il commissario sullo stadio, nell’attesa di riformare l’assegnazione dei diritti televisivi. Con il fiore all’occhiello dell’Olimpiade Milano-Cortina, che la Lega con Matteo Salvini vuole intestarsi. L’accerchiamento del governo al mondo dello sport è completo. La regia è del ministro dello Sport, Andrea Abodi.
L’unico ko è stato quello del Coni, dove l’ha spuntata Luciano Buonfiglio, sostenuto da Giovanni Malagò, contro Luca Pancalli, preferito di Abodi.
Ma il comitato olimpico è oggi meno influente di un tempo, quasi un peso piuma in confronto allo strapotere di Sport e Salute, società del ministero dello Sport, cassaforte che elargisce i contributi alle federazioni, voluta dall’attuale ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, quando era sottosegretario ai tempi del governo Conte. E oggi è sempre più valorizzata.
L’ultimo mattone è stato piazzato con il decreto Sport, approvato alla Camera in settimana e inviato al Senato, su cui si è innescato uno scontro istituzionale. Il governo è arrivato a sfidare il Quirinale come mai aveva fatto prima.
Il Colle ha mosso dei rilievi informali su due norme. La prima che impone la presenza proprio di Sport e Salute nell’organizzazione degli eventi sportivi – in cui rientrano la Coppa Davis di tennis e l’europeo di Volley del 2026 – beneficiari di almeno 5 milioni di euro di finanziamenti pubblici.
La seconda disposizione normativa poco gradita alla presidenza della Repubblica riguarda la commissione indipendente per il controllo dei conti delle società professionistiche, quindi calcio e basket, istituita già lo scorso anno, ma che va a rilento nella sua attuazione.
La struttura avrà un costo complessivo di 3,5 milioni di euro circa e graverà in parte (1,9 milioni di euro, il resto tocca alle società) sulle spalle delle federazioni, che attualmente tengono in piedi il meccanismo della Covisoc con poco più di 300mila euro.
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Viene, inoltre, richiesto alle federazioni di garantire il personale per far funzionare la macchina, facendo sollevare dubbi sul rispetto delle autonomie delle federazioni. Mentre per il governo i controllati devono pagare il conto per i controllori. Fatto sta che per l’eventuale controversia l’unica strada percorribile sarebbe quella del ricorso.
Un emendamento, approvato nel decreto Sport, fissa però un paletto preciso: la giurisdizione spetta al giudice ordinario e non alla giustizia amministrativa, che avrebbe potuto agire con maggiore celerità attraverso le sospensive. Per il Quirinale non va bene: chiede che la mini-riforma sia cancellata, non per una questione di merito ma perché non rileva (come per l’altra norma) i criteri di urgenza necessari a un decreto.
Il governo, attraverso Abodi, ha ribadito in settimana la volontà di andare avanti. Si è prefigurato uno scenario da showdown istituzionale. Il presidente della Repubblica potrebbe rifiutarsi di promulgare la legge, rimandandola in parlamento in pieno agosto. E il 29 agosto il decreto, senza conversione, decade. Per questo a palazzo Chigi è in corso una riflessione, trapela la possibilità di stralciare – lunedì mattina – i due commi prima dell’esame e del voto in Senato.
In tal caso, comunque, il governo troverebbe la formula per difenderne il contenuto: l’eventuale passo indietro arriverebbe per evitare lo scontro estivo con il Quirinale.
La pietra angolare della strategia di Abodi resta la riforma dello sport più amato dagli italiani: il calcio. È noto che uno degli obiettivi del suo mandato sia la revisione dell’assegnazione dei diritti televisivi.
C’è una bozza di riforma, sono in corso incontri con gli attori interessati. Ma soprattutto la commissione sui conti è il termometro dell’avanzata della destra, al netto del reclutamento del personale. Alla presidenza è stato nominato Massimiliano Atelli, già capo di gabinetto di Abodi mentre il ruolo di segretario andrà a Mario Morelli, a sua volta consigliere giuridico del ministro dello Sport (lascerà l’incarico all’insediamento nel nuovo ruolo).
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Insomma, la commissione nasce indipendente, ma al timone ci sono dirigenti di fiducia del ministro. Alimentando le voci di una “fratellizzazione dello sport”. […]
Oltre le singole dispute, il decreto Sport è un “decreto Sport e Salute”, nel senso della società di proprietà ministero dell’Economia, sempre più longa manus meloniana nella gestione dei milioni di euro che ruotano intorno agli eventi sportivi.
[…] Certo, i sospetti di un allargamento voluto ad hoc crescono di fronte a un dato di fatto: i vertici societari sono molto vicini a Fratelli d’Italia. Il presidente è l’imprenditore Marco Mezzaroma, amico di vecchia data delle sorelle Meloni, uno dei pochi a poter condividere le vacanze con la famiglia della premier. Nel ruolo di potente capo della direzione Sport e community (che sovrintende il marketing e il patrimonio dei dati) c’è invece Giuseppe De Mita, altro amico della premier e di Arianna Meloni, che lo avrebbe voluto lo scorso anno ad di Cinecittà.
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A chiudere il cerchio dirigenziale, c’è l’amministratore delegato, Diego Nepi Molineris. Non si tratta di un meloniano, ma di un manager – con una lunga carriera all’interno di Coni Servizi (progenitore di Sport e Salute) – molto stimato dal ministro Giorgetti. Negli anni, Nepi Molineris ha saputo intessere rapporti trasversali con il mondo della politica, soprattutto con le amministrazioni di Roma.
A Sport e Salute guardano con interesse al contenuto del provvedimento. Ci sono svariati motivi. La società è stata indicata, tra le varie cose, come soggetto attuatore dell’America’s Cup, che si svolgerà a Napoli nel 2027. Dovrà gestire 7,5 milioni di euro per vari compiti per vari compiti, incluse la progettazione delle infrastrutture e la promozione della competizione. Mentre la società acquisisce poteri, altri enti locali non toccheranno palla. La regione Campania, oggi guidata da Vincenzo De Luca, è stata estromessa dal comitato di gestione, alimentando la sensazione di una scelta politica.
[…] Dal mare alla Mole, Sport e Salute dovrà co-organizzare le Atp Finals di Torino, stipulando un’apposita convenzione con la federazione italiana tennis e padel. E ancora un’altra funzione attiene il supporto agli investimenti nel settore a 360 gradi […]
L’elenco dei poteri assegnati e lungo non si ferma. La società può prestare il proprio personale ai Giochi del Mediterraneo di Taranto 2026. Avrà un ruolo centrale anche l’organizzazione dell’Europeo di calcio del 2032, di cui l’Italia è paese ospitante insieme alla Turchia. Il commissario straordinario potrà avvalersi, manco a dirlo, del supporto di Sport e Salute. Tutto passa dal Foro Italico. E da palazzo Chigi lo rivendicano. […]
ARIANNA E GIORGIA MELONI - NATALE 2024
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