SPROFONDO ROSSO INPS – LE PREVISIONI DELL’ISTITUTO PARLANO DI BILANCI IN DEFICIT PER 6,8 MILIARDI NEL 2015 E 7 NEL 2018 – NEL 2023 IL PATRIMONIO NETTO SARÀ NEGATIVO PER 56,5 MILIARDI (FACCIAMO LA FINE DELLA GRECIA)

Enrico Marro per il “Corriere della Sera

 

Bisognerà che l’economia davvero riprenda a crescere, se vogliamo che il bilancio dell’Inps non peggiori di anno in anno, scaricando i suoi deficit sui conti dello Stato. Deficit crescenti — più di 12 miliardi di euro quello previsto per il 2023 — che asciugheranno l’attuale attivo patrimoniale (18,5 miliardi di euro nel 2014) trasformandolo rapidamente in un passivo, che salirà fino a 56 miliardi e mezzo, sempre nel 2023.

 

TITO BOERI TITO BOERI

E questo nonostante l’Inps poggi su un sistema di vasi comunicanti dove le pensioni delle gestioni in rosso (dipendenti pubblici, fondi speciali, artigiani, dirigenti d’azienda, coltivatori) vengono pagate con gli attivi degli altri fondi: dipendenti privati, parasubordinati, «prestazioni temporanee» (cioè i contributi versati per cassa integrazione, assegni familiari, malattia e maternità). Non basta insomma la solidarietà intercategoriale, propria del sistema pubblico, a sanare gli squilibri delle categorie colpite da sfavorevoli rapporti tra lavoratori e pensionati e da contributi insufficienti a pagare prestazioni erogate con regole troppo generose. 


Questo il quadro esaminato martedì scorso dal Consiglio di indirizzo e vigilanza dell’istituto che gestisce le pensioni. È contenuto nella relazione della commissione economico-finanziaria sulla «Verifica tecnico-attuariale» per il 2014-2023 trasmessa dal direttore generale il 24 marzo allo stesso Civ. Si tratta in pratica del bilancio di medio periodo predisposto dal servizio statistico-attuariale dell’Inps sulla base delle norme vigenti «al 31 ottobre 2014».

kbo 07 ca de benedetti tito boerikbo 07 ca de benedetti tito boeri

 

La proiezione, che lo stesso Civ trasmetterà ai ministeri vigilanti e alle commissioni parlamentari competenti, abbraccia un arco di dieci anni. Per il 2014-2018 è elaborata sul quadro macro della nota di aggiornamento del Def 2014, il Documento di economia e finanza, approvata lo scorso 30 settembre; per il quinquennio 2019-2023 sulle previsioni della Ragioneria generale dello Stato.

 

Va precisato che, per il primo periodo (2014-2018), il nuovo Def 2015, approvato il 10 aprile scorso, prevede un andamento dell’economia più favorevole rispetto a quello utilizzato dall’Inps, il che potrebbe migliorare un pochino i saldi del documento esaminato dal Civ. Per il secondo periodo (2019-2023), invece, il quadro immaginato dalla Ragioneria appare roseo. Prevede infatti, in media d’anno, una crescita del Pil reale del 2%, un tasso d’inflazione del 2%, un aumento dell’occupazione superiore all’1%. 

PENSIONI PENSIONI


Fatte queste premesse, e pur volendosi augurare un risultato meno negativo di quanto stimato otto mesi fa dal servizio statistico-attuariale dell’Inps, la sostanza non cambia: i conti della previdenza sono destinati a peggiorare. Pesano, in particolare, i deficit crescenti di alcune gestioni: dipendenti pubblici (ex Inpdap), fondi speciali (elettrici, trasporti, telefonici), dirigenti d’azienda (ex Inpdai), artigiani, coltivatori diretti. Deficit che non riescono ad essere compensati dagli attivi delle altre gestioni: «prestazioni temporanee», parasubordinati , dipendenti privati.

 

Fatte le somme, il deficit complessivo, che secondo il bilancio preventivo 2015 sarà di 6,8 miliardi, salirà, secondo le proiezioni del bilancio tecnico-attuariale, da circa 7 miliardi nel 2018 a 12,4 nel 2023. E il patrimonio netto, a causa del sommarsi dei deficit annuali, sarà nel 2023 in rosso per 56,5 miliardi. 


Le differenze tra i fondi sono impressionanti. La gestione dei dipendenti pubblici (ex Inpdap) vedrà crescere il deficit di esercizio dai 5 miliardi attuali a 20,4 miliardi nel 2023 e il passivo patrimoniale da quasi 7 miliardi a 112,8. Il fondo artigiani subirà un peggioramento del passivo dagli oltre 5 miliardi del 2015 ai 7,6 miliardi del 2023 e il patrimonio netto, già in rosso di quasi 50 miliardi, toccherà -108 miliardi del 2023.

 

PENSIONE PENSIONE

Il deficit della gestione ex Inpdai si manterrà fra i 4 e i 5 miliardi per tutto il decennio e quindi il disavanzo patrimoniale salirà a 71 miliardi nel 2023, anche perché si tratta, come per gli elettrici e i telefonici, di un fondo a esaurimento, dove i nuovi lavoratori vengono iscritti al fondo dipendenti privati. Negativo anche l’andamento dei coltivatori diretti: 4-4,5 miliardi all’anno di deficit e patrimonio netto a -120 miliardi nel 2023. Male i fondi speciali, che già oggi hanno rilevanti disavanzi patrimoniali: saliranno a 47 miliardi per gli elettrici a 26 per i trasporti, a 18 per i telefonici. 

INPS PENSIONI INPS PENSIONI


Questi risultati negativi vengono bilanciati solo in parte da quelli positivi di altre gestioni. Prima fra tutte il fondo «prestazioni temporanee», che ha sempre chiuso in forte attivo, tanto da vantare un patrimonio netto superiore a 180 miliardi. Con la crisi e il forte aumento della spesa per ammortizzatori il risultato d’esercizio è sceso drasticamente ma è ancora positivo (850 milioni nel 2014). E anche in futuro sarà questo fondo a compensare le gestioni in rosso, insieme ad altri due fondi in attivo per tutto il decennio: quello dei parasubordinati e quello dei dipendenti privati (al netto dei fondi speciali).

 

 Nel 2023 il risultato d’esercizio previsto per le «prestazioni temporanee» è positivo per 3,8 miliardi, di 15,6 miliardi per i dipendenti privati e di 11 per i parasubordinati. E gli attivi patrimoniali saranno rispettivamente di 193, di 74 e di 181 miliardi. Ma ciò non basterà, appunto. E pensare che il presidente dell’Inps, Tito Boeri, ha detto in Parlamento che nello stato patrimoniale ci sono 94 miliardi di euro di contributi non riscossi. Anche qui, accumulati anno dopo anno. 

INPS ISTITUTO NAZIONALE DI PREVIDENZA SOCIALE jpegINPS ISTITUTO NAZIONALE DI PREVIDENZA SOCIALE jpegLA SEDE DELL INPS LA SEDE DELL INPS

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)