monica cirinna

LA STATURA POLITICA DI MONICA CIRINNÀ: SI E’ LAMENTATA PER LA CANDIDATURA NEL COLLEGIO ROMA 4 PERCHE’ “INIDONEO” AI SUOI TEMI – S’È RESA CONTO CHE LE SUE BATTAGLIE LGBTQ SCALDANO I CUORI SOLO NEI CIRCOLINI DELLA ZTL? – NEL PD LA SUA SPARATA HA FATTO CADERE LE PALLE: “NEANCHE UN AVVERSARIO DELLA LUDOPATIA CANDIDATO A LAS VEGAS SI SAREBBE ESPRESSO IN QUESTI TERMINI” – DAI 24 MILA EURO NELLA CUCCIA DEL SUO CANE ALLE LAMENTELE SULLA CAMERIERA CHE AVEVA OSATO MOLLARLA NONOSTANTE FOSSE “STRAPAGATA, MESSA IN REGOLA E CON I CONTRIBUTI INPS” (E’ IL MINIMO, CARA CIRINNA’)  

Tommaso Labate per il “Corriere della Sera”

 

esterino montino monica cirinna foto di bacco

«Ma che, davvero?», si sente dire ai piani alti del Partito democratico in piena notte, quando la presa di posizione di Monica Cirinnà sul rifiuto a correre in «territori inidonei ai miei temi» rimbalza tra un sito web e l'altro. Passi per la lamentela sul «collegio perdente», passi la rabbia per essere stata candidata in territori con «un forte radicamento del centrodestra», ma come si fa a definire «inidonei ai miei temi» - che s' immaginano essere i diritti civili e le campagne in difesa del mondo Lgbtq+, che l'hanno giustamente resa celebre ovunque per l'approvazione della legge sulle unioni di fatto - dei luoghi popolati da persone che si apprestano a votare?

monica cirinna foto di bacco

 

«Non ci posso credere. Neanche un avversario della ludopatia candidato a Las Vegas si sarebbe espresso in questi termini», lamenta ad alta voce un dirigente del partito. L'incredulità aumenta poche ore dopo: ci ha ripensato. «Non per interesse - giura lei -, ma per amore e rispetto di una comunità. Letta chiacchiera di occhi di tigre, io li tiro fuori». Si dice pronta a «combattere come l'ultimo dei gladiatori. È l'unico modo per non sottrarmi alla battaglia». Anche in «territori - insiste - per i quali non sono adatta».

 

Più che la direzione del Pd - la sua forza politica, dalla quale, lamenta Cirinnà, «ho ricevuto uno schiaffo» - sembra che sia il mese di agosto ad avercela con la senatrice uscente (e molto difficilmente rientrante).

 

I SOLDI NELLA CUCCIA DEL CANE DELLA CIRINNA - MEME BY OSHO

Un anno fa, proprio di questi tempi, il più sfortunato ritrovamento di banconote della storia del denaro contante si era abbattuto proprio sulla sua villa di Capalbio, innescando una serie di colpi di scena imprevisti e decisamente imprevedibili: dalle forze dell'ordine che circondavano il luogo del ritrovamento, la cuccia del cane; a quello stesso cane considerato tutt' altro che di compagnia per la cameriera «strapagata, messa in regola e con i contributi Inps» che di punto in bianco - aveva confessato la senatrice al Corriere della Sera - aveva alzato il telefono per dire che se ne andava. «Sto facendo la lavandaia, l'ortolana e la cuoca», Cirinnà dixit.

 

IL CANE DELLA CIRINNA - MEME

Chissà quanto quei sacrifici, ricordati oggi a un anno di distanza, di fronte alla prospettiva concreta di perdere il posto al Senato, vengano visti adesso come ricordi quasi dolci. E chissà se le dolenti note della canzone di Bruno Martino, «odio l'estate», eterna colonna sonora di quella porzione significativa di italiani per cui la bella stagione si è trasformata in una specie di fobia sentimentale, risuonano oggi nel perimetro della villa di Capalbio, che la senatrice Cirinnà condivide col marito Esterino Montino.

 

Le foto del loro matrimonio, parecchi anni addietro, li hanno identificati, nell'immaginario degli amanti di cose politiche, come una specie di riedizione in chiave progressista del sodalizio amoroso tra Sue Ellen e J.R., la coppia per eccellenza della soap opera Dallas. Entrambi «pezzi da novanta» del Pd del Lazio, entrambi appassionati di agricoltura rigorosamente biologica, entrambi decisamente inclini a indossare più del lino che del cotone, e più dei cappelli alla texana che nella versione da pescatore, oggi sono l'oggetto delle riflessioni di chi pensa che la politica, come la vita, dà e poi toglie, regala ma poi si riprende indietro.

monica cirinnà

 

I soldi della cuccia del cane, ventiquattromila euro, quelli no, non sono mai più stati restituiti: Cirinnà avrebbe voluto darli in beneficienza ma un Tribunale ha negato l'operazione. E in certi casi non sono ammessi ripensamenti, come quello che ha fatto lei con il «collegio inidoneo» offertole dal Pd: «No, grazie», anzi, «sì, combatterò come l'ultimo dei gladiatori».

Esterino Montino E MONICA CIRINNAEsterino Montino E MONICA CIRINNAmonica cirinna bianca berlinguer foto di baccomonica cirinnàMEME SUL CANE DELLA CIRINNA

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - LA CAPITALE DEGLI AFFARI A MISURA DUOMO, A CUI IL GOVERNO MELONI HA LANCIATO L’ANATEMA “BASTA CON I BANCHIERI DEL PD”, È IN TREPIDA ATTESA DI COSA DELIBERERÀ UNICREDIT DOMENICA PROSSIMA, A MERCATI CHIUSI - SI RINCORRONO VOCI SULLA POSSIBILITÀ CHE ANDREA ORCEL ANNUNCI L’ADDIO NON SOLO ALL’OPS SU BPM MA ANCHE ALLA SCALATA DI COMMERZBANK, PER PUNTARE TUTTA LA POTENZA DI FUOCO DI UNICREDIT LANCIANDO UN’OPS SU GENERALI - DOPO LE GOLDEN MANGANELLATE PRESE SU BPM, ORCEL AVRÀ DI CERTO COMPRESO CHE SENZA IL SEMAFORO VERDE DI PALAZZO CHIGI UN’OPERAZIONE DI TALE PORTATA NON VA DA NESSUNA PARTE, E UN’ALLEANZA CON I FILO-GOVERNATIVI ALL’INTERNO DI GENERALI COME MILLERI (10%) E CALTAGIRONE (7%) È A DIR POCO FONDAMENTALE PER AVVOLGERLA DI “ITALIANITÀ” - CHISSÀ CHE COSA ARCHITETTERÀ IL CEO DI BANCA INTESA-SANPAOLO, CARLO MESSINA, QUANDO DOMENICA IL SUO COMPETITOR ORCEL ANNUNCERÀ IL SUO RISIKO DI RIVINCITA…

parolin prevost

PAROLIN È ENTRATO PAPA ED È USCITO CARDINALE - IN MOLTI SI SONO SBILANCIATI DANDO PER CERTO CHE IL SEGRETARIO DI STATO DI BERGOGLIO SAREBBE STATO ELETTO AL POSTO DI PAPA FRANCESCO – GLI “AUGURI DOPPI” DI GIOVANNI BATTISTA RE, IL TITOLO FLASH DEL “SOLE 24 ORE” (“PAROLIN IN ARRIVO”) E LE ANALISI PREDITTIVE DI ALCUNI SITI - PERCHÉ I CARDINALI HANNO IMPALLINATO PAROLIN? UN SUO EVENTUALE PAPATO NON SAREBBE STATO TROPPO IN CONTINUITÀ CON BERGOGLIO, VISTO IL PROFILO PIU' MODERATO - HA PESATO IL SUO “SBILANCIAMENTO” VERSO LA CINA? È STATO IL FAUTORE DELL’ACCORDO CON PECHINO SUI VESCOVI...

matteo renzi sergio mattarella elly schlein maurizio landini

DAGOREPORT – IL REFERENDUM ANTI JOBS-ACT PROMOSSO DALLA CGIL DI LANDINI, OLTRE A NON ENTUSIASMARE MATTARELLA, STA SPACCANDO IL PD DI ELLY SCHLEIN - NEL CASO CHE UNA DECINA DI MILIONI DI ITALIANI SI ESPRIMESSERO A FAVORE DELL’ABOLIZIONE DEL JOBS-ACT, PUR NON RIUSCENDO A RAGGIUNGERE IL QUORUM, LANDINI ASSUMEREBBE INEVITABILMENTE UN'INVESTITURA POLITICA DA LEADER DELL'OPPOSIZIONE ANTI-MELONI, EMARGINANDO SIA SCHLEIN CHE CONTE - E COME POTRANNO I RIFORMISTI DEM, I RENZIANI E AZIONE DI CALENDA VALUTARE ANCORA UN PATTO ELETTORALE CON UN PD "LANDINIZZATO", ALLEATO DEL POPULISMO 5STELLE DI CONTE E DE SINISTRISMO AVS DI BONELLI E FRATOIANNI? - A MILANO LA SCISSIONE DEL PD È GIÀ REALTÀ: I RIFORMISTI DEM HANNO APERTO UN CIRCOLO IN CITTÀ INSIEME A ITALIA VIVA E AZIONE. MA BONACCINI DIFENDE ELLY SCHLEIN

sergio mattarella giorgia meloni

DAGOREPORT - L'ARDUO COMPITO DI MATTARELLA: FARE DA ARBITRO ALLA POLITICA ITALIANA IN ASSENZA DI UN’OPPOSIZIONE - IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NON VUOLE SOSTITUIRSI A QUEGLI SCAPPATI DI CASA DI SCHLEIN E CONTE, NÉ INTENDE SCONTRARSI CON GIORGIA MELONI. ANZI, IL SUO OBIETTIVO È TENERE IL GOVERNO ITALIANO DALLA PARTE GIUSTA DELLA STORIA: SALDO IN EUROPA E CONTRO LE AUTOCRAZIE – IL PIANO DI SERGIONE PER SPINGERE LA PREMIER VERSO UNA DESTRA POPOLARE E LIBERALE, AGGANCIATA UN'EUROPA GUIDATA DA FRANCIA, GERMANIA E POLONIA E LONTANA DAL TRUMPISMO - LE APERTURE DI ''IO SONO GIORGIA" SUL 25 APRILE E AFD. MA IL SUO PERCORSO VERSO IL CENTRO E' TURBATO DALLL'ESTREMISMO DI SALVINI E DALLO ZOCCOLO DURO DI FDI GUIDATO DA FAZZOLARI...

francesco micheli

DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI AFFARI CHE FU: IL CAPITALISMO CON IL CUORE A SINISTRA E IL PORTAFOGLIO GONFIO A DESTRA - A 87 ANNI, FRANCESCO MICHELI APRE, SIA PURE CON MANO VELLUTATA E SENZA LASCIARE IMPRONTE VISTOSE, IL CASSETTO DEI RICORDI: “IL CAPITALISTA RILUTTANTE” È IL DIARIO DI BORDO DELL’EX BUCANIERE DELLA FINANZA CHE, SALITO SULL’ALBERO PIÙ ALTO DEL VASCELLO, HA OSSERVATO I FONDALI OSCURI INCONTRATI NEL MARE MAGNUM INSIDIOSO DELL’ECONOMIA, SOMMERSA E SPESSO AFFONDATA - “IO E LEI APPARTENIAMO A ZOO DIVERSI”, FU IL VATICINIO DI CUCCIA – LUI, UNICO TESTIMOME A RACCOGLIERE LO SFOGO DI EUGENIO CEFIS SU QUEL “MATTO” DI CUCCIA CHE NEL GIORNO DELLE SUE CLAMOROSE DIMISSIONI DA MONTEDISON L’AVEVA ACCOLTO CON UN BEFFARDO: “DOTTORE, PENSAVO VOLESSE FARE UN COLPO DI STATO…”